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Per chi vuole conoscere meglio Milano

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2015 16:17
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clandestini a milano
20127 via Padova , Sabato 18 Settembre 2010 08:28 Bookmark and Share
Dormitori clandestini via Padova e via Arici
272 appartamenti sottoposti a verifica, 659 persone identificate, 181 denunce e 14 arresti, 58 alloggi segnalati all’Asl, 105 all’Ufficio Igiene, 5 stabili dichiarati inagibili, 15 impianti a gas pericolosi sequestrati


Scoperti ad opera della Polizia Locale nuovi dormitori per clandestini della in via Padova.



PRIMO DORMITORIO – In un appartamento di 25 metri quadri, al momento dell’ispezione, sono stati trovati 4 posti letto e due uomini originari del Marocco: uno, di 41 anni, clandestino, è stato arrestato in quanto ottemperante a un ordine di espulsione della Questura di Milano. Ha dichiarato di pagare 750 euro al mese a un italiano.



SECONDO DORMITORIO – Anch’esso un monolocale di 25 metri quadri, conteneva 5 posti letto dove sono stati trovati 4 albanesi, 3 dei quali clandestini che hanno dichiarato di pagare 800 euro al mese a un connazionale. Due uomini, di 39 e 34 anni, sono stati indagati a piede libero; un terzo soggetto, di 24 anni, è risultato evaso dagli arresti domiciliari ed è finito in manette. I proprietari sono tutti indagati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e verranno sanzionati in base all’ordinanza vigente per 450 euro. Alla Procura è stato chiesto il sequestro degli alloggi.



TERZO DORMITORIO – Il terzo dormitorio è stato segnalato da un amministratore condominiale e scoperto in via Arici. L’appartamento era occupato da due egiziani regolari che hanno dichiarato di pagare in nero 600 euro al proprietario, connazionale. A causa del forte odore di gas è stato immediatamente chiesto l’ausilio di Asl e A2a, che hanno disposto il sequestro dello scaldabagno (allestito sopra i letti) e l’interruzione dell’erogazione del gas, poiché per le perdite in più punti dell’impianto c’era il rischio di un’esplosione per la saturazione da monossido di carbonio. A causa delle pessime condizioni sanitarie è stata inviata una segnalazione al settore Igiene dell’abitato, nonché all’agenzia delle Entrate per le irregolarità fiscali.



Il COMMENTO DI DE CORATO – “Ringrazio gli amministratori condominiali e i cittadini per le fondamentali segnalazioni – ha detto il vicesindaco e Assessore alla sicurezza Riccardo de Corato. - Senza le ordinanze non avremmo potuto conoscere e intervenire in queste situazioni di rischio in tali ‘stabili del degrado’ perennemente sovraffollati da irregolari. Solo i 15 impianti a gas sequestrati danno l’idea del pericolo che l’abusivismo fai-da-te poteva determinare mettendo a rischio la sicurezza di interi stabili e dello stesso quartiere dove, alla forte presenza di stranieri regolari, 26%, si somma una nutrita presenza di clandestini, spesso ospitati da connazionali”. “In via Padova - sottolinea De Corato - i dati della Polizia Locale danno un quadro del lavoro eccezionale che si sta facendo sul piano della sicurezza. Basterebbe dire che sono ben 49 gli stabili di cui ha chiesto il sequestro per affitto a clandestini. Ma i numeri che emergono dai controlli sono impressionanti: 272 appartamenti sottoposti a verifica, 659 persone identificate, 181 denunce e 14 arresti, 58 alloggi segnalati all’Asl, 105 all’Ufficio Igiene, 5 stabili dichiarati inagibili, 15 impianti a gas pericolosi sequestrati. Un’azione che ha beneficiato anche della sicurezza partecipata come attestano le 94 segnalazioni di amministratori condominiali e i 38 esposti/querele dei cittadini”.

20127 via Padova , Sabato 18 Settembre 2010 08:28

www.cronacamilano.it/cronaca/2636-dormitori-clandestini-via-padova-e-via-ar...
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martedì 14 settembre 2010, 15:20
Clandestini, bosniaco fermato 18 volte


Il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato tira le somme delle ultime operazioni anti clandestini della Polizia Locale di Milano. Sono 4 gli arresti compiuti oggi

Milano - Furto, rapina, ricettazione, contrabbando. E perfino atti osceni e minacce a pubblico ufficiale. Irregolari scatenati a Milano: arrestato anche un recordman di fermi: ben 18 quelli collezionati da uno slavo.

Record Un bosniaco di 23 anni, fermato al parcheggio Mm Bonola per un controllo, è risultato inottemperante a un ordine di espulsione emesso dalla Questura di Reggio Calabria. In passato era già stato fermato 18 volte e ha precedenti per furto, ricettazione e rapina. In manette anche un senegalese di 22 anni sorpreso con merce contraffatta all’interno del parco Sempione e con a carico un foglio di via della Questura di Milano. Ha 9 fermi alle spalle e precedenti per falso, ricettazione, contraffazione e resistenza.

Diverse etnie Arrestati inoltre un marocchino di 19 anni, con precedenti per furto e ricettazione, colto in flagranza di reato mentre sfilava il portafoglio a una signora in Foro Bonaparte, e una russa di 58 anni che vendeva tabacchi di contrabbando e non aveva rispettato un decreto di espulsione della Questura di Milano. Ha precedenti specifici ed è già stata identificata 15 volte.

