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Idealista news

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2016 08:46
27/01/2012 16:34
 
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Per comprare la prima casa ci vogliono 11 anni di stipendio (grafico) (Fonte: idealista.it - 26/01/2012)

Negli ultimi dieci anni 2000-2010 il numero di annualità, in termini di reddito familiare medio, necessarie per l'acquisto dell'abitazione di residenza è progressivamente aumentato fino a raggiungere il 49% in più. nel 2010 ci volevano già 6,7 anni per comprare casa dai 4,5 anni impiegati nel 2000. l'incremento è maggiore, poi, se si pensa alle sole famiglie in affitto che acquistano la prima casa: per loro ci vogliono 11,1 anni per avere una casa di proprietà, mentre nel 2000 ce ne volevano solo 6,4



a dirlo è il bollettino statistico della banca d'italia sullo stato delle famiglie italiane, l'8% delle quali sperimenta un disagio economico connesso con le condizioni abitative. a creare problemi è la spesa legata al pagamento dell'affitto o della ratua del mutuo, superiore del 30% al reddito familiare

il disagio è diffuso soprattutto tra le famiglie che pagano l'affitto, il 31% delle quali registra condizioni di disagio nel 2010 (+6 punti percentuali dal 2008 e +10% negli ultimi dieci anni). solo lo 0,8 e il 3% delle famiglie proprietarie, invece, condivide la stessa problematica per il pagamento del mutuo
27/01/2012 16:45
 
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Re:
marco---, 27/01/2012 16.34:

Per comprare la prima casa ci vogliono 11 anni di stipendio (grafico) (Fonte: idealista.it - 26/01/2012)

Negli ultimi dieci anni 2000-2010 il numero di annualità, in termini di reddito familiare medio, necessarie per l'acquisto dell'abitazione di residenza è progressivamente aumentato fino a raggiungere il 49% in più. nel 2010 ci volevano già 6,7 anni per comprare casa dai 4,5 anni impiegati nel 2000. l'incremento è maggiore, poi, se si pensa alle sole famiglie in affitto che acquistano la prima casa: per loro ci vogliono 11,1 anni per avere una casa di proprietà, mentre nel 2000 ce ne volevano solo 6,4



a dirlo è il bollettino statistico della banca d'italia sullo stato delle famiglie italiane, l'8% delle quali sperimenta un disagio economico connesso con le condizioni abitative. a creare problemi è la spesa legata al pagamento dell'affitto o della ratua del mutuo, superiore del 30% al reddito familiare

il disagio è diffuso soprattutto tra le famiglie che pagano l'affitto, il 31% delle quali registra condizioni di disagio nel 2010 (+6 punti percentuali dal 2008 e +10% negli ultimi dieci anni). solo lo 0,8 e il 3% delle famiglie proprietarie, invece, condivide la stessa problematica per il pagamento del mutuo



scusate se "sporco la discussione" ma qualcosa non mi torna.
Questo grafico è in aperta contraddizione con altri dati in nostro possesso.
Secondo il grafico dal 2008 al 2010 i costi degli immobiliari sono saliti.Qualcosa non mi torna.

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Complottismo? No, Grazie!!!
27/01/2012 17:04
 
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Re: Re:
labottegadelfuturo, 27/01/2012 16.45:



scusate se "sporco la discussione" ma qualcosa non mi torna.
Questo grafico è in aperta contraddizione con altri dati in nostro possesso.
Secondo il grafico dal 2008 al 2010 i costi degli immobiliari sono saliti.Qualcosa non mi torna.



Tiro a indovinare
: puo' essere nel grafico cambi l'unita' di misura.
Se misuri in "annualita" non misuri in maniera fissa ma con un valore che cambia nel tempo. Tradotto: se nel 2005 una casa costava 100mila e una famiglia guadagnava 20mila sono 5 annualita', se nel 2010 la stessa casa costava 150mila e una famiglia guadagnava 25mila sono sei annualita', mentre con il reddito del 2005 erano 7,5. Se non mi specifichi il reddito anno per anno mi dai un valore incomprensibile.

Nel grafico puo' essere che il costo delle case sia diminuito meno della perdita di valore delle retribuzioni, cosa che porta ad un aumento del rapporto.

Secondo me bisognerebbe sempre ragionare con le cifre assolute. Quando leggo che il tal valore e' cambiato dell'X per cento rispetto all'anno prima (come nel caso delle statistiche sui mutui) divento una bestia se non vengono indicati i valori assoluti. [SM=g9202]

[Modificato da Loziodigekko 27/01/2012 17:06]
21/02/2012 16:15
 
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Gli italiani hanno sempre meno vicini (grafico) (Fonte: idealista.it - 21/02/2012)

Secondo i dati istat (2000-2011) dal 2005 in poi, dopo un incremento complessivo dei primi 5 anni, è crollato il numero di abitazioni costruite per edificio. così se nel 2005 si era verificato un incremento complessivo rispetto al 2000 superiore al 50%, tra il 2008 e il 2009 la caduta si fa molto marcata (rispettivamente -6,2% e -4,3%).

L'indicatore del numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali desunto dai permessi di costruire, scrive l'istat, presenta una crescita fino al 2005 (quando si raggiunge un valore annuo di oltre 278mila unità), con un incremento complessivo rispetto al 2000 superiore al 50%.

Negli anni successivi, invece, l'andamento è fortemente negativo, con una discesa moderata nel 2006 e 2007 (rispettivamente -6,2% e -4,3%) e una caduta molto marcata nel 2008 e nel 2009 (rispettivamente -23,4% e -26,2%). nel totale le abitazioni risultano poco più di 141mila.

