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Crash Course

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2013 12:04
12/08/2010 12:32
 
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"get trained, asshole" (cit.)
si parte dal peak oil, ma c'e' tutta la storia, dall'economia "che deve crescere" (bipartizan), alla questione del debito e della moneta, ecc...



buon divertimento...

[SM=g2232945]


---edit : meglio partire dal capitolo 1...

[SM=g9128]
In evidenza: The money
[Modificato da marco--- 06/01/2013 12:04]
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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
13/08/2010 02:33
 
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Re: "get trained, asshole" (cit.)
laplace77, 12/08/2010 12.32:

...

---edit : meglio partire dal capitolo 1...

[SM=g9128]





e' roba complessa, e' in inglese...

ma c'e' in gioco il vostro futuro...


PS: il sottotitolo era da Enron...

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13/08/2010 14:44
 
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a costo di farla sembrare propaganda...

...cfr firma...

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13/08/2010 14:48
 
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e ancora...

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13/08/2010 18:18
 
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...anche mainstream...

sulla PBS (RAI USA):
www.chrismartenson.com/blog/pbs-streaming-video/13217

sul washington post:
www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/03/06/AR2009030602...


c's' anche il bignamino di 45 minuti, per i pigri:
www.chrismartenson.com/page/crash-course-one-year-anniversary

[SM=g1750163]

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25/08/2010 01:33
 
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crash course con sottotitoli in Italiano
Ciao Laplace,
ho trovato questi fantastici filmati su youtube con i sottotitoli, visto che li hai già postati tu li linko quì di seguito.

Questo è quello che mi è piaciuto di più, sopratutto per le spiegazioni su come fanno i governi a taroccare i dati di inflazione e pil per mantenere le masse sotto controllo e guidarle nelle direzioni volute:
www.youtube.com/watch?v=zPkTItOXuN0

I filmati dal 1 al 13 li trovate quì di seguito:
www.youtube.com/user/transitionitalia#p/c/B048101DAAD68046/0/D...

Gli stessi principi di economia, sono validi anche quì da noi?
Perchè se così fosse siamo veramente messi male.

Quanto tempo potrebbe trascorrere prima che succeda anche da noi in Italia ciò che succede in USA?
Ad esempio il debito pubblico americano e di 370.000$ procapite, in Italia se non ricordo male siamo intorno a 30.000,00€ ammesso che questi dati siano reali, quanto tempo ci rimarrebbe prima di fare la stessa fine?

Grazie Ciao
28/02/2011 10:38
 
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per quelli che il picco...
...non hanno capito come funziona...

...non e' questione che "finisce" il petrolio, e' questione che "ogni giorno non se ne estrae abbastanza rispetto alla domanda"...

e' il "supply-demand crossover"...

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]


09:54 - Cina: consumo di energia sale del 5,9% nel 2010

A 3,25 miliardi di tonnellate di carbone equivalente

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pechino, 28 feb - Il consumo di
energia in Cina e' salito del 5,9% nel 2010 a 3,25 miliardi
di tonnellate di carbone equivalente, sotto la spinta della
rapida crescita economica del Paese, anche se questo livello
di consumo potra' rallentare in futuro a causa delle
possibili debolezze della crescita economica e delle
iniziative di risparmio energetico. Il carbone consumato in
Cina e' stato il 5,3% in piu', percentuale che sale al 12,9%
in piu' per il petrolio greggio, al 18,2% in piu' per il gas
naturale e al 13,1% in piu' per l'energia elettrica rispetto
al 2009.
Lo mostrano i dati preliminari emessi lunedi' dal
National Bureau of Statistics. La Cina e' diventata il
maggior consumatore mondiale di energia nel 2009, secondo
l'International Energy Agency (Aie). Il carbone copre circa
il 70% del mix energetico cinese e il Paese sta cercando di
tagliare questa dipendenza promuovendo l'uso di combustibili
puliti come il gas naturale, energia nucleare e le fonti
rinnovabili come l'energia eolica e solare.



considerato che la produzione e' quella che e':
- i "giant field" sono in declino (mare del nord, cantarell in messico, probabilmente pure quelli sauditi);
- altri "giganti" non ne sono stati trovati;
- quello che e' stato trovato di recente sono giacimenti medio-piccoli e "non convenzionali" (in arabia bastava fare un buco nel deserto e il petrolio usciva da se', tutt'altra cosa e' bucare 5000 metri sotto il mare o mettersi a lavorare il petrolio pesante o peggio le sabbie bituminose) i cui prezzi di produzione sono molto piu' alti (decine di $/barile invece che pochi $/barile);
- il consumo aumenta con la crescita globale e con la globalizzazione (vedi "the way we run a global economy");
- in molti paesi produttori i consumi aumentano e la produzione declina (vedi "export land model"), per cui esportano sempre di meno.


per questo avremo il petrolio che sale oscillando, in un ciclo di "boom and bust" che tanto piace agli speculatori...

