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L’Italia come gli Usa o viceversa ma è l’era glaciale per l’immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2011 20:48
24/01/2011 19:56
 
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Ringraziando FourCorners per la segnalazione di questo articolo.

L’Italia come gli Usa o viceversa ma è l’era glaciale per l’immobiliare (Fonte: immobilia-re.eu - di Giovanni Pivetta - 24/01/2011)

Se in America i prezzi delle case sono crollati in tutte le 20 più grandi città americane per la prima volta in quasi un anno, ce lo dicono gli indici S&P/Case-Shiller e CoreLogic ... da noi sono crollati ma in effetti non lo sono e i prezzi sono ingessati come il Bel Paese. Nelle segrete stanze delle trattative private i prezzi scendono del 30/40% per incontrare domanda/offerta ma pubblicamente vige la visione illusoria di numeri fittizi, per non dire fasulli, costruiti ad hoc da uffici studi ... Scenari immobiliari – Nomisma ... che si sono avvitati in una spirale di propagandismo senza fine. La realtà è ben diversa, negli Stati Uniti l’agente immobiliare è alla soglia della disperazione e tempesta di sms ed email chiunque per implorarlo di affittare almeno un appartamento ...

In Italia, l’agente immobiliare, passa le giornate cercando da una parte di convincere i suoi potenziali acquirenti a rompere l’indugio e comperare, dall’altra di far capire ai proprietari che, se non tagliano il prezzo, non venderanno mai, cioè se l’immobiliare italiano non ritornerà alla Lira, cioè vendendo al prezzo degli anni ’90 e se non sgonfieranno i prezzi delle case usate, del nuovo invenduto, dei bilanci delle società, delle banche ... il settore dell’edilizia – costruzioni – immobiliare non ripartirà mai.

La double dip, doppio minimo, dei prezzi delle case americane è in atto e porterà una notevole pressione su tutta la gamma di prodotti strutturati che giacciono nei bilanci del sistema finanziario mondiale ed in particolar modo nei bilanci delle banche centrali. Paradossalmente, in Italia, i rischi possono arrivare dallo stesso mercato Usa: perché il debito a stelle e strisce, impacchettato in prodotti finanziari e titoli più o meno affidabili, è arrivato nella pancia delle banche europee.

Il recente sondaggio della Gallup, sull’opportunità a meno di acquistare una casa oggi in America ci dice che gli americani confidano che non è proprio un buon momento per investire nel mattone, vista la disintegrazione del potere di acquisto e l’aumento del patrimonio negativo delle famiglie.

A prima vista, l’economia statunitense si sta riprendendo abbastanza bene, anche se lentamente, dalla Grande Recessione del 2007-2009. L’anno passato, la crescita del prodotto interno lordo statunitense è stata di un rispettabile 2,8%, e nel 2011 la Federal reserve pronostica un’accelerazione fino al 3,5 – un’ ottima velocità di crociera per il Paese. I tassi d’interesse sono bassissimi e persino il mercato del lavoro – sembrerebbe – dare segnali di vita.

I mercati se la stanno godendo – lo Standard & Poor’s 500, l’indice-guida, è aumentato di più di un quarto in solo sei mesi – e anche Wall Street sorride, con migliaia di banchieri pronti a celebrare i loro bonus prima della fine del mese. Putroppo, l’invito a questa bella festa per la ripresa dell’economia più grande del pianeta non è arrivato al settore immobiliare. A più di tre anni dall’inizio di un terremoto economico che ebbe il suo epicentro proprio nel mercato delle case, la ricostruzione deve ancora iniziare. Visitare i sobborghifantasma delle grandi città americane – pieni di negozi sbarrati, case deserte e desolati cartelli «for sale» (in vendita) – è un viaggio in un’altra America, lontana anni luce da Wall Street e la Borsa di New York. In questo Paese non si parla di bonus milionari dei banchieri e nemmeno dei nuovi record dello S&P 500, ma del fatto che i pignoramenti (dati RealtyTrac) sono saliti nel 2010 ad oltre un milione, una cifra record mai raggiunta nella storia dell’economia mondiale.