Oscenità Una denuncia a piede libero è scattata poi nei confronti di un marocchino per atti osceni in piazza Tirana e minaccia a pubblico ufficiale. L’extracomunitario è stato multato anche per 450 euro per consumo di alcol in condizioni di pericolosità

"Più espulsioni" "Da inizio anno - nota De Corato - gli irregolari fermati solo dai vigili sono 530, uno ogni 12 ore; occorre però - sostiene - intensificare le espulsioni, che per la Questura nel 2009 sono state 670, in particolare di chi ha dimostrato che è a Milano solo per creare problemi e vive di furti, rapine o altro. Via subito da Milano chi è recidivo".

www.ilgiornale.it/milano/clandestini_bosniaco_fermato_18_volte/fermi-espulsioni-irregolari-arresti-immigrati-milano-clandestini/14-09-2010/articolo-id=473369-page=0-co...
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periferie critiche a milano
CORVETTO, VIGILI E CARABINIERI SCOPRONO "CONDOMINIO" CLANDESTINI
16 settembre 2010 13:51
(OMNIMILANO) Milano, 16 set - "Quattro dormitori affittati a clandestini sono stati scoperti in uno solo stabile al quartiere Corvetto, a seguito di un'operazione congiunta effettuata dalla Polizia Locale con i Carabinieri. Quindici gli irregolari, tutti egiziani, fermati su cui sono in corso accertamenti. Mediamente gli alloggi erano di 70 mq e avevano otto posti letto. L'affitto corrisposto in nero era di circa 150 euro al mese. Due sono risultati di proprietà di egiziani regolari, sugli altri sono in corso le indagini. Di tutti e quattro gli stabili verrà chiesto alla Procura il sequestro". Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che comunica l'esito di una operazione congiunta Polizia Locale-Carabinieri che ha avuto luogo alle prime ore del mattino al quartiere Corvetto. "Questo maxi-blitz - dichiara De Corato -, per cui ringrazio il colonnello Sergio Pascali e gli uomini dell'Arma, il comandante della Polizia Locale Tullio Mastrangelo e i vigili intervenuti, testimonia la bontà dei provvedimenti sindacali che hanno portato più agenti nei quartieri a rischio e dunque più sicurezza e legalità contribuendo al calo dei reati. E i dati scaturiti dai controlli alle ordinanze svolti dalla Polizia Locale lo dimostrano: 203 denunce e 16 arresti e quasi 5 mila violazioni al codice della strada oltre a 334 violazioni di cui 166 fuori provvedimento per il mancato rispetto, in particolare, di norme igienico-sanitarie". "Che i clandestini fermati fossero tutti egiziani - commenta De Corato - non ci stupisce, visto che il quadro dell'immigrazione regolare nel Nil Lodi-Corvetto (dove uno su cinque è straniero), vede in testa proprio gli egiziani, con 1.117 presenze su un totale di 6.636 immigrati residenti. E proprio in ragione di questa massiccia presenza di extracomunitari si sono verificati spesso problemi di rispetto delle regole, che ci hanno fatto tenere alta l'attenzione già prima dell'entrata in vigore dell'ordinanza. Lo dicono i numeri della Polizia Locale degli ultimi 4 mesi: 5 arresti, 34 denunce per diversi reati, 8 veicoli sequestrati, oltre 400 violazioni al codice della strada, una settantina di sanzioni per il mancato rispetto delle ordinanze e di altri regolamenti". "Gli stabili del degrado - aggiunge il vice Sindaco - sono detonatori di tensione e insicurezza: alloggi sovraffollati di clandestini, condizioni igieniche al limite della decenza, impianti elettrici e del gas spesso abusivi e ad alto rischio. Situazioni che devono essere disattivate al più presto perché possono scatenare risse e violenze. E che ha portato a inoltrare già 55 richieste di sequestro di appartamenti all'autorità giudiziaria (47 in via Padova e 8 a Sarpi). Un meccanismo virtuoso che ha stimolato la sicurezza partecipata sia da cittadini che degli amministratori condominiali, come dimostrano le circa 3.000 schede depositate, di cui oltre 400 in zona Corvetto".

www.omnimilano.it/news_visualizza.php?Id=2236
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Maroni scopre che i «clandestini» prendono l'aereo e intanto apre 4 centri di detenzione

Dopo essersi vantato di aver ripulito Lampedusa dai «clandestini» (con il crimine dei respingimenti in Libia), il ministro Maroni adesso sostiene che l'aeroporto di Malpensa è la nuova frontiera per l'immigrazione. E invece di togliere il disturbo dicendo «scusate, non lo sapevo, ho fallito miseramente...» trova anche il coraggio di rilanciare la sua furia concentrazionaria - con la costruzione di nuovi Centri di identificazione ed espulsione (Cie) già nel corso del 2010 - sulla base di ciò che qualunque esperto di immigrazione ha sempre saputo: solo il 10% degli immigrati arriva in Italia rischiando la pelle sulle carrette del mare o nel doppiofondo di un Tir, perché la stragrande maggioranza atterra comodamente a Malpensa, o a Fiumicino, con un regolare visto turistico, pagato a volte più del dovuto. Si parla di cifre attorno ai 10-15 mila euro.
Tecnicamente i «clandestini» non sono altro che overstayer, cioé persone che si trattengono sul territorio oltre il tempo concesso dal documento per vacanzieri. Ecco perché, nonostante gli sbarchi a Lampedusa siano crollati (appena 29 nei primi quattro mesi di quest'anno), gli irregolari che soggiornano in Italia sono molti di più rispetto al 2009, circa 126 mila unità secondo una recente indagine dell'Università Cattolica di Milano. Fa meno notizia e meno impressione di uno sbarco a Lampedusa anche il fatto che il 47% dei cosiddetti «clandestini» (più di mezzo milione di persone) ha un lavoro «stabile e continuativo».
E lo spauracchio del «pacchetto sicurezza» che avrebbe dovuto scoraggiare l'immigrazione illegale, un fallimento anche quello? Di più. Come si evince dall'indagine della Cattolica, dal settembre del 2009, quando è entrato in vigore il reato di clandestinità, al tribunale di Milano sono pervenuti 116 provvedimenti: e solo 2 si sono trasformati in espulsione. Una miseria, per la capitale italiana della caccia allo straniero. Ma questa è la realta: dopo 8 anni di applicazione della legge Bossi-Fini, il ministro Maroni e il vicesindaco di Milano De Corato - che ieri si è prestato a fare da spalla alla performance di Malpensa reclamando la costruzione di nuovi Cie ovunque - hanno fallito miseramente.
Ogni volta che i due si incrociano si sfidano a chi è più cattivo. E Maroni perde sempre. Il suo inutile blitz di ieri all'aeroporto di casa (abita a due passi da lì) si è risolto con un generico impegno a coinvolgere la Commissione europea nel corso di un vertice che si terrà il prossimo ottobre per blindare ancora di più gli accessi negli aeroporti (impossibile in questo caso chiedere aiuto a Gheddafi). Niente di più lontano dalla richiesta pressante di De Corato che ha rilanciato chiedendo l'apertura di nuovi Cie nel nord, a Malpensa e non solo. «La lotta alla clandestinità senza un numero sufficiente di Cie - ha attaccato il vicesindaco di Milano - e una battaglia contro i mulini a vento. Maroni dia allora seguito all'annuncio lanciato nel 2008 di costruire nuovi Cie, altrimenti quello che si sta facendo è aria fritta».
Il ministro leghista, per ora, ne ha promessi quattro nel 2010, in Veneto, Toscana, Marche e Campania. E Malpensa? «No, non è previsto», tanto per scontentare De Corato. «Nel 2011 però ne apriremo altri nelle regioni ancora sprovviste».
Falliscono, e perseverano.

