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San Marino e la bolla immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2011 11:36
25/06/2010 21:03
 
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San Marino, bolla immobiliare (Fonte: libertas.sm - 25/06/2010)

Bolla immobiliare nella Repubblica di San Marino.
A lanciare l’allarme è Alessandro Carli di Fixing il giornale dell’Anis, Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese.


Comunicato

Come in Emilia Romagna, anche nella Repubblica di San Marino i prezzi delle abitazioni hanno subito una frenata. Secondo i dati forniti da Tecnocasa, nel 2009 la discesa all’ombra della Statua della Libertà è arrivata in doppia cifra. “Lo scorso anno – spiega Paolo Cirilli, consulente di Tecnocasa per le zone di Rimini, Pesaro-Urbino e San Marino – sul Titano la contrazione è stata più ampia rispetto a quella del circondario: attorno al 10%, in virtù della normativa locale sull’acquisto degli immobili. La legge infatti prevede che gli immobili possano essere acquistati solamente da cittadini sammarinesi. Questo dato (il 10%, ndr) è solo un’avvisaglia: devono cambiare i rapporti tra la Repubblica di San Marino e l’Italia. Le faccio un esempio concreto: un comune medio italiano ha una crescita programmata che oscilla tra il 15 e il 20% in 8 o 10 anni. Il che significa che per una popolazione di 30 mila persone, nel giro di due lustri sono previsti dalle 4.500 alle 6.000 unità abitative. A San Marino è stato costruito molto di più: attualmente l’offerta supera abbondantemente la domanda. Credo che il settore, per i prossimi 10 anni, sia già saturo. Liberando il mercato – ovvero permettendo anche agli italiani diventare proprietari di un immobile in Repubblica – probabilmente si potrebbero sbloccare molti acquisti. Attualmente non abbiamo richieste da parte di cittadini forensi, anche perché chi acquista è a conoscenza delle leggi locali”. Le richieste, sostanzialmente, rispecchiano quelle del circondario. “Come in Emilia Romagna – prosegue Cirilli – le domande riguardano soprattutto i bilocali e i trilocali. Sull’usato, a seconda delle zone, si oscilla tra i 1.800 euro e i 2.400 euro al metro quadro. Sul nuovo, gli immobili residenziali vanno da 2.500 euro a 3.600 euro. Dogana, Città e Falciano hanno prezzi più elevati rispetto a Fiorentino”.
Vedi anche: San Marino verso la bolla immobiliare (Fonte: libertas.sm - 03/02/2010) e relativo comunicato
Curioso il fatto che definiscano un crollo dei prezzi del 10% "frenata"! [SM=g6963]
Di particolare rilievo il fatto che finalmente si ammetta di avere saturato il mercato delle costruzioni per i prossimi 10 anni, vogliamo ancora credere al fantasma della ripresa del settore immobiliare e alla conseguente risalita dei prezzi?! [SM=g6957]

Marco
[Modificato da marco--- 25/06/2010 21:05]
27/08/2010 08:56
 
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La bolla immobiliare a San Marino: effetti sociali (Fonte: libertas.sm - 27/08/2010)

La Tribuna Sammarinese prende in esame alcuni effetti sociali provocati a San Marino dalla bolla immobiliare che pare incombere su un Paese devastato dalla speculazione edilizia.

Ora a pagare il conto sono anche i semplici cittadini, magari giovani coppie, che hanno impiegato i loro primi risparmi (o quello che pensano di ottenere con il prestito prima casa) per l’acconto sul futuro appartamento che pensavano di andare ad abitare.
Ma, almeno per il momento, non sarà così.
L’acconto è versato, il mutuo viaggia spedito, ma i lavori per finire la casa sono ancora in alto mare e i cantieri fermi.
Fino al paradosso che c’è chi, a norma di contratto, doveva poter usufruire della nuova abitazione già da molti mesi, ha venduto la vecchia casa per onorare gli impegni e si trova a pagare oltre il mutuo, anche l’affitto.
Sono talmente tanti i casi in questione che sta per nascere un comitato di cittadini che intendono autotutelare i propri diritti.”
31/08/2010 08:30
 
