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Immobiliare è Nera, Breglia : La Ripresa slitta al 2012

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2012 13:46
25/03/2011 17:07
 
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Immobiliare italiano fermo al palo. Ripresa lontana (Fonte: casa24.ilsole24ore.com - 25/03/2011)

Il mercato immobiliare italiano resta al palo e non ci sono prospettive di una consistente ripresa fino alla fine del 2012. Lo dice l'Osservatorio Nomisma sul mercato immobiliare, presentato oggi a Bologna e sul quale si soffermerà domani Il Sole 24 Ore con la copertina delle pagine di Casa&Case per un'analisi dettagliata. L'ottimismo di alcuni operatori diramato alla fine dell'anno scorso non trova dunque riscontro nei dati che, anzi, raffreddano qualsiasi entusiasmo. Secondo l'Osservatorio il tasso tendenziale annuo delle compravendite in Italia ha fatto registrare un calo del 3,4% nel quarto trimestre del 2010: dopo i primi due trimestri di crescita, con tassi tendenziali del +3,4% e del +2,4%, è seguito un calo che, nella seconda parte dell'anno, è stato sempre più intenso, passando da -2,3% a -3,4%, portando il bilancio dell'intero 2010 a una riduzione dello 0,1% delle compravendite su base nazionale.

Nomisma ha preso in esame le 13 principali aree metropolitane (Milano, Roma, Bologna, a Torino, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Padova, Palermo, Venezia-Mestre) e 13 città intermedie (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste, Verona). Sul fronte dei prezzi, si è attenuata, rispetto al 2009, la perdita di valore delle case, che nel 2010 è stata dell'1,6% nelle prime 13 città italiane (-4,1% nel 2009) e dell'1,8% nelle città intermedie. Ma i fattori di incertezza a livello nazionale e la politica restrittiva delle banche sul fronte dei mutui continuano a ingessare il mercato.

Nomisma ha messo a punto un nuovo indice per valutare la liquidità nell'investimento immobiliare nelle varie città, che misura la capacità di un immobile di essere prontamente trasformato in cash senza significative perdite in conto capitale. Il nuovo indice, nella sua prima formulazione, tiene conto non solo degli elementi tradizionali, ma anche degli sconti che vengono praticati sulle transazioni (cresciuti nel 2010 in tutti i segmenti, ad eccezione delle abitazioni nelle gradi aree urbane) e dei tempi medi di vendita che continuano a dilatarsi. Applicato ai 13 maggiori centri urbani osservati nel periodo 2006-2010, l'indice rivela che a fine 2010, nel segmento delle abitazioni nuove e usate l'area meno illiquida risulta essere quella di Milano (con domanda in aumento e sconti bassi, livelli di compravendite ancora esigui, tempi di vendita elevati e prezzi ai minimi), mentre Palermo è ultima in graduatoria. E il futuro? I dati previsionali sui prezzi degli immobili nelle 13 grandi aree urbane non lasciano spazio a molto ottimismo. Per Nomisma, l'osservazione della dinamica media dei valori di compravendita porta infatti a prevedere per il biennio 2011/2012 variazioni modeste sulle quotazioni delle abitazioni (+0,6% per il secondo semestre del 2011; + 1,9% nel secondo semestre del 2012), disegnando anche per il futuro un quadro di stagnazione dell'immobiliare.

Vedi anche: Mercato immobiliare, come distinguere fra vera ripresa e illusione ottica (Fonte: quotidianocasa.it - 08/09/2010)
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