www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=7117&catid=39&I...
[Modificato da ccc56 19/09/2010 11:12]
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che fine hanno fatto i clandestini?
Che fine hanno fatto i clandestini?
Di Admin (del 18/09/2010 @ 09:32:28, in it - Osservatorio Globale, linkato 36 volte)

Nonostante la retorica dei governi europei, i flussi migratori non dipendono solo dalle politiche che adottano. Più che gli accordi e le pattuglie, a ridurre gli sbarchi sulle coste del Mediterraneo sono stati fattori episodici e incontrollabili.

Siamo a metà agosto, la stagione di punta nel traffico di migranti. Stavolta però le consuete migliaia di africani e asiatici non stanno arrivando sulle coste delle isole Canarie, della Spagna del sud, della Sicilia e di altre isole italiane.

In realtà alcuni, pochi, stanno arrivando. Due settimane fa quaranta disperati africani sono riusciti, sbarcarndo sull'isoletta italiana di Linosa, ad aumentarne la popolazione del 10 per cento. La Caritas ha dichiarato che le migrazioni via mare sono in aumento, ma i numeri della Frontex, l'Agenzia europea per il controllo delle frontiere, mostrano che soltanto 150 persone hanno raggiunto l'Italia e Malta nel primo trimestre di quest'anno, contro le 5.200 dello stesso periodo dell'anno scorso. Negli stessi tre mesi solo cinque persone sono approdate alle Canarie, che fino qualche anno fa erano invase da decine di migliaia di migranti africani. Dove sono finiti i migranti?

Tra le varie spiegazioni c'è il fatto che i governi dell'Europa meridionale hanno impiegato la diplomazia (e molti soldi) per risolvere il problema. La Spagna ha concluso diversi accordi con i paesi dell'Africa nordorientale, che hanno spinto verso sud i porti di partenza dei migranti, rendendo così ancora più lungo e costoso il viaggio. Con una mossa ancora più controversa il governo di Silvio Berlusconi ha raggiunto un'intesa con la Libia, che ha autorizzato le pattuglie italiane ad affidare i migranti intercettati alle non proprio amorevoli cure della polizia di Gheddafi prima che abbiano la possibilità di chiedere asilo politico.

L'afflusso dei migranti in Europa però non è determinato solo dall'efficacia delle misure prese per limitarlo, ma anche dal numero di persone disposte a rischiare vita e risparmi nel tentativo di attraversare le frontiere dell'Unione. Apparentemente ci sono due fattori in gioco. Il numero dei richiedenti asilo dipende dal livello di instabilità nelle aree più problematiche del pianeta. Dato che la Somalia, l'Iraq e i territori palestinesi hanno senza dubbio conosciuto anni peggiori del 2009, è possibile che il patto tra Italia e Libia coincida con una diminuzione naturale del volume dei migranti arrivati sulle coste del nord dell'Africa.

L'altro fattore è la crisi dell'economia europea, i cui effetti sono evidenti in particolar modo in Spagna. Da quelle parti la crisi potrebbe aver addirittura invertito la direzione delle migrazioni. Il numero dei residenti stranieri nel secondo semestre dell'anno è calato del 2 per cento. La diminuzione più importante è stata quella dei latinoamericani, il cui numero si è ridotto di 100mila unità.

Problema o soluzione?

Tutto questo ci porta a un altro argomento in cui regna una gran confusione, se non una totale malafede. Gli ecuadoriani e i colombiani di Spagna non sono arrivati sulle barche da pesca. E neanche i filippini e i moldavi d'Italia. La migrazione via mare è un cavallo di battaglia della tv popolare, ma non riguarda la maggioranza degli immigrati. Un manifesto della Lega Nord mostra una barca affollata di facce nere, accompagnata dalla didascalia "abbiamo fermato l'invasione". Ma lo slogan non corrisponde alla realtà.

Gli arrivi via mare rappresentano appena un quinto del totale in Italia. L'"invasione" potrebbe quindi non essere stata affatto fermata, o almeno non per sempre. Il ritiro degli Stati Uniti dall'Iraq, la ripresa dell'Europa e un gran numero di altri fattori potrebbero portare a una nuova impennata nel numero delle persone pronte ad accollarsi i rischi di un viaggio della speranza.

