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L’edilizia è in crisi per eccesso di speculazione

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2010 09:20
05/08/2009 11:22
 
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Fonte: youtradebuild.com - ottobre 2008

L’edilizia è in crisi per eccesso di speculazione

Documento originale: Youtrade - N.1 - Ottobre 2008

La ripresa? Forse dal 2010. Ma intanto bisogna riflettere sugli errori, diminuire i costi e investire sull’innovazione e sulla riqualificazione.

Ci siamo, la frenata delle costruzioni è arrivata, e non può essere una sorpresa. È una frenata che riguarda la domanda: non è più in grado di seguire gli eccessi della speculazione. Si è aperto un ampio divario tra capacità di spesa e di risparmio delle persone e livello dei prezzi che consente l’accesso alle abitazioni.
È una frenata che riguarda l’edilizia, ma che ha per contesto una crisi economica più ampia.
Che si misura sui temi della competizione internazionale,della produttività, del costo della vita e della capacità di reddito delle famiglie, del crollo della borsa e della crisi finanziaria internazionale originata dalla crisi del mercato immobiliare
statunitense. È una crisi che interessa tutto il mondo occidentale, pur con intensità diverse, e che ha per tutti i paesi, ad eccezione di Germania e Giappone, una forte relazione con gli eccessi speculativi di uno dei più spettacolari boom immobiliari
della storia contemporanea. Gli esempi più noti del boom immobiliare e della successiva crisi sono gli Stati Uniti e la Spagna. Negli USA dal 1998 al 2006 il prezzo delle abitazioni, a valori costanti, è cresciuto di oltre l’85%, portando il valore della casa verso livelli sconosciuti nella storia di quel paese.
L’entità della crescita è misurabile dall’entità della frenata: nel 2005 sono state compravendute poco meno di 1,3 milioni di abitazioni nuove, la previsione per il 2008, dopo i primi sei mesi,è di 550.000. Una caduta del mercato del 57% in tre anni. È lo scoppio di una bolla speculativa talmente grande, sostenuta da forme di indebitamento sempre più eccezionali, che ha compromesso i flussi della liquidità sui mercati finanziari mondiali. È un crollo di mercato i cui effetti devono ancora mostrarsi compiutamente. In Spagna per l’edilizia le cose non vanno tanto diversamente: il 25% del PIL spagnolo, in forte crescita sino al 2007, è rappresentato dal settore delle costruzioni, fatto di grandi opere pubbliche e di tante case nuove. Nel 1991 in Spagna si producevano 200.000 abitazioni, nel 2007 si è superato il tetto di 850.000. Il crollo è repentino: nel 2008 verranno prodotte meno di 450.000 abitazioni, al 2010, secondo l’ITEC di Barcellona, saremo a meno di 300.000.
Un calo del mercato del 65%.E la frenata è arrivata come una frustata, nel secondo trimestre del 2008, anche in Francia e nel Regno Unito. E ciò che colpisce è la rapidità con cui si è manifestata la fase finale del fenomeno.
E la crisi è arrivata anche in Italia, e anche nel nostro paese vi sono molti che si stupiscono per l’improvviso cambiamento di vento: le ultime osservazioni sui primi sei mesi del 2008 parlano di una frenate delle compravendite del 15%, di discese dei prezzi
che viaggiano introno al 7% più inflazione (crescente).
L’invenduto, fenomeno sconosciuto in Italia sino a giugno del 2007, è ora un problema grave del mercato.
Certo, territorialmente “a macchie di leopardo”, certo con una situazione di rischio per il sistema meno ampio di quello di altri paesi dove le forme di indebitamento sono più forti, ma certo anche da noi le cose sono cambiate.
Chi scorre le strade del nostro paese vede,fisicamente, salire il livello delle scorte nei piazzali dei produttori e del magazzino nella distribuzione.La frenata non è arrivata oggi, molti indicatori mostravano un cambiamento di atteggiamento della domanda già a partire dal 2004, ma il settore delle costruzioni è un settore complesso, caratterizzato da una grande inerzia, che articola in forme varie il cambiamento di ciclo, per poi manifestarsi in forme evidenti. La storia non ricorda frenate dei cicli immobiliari ‘morbide’.
Quali le attese? Per l’Italia la crisi non è ancora nel suo pieno, l’autunno e soprattutto il 2009 saranno segnati da maggiori difficoltà. E anche il 2010 non potrà essere anno di ripresa nel comparto della nuova produzione residenziale. Chi opera sul mercato dovrà puntare a razionalizzare l’offerta, a guardare in casa riducendo il costo dell’errore, a cercare di cogliere quei
segmenti innovativi che stanno trasformando una parte del mercato
delle costruzioni e che crescono invece di flettere e sperare in una ripresa dell’economia che rilanci l’attività di riqualificazione del patrimonio esistente.