Guardando ai dati trimestrali relativi al numero delle abitazioni, si osserva che la tendenza negativa, iniziata alla fine del 2005, raggiunge un'intensità massima, in termini di diminuzione tendenziale, nel terzo trimestre 2009 (-35,5%). in termini assoluti, l'indicatore tocca un minimo nel primo trimestre 2010 (circa 28mila abitazioni) e presenta poi una risalita, con variazioni tendenziali positive a partire dal terzo trimestre 2010 che giungono sino ad un incremento dell'8,7% nel primo trimestre 2011. ma l'ultimo dato disponibile, del secondo trimestre 2011, segna nuovamente una variazione negativa (-7% in termini tendenziali).


27/02/2012 18:16
 
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Oggetto: i prezzi scendono sul serio
Che bell'email che m'ha inviato idealista news [SM=g1750865]

riassunto settimanale
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

20/03/2012 09:54
 
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Ringraziando stelafe per questa segnalazione

L'italia è uno dei paesi al mondo in cui scendono i prezzi delle case (grafico) (Fonte: idealista.it - 09/03/2012)

Dal brasile all'irlanda i valori immobiliari sono molto diversi

non come in irlanda, che fa segnare un drastico -16,7%, ma anche l'italia è stata inserita nella classifica mondiale dei paesi le cui case perdono valore. a dirlo è l'indice dei prezzi delle case della prestigiosa agenzia di consulenze immobiliari knight frank

meno 2,3% in media, con tendenza negativa e destinata a mantenersi al ribasso.
è quanto segnala knight frank per il mercato immobiliare della penisola


la tendenza contraria la segna il brasile, che ha visto nel 2011 crescere il mq medio del 26,3%, complice le prossime olimpiadi e i mondiali di calcio, ma soprattutto la crescita dell'economia del paese, con l'accesso alla casa per molte più persone che in passato

il rapporto evidenzia inoltre come non tutti i paesi europei siano in fase recessiva sui valori immobiliari. germania, svizzera, norvegia, islanda, slovenia ed estonia fanno infatti segnare un segno più.

[Modificato da marco--- 20/03/2012 09:55]
21/03/2012 12:20
 
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Valutazioni immobiliari o diagnosi da bar? perché ci sono più esperti che dati (Fonte: idealista.it - 21/03/2012)

Dal calcio all'economia gli italiani hanno la tendenza a esprimersi su tutto, con dimostrazioni di grande esperienza e perizia. massimiliano podestà di realpodestate ci presenta un quadro ironico della situazione per quanto riguarda il mondo dell'immobiliare

le opinioni

in un momento tanto complesso, come quello che da anni attraversa ormai il mercato immobiliare italiano, il tema delle valutazioni immobiliari riesce sempre ad attirare l'attenzione e le opinioni più disparate. preliminarmente credo sia doveroso ammettere un fenomeno che caratterizza fortemente noi italiani: in qualsiasi situazioni ci si trovi, ci sono più esperti che dati reali disponibili; maggiore è la gravità, tanti più esperti si manifestano

accade così che sui forum, nei blog ed anche in riviste e quotidiani blasonati si leggano sempre più spesso pareri generosamente dispensati sulla base di "intuizioni personali", "sentiment di mercato", "sondaggi" ed altre fonti di discutibile affidabilità

curioso quello che successivamente si verifica: i suddetti pareri "autorevoli" vengono ripresi da altri mezzi di comunicazione, aumentandone l'eco e, paradossalmente, l'affidabilità stessa (se lo scrivono in tanti, sarà vero!)

l'impatto che tutto questo ha sul mercato immobiliare è devastante

Le previsioni

Quando nel 2007/08, insieme ad alcuni colleghi (non molti in effetti), cominciavamo a documentare ai venditori che i prezzi delle case non potevano continuare a salire in eterno e che l'unica risposta sensata al già evidente calo drastico delle compravendite era la riduzione del prezzo, onde anticipare il mercato per portarlo a proprio vantaggio, evitando la situazione di stallo in cui ora ci troviamo, ci sentivamo puntualmente rispondere che i prezzi delle case in Italia non sarebbero mai scesi

questo perché qualche "esperto" prima di noi aveva parlato o scritto, senza alcun titolo né competenza per farlo, insinuando convinzioni pericolose, illusioni deleterie

ci spiace dover ammettere che molti di questi soggetti erano (ed incredibilmente sono tuttora) agenti immobiliari, o almeno si presentavano come tali, interessati unicamente a riempire la propria vetrina con decine e decine di case, forse convinti che aumentando l'offerta sarebbero cresciute le possibilità di vendere qualcosa

ad essi si affiancavano alcuni "prestigiosi analisti", pronti a predire e poi a procrastinare, con uguale disinvoltura, il momento della ripresa del mercato

se a tutto ciò aggiungiamo l'immancabile "vicino di casa che 5 anni prima ha venduto in meno di un mese ad un prezzo esorbitante" ed il noto attaccamento alla casa dei nostri connazionali la frittata è fatta: si cristallizza nella mente di chi vuole o deve vendere il proprio immobile, la convinzione di possedere qualcosa di unico per avere il quale è pronta la fila di acquirenti che si daranno battaglia a colpi di offerte!

la realtà

la realtà si è palesata ancora una volta nei dati ufficiali, divulgati dall'agenzia del territorio, relativi alle compravendite nel 2011: 598.000 unità, contro le 845.000 del 2006 (circa il 30% in meno), pari circa al volume del 1996!