Se l'economia europea vedrà un nuovo boom e decine di migliaia di migranti riusciranno a raggiungere il vecchio continente, ai governi importerà qualcosa? Chiunque la pensasse in questo modo potrebbe forse prendere un abbaglio madornale. I governi nazionali sembrano avere la tendenza a passare con disinvoltura dalla compiacenza all'ostilità a seconda della situazione economica e dei sondaggi d'opinione. A livello europeo gli stati membri non hanno mai trovato un accordo per sostenere i piccoli paesi che fungono da via d'accesso, come Malta.

La verità è che l'Europa ha bisogno dei migranti per per controbilanciare il tasso di crescita modesto e per far si che qualcuno si accolli il lavoro sporco disdegnato dai cittadini europei. Quest'estate l'Agenzia catalana per l'impiego ha offerto a 7.800 disoccupati l'opportunità di lavorare come raccoglitori di frutta. Hanno accettato in meno di 1.700. Molti di loro erano di origine straniera.


www.turismoassociati.it/dblog/articolo.asp?articolo=310
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Solaria, il grattacielo da 143 metri che sorgerà in zona Porta Nuova

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linea gialla bloccata da centrale a maciachini per due mesi circa, pesanti disagi
Seveso, la Moratti: «Stato di calamità»
Formigoni: «Prima valutare i danni»
Il sindaco vuol chiedere gli aiuti statali. Il Codacons: «Vergogna, questo è il federalismo all’italiana»
La linea gialla in Stazione Centrale
MILANO - Alle 6 di mercoledì mattina è stata riaperta la fermata Centrale della linea gialla, ma per far tornare i treni nelle altre stazioni (Sondrio, Zara e Maciachini) ci vorrà un «tempo ragionevole» di un paio di mesi, secondo le stime dell'Atm. E mentre decine di migliaia di persone si trovano a fare i conti con le lunghe code bloccate sulle circonvallazioni e il bailamme dei mezzi di superficie, e gli abitanti di Niguarda sono alle prese con i danni provocati dall'esondazione del Seveso, il sindaco di Milano Letizia Moratti ha annunciato di voler chiedere a Formigoni di attivarsi insieme affinché venga decretato lo stato di calamità. Dal canto suo, il presidente della Regione Lombardia mette le mani avanti: la risposta al sindaco Moratti «non può essere un sì scontato»: «è un processo da istruire perché si tratta di valutare i danni provocati». Quindi, per il governatore, bisognerà prima fare un percorso di valutazione sui danni effettivi. «Il sindaco - ha spiegato Formigoni a margine di un incontro al Pirellone con gli enti locali - mi ha informato che intende fare questa richiesta e io l'ho invitata a farmi pervenire quanto prima la documentazione sui danni provocati in modo da procedere in questa direzione».

SOPRALLUOGO A NIGUARDA - Il sindaco ha assicurato di aver monitorato costantemente, in questi giorni, la situazione a Niguarda e sulla linea metropolitana, in contatto con la protezione civile, i vertici di Atm e il direttore generale del Comune Antonio Acerbo. E non è escluso che a breve il sindaco faccia di persona un sopralluogo a Niguarda e nei tunnel dove la circolazione della metropolitana è ancora bloccata. La Moratti ha inoltre chiesto una assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni del bacino del Seveso. «Questo è un problema - ha detto Letizia Moratti - che Milano subisce da oltre 40 anni: è arrivato il momento di dividere le criticità e lavorare insieme. Sono tanti i Comuni interessati dal Seveso e non è possibile che tutti i disagi siano scaricati su Milano».

Il maltempo allaga Milano

CODACONS: «UNA VERGOGNA» - Per il Codacons, «sarebbe scandaloso chiedere lo stato di calamità naturale, perché se l’esondazione c’è stata la colpa è di quegli stessi amministratori locali che oggi vogliono chiedere lo stato di calamità, traslando sulle tasche di tutti gli italiani le loro responsabilità». «Questo è il federalismo all’italiana: agli enti locali i profitti e a Roma le perdite», aggiunge il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli. «Se la Lombardia ad ogni temporale si allaga, se viale Zara a Milano è un fiume in piena ad ogni acquazzone, la colpa è solo degli amministratori locali che, pur sapendo di dover fare canali scolmatori e vasche d’esondazione, pulizie degli alvei e fognature, da decenni non hanno mosso un dito per risolvere questa situazione. Invece di costruire grattacieli che portano sempre più veicoli inquinanti in centro città, perché non aumentano la portata dei canali scolmatori?», ha proseguito Donzelli. «I soldi per i danni subiti dalla città ed i risarcimenti a cui i cittadini avrebbero diritto, dovrebbero essere pagati da tutti questi amministratori locali, da tutti i sindaci che hanno ostacolato opere necessarie e da chi non si è assunto le proprie responsabilità», ha concluso Donzelli.




milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_settembre_22/stato-calamita-seveso-esondazione-moratti-formigoni-codacons-17038122667...
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La città in ginocchio, disastro annunciato
Inascoltati i pareri dei tecnici. Ora un piano acque affidato a un'authority e si rimedi agli errori del passato


Le immagini drammatiche del Nord-Milano sott'acqua sono purtroppo la nuova puntata di un disastro annunciato. E non certo l'ultima, se la questione verrà affrontata così come le amministrazioni, comunale e regionale, e molta opinione pubblica se ne sono occupate negli ultimi decenni. Vale a dire: con interventi d'emergenza sotto i nubifragi e nei giorni immediatamente successivi; lamentandosi dell'urbanizzazione scellerata che ha eliminato le aree golenali e cementificato i terreni, rendendoli impermeabili alle piogge; progettando, magari, un nuovo canale scolmatore che raccolga le acque in caso di esondazioni.

