Abusi edilizi ad Anacapri, condanna a un anno per Montezemolo
08/05/2012
Si è conclusa con la condanna di un anno per abuso edilizio e violazioni paesaggistiche e con l’assoluzione per falso ideologico il processo caprese che vedeva imputato Luca Di Montezemolo.
Montezemolo era accusato di abuso edilizio e falso per i lavori di ristrutturazione di Villa Caprile ad Anacapri.
Secondo il pubblico ministero, Montezemolo e Francesco Saverio Grazioli, rispettivamente titolare e presidente della Fisvi Holding, la società proprietaria dell’immobile, erano “consapevoli di aver ordinato opere abusive”.
Nello specifico “di aver disposto la trasformazione di un locale interrato e autorizzato a garage in alloggio del custode, e la costruzione di un monolocale di 22 mq nel giardino della villa, realizzato dopo aver demolito un piccolo locale di custodia degli attrezzi agricoli”.
La sentenza, emessa dal giudice monocratico della sezione staccata di Capri del tribunale di Napoli è stata sospesa.
La sospensione della pena è subordinata al ripristino , entro tre mesi, dello stato dei luoghi.
Alfonso Furgiuele, avvocato difensore del presidente Ferrari, parla di “sentenza eccessiva” e si dice intenzionato a ricorrere in appello.
“Siamo dispiaciuti – afferma Furgiuele - all'epoca dei lavori, Montezemolo era assorbito da numerosi impegni e non aveva il tempo di seguirli personalmente né di occuparsi delle pratiche amministrative”.
Incombenze, aggiunge, “affidate a persone sicuramente qualificate.
Montezemolo ha proprietà in ogni parte del mondo e mi sembra impensabile che potesse seguire lui tutte le pratiche amministrative.
Rispetto alle violazioni urbanistiche contestate, vorrei segnalare che l'unica vera violazione urbanistica è stata demolita prima ancora del processo.
L'altra violazione riguarda invece fatti formali”.