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Per ‘France2’, San Marino è luogo di mafia (Fonte: libertas.sm - di Antonio Fabbri - 31/08/2010)

Il servizio riporta che secondo un responsabile dell’opposizione l’ombra della mafia “plana sulla piccola Repubblica”, dice il giornalista.
Il Consigliere di sinistra unita Ivan Foschi accompagna le telecamere di “France 2” in un cantiere dove ci sono edifici in costruzione e descrive il proliferare di appartamenti a fronte di una popolazione dei 30mila abitanti sia sospetto. Ivan Foschi attesta come attraverso il mercato immobiliare ci siano state infiltrazioni malavitose, riciclaggio di denaro attraverso il mattone, che permette di camuffare attività illecite. Le conferme a queste affermazioni il giornalista di “France 2” le trova nell’avvocato Roberto De Vita di Roma che evidenzia come a usare il mattone per riciclare siano soprattutto Mafia e Camorra.
“Garantendo l’anonimato, il segreto bancario e non incoraggiando la collaborazione giudiziaria tra le autorità di polizia dei due stati, San Marino resta e resterà il luogo ideale per nascondere denaro”, afferma il legale romano esperto in materia finanziaria.
20/10/2010 09:32
 
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Case sfitte sul Titano
Ases vs sindacato e Ag