è fin troppo ovvio che il dato nazionale rischia però di prestarsi a pessime interpretazioni se trasferito alle varie località, si nota infatti come alcuni capoluoghi abbiano registrato leggeri incrementi rispetto al 2010, contrariamente ai comuni più piccoli che mostrano invece una diminuzione delle transazioni (vedi i dati immobiliari dei capoluoghi)

esistono poi realtà come roma, che da sola totalizza pressoché lo stesso numero di compravendite di milano, torino e firenze messe insieme, per la quale andrebbero effettuate analisi specifiche di zona e microzona, onde evitare che il meccanismo perverso della media delle medie finisca per distorcere i dati reali

quello che però manca al prezioso e puntuale rapporto dell'agenzia del territorio è il dato che nei paesi anglosassoni viene chiamato di inventory: quanti immobili sono in vendita ora?
riteniamo infatti che un'analisi assoluta del venduto che non tenga conto del magazzino farebbe inorridire qualsiasi imprenditore intento a valutare la solidità della propria azienda o a pianificare la stagione successiva

usando proprio quel metodo inaffidabile che abbiamo criticato nel primo paragrafo, siamo certi del fatto che tutti avranno notato l'abbondanza di offerta, anche in zone solitamente avare di opportunità di acquisti immobiliari

I mutui

un fattore determinante per la conclusione di molte trattative è la concessione dei mutui.
i dati sono preoccupanti, l'erogazione risulta ancora in calo in termini di atti stipulati, di volume e di importo singolo medio

basti pensare al totale erogato che nel biennio 2006/2007 viaggiava sui 63mld e nel 2011 si assesta a poco più di 34mld



in aumento invece la durata ed il tasso di interesse applicato, malgrado la bce abbia mantenuto il costo del denaro ai minimi storici

è inevitabile che la continua diminuzione di credito per l'acquisto della casa contribuisca a frenare il mercato immobiliare fin dall'inizio della suo ruota naturale: impedendo alle giovani coppie di acquistare il primo tetto, alle famiglie che crescono di trasferirsi in immobili più grandi e così via

i prezzi

difficile l'analisi dell'andamento dei prezzi in italia per una serie di fattori tra i quali:

- mancanza di un'unità di misura condivisa e trasparente. i prezzi registrati dall'agenzia del territorio si riferiscono, ad esempio, alla metratura lorda che raramente viene però riportata negli atti di compravendita. verrebbe da pensare dunque che si tratti di prezzi applicati a metrature dedotte o, peggio ancora, riferite dai soggetti interpellati (ricordiamo che, per quanto concerne l'osservatorio del mercato immobiliare dell'agenzia del territorio, soltanto il 38,3% dei dati sono desunti dagli atti notarili di compravendita)
- mancanza di un database storico liberamente consultabile di zone e microzone (quello dell'agenzia del territorio, ad esempio, fornisce dati riferiti al massimo ai 2 anni precedenti l'ultima rilevazione). i dati diffusi e consultabili a ritroso sono soltanto nazionali o di macroaree (nord, centro, sud)



ciononostante, limitandoci ad analizzare i soli numeri in nostro possesso, dobbiamo rilevare un sostanziale immobilismo generalizzato dei prezzi in italia che, a nostro avviso, giustifica il calo costante del numero di compravendite. se ad esso affianchiamo un'inflazione del 3,3%, appare evidente la diminuzione dei valori delle case

passata l'euforia che ha spinto all'acquisto fino al 2007, essendosi ridimensionata drasticamente l'erogazione di mutui, trovandosi il sistema paese in una recessione economica che riguarda soprattutto le famiglie, i giovani ed i piccoli risparmiatori, appare onestamente difficile che si possano creare i presupposti per una ripresa dei prezzi, almeno finché non si riuscirà a smaltire buona parte dell'invenduto.

tuttavia persistono alcune piccole nicchie di mercato nelle quali sembra si vivano realtà del tutto differenti dal resto del paese; ci riferiamo in particolare ad alcune località note per il target di lusso ed a qualche microzona delle metropoli, come i centri storici, le strade più ricercate a bassissima densità abitativa ed edilizia. qui, per ovvie ragioni, l'offerta si mantiene rarefatta, lasciando ai pochi venditori il coltello dalla parte del manico

forse spinti dall'entusiasmo per i dati di queste piccole enclave, persistono nel loro costante lavoro di disinformazione alcuni soggetti che, incuranti delle proprie responsabilità, si ostinano a diffondere previsioni rosee di ripresa dei prezzi lungo tutto lo stivale

le valutazioni

arduo dunque è il compito di chi, ogni giorno, si trova a dover comunicare le proprie valutazioni a coloro che intendono conoscere il più probabile valore del proprio immobile.
terminate le più accurate analisi che qualsiasi perito dovrebbe effettuare prima di pronunciarsi, inclusa quella della comparazione con immobili similari nella stessa micro area (onde evitare di basarsi esclusivamente su indicatori di prezzo/mq generici, scevri dunque dall'incidenza cruciale del rapporto tra domanda ed offerta), si arriva al fatidico momento: comunicare la propria valutazione ai proprietari.
21/03/2012 12:28
 
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Re:
(sylvestro), 3/21/2012 12:28 PM:

[SM=g1750152] Interessante

L'ho riportato perché affermazioni del genere, equilibrate, realistiche, mi sembrano un'autentica rarità. [SM=g6963]
21/03/2012 12:33
 
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Re: Re:
marco---, 21/03/2012 12.31:

L'ho riportato perché affermazioni del genere, equilibrate, realistiche, mi sembrano un'autentica rarità. [SM=g6963]




[SM=g1749711] [SM=g1750826]


(forse dovrebbero cambiare nome al sito [SM=g1750163] [SM=g1750865] )
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21/03/2012 12:36
 
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marco---, 3/21/2012 12:20 PM:

Valutazioni immobiliari o diagnosi da bar? perché ci sono più esperti che dati (Fonte: idealista.it - 21/03/2012)

Dal calcio all'economia gli italiani hanno la tendenza a esprimersi su tutto, con dimostrazioni di grande esperienza e perizia. massimiliano podestà di realpodestate ci presenta un quadro ironico della situazione per quanto riguarda il mondo dell'immobiliare

le opinioni

in un momento tanto complesso, come quello che da anni attraversa ormai il mercato immobiliare italiano, il tema delle valutazioni immobiliari riesce sempre ad attirare l'attenzione e le opinioni più disparate. preliminarmente credo sia doveroso ammettere un fenomeno che caratterizza fortemente noi italiani: in qualsiasi situazioni ci si trovi, ci sono più esperti che dati reali disponibili; maggiore è la gravità, tanti più esperti si manifestano

accade così che sui forum, nei blog ed anche in riviste e quotidiani blasonati si leggano sempre più spesso pareri generosamente dispensati sulla base di "intuizioni personali", "sentiment di mercato", "sondaggi" ed altre fonti di discutibile affidabilità

curioso quello che successivamente si verifica: i suddetti pareri "autorevoli" vengono ripresi da altri mezzi di comunicazione, aumentandone l'eco e, paradossalmente, l'affidabilità stessa (se lo scrivono in tanti, sarà vero!)