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]


buon divertimento, specie a quelli che pensavano di fare gli americani nell'hinterland ("the end of suburbia"), gli dice bene se hanno il trenino e a quello si dovranno adattare, se non peggio...

[SM=g1747522] [SM=g1747522] [SM=g1747522]


PS: per quelli che "il nucleare e' la soluzione": ci vogliono 20 anni per fare una centrale, che lavora per 50 anni (forse) e poi va smontata...

per l'uranio e il plutonio il picco vale lo stesso, l'unica cosa buona sarebbe che almeno dovranno smantellare le testate nucleari...

...e le scorie restano radioattive per migliaia di anni...

...semmai le centrali cosi' e' da farle sulla "dark side of the moon"...

[SM=g9128]


PPS: se oggi il nordafrica e' in subbuglio, magari e' una buona cosa per il desertec...

[SM=g9128]

[Modificato da laplace77 28/02/2011 10:42]
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02/03/2011 09:13
 
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debito pubblico, inflazione e tassi...

...piccolo recap, a partire da questa slide:




innanzitutto una serie di punti fermi:

- la massa monetaria DEVE crescere, ogni anno, di un ammontare almeno pari agli interessi da pagare in quell'anno, su tutti i debiti che sono in piedi a quell'anno, altrimenti, collettivamente, "non ci sono i soldi per pagare gli interessi";

- questo perche' tutto il denaro viene "loaned into existence", ovvero "creato come (a fronte di) debito", ma all'atto della creazione di x denaro a fronte di x debito, non viene creato x*i denaro per pagare gli interessi;

- il collettivamente di sopra, vale nel senso della "statistica di trilussa": mancando collettivamente x*i denaro, o lo si crea con nuovi debiti, oppure questi interessi vanno pagati col denaro esistente, per chi ha capitale da intaccare, oppure si va in default (chi non ha piu' un reddito ne' un capitale da intaccare).


Stante quanto sopra, si capisce:

- perche' ora che si e' in crisi i tassi (i) sono bassi: in questo modo e' bassa anche la quantita' x*i di nuovi debiti che vanno sottoscritti e di nuova moneta che va creata;

- perche' al momento clou della crisi, gli stati sono intervenuti indebitandosi loro al posto dei privati, delle imprese e delle banche, tutti a rischio default;


certo, poi ci sono anche altri fattori che hanno spinto a questo (i tassi bassi favoriscono le speculazioni delle banche & co, che coprono coi proventi da trading i propri buffi problematici), cui si aggiungono altri ulteriori fattori (carry trade, svalutazioni competitive, ecc), ma il meccanismo di fondo e' quello la'...

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]
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02/03/2011 13:58
 
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Una piccola chicca che non mi pare di aver letto nel forum:
in Italia, a Gennaio, hanno dimostrato il funzionamento del primo reattore nucleare a fusione che, secondo l'inventore, verrà commercializzato entro ottobre.
Non

I numeri sono da capogiro:
400Wh immessi -> 13KWh termici emessi.
Il reattore sarebbe autosostenibile e potrebbe generare 200 volte tanto l'energia emessa ma a quei rendimenti diventa instabile.
L'input esterno è per scongiurare incidenti semplicemente staccando la spina.
Combustibile utilizzato: 1g di nichel (appena intaccato, il reattore è depotenziato)
Scarti del processo di fusione: rame

Funzionamento del test di gennaio presso l'università di Bologna: 1.4h
Funzionamento di un secondo test: 18h

Molti accusano di bufala ma secondo me visti i nomi in gioco ed i risultati difficilmente falsificabili (13KW per 18h di funzionamento costante in un reattorino grosso come una mortadella difficilmente la ottieni con metodi convenzionali)

Se, come dicono, a ottobre metteranno in funzione la centrale da 1MW, il peak oil sarà un problema di poco conto e tanti saluti al collasso di Olduvai.
Ciò non toglie che i problemi economici, sociali, ambientali ed alimentari restano dove sono.

Ecco i link:

L'evento di gennaio
I report dei professori dell'università di Bologna
Approfondimenti
Impossibile! Impossibile! Però funziona.. forse che..