Ci spiega la Stampa in La crisi continua e lo Zio Sam resta senza casa ... ci sono tante, troppe case sul mercato e i prezzi continuano a scendere – ma la situazione della domanda è forse peggiore: nononstante gli sforzi del governo, milioni di americani non hanno né le risorse né la volontà per pagare il mutuo.

Studi seri stimano che 12 milioni di americani sono molto indietro con le rate del mutuo – una proporzione enorme della popolazione – mentre altri 8 milioni fanno fatica a tenersi in pari. Nouriel Roubini, che è diventato un guru dopo aver predetto l’implosione del mercato immobiliare in tempi non sospetti, parla della possibilità che più di 11 milioni di persone smetteranno di pagare i loro mutui nei prossimi quattro anni. Se ha ragione, l’ondata di inadempienze prolungherà un circolo vizioso di perdite per banche, pignoramenti e vendite forzate di case, aumentando la montagna di immobili vuoti.

Vista la situazione, non è una sorpresa che, a dispetto dei prezzi bassi e dei tassi d’interesse praticamente rasoterra, ci sia pochissima gente pronta a comprare casa. Le domande per mutui a dicembre sono state 60 percento in meno del record raggiunto nel 2005, quando l’America era in preda al sogno che il valore degli immobili immobili non sarebbe sceso mai.

Anche se sono lontane le abitudini economiche, le famiglie americane sono grandi debitrici – quelle italiane grandi risparmiatrici, la crisi morde di qua e di là dall’oceano e la disoccupazione cresce vorticosamente anche nel nostro Paese. Quando e se finiranno gli ammortizzatori sociali sulla cassa integrazione e sulla moratoria dei mutui si apriranno le falle nella stabilità economica delle famiglie ... Il lavoro è precario nel senso che dipende dal mercato ... in questo momento non accenderei mai un mutuo, e se dovessi pagarne uno, non credo che ce la farei sembrano gridare gli italiani.

A Milano, uno studio del Diap – Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico – ci racconta una realtà fatta di troppe case a prezzo di mercato, per cui non c’è domanda, e niente alloggi a canone sociale di cui, invece, ci sarebbe bisogno come il pane, ne servirebbero – solo a Milano – mezzo milione da costruire entro il 2018.

Vedi anche:
L’immobiliare italiano ritorna alla Lira, si venderà solo al prezzo degli anni ’90! (Fonte: immobilia-re.eu - di Giovanni Pivetta - 24/11/2010)
Italia, AAA cercasi abitanti per 15 milioni di abitazioni costruite negli ultimi 15 anni (Fonte: immobilia-re.eu - di Giovanni Pivetta - 13/12/2010)
[Modificato da marco--- 25/01/2011 13:45]
25/01/2011 12:24
 
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Nelle segrete stanze delle trattative private i prezzi scendono del 30/40% per incontrare domanda/offerta



Cor cavolo. Ma proprio cor cavolo. A noi che cerchiamo casa le offerte al ribasso del 20% non ce le fanno neppure formalizzare per iscritto, "tanto il proprietario non accetta", e nemmeno richiamano mai, neanche dopo mesi.

Sta storia dei ribassi folli ancora la devo vedè. Qui stanno tutti inchiodati al prezzo di uscita, e un 10% lo spacciano come uno sconto miracoloso. Gli agenti non si affannano AFFATTO a vendere, sembra che ti facciano un favore a darti un immobile invece.

Mi diceva un agente immobiliare che ha perso un contratto per una casa valutata da lui a 550K, perché è piombato il tizio Tecnocasa e l'ha "valutata" 750K, e il proprietario tutto contento ha firmato. Vi immaginate quanto ci metterà a scendere di oltre 200K quel tizio? Anni e anni, se mai si convincerà a farlo e non opterà invece per tenerla lì chiusa.