19/10/2010

di Saverio Mercadante

Immobili vuoti, case sfitte. Una sorta di araba fenice che rinasceva dalle proprie ceneri: i dati improbabili che circolavano sulla reale consistenza del settore. Si davano i numeri, letteralmente.
L’inchiesta di San Marino Fixing di un paio di settimane fa, che ha cercato di fare un minimo di chiarezza sulla base di fonti e studi attendibili in questo segmento del patrimonio immobiliare, ha aperto un dibattito nel Paese anche sulla possibile tassazione. Sindacato, associazioni, partiti, prendono posizione. L’ANSA ha ripreso l’inchiesta. San Marino RTV ha dedicato alcuni servizi al tema. Il Censimento del 2007, l’unica fonte accreditata, ha certificato, i dati erano in qualche modo misconosciuti, che ci sono non meno di 4.000 immobili vuoti, con un margine di errore del 15% sul totale. Una stima molto prudenzialmente al ribasso. Il pesante deficit di bilancio dello Stato ha suggerito al alcuni di proporre una tassazione, o meglio, una maggiore tassazione sugli immobili sfitti.
La tassazione degli appartamenti sfitti è uno strumento necessario per fare fronte al pesante deficit delle casse pubbliche”, ha affermato ai microfoni di San Marino RTV , il segretario della Confederazione Democratica Marco Beccari. Che ha rimarcato: “Nel nostro sistema economico esistono troppe zone d’ombra sia sul fronte dell’accertamento dei redditi, che su quello dei patrimoni immobiliari”.
A stretto giro di posta gli ha risposto l’Associazione Settore Edile Sammarinese (ASES) che già aveva polemizzato nei giorni scorsi sulla presentazione il 3 ottobre dell’Istanza d’Arengo di Alternativa Giovanile, il movimento di Alleanza Popolare, che richiede, per l’appunto, l’introduzione di una forma di tassazione sugli immobili sfitti. Molte le perplessità. L’ASES ricorda giustamente che tutte le proprietà immobiliari sono già soggette a tassazione che viene calcolata attraverso la rendita catastale e ribadisce l’urgente necessità di procedere ad una complessiva riforma del catasto con l’obiettivo di fondo di individuare meccanismi di calcolo equi e congrui per tutte le fasce della popolazione, “evitando accuratamente di penalizzare indiscriminatamente tutti i cittadini senza distinzione alcuna”. La necessità della riforma del catasto sembra che sia condivisa trasversalmente. D’altronde i parametri attuali risalgono alla fine degli anni Quaranta.
ASES ringrazia ironicamente Beccari che sembra agli occhi delle piccole imprese edili sammarinesi non fare il suo mestiere. Trascura, secondo ASES, le enormi difficoltà che sta attraversando l’intero comparto immobiliare ed edilizio, il ruolo strategico che il settore edile ha avuto e ha tuttora nell’intero sistema economico del Paese. Insomma, l’eventuale introduzione di una tassazione sugli immobili sfitti, né equa né giusta, potrebbe contribuire ulteriormente a deprimere il settore inducendo aziende già in gravissima difficoltà a chiudere i battenti per gli eccessivi oneri finanziari. ASES, quindi, va a colpire Beccari laddove suona il sindacalista: “L’eventuale appesantimento del carico fiscale sulle imprese del settore edile ed immobiliare potrebbe causare la perdita di tantissimi posti di lavoro che, invece, dovrebbero essere salvaguardati con tutte le forze soprattutto da chi ha come missione principale la tutela del lavoro e dei lavoratori. ASES, pertanto, si chiede se il segretario CDLS abbia anche una ricetta pronta per fare fronte a decine e decine di nuovi disoccupati”.
ASES comunque non si nasconde dietro un dito: “Ribadisce la propria totale disponibilità a discutere con le forze politiche, sociali ed economiche al fine di poter trovare le soluzioni più opportune nell’interesse generale del Paese e del settore edile”. Afferma Gianluca Monaldi, presidente dell’ASES: “Noi lavoriamo, non laviamo soldi, facciamo parte di un indotto che coinvolge moltissime piccole imprese che rappresentano l’80%, 90% dell’edilizia sammarinese. Non chiediamo certo di costruire ancora all’impazzata scatoloni e palazzoni ma una riqualificazione del settore dell’edilizia. Noi rispettiamo le leggi, rispettiamo un piano regolatore, anche se vecchio del ’92, che è stato sbloccato dalla politica. Noi costruiamo e mettiamo sul mercato un prodotto. Facciamo un lavoro come quello di un rivenditore di automobili, di abbigliamento. O un supermercato, come la SMA. Andare a tassare gli appartamenti è come tassare la merce che è rimasta in magazzino che non si è riuscita a vendere perché ce n’è troppa. Non siamo una forza politica, siamo un’associazione trasversale di settore disposta al dialogo con tutti per trovare delle soluzioni. Bisogna capire se la tassazione crei più utile o deficit a San Marino. E’ inutile raccogliere due milioni di euro di fiscalità e poi lasciare tanta gente a casa. La crisi è reale non c’è nessun dubbio”.
Sul fronte opposto Alternativa Giovanile con l’Istanza d’Arengo sulla “tassazione degli immobili sfitti e invenduti” punta il dito sulla speculazione.
L’intento è quello di fornire una risposta a tutte quelle persone, famiglie o single, che desiderano comprare una casa ma non possono farlo a causa dei prezzi elevati, nonostante vi siano diverse migliaia di appartamenti vuoti. Secondo AG, un eccesso di offerta di unità abitative fa calare il prezzo delle stesse. A San Marino questo non è avvenuto in passato e ora avviene solo in piccola parte, nonostante la grande crisi.
Non tutte le costruzioni sono state costruite per essere vendute e forse, dietro questo meccanismo si è nascosto qualcosa che poco ha a che vedere con la via della trasparenza che il nostro Paese sta percorrendo”, affermano i giovani di Alleanza Popolare.
Un’imposta specifica avrebbe una duplice finalità: stimolare l’abbassamento dei prezzi delle abitazioni, disincentivando la non immissione sul mercato delle unità abitative o la loro vendita a valori non congrui con quelli di mercato; e generare entrate per le casse dello Stato, in un momento di grande difficoltà, andando a colpire grandi patrimoni immobiliari, la cui detenzione è un indubbio indice di capacità contributiva.
Anche AG ci tiene a fare dei distinguo: “Non c’è alcun intento punitivo nei confronti di quelle persone che hanno investito in abitazioni per i loro figli: le case acquistate per questo scopo sono infatti escluse dall’applicazione dell’imposta; si vuole invece andare a colpire la speculazione, l’investimento sovradimensionato, il consumo del territorio, gli scatoloni vuoti, le concentrazioni di capitali nell’edilizia e altre distorsioni che in questi anni si sono susseguiti”.
Negli ultimi due decenni, abbiamo ‘consumato’ tanto territorio quanto nei precedenti 1690 anni: sicuramente non potremo continuare a costruire con il ritmo degli ultimi vent’anni ma ci sono alternative su cui il mondo dell’edilizia potrebbe puntare con forza e ci riferiamo sia alla green economy sia alle nuove tecniche di costruzione antisismica”. E qui sul tema della riqualificazione del settore dell’edilizia le posizioni forse si possono conciliare con quelle dell’ASES.
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16/11/2010 10:04
 
