Acquistare un’abitazione potrebbe non avere più senso
Time: non è più tempo di comprare la casa in cui si vive
di Maurizio Cannone
14/09/2010
- Si respira una strana aria sui media americani, che
potrebbe arrivare presto anche in Europa.
Il crollo prolungato dei prezzi immobiliari sta creando una nuova categoria di economisti e commentatori.
Non sono ancora stati identificati con una definizione univoca ma li unisce il prevedere un futuro a lungo termine in cui i prezzi delle case caleranno e resteranno talmente bassi da rendere disprezzabile il loro acquisto.
Questa settimana è il Time a titolare “
Ripensare l’essere proprietari di casa. Perché acquistare un’abitazione potrebbe non avere più senso”.
E raccoglie i commenti di diversi economisti a sostegno della tesi.
Alcuni media italiani come Wall Street Italia hanno ricordato come quando i giornali cartacei titolano in questo senso è invece il momento di comprare.
Come avvenuto con la copertina di Panorama dl gennaio 2000 quando titolava: “Mercato Toro: è il momento di investire in Borsa".
Dopo un mese è cominciato il crollo delle Borse.
Ma, anche se in effetti questo meccanismo a volte pare funzionare proprio così, l’onda che sta nascendo negli Usa sembra altra cosa.
Tre settimane fa anche il New York Times aveva dato grande spazio alla nuova vision del mercato immobiliare.
E anche in quel caso diceva che la casa non aumenterà più di valore, almeno per i prossimi 20 anni.
"La proprietà di un'abitazione – concludeva la ricerca del giornale - non avrà più un'utilità paragonabile a quella che ebbe negli ultimi 50 anni, quando essa fu non soltanto un alloggio ma anche una riserva di ricchezza familiare".
Dean Baker, direttore del Center for Economic and Policy Research, calcolava che due decenni saranno necessari soltanto per ricostituire il valore immobiliare perso dal 2005 a oggi: sono 6mila miliardi di dollari di ricchezza privata andati in fumo per la caduta dei prezzi.
E il peggio forse deve ancora arrivare perché la quantità di abitazioni disponibili sul mercato e attualmente in vendita è il doppio dei livelli precrisi.
E oggi anche gli economisti che lavorano per conto di grandi gruppi immobiliari rinunciano a spargere ottimismo.
Stan Humphries, chief economist di Zillow, compravendite immobiliari: "Non esiste una legge economica per cui il mattone debba rivalutarsi.
Durante gli anni del boom circolarono varie teorie sul fatto che il mercato immobiliare è speciale: vuoi per la scarsità di superficie edificabile, vuoi per la crescita demografica legata all'immigrazione.
Nessuna di queste spiegazioni regge".
E la nuova vision sull’immobiliare ha tra i sostenitori anche tra personaggi di grande fama mondiale.
Come quel Robert Shiller, docente a Yale, che ha creato l’indicatore immobiliare considerato più affidabile negli Stati Uniti.
Insieme a Nouriel Roubini aveva previsto la bolla del 2008 e oggi dice che "
gran parte di chi acquista una casa crede che la rivalutazione degli immobili sia una legge della natura.
Era l'illusione generalizzata nel 2005, nell'ultima fiammata di rialzo dei prezzi.
Continua a esserlo oggi, anche se il mercato non ha ancora toccato il fondo”.
[Modificato da (sylvestro) 14/09/2010 12:33]