Lorenzo Bellicini
(Ricercatore Cresme)
[Modificato da marco--- 05/08/2009 13:54]
05/08/2009 11:30
 
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La mentalità che ha creato la bolla
Prezzo delle case alla base della crisi (Fonte: Avvenire - di Mario Rondina - 05/08/2009)



Vedi anche: Shiller - Is The Housing Market About to Bubble Over? (Fonte: foxnews.com - By Gail Buckner - 24/08/2005)

Marco
09/09/2009 13:21
 
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mettono le mani avanti?

saranno i soliti "chiagn' e fott'", oppure...

...voglio dire, arrivare a chiedere un'iniezione di lavori pubblici...


12:38 - Crisi: Buzzetti (Ance), alto rischio per imprese, subito opere pubbliche

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 set - La crisi si fa
sentire, il rischio per il settore edilizia e' "altissimo" e
parlare di "allarme chiusura" per le imprese del comparto "e'
corretto. Siamo su un crinale: se si interviene subito si
puo' evitare il peggio". Lo ha detto il presidente dell'Ance,
Paolo Buzzetti, a margine del workshop "Tipologie
immobiliare innovative insediabili nel mercato italiano non
residenziale". Buzzetti ha sottolineato che "si stanno
tentando provvedimenti anticrisi nell'edilizia, come il
piano casa approvato dalle Regioni e quello per l'housing
sociale, che sono provvedimenti ottimi. I passi formali sono
stati fatti ma ora e' il momento di spendere per avere
l'effetto anticiclico entro la primavera del 2010". Per il
presidente dell'Associazione dei costruttori, il primo passo
da fare "e' quello di un'iniezione di lavori pubblici".


12:52 - Crisi: Buzzetti (Ance), alto rischio per imprese, subito opere pubbliche -2-

105 mld investimenti in edilizia non residenziale nel 2009

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 set - Buzzetti
delinea un quadro molto difficile per il comparto: "Il
mercato immobiliare e' rallentato, non ci sono appalti, c'e'
una caduta verticale delle risorse pubbliche, l'occupazione
scende, non ci sono iniziative nuove. E a soffrire -
sottolinea - sono soprattutto le imprese piu' piccole.
Bisogna intervenire ora perche' a questo punto ancora tutto
puo' succedere
". L'Ance, nel maggio scorso, aveva stimato in
250mila i posti a rischio nel settore edilizia su un totale
di 2 milioni di occupati per fine anno e "migliaia e
migliaia di imprese a rischio chiusura
". Sul fronte
dell'occupazione, "a fronte di 1 miliardo di investimenti si
producono 200mila nuovi posti di lavoro", ha detto Buzzetti.
Ma si deve agire in fretta: "Il piano delle piccole opere e'
una prorita'. Bisogna iniziare con gli interventi viari, la
messa in sicurezza delle scuole, la manutenzione stradale e
poi passare alle opere piu' grandi". Buzzetti inoltre ha
sottolineato che per evitare gli effetti devastanti della
crisi "devono fare la loro parte le banche, che hanno
stretto i cordoni del credito, le amministrazioni, e le
imprese, che devono fare un salto di qualita', migliorare il
prodotto e investire sulla sicurezza".
Nel rapporto presentato oggi sull'edilizia non
residenziale, che analizza gli interventi realizzati in
Europa e ne evidenzia l'applicabilita' in Italia, si stima
per il 2009 un investimento di capitale totale di oltre 105
miliardi di euro, a cui corrisponde una media di circa 245
milioni per progetto.

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29/05/2010 10:38
 
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La crisi parte da via Gluck


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29/05/2010 22:53
 
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(sylvestro), 29/05/2010 10.38:

La crisi parte da via Gluck


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Da noi è diverso [SM=g6942] [SM=g1750163]
29/05/2010 23:11
 
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Re:
(sylvestro), 29/05/2010 10.38:

La crisi parte da via Gluck


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la bolla immobiliare era piu' che prevedibile.
anzi certa.


alla faccia...


PS: sylv, visto che fai la conversione da tiff, potresti farla in png e non in gif?

[SM=g1747536]
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Re: Re:
laplace77, 29/05/2010 23.11:


...
PS: sylv, visto che fai la conversione da tiff, potresti farla in png e non in gif?

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