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Banca di San Marino, per i privati colpiti dalla crisi dell'immobiliare


martedì 16 novembre 2010 alle 08:01

La Banca di San Marino ha chiesto l'autorizzazione ad operare attraverso una immobiliare a sostegno dei privati che hanno versato anche quote rilevanti per l'acquisto di una abitazione e non ne possono entrare in possesso perché non sono stati portati a termine i lavori.

Lo riferisce La Voce di Romagna - San Marino: Il vice direttore: "Permetterà di portare a compimento cantieri oggi fermi" / Bsm chiede una licenza da società immobiliare

Per gestire le criticità che si sono venute a creare nel settore dell'edilizia e in particolare lo stallo in alcuni cantieri, Banca di San Marino ha inoltrato domanda al Congresso di Stato per ottenere una licenza da società immobiliare.

"Nessuna intenzione - spiega il vice direttore vicario Valter Zanotti - di ampliare il nostro raggio di attività. Si tratta solo di gestire al meglio un periodo di transizione". In buona sostanza il progetto sarebbe quello di fare confluire nella società immobiliare alcuni cantieri o immobili semi-finiti che saranno gestiti attraverso l'Istituto Bancario. Questo, spiegano, dalla Bsm, "permetterà di portare a compimento le costruzioni e così dare una risposta a coloro che hanno acquistato sulla carta. Un'operazione limitata nel tempo e negli immobili, finalizzata a gestire al meglio la criticità".
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09/01/2011 10:39
 
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San Marino, Fincapital e la bolla immobiliare (Fonte: libertas.sm - 08/01/2011)

La liquidazione coatta amministrativa della Fincapital, fiduciaria - finanziaria della Repubblica di San Marino, potrebbe essere un campanello d'allarme non tanto o non solo per il sistema finanziario sammarinese, quanto per il mercato immobiliare, in cui detta società principalmente operava.

Ne tratta La Tribuna Sammarinese: Fallite le possibilità di rifinanziamento per Fincapital non restava che la via della liquidazione / Rischio di crolli a catena dietro Fincapital: la cartina di tornasole dello stato di salute del settore immobiliare / Il blocco delle vendite non è solo causato da un eccesso di offerta (8000 appartamenti non utilizzati), ma anche dalle attese dei potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire.

Da un lato non si sono concretizzate le ipotesi di subentro di capitali freschi, provenienti magari dall’ingresso di nuovi soci, dall’altro lato pare che il ‘buco’ possa essere stimato intorno ai 20 milioni di euro. Cifra non particolarmente allarmante che però potrebbe solo rappresentare la punta di un iceberg costituito dall’intero settore edilizio. Infatti l’attività di Fincapital era strettamente legata al mercato immobiliare e al finanziamento delle nuove costruzioni sul territorio.

Un settore questo che sta subendo una crisi devastante che ha già visto chiudere tante aziende sia direttamente impegnate nella costruzione che legate all’indotto.

Solo le aziende meglio capitalizzate e con patrimoni non rappresentati da immobili, sono fino ad oggi state in grado di sopportare il crollo subito dalle vendite delle unità immobiliari dovuto principalmente dalla saturazione del mercato (sono oltre 8000 gli appartamenti non utilizzati e, sebbene questo, la Commissione per le Politiche Ambientali ha continuato a rilasciare concessioni edilizie a piene mani fino alle ultime riunioni), ma anche da una sfiducia generalizzata dei potenziali acquirenti sulla tenuta dei prezzi di mercato.
09/01/2011 11:02
 
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Re:
marco---, 09/01/2011 10.39:

