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Trentino Alto Adige - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2016 08:44
26/01/2013 11:14
 
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Case, le compravendite calate del 50% (Fonte: altoadige.gelocal.it - di Valeria Frangipane - 03/01/2013)

Bellini (Immobiliare Carisparmio): «I dati riferiti agli ultimi mesi del 2012. Chi è costretto a vendere scende anche del 30%»

BOLZANO. «Il mercato immobiliare a Bolzano è in fortissima difficoltà. Registriamo un calo del 50% nelle compravendite e le prospettive non sono affatto rosee. Aumentano invece, di poco ma aumentano, le richieste per l’affitto. Posso dire che il ricco continua a comperare mentre il ceto medio è quasi completamente bloccato».

Paolo Bellini, presidente dell'agenzia immobiliare controllata dalla Cassa di Risparmio e presidente nazionale Anama, l'associazione degli agenti immobiliari di Confesercenti, fotografa una situazione delicata.

Allora ... come vanno le compravendite a Bolzano?

«Registriamo un calo significativo. Un sondaggio realizzato dall'ufficio studi di Anama, su un campione significativo di operatori immobiliari, con riferimento al periodo che va da settembre alla fine dell’anno, registra pochissime vendite presso imprese edili, agenzie immobiliari o società immobiliari. I dati parlano di due vendite ogni quattro operatori interpellati con un calo del 50% rispetto agli anni scorsi».

I dati dei notai cosa ci dicono?

«Dai notai ci viene comunicato un dato significativo: non si superano i 200 atti di mutuo in città e si deve presumere che le compravendite (anche non assistite da mutuo) non superino sempre nel periodo settembre - dicembre 2012, i 400 atti. Una debacle significativa che la dice lunga sullo stato del settore in questo periodo».

Perchè succede? Colpa anche delle banche che faticano a sostenere gli acquirenti non concedendo mutui?

«Sì, il problema è anche questo. Credo che per risolvere la questione si potrebbe pensare di creare anche a Bolzano e provincia un fondo di garanzia per i privati. Si tratta di un'iniziativa, tra l'altro già resa operativa a Trento e prima in Italia, per sostenere i privati che vogliono accedere al mutuo casa e non hanno tutte le garanzie richieste dalla banca. Qui interverrebbe il fondo della Provincia e il ruolo dei Confidi (che oggi operano in tal senso con le piccole medie imprese). A Trento hanno messo a disposizione 2 milioni di euro. Come presidente di Sparkasse Immobilien devo anche dire che Cassa di Risparmio registra nel 2012 un aumento del numero dei mutui del 2,8% che, di solito, arrivano a ricoprire un indebitamento massimo del 70% per una durata media di 25 anni».

Possibile che il salasso dell’Imu stia allontanando chi comprava piccoli appartamenti per investimento?

«Sì, purtroppo succede anche questo. Manca la fiducia. La gente non si fida più. Paura di nuove tasse, del futuro e paura di perdere il lavoro».

I prezzi sono stabili o in linea discendente così come succede nel resto d’Italia?

«Sono in contrazione con un forte calo in periferia e un tentativo di stabilità nel centro delle principali località della provincia. A Bolzano centro si acquista casa tra i 5 e i 6 mila euro al metro quadrato, con punte che arrivano a 7 mila per gli attici e gli immobili di estrema qualità costruttiva. Mentre a Merano si possono trovare alloggi che costano dai 3 ai 4 mila euro al metro. Il discorso cambia quando si trattano ville singole con giardino ed accessori per le quali la domanda è ancora buona e quindi i prezzi sono tendenzialmente stabili. Escono dalle logiche di mercato le vendite per necessità, per le quali il prezzo scende in diretta proporzione con il tempo entro il quale il venditore deve realizzare. In questi casi il prezzo viene stabilito forfettariamente, sulla base delle quotazioni di mercato, diminuito anche del 30%».