__________________________________________________
03/03/2011 12:38
 
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Re:
Zed1982, 02/03/2011 13.58:

Una piccola chicca che non mi pare di aver letto nel forum:
in Italia, a Gennaio, hanno dimostrato il funzionamento del primo reattore nucleare a fusione che, secondo l'inventore, verrà commercializzato entro ottobre.
Non

I numeri sono da capogiro:
400Wh immessi -> 13KWh termici emessi.
Il reattore sarebbe autosostenibile e potrebbe generare 200 volte tanto l'energia emessa ma a quei rendimenti diventa instabile.
L'input esterno è per scongiurare incidenti semplicemente staccando la spina.
Combustibile utilizzato: 1g di nichel (appena intaccato, il reattore è depotenziato)
Scarti del processo di fusione: rame

Funzionamento del test di gennaio presso l'università di Bologna: 1.4h
Funzionamento di un secondo test: 18h

Molti accusano di bufala ma secondo me visti i nomi in gioco ed i risultati difficilmente falsificabili (13KW per 18h di funzionamento costante in un reattorino grosso come una mortadella difficilmente la ottieni con metodi convenzionali)

Se, come dicono, a ottobre metteranno in funzione la centrale da 1MW, il peak oil sarà un problema di poco conto e tanti saluti al collasso di Olduvai.
Ciò non toglie che i problemi economici, sociali, ambientali ed alimentari restano dove sono.

Ecco i link:

L'evento di gennaio
I report dei professori dell'università di Bologna
Approfondimenti
Impossibile! Impossibile! Però funziona.. forse che..




beh, se funziona con Ni-->Cu, perche' non provare pure con N-->O o con altri materiali piu' comuni?

magari poi riescono a farne pure uno che fa Au<--Pb...

eh, chissa' il caro zio Mendeleev che ne pensa...

[SM=g1749704]

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04/03/2011 16:59
 
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non guardate il dito...
...ovvero i 220$ a barrel pronosticati...

...la vera notizia e' quella sulla SPARE CAPACITY...

...e chi vuole intendere intenda, gli altri all'addiaccio!!!

(...eh, si la roulotte ve la scordate...)


14:19 - ### Petrolio: analisti, 220 $ con stop offerta Libia-Algeria - FOCUS

Capacita' produttiva inutilizzata Opec insufficiente

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 04 mar - Il passo di
carica assunto dai prezzi del petrolio e' destinato a
continuare, almeno fino alla fine del primo semestre. Ne
sono convinti gli analisti, tornati di corsa a rivedere al
rialzo le loro previsioni dopo avere assistito alla recente
fiammata dei corsi: +25 da inizio febbraio, che porta al 30%
il guadagno registrato dal mercato dall'inizio dell'anno. Ad
accendere la miccia e' stato l'orizzonte di instabilita' che
si sta delineando nel Nord Africa e tutto l'arco nel Medio
Oriente, dove ci sono molti Paesi produttori di oro nero.
Gli esperti non escludono che possa verificarsi uno nuovo
shock, come avvenuto nel 2008 (quando il petrolio raggiunse
il massimo storico in area 150 dollari al barile), in caso
di carenza di offerta. Per questa eventualita', suggeriscono
gli analisti di Societe' Generale, la soglia critica da
tenere sotto stretta sorveglianza e' quella di 136 dollari
per il petrolio statunitense qualita' Wti. Gli stessi esperti
ritengono che una crisi peggiore, come quella vissuta negli
anni Ottanta, possa riaffacciarsi se il mercato dovesse
spingersi fino ai 200 dollari. E la banca d'affari Nomura
giudica possibile infatti una corsa fino a 220 dollari se la
produzione della Libia e dell'Algeria dovesse bloccarsi.
Anche perche', se questa minaccia dovesse concretizzarsi, la
compensazione offerta dalla capacita' produttiva inutilizzata
dai Paesi Opec potra' essere solo parziale.



14:20 - ### Petrolio: analisti, 220 $ con stop offerta Libia-Algeria - FOCUS -2-

Intesa SanPaolo vede picco dell'anno a 120 $ in marzo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 04 mar - L'ufficio
studi di Intesa SanPaolo ritiene che la punta massima, 120
dollari/barile, sara' toccata in marzo. "Comunque - spiega
Alessandra Gaia, assistente di ricerca dell'istituto -
vediamo una media annua a 100 dollari, livello che stimano
anche per fine anno". Secondo l'analisti l'incremento dei
prezzi visto nelle ultime settimane non e' da considerarsi
tanto drammatico: diverso sarebbe il discorso, insiste, "se
gli sviluppi della crisi del Nord Africa dovesse estendersi
ad altri Paesi". Anche gli analisti di UniCredit hanno
riveduto in corso le loro stime dei prezzi petroliferi,
indicando per quest'anno una media di 110 dollari (dai
precedenti 95), che corrisponde al valore piu' elevato in
assoluto (anche rispetto ai 99,1 dollari di media registrati
nel 2008). Per il 2012 gli esperti della banca abbassano la
media a 105 dollari, mettendo in conto un 'rilassamento' del
quadro geopolitico. Gli analisti di Barclays Capital per il
Brent indicano una media di 91 dollari per il 2011, che sale
a 105 dollari nel 2012 e a 135 dollari nel 2015. Altra
incognita per il mercato e' comunque l'eventuale estensione
delle tensioni sociali in altri Paesi dell'area ben piu'
importanti, come potrebbe essere l'Arabia Saudita che e' di
gran lunga il principale produttore di petrolio al mondo.