I tecnici lo dissero sin dai decenni scorsi, a partire dal momento in cui la linea 2 del metrò tagliò il centro direzionale sull'asse Garibaldi, Gioia, Centrale, che i canali sotterranei si sarebbero presi la rivincita ogni volta che i temporali si fossero abbattuti con particolare intensità. E che l'intera area costituiva solo la parte di raccolta di un bacino che aveva il proprio vertice a nord, appunto, in quelle zone che sarebbero state percorse dalla linea 3 e che ora vedono i lavori di costruzione delle linea 5.

Milano - e non è la prima volta, né il settore trasporti costituisce l'unico esempio: si pensi ai parcheggi - sembra però insofferente verso il parere dei tecnici. Soprattutto quando vanno contro a interessi costituiti e richiamano alla necessità di un ripensamento globale della città, invece che seguire la logica degli interventi tampone, comunque settoriali, di fatto preferiti dagli amministratori. Eppure com'è fatta Milano, la natura del sottosuolo, il nome stesso che dice «terra tra i due fiumi» e quindi al centro di un sistema di canalizzazioni sia naturali, sia realizzate dall'uomo è ben nota, anche alla politica, che, con un meccanismo di scissione sorprendente, mentre non pensa «Milano città dell'acqua», poi celebra i Navigli (è vero che spesso più a parole che nei fatti) o addirittura immagina di arrivare all'Expo in barca.

Se vogliamo rispondere davvero ai bisogni degli abitanti dei quartieri a nord, non gettare al vento risorse (già che ce ne son poche), pensare a una riqualificazione dell'abitare, del servizio di trasporto pubblico e del traffico privato bisognerà cambiare registro. Questo comporta: un piano acque della città complessivo, affidato a un'authority, così come si progettò per i Navigli neanche tanti anni fa, non facendone nulla poi; un raccordo programmatico e operativo con i comuni limitrofi; misure urbanistiche di salvaguardia che recuperino, dove si può, sulle negligenze del passato e si innovi subito rispetto al futuro. Ma chi la politica la pratica giorno per giorno sembra sordo all'istanza. Forse perché non ha ancora ben capito come distribuire le poltrone della eventuale Grande Milano.

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_settembre_20/seveso-disastro-annunciato-1703793431393.shtml?fr=c...
[Modificato da ccc56 22/09/2010 21:23]
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Case popolari ai Rom: "Sono vuote ed escluse dalle graduatorie"
Caritas ambrosiana e casa della carità prendono posizione sui 25 alloggi da destinare ai rom, smentendo l'idea che siano stati sottratti ai milanesi. Marcora (Udc): "Smentita vergognosa strumentalizzazione del Pdl"
di Redazione - 22/09/2010

Nuova puntata nella vicenda dei 25 alloggi da destinare alle famiglie rom di via Triboniano e via Novara. Ieri Caritas Ambrosiana e casa delle carità hanno emesso una nota in cui hanno spiegato alcuni particolari della vicenda, spiegando che "gli alloggi che la Giunta lombarda ha autorizzato all'esclusione dalla disciplina dell'Edilizia residenziale pubblica, sono vuoti, esclusi dalle graduatorie, e necessitano di ristrutturazione".

sgomberoSecondo le due associazioni, il Comune di Milano, attraverso l'assessorato alle Politiche sociali, ha ottenuto dalla Regione di disporre di queste case per assegnarle al privato sociale, che le destinerà alle fasce di popolazione segnate da fragilità. Categoria in cui - si legge nella nota - rientrano alcune famiglie dei campi di via Triboniano e via Novara, individuate da Casa della carità e Caritas Ambrosiana, dopo la decisione di chiudere le due aree.

Una scelta - viene spiegato ancora - condivisa dal Comune di Milano, che ha allestito un Piano di uscita positiva dai campi con i fondi del Ministero dell'Interno. Il piano prevede l'accompagnamento di oltre cento famiglie rom all'autonomia abitativa e lavorativa, il rientro assistito in Romania, il reperimento di case sul mercato privato, l'assegnazione di borse lavoro e inserimenti occupazionali.

In particolare, i 25 alloggi Aler saranno temporaneamente assegnati alle famiglie più a rischio, che pagheranno un contributo alle spese fino a che non diventeranno autonomi e lasceranno gli appartamenti. Forti dell'esperienza di anni, Casa della carità e Caritas Ambrosiana sono sicure che sia "possibile conciliare accoglienza e legalità lavorando con le famiglie rom per la loro integrazione e autonomia".

Il consigliere regionale dell'Udc Enrico Marcora ha spiegato che "finalmente Caritas e Casa della Carità hanno fugato ogni dubbio sull'ormai nebulosa vicenda dei 25 alloggi Aler che la Giunta Regionale della Lombardia ha assegnato al privato sociale il 5 agosto scorso".

"La vicenda è stata vergognosamente strumentalizzata da PdL e Lega in vista delle amministrative che, come sempre, puntano la campagna elettorale sui timori della gente - afferma Marcora in un comunicato -. E' evidente che nessuno può essere favorevole alle corsie preferenziali per i rom, ma qui si tratta di alloggi esclusi dalle graduatorie che serviranno ad accompagnare famiglie in gravi condizioni verso la riconquista della propria dignità. Milano gli dà un'opportunità: ora spetta a loro dimostrare che solidarietà e legalità possono andare di pari passo".


www.milanotoday.it/politica/case-popolari-rom-caritas-casa-carita-sono-vu...



Piazza Gramsci, arrestati tre rom che rubavano in un supermarket
La denuncia di De Corato che lancia un allarme: "Da inizio anno sono 264 i rom romeni fermati a Milano per reati predatori: uno al giorno". Tra i tre fermati, uno ha solo 17 anni
di Redazione - 21/09/2010

ladro-supermarketTre rom romeni, sono stati arrestati dalla Polizia Locale, colti in flagranza di reato, metre rubavano merce del valore di oltre 600 euro in un supermarket a Piazza Gramsci nella zona Sempione. I tre malviventi sono stati fermati dalla pattuglia che stava facendo un giro di controllo: due romeni, uno di anni 31 e l'altro di anni 21, sono stati subito arrestati, mentre il terzo, di anni diciasette è stato denunciato.