San Marino, Fincapital e la bolla immobiliare (Fonte: libertas.sm - 08/01/2011) La liquidazione coatta amministrativa della Fincapital, fiduciaria - finanziaria della Repubblica di San Marino, potrebbe essere un campanello d'allarme non tanto o non solo per il sistema finanziario sammarinese, quanto per il mercato immobiliare, in cui detta società principalmente operava. Ne tratta La Tribuna Sammarinese: Fallite le possibilità di rifinanziamento per Fincapital non restava che la via della liquidazione / Rischio di crolli a catena dietro Fincapital: la cartina di tornasole dello stato di salute del settore immobiliare / Il blocco delle vendite non è solo causato da un eccesso di offerta (8000 appartamenti non utilizzati), ma anche dalle attese dei potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire. Da un lato non si sono concretizzate le ipotesi di subentro di capitali freschi, provenienti magari dall’ingresso di nuovi soci, dall’altro lato pare che il ‘buco’ possa essere stimato intorno ai 20 milioni di euro. Cifra non particolarmente allarmante che però potrebbe solo rappresentare la punta di un iceberg costituito dall’intero settore edilizio. Infatti l’attività di Fincapital era strettamente legata al mercato immobiliare e al finanziamento delle nuove costruzioni sul territorio. Un settore questo che sta subendo una crisi devastante che ha già visto chiudere tante aziende sia direttamente impegnate nella costruzione che legate all’indotto. Solo le aziende meglio capitalizzate e con patrimoni non rappresentati da immobili, sono fino ad oggi state in grado di sopportare il crollo subito dalle vendite delle unità immobiliari dovuto principalmente dalla saturazione del mercato (sono oltre 8000 gli appartamenti non utilizzati e, sebbene questo, la Commissione per le Politiche Ambientali ha continuato a rilasciare concessioni edilizie a piene mani fino alle ultime riunioni), ma anche da una sfiducia generalizzata dei potenziali acquirenti sulla tenuta dei prezzi di mercato.

 
Una cosa che raramente, fino ad oggi, capitava di leggere è il riferimento ai "potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire".
Cioè, oltre al solito mantra dei costruttori (e dei loro centri studi), in un quotidiano GENERALISTA si accenna all'opinione della controparte.
E comunque bisognerà attendere qualche ora, per poter leggere l'articolo.
E comunque in Italia è diverso.
FourCorners
[Modificato da FourCorners 09/01/2011 11:46]
09/01/2011 14:22
 
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Re: Re:
FourCorners, 09/01/2011 11:02:

 
Una cosa che raramente, fino ad oggi, capitava di leggere è il riferimento ai "potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire"...

Concordo, penso che la gente abbia iniziato a realizzare che il mattone non sempre è un buon investimento solo dopo 3 anni di discesa dei prezzi, e dopo avere avere toccato con mano una crisi che quasi non ha precedenti. Meglio tardi che mai! [SM=g6963]

Marco
[Modificato da marco--- 09/01/2011 14:25]
10/01/2011 19:57
 
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Re: Re: Re:

marco---, 09/01/2011 14.22:

Concordo, penso che la gente abbia iniziato a realizzare che il mattone non sempre è un buon investimento solo dopo 3 anni di discesa dei prezzi, e dopo avere avere toccato con mano una crisi che quasi non ha precedenti. Meglio tardi che mai! [SM=g6963] Marco


Ecco qui il pezzo citato ieri.
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Rischio di crolli a catena dietro Fincapital: la cartina di tornasole dello stato di salute del settore immobiliare
Il blocco delle vendite non è solo causato da un eccesso di offerta (8000 appartamenti non utilizzati), ma anche dalle attese dei potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire
[La Tribuna Sammarinese, Domenica 9 gennaio 2011]