14:21 - ### Petrolio: analisti, 220 $ con stop offerta Libia-Algeria - FOCUS -3-

II semestre piu' calmo, calo economia e stock elevati

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 04 mar - Gli esperti
dell'istituto Cges e quelli Aie invitano ad alzare l'offerta
per tenere sotto controllo la volata dei prezzi. Invito che
i Paesi Opec continuano a ignorare perche' ritengono che sia
"giusto" un prezzo di 120 dollari e, in piu', dicono che il
raggiungimento di questa quota non comporterebbe l'aumento
automatico della produzione. La maggioranza degli esperti
ritiene tuttavia che la situazione andra' assestandosi nella
seconda parte dell'anno, perche' il caro-petrolio comportera'
inevitabilmente un rallentamento dell'economia mondiale
sia
perche', oggi, il trend rialzista e' guidato soprattutto
dall'emotivita' e dalla speculazione. Al riguardo ci sono da
fare due considerazioni che spiegherebbe questa prospettiva.
In primo luogo gli analisti stimano che ogni aumento del
prezzo del petrolio di 10 dollari incide negativamente sul
Pil mondiale per lo 0,5% (per il 2011 l'Fmi ha indicato una
crescita del 4,4% basata su 95 dollari/barile), gravando sia
sull'attivita' industriale sia sulla capacita' di spesa. Poi
c'e' da valutare che al momento gli stock strategici del
mondo occidentale sono piuttosto elevati. Quelli di greggio
degli Stati Uniti, per esempio, stando al dipartimento per
l'Energia, risultano superiori dell'8% rispetto a un anno fa
e di quasi il 22% rispetto a dieci anni fa.


...e vai con il "su e giu'" speculativo, che le banche apparano qualche altro buffo mattonaro...

[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]
[Modificato da laplace77 04/03/2011 17:02]
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12/04/2011 13:06
 
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probabilmente non dira' il resto...

...ovvero il discorso che, siccome quando le banche creano denaro dal nulla mediante il credito, non creano anche il denaro per pagare gli interessi, ALLORA il sistema per restare in piedi ha bisogno di "un domani esponenzialmente piu' grande dell'oggi" (vedi il mantra bipartizan della "crescita")...

...eppero', oggi su rai3, a "le storie" di corrado augias, luciano gallino parla del suo nuovo libro, finanzcapitalismo, e in diretta dice "le banche creano il denaro dal nulla mediante il credito"...

...per quelli che "the crisis of credit", "zeitgeist" e "crash course" erano solo fantasie, beh...

...aqui somos vanguardistas!!!

[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]


PS: nel frattempo, tanto per dire che sistema monetario, economia della crescita coatta e petrolio non c'entrano niente l'uno con l'altro, segnalo questo post di petrolio...


Lunedì 11 Aprile 2011, 15:21 in Peak Oil

Dice il FMI che siamo agli sgoccioli...


Per dimostrare che gli appelli non cadono nel vuoto, ecco qui su Il Fatto Quotidiano un post sull'evento che mi avete più volte segnalato negli ultimi giorni: ovvero, l'appello del FMI sulla "crescente scarsità di petrolio".

Nel post ho voluto sottolineare come il FMI faccia riferimento ad una crisi nell'offerta, più che ad un calo della produzione, e noi sappiamo che questo significa (oltre a varie altre ragioni) principalmente Export Land Model.

Tra i commentatori qualcuno non afferra l'ironia e pensa che io ritenga quel greggio davvero "nostro" e non di chi se lo ritrova sottoterra. Che faticaccia... Però voglio dimostrare che persino TOD sbaglia, quando afferma che


Una volta che il consumatore medio finalmente comprenderà l'Export Land Model, sarà di gran lunga troppo tardi.






il passaggio saliente del post sul FQ e' questo:

Il documento, una sintesi di un capitolo del World Economic Outlook di prossima uscita, si trova qui. Il punto che mi preme sottolineare è il seguente: i mercati mondiali del petrolio si trovano in un periodo di crescente scarsità, che riflette la rapida crescita nella domanda di petrolio delle economie emergenti e un calo nella crescita dell’offerta.

Si fa naturalmente riferimento all’inesausta e mai abbastanza discussa questione della gigantesca domanda petrolifera cinese, indiana e di tutti gli altri Paesi manifatturieri. Ma l’ultima frase è quella più indicativa: non si parla di produzione, ma di offerta. Si tratta forse di una censura involontaria verso il problema del picco produttivo, quell’elefante nella stanza che si fa tanta fatica a vedere? Non ne sarei tanto sicura.