Il Vice Sindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato denuncia la situazione "Questa è la bella educazione che viene impartita ai giovani rom. Andare in giro a razziare negli esercizi commerciali, nelle case, a scippare sui mezzi pubblici, a mendicare o a prostituirsi. E questi sono i soggetti che dovremmo integrare. Mi chiedo se Sua Eminenza il Cardinale Tettamanzi, che si è tanto prodigato per i bambini di Rubattino, spenderà, nel prossimo monito, una sola parola per questi altri minori sfruttati da adulti connazionali. Che si aggiungono ai bambini fatti scorrazzare su tonnellate di amianto come i vigili hanno scoperto incredibilmente qualche giorno fa in un campo abusivo di via Toledo. E alle ragazze sedicenni sottoposte a stupri di gruppo da rom con le pistole in mano come è accaduto all'area ex Innse, solo per citare gli ultimi allucinanti episodi".

Inoltre aggiunge e precisa che "Da inizio anno sono 264 i rom romeni fermati a Milano per reati predatori o che destano allarme sociale: uno al giorno. Soggetti per lo più pluridenunciati per occupazioni abusive. Fa bene allora il ministro Maroni a predisporre un giro di vite per i rom nullafacenti che non sono in regola con la direttiva europea. E' il buonismo di maniera, come ha osservato correttamente il ministro Brunetta, a produrre il razzismo".

www.milanotoday.it/rss/channels/cronaca/
[Modificato da ccc56 22/09/2010 21:47]
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La Milano dei candidati alle primarie: primo confronto tra Pisapia, Onida e Boeri
Un coro a tre voci quello dei tre candidati alle primarie per il sindaco di Milano. Lunedì pomeriggio Giuliano Pisapia, Stefano Boeri e Valerio Onida si sono confrontati sulle tematiche ambientali e sulle visioni future della città
di Marta Abbà - 22/09/2010

Un coro a tre voci quello dei tre candidati alle primarie per il sindaco di Milano. Lunedì pomeriggio Giuliano Pisapia, Stefano Boeri e Valerio Onida si sono confrontati sulle tematiche ambientali e sulle visioni future della città.

Estendere l'Ecopass ?

Sì, per Pisapia, ma non solo, "Quando l'attuale sindaco ci darà i dati avremo tutti gli elementi non solo per estenderlo, ma per svilupparlo in modo da restituire un'aria vivibile a Milano". Anche per Boeri, dichiaratosi "assolutamente favorevole all'Ecopass", è necessario "Dargli più senso: va razionalizzato e correlato al sistema del trasporto pubblico". Onida si unisce al coro dei due sfidanti apprezzando il provvedimento dell'attuale Giunta seppur "Da ampliare eliminando le tante eccezioni su alcuni tipi di veicoli".

stefano-boeri-2Sempre dalla bocca del giurista, ultimo a candidarsi per le primarie, è uscita la proposta di istituire una "anagrafe delle associazioni" proprio per dimostrare che "Milano ha enormi ricchezze che non riesce a esprimere appieno". Una Milano generosa è quella sognata da Pisapia che si prefigge di dar vita a "Una città più accogliente, in cui il verde sia il simbolo di Milano e in cui il sole che ride sia un sole che irraggi la realtà quotidiana dei milanesi". Boeri sogna invece di rendere Milano "A misura di giovani e famiglie", infatti, ha spiegato tornando poi sul tema principale del confronto: "Il tema e' anche quello della sostenibilità, di una citta' nella quale ci si possa muovere più facilmente in bicicletta, servita in modo capillare dal trasporto pubblico, con zone pedonali dove si può sostare fuori dalla congestione del traffico".

giuliano-pisapia Altro tema caldo del confronto, svoltosi davanti all'Hollywood, locale sotto sequestro appositamente scelto dai candidati come simbolo di lotta contro la criminalità organizzata, è stata la scelta del Pd di appoggiare pubblicamente la candidatura di Stefano Boeri. "Lo dico sinceramente - ha commentato il "prescelto" - Il mio è un progetto indipendente dai partiti però sono felice che il Pd abbia scelto il mio progetto, credo che sia quello che può vincere, infatti abbiamo dei riscontri fortissimi. La mia è una sfida per mandare a casa la giunta Moratti e credo che il Pd questa cosa l'abbia capita".

Secondo Pisapia, più perplesso sulla mossa del Pd, "Le primarie dovrebbero aprire lo spazio all'ampio spettro di elettori di centrosinistra senza divisioni di partito e soprattutto senza indicazioni tassative da parte dei partiti". "Credo che, come candidati, noi dobbiamo fare sì che le primarie siano primarie veramente libere - ha continuato l'avvocato - Solo così chi vincerà sarà veramente poi quello che potrà diventare sindaco di Milano". "Strategia contraddittoria", quella del Pd, secondo il candidato Valerio Onida che ha dichiarato: "Se non volevano candidature contrarie, non facevano le primarie.

Ma se fanno le primarie, c'e' scritto nel loro statuto che le primarie servono per coinvolgere i cittadini nella scelta dei candidati. E allora non possono dire: facciamo le primarie, ma il nostro candidato è un altro".

www.milanotoday.it/politica/elezioni-comunali-2011-milano/confronto-pisapia-onida-bo...
[Modificato da ccc56 22/09/2010 21:42]
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Il Pd lancia la sfida, E.Letta: "Milano la madre di tutte le battaglie"
In un incontro con Renato Soru e il candidato alle primarie Stefano Boeri, uno dei leader del Pd ha detto: "Vincere a Milano vuol dire voltare pagina anche culturalmente al berlusconismo nel Paese"
di Redazione - 21/09/2010

enrico_lettaIl Pd ci crede e stavolta sulla sfida milanese punta forte, anzi fortissimo. A dirlo è Enrico Letta, uno dei più importanti leader del Partito Democratico che ieri non ha esitato a definire quella milanese "la madre di tutte le battaglie".