Insomma chi ha fretta di vendere svende?

«Diciamo che scende anche del 30%»


Quali sono le tipologie di case richieste?

«La "prima casa" resta la più richiesta in assoluto. Parliamo di appartamenti con due camere da letto, in condominio con un posto auto. Preferibilmente l'unità immobiliare ricercata è di nuova costruzione anche se, poi la diminuita disponibilità economica generale fa optare per "un buon usato". A seguire ci sono i bilocali, richiesti in genere da anziani mentre gli attici vanno ancora per la maggiore tra i più danarosi. In questi casi i clienti non badano solo al prezzo ma alla superficie ed alla qualità costruttiva dell’edificio».

E il cliente tipo qual è? Sono sempre le famiglie o le giovani coppie a cercare casa?

«Si! La casa per il nucleo familiare è il bene più richiesto in assoluto. Il sogno resta il quadrilocale con doppi servizi e posto auto. Ma si sono anche fatti vedere i single che acquistano i mono o i bilocali, purché in zone centrali e serviti dai mezzi pubblici. E poi gli anziani che rimasti soli nelle vecchie proprietà vedono la convenienza di vendere la loro grande casa e orientarsi in un appartamento più piccolo».

Cosa fanno i principali operatori del settore per sostenere il mercato in questo momento di crisi che sembra non finire mai?

«Puntano sulla qualità costruttiva ed energetica. Il cliente attento acquista più volentieri immobili in classe energetica A o B sapendo di acquistare un bene ben coibentato, protetto e nel quale i consumi saranno limitati. Ecco quindi le imprese utilizzare strutture in legno, pavimentazioni di qualità ed impianti super tecnologici. Inoltre si installano pannelli solari o fotovoltaici e molta domotica per rendere l'abitazione più confortevole e moderna. L'Alto Adige si caratterizza appunto, e non è un segreto per nessuno, per avere case ben fatte, costruite per durare nel tempo e nel pieno rispetto dell'ambiente».

Come va il mercato dei negozi, degli uffici e dei capannoni. Si vende qualcosa o è tutto?

«Qualche acquisto è avvenuto anche se sostanzialmente questa fetta di mercato è ferma. Nei centri storici delle località più importanti sono attivi i marchi noti di abbigliamento e dell'alimentare, ma per il resto tutti mantengono a denti strettissimi le posizioni. L'affitto è lo strumento contrattuale più gettonato, anche se i proprietari reclamano fideiussioni bancarie a garanzia del reddito».

Come andiamo sul fronte delle locazioni? E vero che la domanda di case in affitto è aumentata?

«La nostra ricerca ci dice che sono stabili e tendenti al rialzo le quotazioni degli affitti in città, mentre in provincia va un po’ meno bene. A Bolzano per un appartamento con due camere da letto, arredato, situato in zona centrale, servono almeno 1.000 euro il mese con un 30% in più rispetto a qualsiasi altra città del nord Italia, esclusa Milano dove i canoni sono ancora sostenuti. L'affitto è sempre il contratto preferito per chi non ha al momento la liquidità necessaria per passare all'acquisto. Anche se oggi ha fatto la sua apparizione anche a Bolzano il “rent to buy”, la formula anglosassone dell'acquisto con affitto a riscatto. In pratica le parti si accordano per vendere l'immobile a 24 o a 36 mesi dall'accordo preliminare dando subito in affitto il bene all'acquirente che, versando un acconto si troverà in sede di acquisto differito riconosciuta la somma anticipata e almeno il 50% delle rate d'affitto pagate».

Come vanno gli affari sul fronte turistico?

«Tirano sempre molto bene la Val Gardena e la Val Pusteria così come i complessi in località note per lo scii. Tirolo sopra Merano è gettonatissimo così come Renon ed ancora Appiano».

A quando la ripresa?

«Il 2013 sarà un anno di passaggio. Il 2014 sarà l’anno buono».
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