L’offerta, in fin dei conti, non è altro che il greggio che il Paese produttore mette sul mercato, e solo quello. Ce n’è infatti dell’altro: ed è precisamente il greggio che il Paese tiene per sé. A questo punto, la stanza comincia a diventare un po’ troppo affollata di elefanti, l’ultimo dei quali si chiama Export Land Model.

...

Per capire con chiarezza come funziona l’Export Land Model, usiamo l’esempio dell’Indonesia. E’stata membro Opec dal 1962 fino al 2008 (non dimentichiamo che Opec significa appunto Organizzazione dei Paesi Esportatori, e non dei produttori!), e ne ha persino avuto la presidenza. Ebbene, l’Indonesia, a fronte di un aumento della popolazione e del consumo interno, è diventata un Paese importatore di petrolio. Qui sotto il suo Export Land Model.




[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]

[Modificato da laplace77 12/04/2011 14:13]
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Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
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inside job, davvero...

sono sempre piu' dell'idea che la distruzione della classe media post-crollo-CCCP sia stata pianificata, che gli usa e' da fine anni 70 che sanno del picco...

...l'alternativa e' pensare che abbiano avuto un culo pazzesco, col "timing"...


...il trend continua cmq: deflazione da debiti in OCSE, crescita inflattiva in BRIC, domanda di petrolio in lieve crescita, mentre l'offerta ristagna...

...e l'allegro su e giu' del prezzo consente alla speculazione di ingrassare e alle banche di pagare i buffi...


10:31 - *** Petrolio: Aie taglia stima crescita domanda mondiale 2011, pesa rialzo prezzi

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Londra, 12 mag - Il rialzo dei
prezzi del greggio sta comprimendo la crescita della
domanda, particolarmente negli Usa, ma i tagli prolungati
nelle forniture provocheranno una rarefazione del mercato
nella seconda meta' del 2011 che spingera' i prezzi a
continuare il loro movimento di crescita. Lo afferma
l'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) nel suo
rapporto mensile, pubblicato oggi. L'Aie ha ridotto le sue
stime sulla crescita della domanda 2011 di 190.000 barili al
giorno a 1,3 milioni di barili "a seguito del persistente
rialzo dei prezzi e del calo delle stime del Fmi sul Pil dei
Paesi piu' avanzati". La domanda 2011 ammontera' a 89,2
milioni di barili al giorno contro gli 87,9 milioni del
2010.


[SM=g1750163]
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export land model per i prodotti raffinati

...e guarda un po', riguarda il piu' recente assetato consumatore: la cina...


10:20 - Cina: forti limiti export prodotti raffinati per frenare inflazione

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pechino, 13 mag - La Cina ha
annunciato la sospensione delle sue esportazioni di gasolio
e l'introduzione di limiti severi sulle sue esportazioni di
prodotti raffinati per garantire un adeguato
approvvigionamento interno e contribuire alla lotta contro
l'inflazione dei prezzi dei carburanti. Le esportazioni di
prodotti raffinati sara' "drasticamente ridotta", ha detto
in una nota la Commissione nazionale per lo sviluppo e le
riforme, mentre le esportazioni di gasolio cesseranno del
tutto, ad eccezione di Hong Kong e Macao. L'agenzia ha anche
chiesto ai produttori di petrolio "di far funzionare gli
impianti a piena capacita' operativa". Le autorita' cinesi
sono impegnate in una lotta su piu' fronti contro l'aumento
dei prezzi, che alimentano il malcontento sociale. "Il
problema piu' urgente che dobbiamo affrontare ora e'
l'inflazione", ha detto questa settimana in televisione il
vicepremier Wang Qishan. Il gigante del petrolio cinese
Sinopec aveva precedentemente annunciato, il 20 aprile, la
sospensione delle sue esportazioni di prodotti raffinati.


in verita' la cina aveva gia' "chiuso i rubinetti" sulle "terre rare", altra conferma che il modello si applica a un po' tutte le "finite risorse" che questo pianeta, diviso nei tanti simpatici staterelli, ci mette a disposizione...

[SM=g7574]

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Re: export land model per i prodotti raffinati
laplace77, 13/05/2011 12.58:



...

in verita' la cina aveva gia' "chiuso i rubinetti" sulle "terre rare", altra conferma che il modello si applica a un po' tutte le "finite risorse" che questo pianeta, diviso nei tanti simpatici staterelli, ci mette a disposizione...