Lo ha fatto in un incontro con il patron di Tiscali, Renato Soru, e il candidato alle primarie Stefano Boeri. Il leader dell'area moderata del Pd ha voluto sottolineare l'importanza anche "simbolica" delle comunali.

"E' la madre di tutte le battaglie - ha spiegato - Vincere a Milano vuol dire voltare pagina anche culturalmente al berlusconismo nel Paese". Secondo il vicesegretario del Pd, infatti, "la fase declinante dell'era Moratti lascia ampi spazi aperti. Milano - ha concluso - non ha bisogno di un sindaco che sia dipendente del presidente del consiglio dei ministri di Roma".

Secondo Letta l'Expo è uno degli esempi della cattiva gestione Moratti. Anche Boeri, che ha lavorato al progetto del'esposizione mondiale, non ha risparmiato critiche e sull'acquisto delle aree dove sorgeranno i padiglioni ha detto che "si sono incartati in una situazione senza uscita. Le aspettative immobiliari che hanno creato all'inizio sono ingestibili".
www.milanotoday.it/politica/elezioni-comunali-2011-milano/milano-madre-di-tutte-le-battag...
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23/09/2010 08:19
 
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Re:
ccc56, 22/09/2010 21.44:

.... Le aspettative immobiliari che hanno creato all'inizio sono ingestibili".
...



[SM=p7579]
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30/09/2010 18:37
 
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sempre più poveri a Milano, aumenta il numero degli italiani
Rapporto Caritas, disagi oltre categoria di vulnerabili cronici
postato 1 ora fa

Sono sempre di più i poveri a Milano. Dal 2008 al 2009 il numero di persone che si sono rivolte al centro Caritas nel capoluogo lombardo è aumentato del 9%. E, tra i 17.283 che hanno cercato aiuto, gli italiani sono il 15,7% in più rispetto all'anno precedente, nonostante gli stranieri rappresentino ancora la stragrande maggioranza degli utenti, il 73,7%. E' quanto emerge dal nono "Rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano", realizzato da Caritas Ambrosiana che conferma il generale impoverimento delle fasce più deboli della popolazione e soprattutto l'allargamento del grave disagio ben oltre la categoria sociale dei vulnerabili cronici. Secondo i ricercatori dell'Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse che hanno elaborato i dati, l'aumento del 9% rispetto al 2008, con il numero degli utenti mai così alto da cinque anni, è stato determinato dagli immigrati irregolari, malgrado la presenza agli sportelli dei cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno sia diminuita del 3,7% (dal 13,4% del 2008 al 9,7% di quest'anno) "probabilmente a causa del timore di incorrere in denunce dopo l'introduzione del reato di clandestinità". Dall'analisi dei bisogni e delle richieste si confermano in aumento le persone che domandano generi alimentari (dal 28,8% del 2008 al 30,2% del 2009), che in valori assoluti significano circa 700 persone in più, mentre per coloro che hanno richiesto sussidi economici l'aumento è ancora più vistoso: il 4%, pari a circa un migliaio di individui. Dal rapporto emerge inoltre come, in un contesto in cui la domanda di aiuto è sempre stata espressa in prevalenza dalle donne (ancora nel 2009 è del 64,8%), siano gli uomini ad aumentare, passando dal 31% nel 2008 al 35% nel 2009, che coincide con il fatto che sono gli uomini i più colpiti da problemi di occupazione (+5,5%) e di reddito (+4,7%). Red

notizie.virgilio.it/notizie/top_news/2010/09_settembre/30/sempre_piu_poveri_a_milano_aumenta_il_numero_degli_italiani,26294...
[Modificato da ccc56 30/09/2010 18:38]
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30/09/2010 18:50
 
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Re:

oggi ci sono un paio di articoli su milano, sul sito de ilfatto, li hai visti?

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01/10/2010 19:28
 
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“Io, picchiato dai carabinieri”
Il caso di Milano finisce in Parlamento
“È stata un’esecuzione a
f re d d o ”. Uno dei due
manifestanti che mercoledì
scorso a Milano si è scontrato
con i carabinieri non ha
dubbi. Ha il naso fratturato,
martedì prossimo dovrà operarsi.
E dire che, stando al
suo racconto, la presunta aggressione
sarebbe avvenuta a
mobilitazione conclusa.
Quindi senza neanche la “necessità”
dell’ordine pubblico.

L’EPISODIO è già sbarcato
alla Camera: ieri pomeriggio
è stata presentata un’inter rogazione
parlamentare a firma
dei deputati Pd Emanuele Fiano
e Furio Colombo, il quale
già in mattinata aveva affrontato
la questione durante la
discussione delle misure urgenti
sui trasporti.
I nve c e il vicesindaco di Milano,
Riccardo De Corato, si è
già schierato con le forze
dell’ordine, invocando l’intervento
del ministro dell’Interno
Maroni per chiudere i
centro sociali. “I bravi ragazzi
dei centri sociali – ha scritto
in una nota – hanno organizzato
l’ennesima pagliacciata
sulla scorta dell’ennesimo
pretesto e hanno dato prova
di sé recitando il solito copione:
fumogeni, pretesa di viaggiare
gratis in metropolitana,
insulti. A dimostrazione che è
necessario che il ministro
provveda a disattivare questi
centri
[Modificato da ccc56 01/10/2010 19:32]
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04/10/2010 21:50
 
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Re: quartieri che tengono e terranno ............................sempre
ccc56, 10/4/2010 10:08 PM:


V Giornate/ XXII Marzo/ Porta Romana
Porta Vittoria, Porta Romana

.................