[SM=g9202]
25/01/2011 14:00
 
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Re:
|=Lilla=|, 25/01/2011 12.24:


Nelle segrete stanze delle trattative private i prezzi scendono del 30/40% per incontrare domanda/offerta



Cor cavolo. Ma proprio cor cavolo. A noi che cerchiamo casa le offerte al ribasso del 20% non ce le fanno neppure formalizzare per iscritto, "tanto il proprietario non accetta", e nemmeno richiamano mai, neanche dopo mesi.

Sta storia dei ribassi folli ancora la devo vedè. Qui stanno tutti inchiodati al prezzo di uscita, e un 10% lo spacciano come uno sconto miracoloso. Gli agenti non si affannano AFFATTO a vendere, sembra che ti facciano un favore a darti un immobile invece.

Mi diceva un agente immobiliare che ha perso un contratto per una casa valutata da lui a 550K, perché è piombato il tizio Tecnocasa e l'ha "valutata" 750K, e il proprietario tutto contento ha firmato. Vi immaginate quanto ci metterà a scendere di oltre 200K quel tizio? Anni e anni, se mai si convincerà a farlo e non opterà invece per tenerla lì chiusa.

[SM=g9202]



e quindi e' facile che quella casa non si vendera' e quell'agente non prendera' la provvigione, a meno miracolo...

se non hanno urgenze, e' perche' prendono le mazzette dai costruttori e/o dalle banche...

finche' dura, se divertono a fa' sansone, ma io posso pure annammene dalla farisea, portannome li sordi appresso, loro col caxxo che se le possono portare altrove, le loro fucking houses...

[SM=g1747522]
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27/07/2011 20:47
 
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Mercato immobiliare: la ripresa è all’orizzonte? (Fonte: guidaacquistocasa.it - 27/07/2011)

Come da titolo, tutti noi speriamo in una ripresa del mercato immobiliare che nel nostro paese è un settore trainante per l’economia, ma stando agli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio di Nomisma e riguardanti il primo quadrimestre del 2011, c’è poco da stare allegri.

Infatti secondo il su detto rapporto le quotazioni degli immobili sono ancora molto elevate e non registrano cali significativi che possano motivare una netta ripresa, ed inoltre l’offerta supera di parecchio la domanda.

Proprio questa situazione di continuo perdurare di domanda debole, è la principale causa che rende tutt’altro che scongiurato un altro periodo di recessione.

I dati anche riguardanti il numero delle compravendite parlano chiaro, dopo un momento di stabilità delle transazioni registrato nel 2010 (che poteva anche lasciare spazio a previsioni più rosee), con l’apertura dell’anno nuovo il volume di compravendite ha di nuovo subito una contrazione del 3,6% su base annua considerati tutti i comparti del settore dal residenziale al terziario, produttivo e commerciale.

Proprio il residenziale è quello che preoccupa di più e per il quale viene prevista un’ulteriore diminuzione delle operazioni effettuate che stando alle stime potrebbero scendere dalle 612 mila registrate nel 2010 fino alle 590 mila stimate per il 2011; c’è anche chi la vede in modo ancora più nero si tratta dell’osservatorio di Bologna che stima per il fine 2011 un totale di compravendite effettuate intorno alle 575 mila unità.

Ricordiamo, per dare un’idea di quanto il momento sia particolare, che nel 2006 il numero dei rogiti notarili riguardanti immobili residenziali si attestò su circa 845 mila transazioni.

Morale della favola in un quadro generale che vede abbassarsi il numero delle persone che riescono ad avere accesso al credito, i prezzi degli immobili praticamente invariati, un forte gap tra domanda e offerta e la diminuzione del numero di compravendite immobiliari, sperare in una più solida ripresa diventa sempre più difficile, e la situazione che più ottimisticamente si potrebbe prospettare per l’anno in corso è la continuazione di un mercato fermo e tutt’altro che vivace.
[Modificato da marco--- 27/07/2011 20:48]
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