l'impatto che tutto questo ha sul mercato immobiliare è devastante

Le previsioni

Quando nel 2007/08, insieme ad alcuni colleghi (non molti in effetti), cominciavamo a documentare ai venditori che i prezzi delle case non potevano continuare a salire in eterno e che l'unica risposta sensata al già evidente calo drastico delle compravendite era la riduzione del prezzo, onde anticipare il mercato per portarlo a proprio vantaggio, evitando la situazione di stallo in cui ora ci troviamo, ci sentivamo puntualmente rispondere che i prezzi delle case in Italia non sarebbero mai scesi

questo perché qualche "esperto" prima di noi aveva parlato o scritto, senza alcun titolo né competenza per farlo, insinuando convinzioni pericolose, illusioni deleterie

ci spiace dover ammettere che molti di questi soggetti erano (ed incredibilmente sono tuttora) agenti immobiliari, o almeno si presentavano come tali, interessati unicamente a riempire la propria vetrina con decine e decine di case, forse convinti che aumentando l'offerta sarebbero cresciute le possibilità di vendere qualcosa

ad essi si affiancavano alcuni "prestigiosi analisti", pronti a predire e poi a procrastinare, con uguale disinvoltura, il momento della ripresa del mercato

se a tutto ciò aggiungiamo l'immancabile "vicino di casa che 5 anni prima ha venduto in meno di un mese ad un prezzo esorbitante" ed il noto attaccamento alla casa dei nostri connazionali la frittata è fatta: si cristallizza nella mente di chi vuole o deve vendere il proprio immobile, la convinzione di possedere qualcosa di unico per avere il quale è pronta la fila di acquirenti che si daranno battaglia a colpi di offerte!

la realtà

la realtà si è palesata ancora una volta nei dati ufficiali, divulgati dall'agenzia del territorio, relativi alle compravendite nel 2011: 598.000 unità, contro le 845.000 del 2006 (circa il 30% in meno), pari circa al volume del 1996!

è fin troppo ovvio che il dato nazionale rischia però di prestarsi a pessime interpretazioni se trasferito alle varie località, si nota infatti come alcuni capoluoghi abbiano registrato leggeri incrementi rispetto al 2010, contrariamente ai comuni più piccoli che mostrano invece una diminuzione delle transazioni (vedi i dati immobiliari dei capoluoghi)

esistono poi realtà come roma, che da sola totalizza pressoché lo stesso numero di compravendite di milano, torino e firenze messe insieme, per la quale andrebbero effettuate analisi specifiche di zona e microzona, onde evitare che il meccanismo perverso della media delle medie finisca per distorcere i dati reali

quello che però manca al prezioso e puntuale rapporto dell'agenzia del territorio è il dato che nei paesi anglosassoni viene chiamato di inventory: quanti immobili sono in vendita ora?
riteniamo infatti che un'analisi assoluta del venduto che non tenga conto del magazzino farebbe inorridire qualsiasi imprenditore intento a valutare la solidità della propria azienda o a pianificare la stagione successiva

usando proprio quel metodo inaffidabile che abbiamo criticato nel primo paragrafo, siamo certi del fatto che tutti avranno notato l'abbondanza di offerta, anche in zone solitamente avare di opportunità di acquisti immobiliari

I mutui

un fattore determinante per la conclusione di molte trattative è la concessione dei mutui.
i dati sono preoccupanti, l'erogazione risulta ancora in calo in termini di atti stipulati, di volume e di importo singolo medio

basti pensare al totale erogato che nel biennio 2006/2007 viaggiava sui 63mld e nel 2011 si assesta a poco più di 34mld



in aumento invece la durata ed il tasso di interesse applicato, malgrado la bce abbia mantenuto il costo del denaro ai minimi storici

è inevitabile che la continua diminuzione di credito per l'acquisto della casa contribuisca a frenare il mercato immobiliare fin dall'inizio della suo ruota naturale: impedendo alle giovani coppie di acquistare il primo tetto, alle famiglie che crescono di trasferirsi in immobili più grandi e così via

i prezzi

difficile l'analisi dell'andamento dei prezzi in italia per una serie di fattori tra i quali:

- mancanza di un'unità di misura condivisa e trasparente. i prezzi registrati dall'agenzia del territorio si riferiscono, ad esempio, alla metratura lorda che raramente viene però riportata negli atti di compravendita. verrebbe da pensare dunque che si tratti di prezzi applicati a metrature dedotte o, peggio ancora, riferite dai soggetti interpellati (ricordiamo che, per quanto concerne l'osservatorio del mercato immobiliare dell'agenzia del territorio, soltanto il 38,3% dei dati sono desunti dagli atti notarili di compravendita)
- mancanza di un database storico liberamente consultabile di zone e microzone (quello dell'agenzia del territorio, ad esempio, fornisce dati riferiti al massimo ai 2 anni precedenti l'ultima rilevazione). i dati diffusi e consultabili a ritroso sono soltanto nazionali o di macroaree (nord, centro, sud)



ciononostante, limitandoci ad analizzare i soli numeri in nostro possesso, dobbiamo rilevare un sostanziale immobilismo generalizzato dei prezzi in italia che, a nostro avviso, giustifica il calo costante del numero di compravendite. se ad esso affianchiamo un'inflazione del 3,3%, appare evidente la diminuzione dei valori delle case

passata l'euforia che ha spinto all'acquisto fino al 2007, essendosi ridimensionata drasticamente l'erogazione di mutui, trovandosi il sistema paese in una recessione economica che riguarda soprattutto le famiglie, i giovani ed i piccoli risparmiatori, appare onestamente difficile che si possano creare i presupposti per una ripresa dei prezzi, almeno finché non si riuscirà a smaltire buona parte dell'invenduto.