Forti tensioni ha suscitato la decisione, adottata venerdì dalla Vigilanza di Banca Centrale, di avviare la procedura di liquidazione coatta per la società finanziaria Fincapital.
Essendo trascorsi i sessanta giorni previsti dalla legge dal momento in cui, il 9 novembre scorso, Banca Centrale aveva decretato la sospensione degli organi di amministrazione, la notizia non è giunta inaspettata, ma fino all’ultimo momento i creditori della società finanziaria hanno sperato in un salvataggio, che si era anche delineato, risultando poi impraticabile. All’avv. Andrea Vicari, Banca Centrale aveva assegnato il compito di effettuare una prima perlustrazione delle consistenze patrimoniali della finanziaria per capire con esattezza il livello del deficit generato, ma i 60 giorni trascorsi sono stati necessari anche per valutare eventuali ipotesi di rifinanziamento. Da un lato non si sono concretizzate le ipotesi di subentro di capitali freschi, provenienti magari dall’ingresso di nuovi soci, dall’altro lato pare che il ‘buco’ possa essere stimato intorno ai 20 milioni di euro. Cifra non particolarmente allarmante che però potrebbe solo rappresentare la punta di un iceberg costituito dall’intero settore edilizio.
Infatti l’attività di Fincapital era strettamente legata al mercato immobiliare e al finanziamento delle nuove costruzioni sul territorio. Un settore questo che sta subendo una crisi devastante che ha già visto chiudere tante aziende sia direttamente impegnate nella costruzione che legate all’indotto. Solo le aziende meglio capitalizzate e con patrimoni non rappresentati da immobili, sono fino ad oggi state in grado di sopportare il crollo subito dalle vendite delle unità immobiliari dovuto principalmente dalla saturazione del mercato (sono oltre 8000 gli appartamenti non utilizzati e, sebbene questo, la Commissione per le Politiche Ambientali ha continuato a rilasciare concessioni edilizie a piene mani fino alle ultime riunioni), ma anche da una sfiducia generalizzata dei potenziali acquirenti sulla tenuta dei prezzi di mercato.
Infatti, nonostante la crisi, i prezzi degli immobili stentano a diminuire rispondendo più alla necessità di non svalutare patrimoni che sono in pancia alle aziende, piuttosto che a vere dinamiche di mercato. Alcuni analisti dicono che se ci fosse l’adeguamento dei prezzi ai reali valori, gli acquisti potrebbero ripartire essendo ancora buono il livello di capitalizzazione finanziaria delle famiglie.
Per Fincapital il tempo per una ripresa ormai non esiste più tanto che i liquidatori nominati da Banca Centrale provvederanno già dalle prossime settimane a monetizzare i cespiti patrimonili. Un’attività che secondo gli analisti, potrebbe fornire il segnale del nuovo riallineamento dei prezzi di mercato degli immobili, mettendo in evidenza i livelli di perdita che tutti coloro che detengono tali proprietà dovrebbero mettere in conto.
Una bomba ad orologeria quindi che rischia di provocare ulteriori ricadute sul settore delle cotruzioni, ma anche sul mondo bancario e finanziario fortemente impegnato in tale direzione.
R.E.

10/01/2011 20:10
 
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Re: Re: Re: Re:
FourCorners, 10/01/2011 19.57:


...
Ecco qui il pezzo citato ieri
...




[SM=g7840]

[SM=g1750152]
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Re: Re: Re: Re:
FourCorners, 10/01/2011 19.57:


Ecco qui il pezzo citato ieri.
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Rischio di crolli a catena dietro Fincapital: la cartina di tornasole dello stato di salute del settore immobiliare
Il blocco delle vendite non è solo causato da un eccesso di offerta (8000 appartamenti non utilizzati), ma anche dalle attese dei potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire
[La Tribuna Sammarinese, Domenica 9 gennaio 2011]