[SM=g7574]





si diceva delle "terre rare":


08:58 - Terre rare: Giappone ha scorte equivalenti a due-tre anni di consumo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pechino, 16 mag - Il Giappone
probabilmente possiede materiale per due o tre anni di
consumo dei metalli delle terre rare conservati in stock
strategici, nonostante le smentite ufficiali sull'esistenza
di tali riserve. Lo afferma un analista di settore,
specializzato nelle terre rare. "I giapponesi dicono di no
ma i cinesi credono che il Giappone abbia gia' incamerato
minerali per due o tre anni e io sono incline a credere alla
versione cinese", ha detto Michael Komesaroff, esperto di
minerali e principale della Uradaline Investments. Il
Giappone ha iniziato a costituire una riserva utilizzando le
spedizioni di contrabbando delle terre rare dopo che le
esportazioni cinesi hanno frenato il ritmo, ha detto
Komesaroff. La Cina controlla il 95% della produzione
globale delle terre rare. Giappone, Cina e Stati Uniti sono
in una gara tra loro per costituire riserve di questa classe
di metalli, che sono cruciali per le applicazioni nell'alta
tecnologia, compresi i sistemi di difesa antimissile.


non e' solo speculazione, quella sulle materie prime/petrolio/alimentare: 'STA ROBA SERVE PER LA VITA DI TUTTI I GIORNI, e siamo sempre di piu' su questo piccolo pianeta...

[SM=g2232945] [SM=g2232945] [SM=g2232945]
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17/05/2011 13:19
 
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e intanto noi consumiamo meno petrolio...

16:51 - *** Consumi petroliferi: UP,-1,6 in aprile, -1,2% nei primi 4 mesi 2011 (RPT)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 16 mag - I consumi
petroliferi italiani nel mese di aprile 2011 sono ammontati
a circa **5,8** milioni di tonnellate, segnando una
diminuzione dell'1,6% rispetto allo stesso mese del 2010.
Nel primo quadrimestre, informa l'UP - Unione Petrolifera, i
consumi sono ammontati a 23 milioni di tonnellate, con un
calo dell'1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno.



17:08 - Consumi petroliferi: UP,-1,6 in aprile, -1,2% nei primi 4 mesi 2011 -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 16 mag - I prodotti
autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno
rilevato le seguenti dinamiche nel mese di aprile: la
benzina nel complesso ha mostrato un calo del 6% (-51.000
tonnellate) rispetto ad aprile 2010, mentre il gasolio
autotrazione un aumento dello 0,5% (+10.000 tonnellate). La
domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di
aprile e' cosi' risultata pari a circa 2,9 milioni di
tonnellate, di cui 0,8 milioni di tonnellate di benzina e
2,1 di gasolio autotrazione, con un decremento dell'1,4%
(-41.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2010. Il
Gpl autotrazione, sempre in aprile, ha confermato i livelli
precedenti, mentre i lubrificanti hanno mostrato un aumento
del 5,3%. Nel mese considerato, si legge nella nota, le
immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del
2,8% con quelle diesel che hanno rappresentato il 55,1% del
totale (era il 48,3% nell'aprile 2010).
Nel primo quadrimestre dell'anno la benzina ha mostrato
una flessione del 5,7% (-181.000 tonnellate), il gasolio un
aumento dello 0,8% (+63.000 tonnellate). Nel periodo
considerato, la somma dei soli carburanti (benzina +
gasolio), evidenzia un calo dell'1% (-118.000 tonnellate).
Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di
autovetture sono risultate in diminuzione del 19% con quelle
diesel a coprire il 55,3% del totale (era il 40,7 nei primi
quattro mesi del 2010).



non che la cosa mi dispiaccia, lo posto a titolo di riferimento informativo (effetti della crisi, discorso OCSE/BRIC, "su e giu' da shock", ecc...)

[SM=g1750163]
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22/05/2011 21:17
 
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ma tu guarda beppe grillo e massimo fini...

...se non hanno scopiazzato dal "Crash Course" di Chris Martenson poco ci manca...



grillo focalizza il post sulla democrazia diretta, ma le argomentazioni a corredo sanno parecchio di crash course...

[SM=g7728] [SM=g7728] [SM=g7728]
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06/06/2011 18:09
 
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divertente...

fonte: petrolio


Martedì 31 Maggio 2011, 16:15

Modellizzare il proprio collasso.

Ero lì che mi leggevo l'ultimo articolo di Ugo Bardi su TOD. Come sempre accade con quel che scrive, anche in inglese, non capisco nulla ma mi sembra alla fine di aver capito tutto. Forse perché so istintivamente dove va a parare con ogni frase.