tuttavia persistono alcune piccole nicchie di mercato nelle quali sembra si vivano realtà del tutto differenti dal resto del paese; ci riferiamo in particolare ad alcune località note per il target di lusso ed a qualche microzona delle metropoli, come i centri storici, le strade più ricercate a bassissima densità abitativa ed edilizia. qui, per ovvie ragioni, l'offerta si mantiene rarefatta, lasciando ai pochi venditori il coltello dalla parte del manico

forse spinti dall'entusiasmo per i dati di queste piccole enclave, persistono nel loro costante lavoro di disinformazione alcuni soggetti che, incuranti delle proprie responsabilità, si ostinano a diffondere previsioni rosee di ripresa dei prezzi lungo tutto lo stivale

le valutazioni

arduo dunque è il compito di chi, ogni giorno, si trova a dover comunicare le proprie valutazioni a coloro che intendono conoscere il più probabile valore del proprio immobile.
terminate le più accurate analisi che qualsiasi perito dovrebbe effettuare prima di pronunciarsi, inclusa quella della comparazione con immobili similari nella stessa micro area (onde evitare di basarsi esclusivamente su indicatori di prezzo/mq generici, scevri dunque dall'incidenza cruciale del rapporto tra domanda ed offerta), si arriva al fatidico momento: comunicare la propria valutazione ai proprietari.




Qualche commento a caldo:
- il signor Podestà non leggeva questo forum;
- interessante l'osservazione sul "magazzino";
- interessante l'osservazione sul come vengano stabilite le quotazioni dall'AdT
21/03/2012 12:42
 
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Notevole.
[SM=g1747536]

Lo definirei una boccata di aria fresca.

21/03/2012 20:25
 
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Re:
Loziodigekko, 21/03/2012 12.42:


Notevole.
[SM=g1747536]

Lo definirei una boccata di aria fresca.





[SM=g1750826]

Quoto!

ps. mi vado a leggere i commenti, se ci sono.
======================================

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21/03/2012 21:45
 
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Re: Re:
kemar71, 21/03/2012 20.25:



[SM=g1750826]

Quoto!

ps. mi vado a leggere i commenti, se ci sono.



Propongo il numero 12 e il numero 16.

12:
..."a mio parere e' in corso un riequilibrio di una situazione che non aveva motivi razionali di essere. sempre parlando di milano, molte zone anche bruttine e decisamente periferiche hanno registrato, sull' onda dell' entusiasmo generale, un aumento dei prezzi ingiustificato che le ha molto avvicinate a zone centrali e di pregio che invece sono distanti anni luce per svariati motivi"...
..."due settimane fa vado a fare una valutazione di un appartamento ...la signora pretenderebbe 380K euro. Le dico che, se va bene, ne puo' prendere 250K. la signora mi vuole convincere che la zona e' bella ... ed e' abbastanza vicina la centro perche' ha vicino la fermata della metropolitana di viale monza. mi rifiuto di prendere un incarico che non avrebbe alcun senso [SM=g1750826] . la signora mi dice che " lei non ha voglia di lavorare" [SM=g2594222] . ieri passo e c'e' un cartello di un noto franchising. telefono e mi dicono che la richiesta e' 360K. a voi, colleghi e non, le conclusioni" [SM=g2232950]

16:
..."la categoria dovrebbe assumersi le sue responsabilità:
2 settimane fa acquisico un immobile..., il proprietario ha comprato 2 anni fa pagandolo circa 165.000€, ma ha perso il lavoro ed è costretto a vendere. un "collega" ... gli dice che secondo lui l'appartamento vale almeno 230.000€. Riceve una proposta a 170.000€ e la rifiuta, perchè il "collega" di cui sopra ha detto che valeva molto perchè la zona era in espansione(anche se spingeva per far accettare la proposta, ovviamente).
Morale della favola, scade l'esclusiva e ricevo mandato per 168.000€:poichè la situazione si è aggravata...

è colpa solo del proprietario?

io dico di no, il problema delle valutazioni è serio. troppo spesso con il nostro modo di fare condizioniamo le persone, non facciamo il mercato(questo è vero) ma possiamo comunque condizionarlo "...



21/03/2012 23:45
 
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Re: Re: Re:
Loziodigekko, 3/21/2012 9:45 PM:



troppo spesso con il nostro modo di fare condizioniamo le persone, non facciamo il mercato(questo è vero) ma possiamo comunque condizionarlo "...







Quando nel 2008 dissi queste cose su un blog di AI fui letteralmente linciato.... fa piacere vedere che abbiamo fatto parecchi passi avanti [SM=g9058]
22/03/2012 09:15
 
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Re: Re: Re: Re:
dgambera, 21/03/2012 23.45:




Quando nel 2008 dissi queste cose su un blog di AI fui letteralmente linciato.... fa piacere vedere che abbiamo fatto parecchi passi avanti [SM=g9058]



La gente matura... [SM=g9128]


23/03/2012 12:03
 
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Podestà fa il bis ....

venditori e acquirenti di case a confronto: chi la spunterà?