Garibaldi/ Isola/ Monumentale
Porta Garibaldi, Porta Nuova, Centro Direzionale, Isola,
assessore Mattei albano
Città Studi /Viale Corsica
Argonne,Viale Romagna, viale Campania, Piazzale Susa, P. Piola

Repubblica/



sono i quartieri benestanti.
Li chi compra ha il lavoro assicurato e redditi sopra la media.
Che so un notaio a Milano la vedo dura che,nonostante grossi imprevisti, abbia tali problemi economici da doversi vendere casa...
[Modificato da pax2you 05/10/2010 13:54]
05/10/2010 16:21
 
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Re: Re: quartieri che tengono e terranno ............................sempre
pax2you, 05/10/2010 13.54:



sono i quartieri benestanti.
Li chi compra ha il lavoro assicurato e redditi sopra la media.
Che so un notaio a Milano la vedo dura che,nonostante grossi imprevisti, abbia tali problemi economici da doversi vendere casa...




sono anche quartieri dove molti hanno comperato decenni fa e hanno lasciato in eredita' a figli.
comunque e' una gran bella fetta di milano.


ccc56
06/10/2010 12:27
 
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classifica delle migliori città europee per gli affari. milano è fuori dalla top ten

Mercoledì, 6 ottobre, 2010 - 07:48 / pubblicato per Ritratto di teamteam@idealista

come ogni anno la prestigiosa agenzia di consulenze immobiliari cushman and wakefield ha stilato la classifica delle migliori città europee per gli affari. la faciltià di accesso al mercato e la relazione qualità-prezzo degli uffici sono alcuni dei fattori presi in considerazione. quest'anno milano, esce dalla top ten. per colpa dei suoi uffici. e roma scivola sempre più in basso





i punti di forza della capitale lombarda sono soprattutto nella riconosciuta professionalità dei suoi professionisti. in questo caso milano è la sesta città europea. quali sono dunque i suoi punti deboli?

in quanto alle telecomunicazioni si nota una netta discesa: in questo caso milano si trova in 17esima posizione. discreta inoltre la percezione rispetto ai collegamenti con le altri capitali (15esimo posto). male invece i trasporti interni (22esimo posto)

a la vera disfatta per milano è il rapporto qualità prezzo dei suoi uffici. in questa classifica scivola fino al 29esimo posto, perdendo 5 posti in un anno. pessima anche la disponibilità di locali addati alle imprese, che, oltre ad essere cari, sono pochi (27esima posizione)

milano viene bocciata anche per quanto riguarda il clima creato dalla sua giunta comunale, che si classifica al 27esimo posto. dublino è sempre in vetta a questa classifica, ma il balzo di berlino, dal 13esimo al sesto posto si fa notare più di tutti

posizioni basse anche per la qualità della vita dei lavoratori, con un misero 25 posto. in questa sottoclassifica si affaccia invece roma, al 19esimo, ma con 6 posti in meno rispetto ad un anno fa

www.idealista.it/news/archivio/2010/10/05/012865-classifica-delle-migliori-citta-europee-gli-affari-milano-fuori-dalla...

[SM=g1752723] [SM=g1752723] [SM=g9202] [SM=g9202]
[Modificato da ccc56 06/10/2010 12:31]
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06/10/2010 12:41
 
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dove investiranno le imprese nei prossimi 5 anni

Mercoledì, 6 ottobre, 2010 - 09:25 / pubblicato per Ritratto di teamteam@idealista

in quali città europee pensano di investire le grandi imprese? dove apriranno delle nuove filiali? rispondere a queste domande significa prevedere anche in quali direzioni si muoveranno i flussi di lavoro e dove pensare di programmare un eventuale trasferimento. l'europa centrale e dell'est saranno in prima fila

mosca, varsavia e istanbul sono in cima alle preferenze delle imprese interrogate da cushman and wakefield, una delle più importanti agenzie di investimenti immobiliari al mondo. la buona notizia è che rispetto al 2009 la maggior parte delle aziende prevedono maggiori investimenti in generale. discreto l'interesse generato da milano e roma


[Modificato da ccc56 06/10/2010 12:47]
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07/10/2010 01:14
 
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Re:
ccc56, 06/10/2010 12.41:

dove investiranno le imprese nei prossimi 5 anni

Mercoledì, 6 ottobre, 2010 - 09:25 / pubblicato per Ritratto di teamteam@idealista

in quali città europee pensano di investire le grandi imprese? dove apriranno delle nuove filiali? rispondere a queste domande significa prevedere anche in quali direzioni si muoveranno i flussi di lavoro e dove pensare di programmare un eventuale trasferimento. l'europa centrale e dell'est saranno in prima fila

mosca, varsavia e istanbul sono in cima alle preferenze delle imprese interrogate da cushman and wakefield, una delle più importanti agenzie di investimenti immobiliari al mondo. la buona notizia è che rispetto al 2009 la maggior parte delle aziende prevedono maggiori investimenti in generale. discreto l'interesse generato da milano e roma





milano e roma hanno gia' i loro investitori...




te che sei del posto, non e' che hai qualche idea su chi l'abbia sdoganata la crim.org. nel nord?

[SM=g7574]

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07/10/2010 08:53
 
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Re: Re:
laplace77, 10/7/2010 1:14 AM:



milano e roma hanno gia' i loro investitori...




te che sei del posto, non e' che hai qualche idea su chi l'abbia sdoganata la crim.org. nel nord?

[SM=g7574]




no chi?

azz l'associazione ha veramente chiuso.





07/10/2010 14:10
 
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Re: Re: Re:
pax2you, 07/10/2010 8.53:



no chi?





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07/10/2010 16:11
 
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Re: Re: Re: Re:
laplace77, 07/10/2010 14.10:



[SM=g1746735]



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