Si tratta di una lunga conferenza dove Bardi parla di entropia, termodinamica, legge di Hubbert, economia, limiti alla crescita con tanto di grafici e calcoli. Mi sono soffermata su questo paragrafo:

Così, come vedete, stiamo camminando sul filo del rasoio. Potremo essere distrutti dal cambiamento climatico o dall'esaurimento delle risorse (e magari da tutti e due contemporaneamente). Dalle più recenti simulazioni di Limiti allo Sviluppo, studiate intorno al 2004, sembra che più probabilmente saremo distrutti dall'esaurimento delle risorse, ma ancora non è chiaro.

E così, ho pensato che la nostra civiltà industriale crollerà come tante altre che l'hanno preceduta, dall'impero romano indietro e in avanti. Ma la nostra è la prima civiltà umana che ha previsto il proprio collasso, ha messo menti e conoscenze allo studio di questo, ha visto scienziati ed esperti al lavoro per modellizzarlo e costruire scenari. Non solo: è la prima civiltà che ne parla tranquillamente, che ci fa su conferenze, che ci scrive libri, che ne discute come se niente fosse in treno e in tram.

Tutti gli altri hanno almeno la giustificazione di essere stati còlti di sorpresa dall'arrivo di "barbari" non annunciati, dall'esaurimento di miniere non previsto, dal perdurare di una siccità, o dall'arrivo di cattivoni di là dal mare agguerriti e ben armati. Noi no. Noi sappiamo tutto da prima, e ce ne stiamo a disquisirne come se non avessimo un pensiero al mondo. Stiamo per goderci l'ennesimo film, e saremo ricordati per quel che meritiamo: come la civiltà dello spettacolo. Incluso quello della propria fine.


...buon divertimento...

[SM=g9128]

[Modificato da laplace77 06/06/2011 18:10]
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19/06/2011 17:24
 
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Non so se è il thread giusto, in caso fatemi sapere

Come Cancellare la Ragnatela del Debito

30/05/11

"The Great EU Debt Write Off" è un sito web che contiene i dettagli di uno “studio di fattibilità” su un Giubileo del debito, fatto dal professor Anthony Evans e dai suoi colleghi presso l'ESCP Europe Business School.

Lo studio ha utilizzato i dati del FMI e della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) per vedere cosa sarebbe successo se Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania semplicemente avessero cancellato tutto il debito estero che si dovevano l'un l'altro - un giubileo del debito sovrano.

La rete della reciproca distruzione del debito che hanno studiato risulta così.



Il Professor Evans ha detto che quello che lui e i suoi colleghi hanno scoperto "è sbalorditivo".

*
I paesi possono ridurre il loro debito totale del 64% attraverso la cancellazione dei debiti reciprocamente interconnessi, portando il debito totale dal 40,47% del PIL al 14,58%
*
Sei paesi - Irlanda, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania – sono in grado di cancellare oltre il 50% del loro debito
*
L'Irlanda può ridurre il suo debito da quasi il 130% del PIL a meno del 20% del PIL
*
La Francia può eliminare virtualmente il suo debito - riducendolo a solo lo 0,06% del PIL


Un Giubileo del Debito tra le nazioni 'debitrici' consentirebbe all'Irlanda di ridurre il carico del suo debito dal 130% del PIL a meno del 20%! Praticamente vorrebbe dire cancellare i tagli paralizzanti a cui sono costretti gli Irlandesi. Mentre anche tra le nazioni 'creditrici' la Francia beneficerebbe di una quasi totale cancellazione del suo debito. Così anche il popolo francese sarebbe avvantaggiato.

Il Professor Evans ha puntualizzato è che in “tutto il debito estero”, ha incluso anche i debiti in valuta estera detenuti dalle banche private, visto che la linea tra debito veramente sovrano e debito bancario e privato è ormai confusa.

Ha detto inoltre che il principale limite che hanno avuto è stato di non essere stati in grado di determinare la durata e i tassi delle diverse obbligazioni nei diversi paesi. Così hanno virtualmente cancellato debiti che, pur dello stesso importo di capitale, potrebbero avere un valore diverso a causa dei diversi tassi di interesse e durata. Comprensibilmente, questo lo rende prudente sulla attendibilità dei suoi risultati. Tuttavia, egli è d'accordo che su ammontari così elevati, i tassi di interesse e le differenze di durata possono essere considerati marginali. Nel grande schema delle massicce riduzioni di debito che si otterrebbero le differenze di tassi e durata potrebbero essere giustamente viste come un piccolo costo da sopportare per così tanto guadagno.