Giovedì, 22 marzo, 2012 - 08:46

pubblicato da realpodestate


c'è chi pretende di sapere tutto e chi non si fida nessuno. ci sono i realisti che davvero conoscono il funzionamento dell'immobiliare, ma convivono spesso con depressi o eterni indecisi. il nostro opinionista massimliano podestà, di realpodestate, ci presenta con la sua solita conoscenza approfondita del mercato, 12 profili tipici di venditori e acquirenti a confronto

i venditori

personalmente ritengo che vi siano diverse tipologie di venditori sulla scena in questo momento:

1. i saputelli, coloro che ritengono di conoscere perfettamente il valore del proprio immobile e che contattano diversi agenti immobiliari al solo scopo di trovarne uno che dia loro ragione;
2. i depressi, generalmente provengono da lunghi periodi di tentata vendita, magari a causa di errate stime (forse in precedenza sono stati saputelli...?) ed ascoltano la valutazione con lo stesso entusiasmo con cui un condannato a morte potrebbe leggere le proprie analisi del sangue;
3. i sospettosi, valutano il valutatore per cercare di comprendere se egli voglia svendere il loro immobile oppure se sia realmente competente, difficile capire in base a quali parametri emettano poi il proprio giudizio... generalmente decidono di buttare la propria casa nella mischia, comunicando a tutte le agenzie di zona di cercare un acquirente, ottenendo così un'ulteriore svalutazione del proprio immobile;
4. gli ottimisti, ascoltano la valutazione, esprimono fiducia ed approvazione nel professionista ma, quando si arriva alla sottoscrizione dell'incarico di vendita, pretendono di richiedere un po' di più perché "a scendere si fa sempre in tempo";
5. i realisti, quelli che preferisco ovviamente, ascoltano con attenzione ed accettano la valutazione decidendo conseguentemente se collocare o meno il proprio immobile sul mercato. comprendono di non poter pretendere che gli acquirenti diano loro ciò che si aspettano, ma di dover calcolare se a loro sarà sufficiente ciò che probabilmente il mercato sarà disposto a pagare;
6. i terrorizzati, attualmente sono la maggioranza, lo sguardo in cui ci si imbatte è probabilmente molto simile a quello che ha davanti un oncologo nel momento in cui deve comunicare la propria diagnosi e non è affatto piacevole, ve lo assicuro. attendono il verdetto con rassegnazione, spesso senza contestarlo o ribattendo in modo goffo e scomposto, incassando il colpo con smorfie di sofferenza
si tratta di coloro che hanno acquistato durante il picco di mercato (2004, 2005 e 2006) ed ora si trovano a dover vendere per necessità

gli acquirenti

sull'altra sponda si incontrano invece gli acquirenti che potremmo dividere nelle seguenti tipologie:

1. i saputelli, anche tra gli acquirenti ci sono coloro che, condizionati proprio da quelle fonti inaffidabili citate all'inizio, tengono comizi costringendoci ad ascoltare i loro ragionamenti improbabili;
2. gli attendisti, una categoria esplosa negli ultimi anni quella di coloro che pur avendo la disponibilità economica, la necessità di comprare e trovandosi davanti all'immobile che stavano cercando, decidono di attendere perché "tanto i prezzi dovranno scendere". trattandosi di investimenti a lungo termine, personalmente ritengo la loro una strategia folle (n.d.r.: aridaje);
3. i sospettosi, scottati da pessime esperienze precedenti (spesso di altri), ti assalgono con decine di domande non pertinenti, pretendono informazioni minuziose prima ancora di aver serenamente valutato se la casa si adatta alle proprie esigenze. puntualmente non acquistano;
4. i villeggianti, amano andare per case altrui, guardarne l'arredamento, gli interni. spesso si tratta di venditori in incognito che perlustrano la propria zona convinti così di conoscere la "valutazione del proprio immobile", in realtà si limitano a trovare ogni difetto possibile alle case dei vicini, marmorizzando la propria convinzione di possedere l'immobile migliore in zona (n.d.r.: ahahahahahah);
5. gli ottimisti, si mettono alla ricerca della casa dei propri sogni, visitano decine di immobile e quando finalmente trovano quello che fa al caso loro si accorgono di dover prima vendere il proprio e chiedere un mutuo. il risultato è facilmente intuibile...(n.d.r.: ahahahahahah, ci stava meglio "gli illusi")
6. i realisti, preparati, determinati, hanno spesso già venduto e, forti della liquidità che posseggono, vanno alla ricerca di buone opportunità. alcuni hanno addirittura già ottenuto la pre-delibera di mutuo dalla banca. sono gli acquirenti migliori, coloro che riescono a trovare quello che cercano, a non farselo scappare ed a spuntare anche il miglior prezzo

è indubbio che occorra un moto di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti ed a questo proposito rimandiamo all'articolo dello stimato collega giuliano olivati (come uscire dallo stallo del mercato immobiliare), presidente della fiaip bergamo



.... e nei commenti lo massacrano [SM=g6942]


#2 Giovedì, 22 marzo, 2012 - 11:33 Ritratto di FAbio Fabbri FAbio Fabbri dice

E tu, che agente sei?
1. Agente cravatta
E’ facilmente riconoscibile grazie ad un colletto di camicia con apertura alare di un Boing 747 e un nodo di cravatta talmente grande e robusto da poter far attraccare una nave da Crociera. (n.d.r: ahahahahah)
2. Agente cravatta yuppie
Come sopra ma con fare sprezzante e sicuro del tipo: so tutto io. Per fortuna è in via di estinzione.
3. Agente amico
E’ quello senza formalismi, dal primo incontro ti da del tu e in breve tempo ti ha raccontato l’albero genealogico della sua famiglia, piatto preferito, vacanze fatte, titolo di studio conseguito, squadra del cuore, cantante e attore preferito…. italiano e straniero naturalmente.
4. Agente foglio visita
Si caratterizza per avere come fine principale quello di far sottoscrivere il foglio visita e foglio privacy non appena si varca la soglia dell’agenzia. Per lui non è importante concludere l’affare, la sua soddisfazione è quella di avere in archivio le firme di tutti i potenziali acquirenti.
5. Agente istica
E’ quel agente immobiliare che usa i seguenti termini senza soluzione di continuità: la cantieristica, la scontistica, l’impiantistica, la statistica, la casitica, contrattualistica……. (n.d.r: ahahahahah)
6. Agente ubiquità
E’ quel agente che riesce ad essere nello stesso momento sia a Montescudo che a Igea marina, e con abiti pure diversi.
7. Agente da Brindisi
Non è originario della Puglia. E’ l’ agente che, ad ogni affare concluso, si impegna a brindare con dell’ottimo vino insieme ai collaboratori. Oggi dopo anni da bagordi si sta disintossicando……..