Forti tensioni ha suscitato la decisione, adottata venerdì dalla Vigilanza di Banca Centrale, di avviare la procedura di liquidazione coatta per la società finanziaria Fincapital.
Essendo trascorsi i sessanta giorni previsti dalla legge dal momento in cui, il 9 novembre scorso, Banca Centrale aveva decretato la sospensione degli organi di amministrazione, la notizia non è giunta inaspettata, ma fino all’ultimo momento i creditori della società finanziaria hanno sperato in un salvataggio, che si era anche delineato, risultando poi impraticabile. All’avv. Andrea Vicari, Banca Centrale aveva assegnato il compito di effettuare una prima perlustrazione delle consistenze patrimoniali della finanziaria per capire con esattezza il livello del deficit generato, ma i 60 giorni trascorsi sono stati necessari anche per valutare eventuali ipotesi di rifinanziamento. Da un lato non si sono concretizzate le ipotesi di subentro di capitali freschi, provenienti magari dall’ingresso di nuovi soci, dall’altro lato pare che il ‘buco’ possa essere stimato intorno ai 20 milioni di euro. Cifra non particolarmente allarmante che però potrebbe solo rappresentare la punta di un iceberg costituito dall’intero settore edilizio.
Infatti l’attività di Fincapital era strettamente legata al mercato immobiliare e al finanziamento delle nuove costruzioni sul territorio. Un settore questo che sta subendo una crisi devastante che ha già visto chiudere tante aziende sia direttamente impegnate nella costruzione che legate all’indotto. Solo le aziende meglio capitalizzate e con patrimoni non rappresentati da immobili, sono fino ad oggi state in grado di sopportare il crollo subito dalle vendite delle unità immobiliari dovuto principalmente dalla saturazione del mercato (sono oltre 8000 gli appartamenti non utilizzati e, sebbene questo, la Commissione per le Politiche Ambientali ha continuato a rilasciare concessioni edilizie a piene mani fino alle ultime riunioni), ma anche da una sfiducia generalizzata dei potenziali acquirenti sulla tenuta dei prezzi di mercato.
Infatti, nonostante la crisi, i prezzi degli immobili stentano a diminuire rispondendo più alla necessità di non svalutare patrimoni che sono in pancia alle aziende, piuttosto che a vere dinamiche di mercato. Alcuni analisti dicono che se ci fosse l’adeguamento dei prezzi ai reali valori, gli acquisti potrebbero ripartire essendo ancora buono il livello di capitalizzazione finanziaria delle famiglie.
Per Fincapital il tempo per una ripresa ormai non esiste più tanto che i liquidatori nominati da Banca Centrale provvederanno già dalle prossime settimane a monetizzare i cespiti patrimonili.
Un’attività che secondo gli analisti, potrebbe fornire il segnale del nuovo riallineamento dei prezzi di mercato degli immobili, mettendo in evidenza i livelli di perdita che tutti coloro che detengono tali proprietà dovrebbero mettere in conto.
Una bomba ad orologeria quindi che rischia di provocare ulteriori ricadute sul settore delle cotruzioni, ma anche sul mondo bancario e finanziario fortemente impegnato in tale direzione.
R.E.




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Re: Re: Re: Re:
FourCorners, 10/01/2011 19.57:


Ecco qui il pezzo citato ieri.
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Rischio di crolli a catena dietro Fincapital: la cartina di tornasole dello stato di salute del settore immobiliare
Il blocco delle vendite non è solo causato da un eccesso di offerta (8000 appartamenti non utilizzati), ma anche dalle attese dei potenziali acquirenti che ritengono che i prezzi dovranno diminuire
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Forti tensioni ha suscitato la decisione, adottata venerdì dalla Vigilanza di Banca Centrale, di avviare la procedura di liquidazione coatta per la società finanziaria Fincapital.
Essendo trascorsi i sessanta giorni previsti dalla legge dal momento in cui, il 9 novembre scorso, Banca Centrale aveva decretato la sospensione degli organi di amministrazione, la notizia non è giunta inaspettata, ma fino all’ultimo momento i creditori della società finanziaria hanno sperato in un salvataggio, che si era anche delineato, risultando poi impraticabile. All’avv. Andrea Vicari, Banca Centrale aveva assegnato il compito di effettuare una prima perlustrazione delle consistenze patrimoniali della finanziaria per capire con esattezza il livello del deficit generato, ma i 60 giorni trascorsi sono stati necessari anche per valutare eventuali ipotesi di rifinanziamento. Da un lato non si sono concretizzate le ipotesi di subentro di capitali freschi, provenienti magari dall’ingresso di nuovi soci, dall’altro lato pare che il ‘buco’ possa essere stimato intorno ai 20 milioni di euro. Cifra non particolarmente allarmante che però potrebbe solo rappresentare la punta di un iceberg costituito dall’intero settore edilizio.
Infatti l’attività di Fincapital era strettamente legata al mercato immobiliare e al finanziamento delle nuove costruzioni sul territorio. Un settore questo che sta subendo una crisi devastante che ha già visto chiudere tante aziende sia direttamente impegnate nella costruzione che legate all’indotto. Solo le aziende meglio capitalizzate e con patrimoni non rappresentati da immobili, sono fino ad oggi state in grado di sopportare il crollo subito dalle vendite delle unità immobiliari dovuto principalmente dalla saturazione del mercato (sono oltre 8000 gli appartamenti non utilizzati e, sebbene questo, la Commissione per le Politiche Ambientali ha continuato a rilasciare concessioni edilizie a piene mani fino alle ultime riunioni), ma anche da una sfiducia generalizzata dei potenziali acquirenti sulla tenuta dei prezzi di mercato.
Infatti, nonostante la crisi, i prezzi degli immobili stentano a diminuire rispondendo più alla necessità di non svalutare patrimoni che sono in pancia alle aziende, piuttosto che a vere dinamiche di mercato. Alcuni analisti dicono che se ci fosse l’adeguamento dei prezzi ai reali valori, gli acquisti potrebbero ripartire essendo ancora buono il livello di capitalizzazione finanziaria delle famiglie.
Per Fincapital il tempo per una ripresa ormai non esiste più tanto che i liquidatori nominati da Banca Centrale provvederanno già dalle prossime settimane a monetizzare i cespiti patrimonili. Un’attività che secondo gli analisti, potrebbe fornire il segnale del nuovo riallineamento dei prezzi di mercato degli immobili, mettendo in evidenza i livelli di perdita che tutti coloro che detengono tali proprietà dovrebbero mettere in conto.
Una bomba ad orologeria quindi che rischia di provocare ulteriori ricadute sul settore delle cotruzioni, ma anche sul mondo bancario e finanziario fortemente impegnato in tale direzione.
R.E.