David Malone, autore di "The Debt Generation", e blogger di golemxiv-credo.blogspot.com, commenta lo studio di Evans chiedendosi come mai nessuno abbia pensato a una ipotesi così fattibile. La risposta è questa:

I banchieri non vogliono che si parli della cancellazione reciproca del debito perché sarebbe necessario imporre una riduzione della leva finanziaria. I banchieri non vogliono il deleveraging perché la leva è il segreto su cui i banchieri fanno i loro profitti. La ragione per cui la cancellazione del debito costringerebbe alla riduzione della leva finanziaria è che gran parte del debito che verrebbe annullato è attualmente registrato sui libri delle banche come un 'asset' che serve da garanzia ad altri prestiti e ancora più debito. Così, se si inizia a cancellare il debito la piramide del debito a leva dei banchieri comincia a sgretolarsi. Il fatto che dovrebbe sbriciolarsi se si vuole avere una ripresa, e non essere paralizzati dal tentativo di pagare debiti impagabili, non riceve mai un accenno nel mondo dei banchieri.


-------------------------------------------

The great EU debt write off

Welcome to the great EU debt write off
This website presents the results of a simulation conducted by students at ESCP Europe Business School. The aim was to uncover the amount of interlinked debt between Portugal, Ireland, Italy, Greece, Spain, Britain, France, and Germany; and then see what would happen if they attempted to cross cancel obligations.
The results were astounding:

* The countries can reduce their total debt by 64% through cross cancellation of interlinked debt, taking total debt from 40.47% of GDP to 14.58%
* Six countries – Ireland, Italy, Spain, Britain, France and Germany – can write off more than 50% of their outstanding debt
* Three countries - Ireland, Italy, and Germany – can reduce their obligations such that they owe more than €1bn to only 2 other countries
* Ireland can reduce its debt from almost 130% of GDP to under 20% of GDP
* France can virtually eliminate its debt – reducing it to just 0.06% of GDP


For more information download the full report: The Great EU Debt Write Off (.pdf)

Before



After




The idea
The idea is very simple - if Portugal owes Ireland €0.34bn of short term debt, and Ireland owes Portugal €0.17bn, we can write off Ireland's obligations and leave Portugal with a reduced debt of €0.17bn.

If you are both a debtor and a creditor you do not need money to settle claims. Rather than require additional funds to deal with choking debt, why not write it off?
The diagrams above show the before and after situation, based on analysis done by students. The simulation itself took place on May 17th 2011 and involved three separate trading rounds.

....
19/06/2011 22:07
 
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Re:
dgambera, 19/06/2011 17.24:

Non so se è il thread giusto, in caso fatemi sapere

....




il thread e' giusto, soprattutto perche' il progetto e' irrealizzabile: il debito e' pubblico (degli stati, quindi a pagarlo concorreranno le tasse di tutti i cittadini) mentre i crediti sono privati (delle banche e quindi dei loro azionisti, dei risparmiatori, degli speculatori)...

sostanzialmente si vorrebbe fare l'inverso di "privatizzare i profitti e socializzare le perdite", che e' proprio il motivo per cui siamo giunti a questa situazione, sicche' l'infattibilita' del bel progetto!

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06/09/2011 10:13
 
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interessante e carino...



linkato da il fatto quotidiano, con eventuale versione italiana

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03/10/2011 09:52
 
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arriva la versione in italiano...

...e crisis si degna di segnalarla, ma dice di non averla ancora vista, che non gli piacciono i video, preferisce i libri...

...evidentemente non si rende conto che se ha a cuore la divulgazione del tema, specie in italia, il video funziona meglio del libro...


fonte: crisis

Domenica 2 Ottobre 2011, 18:26
in Apocalypse now, Reimparare
di Debora Billi


Un corso per capire la crisi.



Ci volevano i mitici traduttori volontari di Transition Italia ed Indipendenza Energetica, per mettere finalmente a disposizione del pubblico italiano il celebre "Crash Course" di Chris Martenson, che tanto successo ha riscosso in tutto il mondo nell'originale inglese.

Il corso dura più di 4 ore, ed è stato suddiviso dagli infaticabili traduttori in una trentina di parti disponibili su YouTube. Ma non fate come me, che odio i video (preferisco di gran lunga leggere) e ne rimando la visione da tempo: come sostengono gli stessi di Transition, se non ci sbrighiamo l'intero Crash Course potrebbe persino venir superato dagli eventi. Dice Chris:

Il Crash Course integra temi diversi ed apparentemente scollegati in una unica storia. Discuteremo di Economia, Energia ed Ambiente, perche' e' dove questi campi si sovrappongono e si intersecano che la storia piu' importante di ogni generazione sara' raccontata.

Dopo aver sentito questa presentazione guarderete e penserete all'economia in una maniera completamente nuova. Vi daro' una struttura che vi permettera' di capire quello che per molte persone e' una materia molto difficile da capire.

Insomma, se amate dissertare (o trollare!) sui blog commentando questioni di catastrofi finanziarie, energetiche, economiche, sistemiche, ecologiche, è necessario che vi prepariate molto bene.
Il Corso lo trovate qui.


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06/01/2013 11:45
 
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