....

#4 Giovedì, 22 marzo, 2012 - 11:45 Ritratto di anonimo anonimo dice

complimenti al precedente post! riconosco perfettamente le varie tipologie di AI e ne aggiungerei uno:
8. agente "eh lo so ma"
è quell'agente che ad ogni domanda di chiarimento non ha risposte se non "ej lo so ma il proprietario dice, vole, pensa..." e alla fine ti fa pensare "ma tu a cosa servi?".


23/05/2012 11:51
 
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gli immobili si vendono con un sconto medio del 15% rispetto al prezzo richiesto (Fonte: idealista.it - 23/05/2012)

Il prezzo di vendita di un immobile può essere anche molto diverso dal prezzo iniziale richiesto dal proprietario. lo sanno bene gli agenti immobiliari, protagonisti del sondaggio trimestrale di bankitalia sul mercato delle abitazioni in italia. nel primo trimestre del 2012 il margine di sconto dei prezzi di vendita si è attestato al 14,3%, quasi un punto percentuale in più rispetto al 13,7% di gennaio. la variazione ha riguardato soprattutto le aree non urbane (dal 13,6 al 14,5%)

analizzando il rapporto tra prezzo pagato all'acquisto e prezzo iniziale per zone geografiche, si nota, per esempio, che la riduzione del prezzo delle case è maggiore al sud e nelle isole (17,4%) in meno, seguiti dalle zone centrali (14,1 che diventa il 14,7 in meno nelle aree non urbane). un dato interessante riguarda le zone non urbane del sud: nessuno degli agenti immobiliari oggetto del campione ha venduto la casa al prezzo richiesto, contro il 2,3 delle zone urbane.


19/07/2012 22:32
 
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indice idealista dei prezzi delle case 2q 2012: la discesa è iniziata
giovedì, 19 luglio, 2012 - 08:25
421pubblicato da team@idealista

è cominciata la discesa delle case

crolla il mattone, ora tocca ai prezzi? negli scorsi mesi le quotazioni degli immobili di seconda mano sembrano avere imboccato la china discendente con ribassi che riguardano 27 delle 37 città capoluogo monitorate dall’ufficio studi idealista.it

delle grandi città solo milano resiste in terreno positivo, ma la performance è dovuta alla spinta dei quartieri di pregio (3,3%; 4.273 euro/m²), il mercato della capitale ristagna (-0,2%; 4.548 euro/m²), mentre torino (-2,3%; 2.370 euro/m²) e napoli (-2,4%; 3.256 euro/m²) registrano una contrazione dopo un trimestre in terreno positivo. tra gli altri capoluoghi i cali maggiori si registrano a padova, venezia e parma. la città più economica è rovigo

troppi elementi negativi insieme concorrono a esercitare una forte pressione sui prezzi, che peraltro restano l’unica leva a disposizione degli operatori per dinamizzare un settore stagnante per il crollo del mercato dei mutui e soprattutto per la contrazione del reddito disponibile delle famiglie italiane, proprio mentre cresce il carico fiscale sulla casa

link all'articolo completo



Commenti:

#57 giovedì, 19 luglio, 2012 - 15:42 giangi dice
cari mario num 40 e anonimo num 37. qui il punto non è crearsi un mondo virtuale o non voler pagare il giusto per un immobile. io ho un appartamento a roma comprato nel 2000 e una casa in campagna, ma siccome so cosa costa costruire fatti dire mario che con 2000 euro metro ci costruisci qualunque tipo di appartamento (e bada bene dico appartamento perche in un palazzo di 5 piani ad esempio i costi per le fondamenta + i tetti + le parti comuni li dividi per tutti gli appartamenti e anche i costi dei solai li dividi per due) poi ci vuoi aggiungere i diritti/ costi delle cubature? ok! ma prima di arrivare a 8000 euro al mq commerciale che ti chiedono a roma e milano per case normali ci devi mettere su una bella fetta del costo del panfilo, delle ferrari, dello champagne e del caviale di costruttori e intermediari vari. [SM=g1750164]



#70 giovedì, 19 luglio 16:13 romano incazzato risponde a mario
qualcuno dice che a roma vendono 45 mq. a 240k euro. se è un immobile nuovo è senz'altro un prezzo equo considerato il contenuto tecnologico obbligatorio per le nuove costruzioni.
6.000 euro al mq nelle campagne di roma, per te sarebbero un prezzo equo?!... li mortacci tua! [SM=g1750147] ... solo perché sono in classe a.
ma lo sai che al sud ci sono imprese che vendono in classe "a" a 1.500 euro al mq.
e hanno meno operai al nero di roma e di milano?!
tu dirai: "ma non stanno vicino a roma".
embe': e quanto cazzo deve valere il terreno vicino a roma?!... che è oro?!... soprattutto se sopra ci fai un palazzo da 10 piani.
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Vojo vede na righina nera discendente.

23/09/2012 17:26
 
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Tecnocasa: un'ulteriore discesa dei prezzi aprirà occasioni d'acquisto insperate (Fonte: idealista.it - 20/09/2012)