Bancarotta fraudolenta: arrestato Livio Bacciocchi
08/02/2011

«Bancarotta fraudolenta. E le manette sono scattate per Livio Bacciocchi, noto avvocato e notaio della Repubblica di San Marino, arrestato nei giorni scorsi al casello autostradale di Rimini Sud. Da sabato Bacciocchi è in carcere a San Vittore, anche se la notizia è trapelata soltanto nella serata di ieri.
...
Livio Bacciocchi, oltre ad essere un personaggio molto noto in Repubblica, è anche uno dei perni principali attorno a cui ruota il settore immobiliare a San Marino, già messo a dura prova dalla messa in liquidazione coatta della Fincapital, innescando timori analoghi a quelli che, in un Paese più grande, potrebbero essere provocati da una bolla immobiliare. Insomma l’arresto di Livio Bacciocchi non si limita ad essere un episodio di cronaca giudiziaria che riguarda un singolo professionista sammarinese ma rappresenta una fonte di preoccupazione per chi ruota, direttamente o indirettamente, attorno al già sofferente settore immobiliare sammarinese.
...»



(Risultati ricerca per bacciocchi nel sito libertas.sm)



Sinistra Unita: “Considerazioni sull’arresto dell’Avvocato Bacciocchi”
Comunicato Stampa, 8/02/11

«Esibire considerazioni politiche quando vi è una inchiesta in corso, per di più in un altro Paese, non è semplice, ma crediamo sia necessario per la politica prendere coraggio cercando di preservare il rispetto umano della persona e della sua innocenza fino a prova contraria. Quello dell’avvocato Bacciocchi è solo l’ultimo di una serie di arresti che coinvolgono figure di primo piano della realtà sammarinese.

Forse però è quello che più fa scalpore, il più eccellente. Lo definiamo tale non certo per reverenzialità verso il soggetto in questione, ma per la sua centralità, quasi mitologica, nel sistema immobiliare e finanziario sammarinese.

Infatti, all’avvocato Bacciocchi pare facciano riferimento diverse società immobiliari, finanziarie e imprese di vario genere. I cantieri sotto la sua giurisdizione ammonterebbero a una settantina. Nella sua attività imprenditoriale ha dimostrato di potere ogni cosa, come per esempio nel caso della distruzione della casa a catalogo villa Marcucci e la modifica in tutta fretta del piano particolareggiato ex-Symbol prima delle elezioni del 2006.

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[SM=g7840]

fabio
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