Un tabú è stato sfatato, secondo l'ultimo report immobiliare di tecnocasa. I prezzi delle abitazioni scendono in modo più deciso nelle grandi città, rispetto ai piccoli centri. Persino Roma fa registrare un forte calo, mentre solo Milano perde terreno in forma più contenuta. Il residenziale è sempre più in crisi e chi vuole vendere deve armarsi di molta pazienza. Tecnocasa tuttavia prevede, per chi vuole acquistare, occasioni come non se ne vedevano da tempo.
Il primo dato che colpisce è il confronto tra grandi città (-5,4%) e i capoluoghi di provincia (-4,4%), in cui vediamo come per la prima volta a perdere maggiore terreno siano proprio i big.
Secondo il franchsing entro l'anno le diminuzioni oscilleranno infatti tra il 7 e il 9% (al lordo dell'inflazione), mentre le compravendita saranno al di sotto delle 500mila unità.
Solo Milano tiene, relativamente, dato che nel primo semestre la diminuzione è stata del 2,8%. Roma invece lascia sul terreno il 5,3%. sui tempi di vendita si viaggia ormai sui 9 mesi.
Il rapporto di Tecnocasa è certamente quello che prevede dei cali maggiori, rispetto a Gabetti, o al quotidiano The Economist, che parla di un 7%, cifra su cui si allinea anche la confindustria. Il franchsing è però d'accordo con i i colleghi/concorrenti di Re/Max, sul fato che questo potrebbe rivelarsi come il miglior momento per cercare casa.
27/09/2012 09:44
 
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Mantenere un alloggio vuoto fa perdere il 5% del suo valore all'anno (Fonte: idealista.it - 26/09/2012)

Chi è proprietario di una seconda casa e la tiene vuota non sa quanto ci perde. A causa anche dell'assenza di garanzie sulla locazione, sono molti i proprietari che non ci pensano proprio a mettere in affitto i propri immobili. Tanto che, secondo il sunia, sindacato inquilini, persino a Milano ci sarebbero 80mila abitazioni sfitte. Ognuna di esse perde il 5% del suo valore all'anno...
[Modificato da marco--- 27/09/2012 09:45]
28/09/2012 09:54
 
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Si accelera il crollo del mercato immobiliare: -25% di compravendite nel 2º trimestre (grafici) (Fonte: idealista.it - 28/09/2012)

Se l'anno era cominciato male, le cose adesso vanno anche peggio. I dati dell'agenzia del territorio sul secondo trimestre 2012 parlano chiaro: il volume generale delle compravendite è crollato del 24,9% rispetto a un anno fa. Tutti i settori, dal residenziale al terziario, soffrono gravemente gli effetti della crisi.

nº di transaioni e variazione % annua



Aprile, maggio e giugno sono andati persino peggio del primo trimestre, che già aveva lanciato l'allarme con il -17,8% di transazioni. la tendenza negativa, se si osservano le transazioni nette (ntn), dura ormai dal 2006



La crisi economica, occupazionale e il crollo nell'erogazione di mutui, fanno sentire i loro effetti anche sul mercato della casa, da sempre bene rifugio per eccellenza degli italiani. tutti i dati macroeconomici, in effetto, si sono rivelati peggiori del previsto: il pil, il tasso di disoccupazione, la produzione industriale e i consumi

La crisi non distingue tra città e provincia, nord e sud, centro e hinterland. i drastici cali a due cifre sono il leit motiv di tutta penisola

02/10/2012 11:46
 
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la rivoluzione copernicana degli italiani: affittare è meglio che comprare
è l'anno degli affitti

la tendenza del mercato immobiliare non lascia dubbi. vendite ridotte del 25% e mutui crollati del 50%. ce n'è abbastanza per capire che i conti non tornano, anche perché la domanda di casa, naturalmente, non può scomparire. ecco perché il mercato degli affitti sarà sempre più importante per gli italiani

ne abbiamo parlato con con isabella tulipano, responsabile per le relazioni esterne di soloaffitti, il franchising immobiliare specializzato nel mercato della locazione

domanda. come è cambiato il mercato dell'affitto?

risposta. il cambiamento è stato notevole. con la crisi economica in generale e quella dei mutui in particolare gran parte della domanda di potenziali acquirenti si è trasformata in domanda di potenziali inquilini

d. quali tipologie di persone sono state coinvolte in questo processo

r. fino a sei anni fa il profilo medio di chi cercava casa in affitto era quello dei trasfertisti, single, separati o in generale di nuclei monoreddito. adesso sono tornate le giovani coppie, ma anche le famiglie con figli. il mercato del mono o bilocale si amplia ad appartamento per nuclei più numerosi. in alcuni casi si tratta anche di affitti di ritorno, per chi non ce l'ha fatta a pagare il mutuo

d. qual è la novità principale?

r. un cambiamento di mentalità: l'affitto viene vissuto in questo momento come meno vincolante, rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e, soprattutto, più conveniente. durante il boom la rata del mutuo e il canone d'affitto realmente erano quasi uguali, oggi i costi dei prestiti sono fuori dalle possibilità di molti e le garanzie richieste eccessive

d. questa nuova domanda trova un'offerta adeguata?

r. certamente, perché anche molti proprietari si stanno spostanto verso il mercato degli affitti, dato che non riescono a vendere secondo le loro aspettative di prezzo
[SM=g7752]

d. c'è stato un effetto imu sui prezzi delle locazioni?

r. all'inizio alcuni proprietari volevano aumentare i canoni per rientrare delle nuove spese determinate dall'imu, ma si trattava di una minoranza. la maggioranza sa di non poter proporre cifre che poi non si possono realisticamente pagare
[SM=g9128]

d. i prezzi dunque non aumentano?

r. al contrario, scendono,
in modo magari impercettibile (tra il 2 e il 5%), ma soprattutto non aumentano

d. perché si verifica questa diminuzione se la domanda cresce?

r. intanto perché aumenta anche l'offerta di appartamenti disponibili. e poi perché i proprietari sono sempre più convinti che sia meglio un rendimento sicuro, piuttosto che un rendimento alto. certo chiedono garanzie


d. quali sono le garanzie che potete offrire ai proprietari?

r. esistono dei prodotti assicurativi per tutelare la proprietà. è importante poi selezionare fin dal principio e fare uno studio sulla capacità finanziaria dell'inquilino. è inutile affittare un alloggio da 800 euro a chi ne guadagna 1000. a volte è meglio percepire 50 euro al mese in meno, piuttosto che affrontare problemi o una sfratto, che in italia è un processo lungo e costoso. molti proprietari lo hanno capito

d. quale sarà la tendenza innovativa per i prossimi mesi?

r. l'affitto con riscatto è la vera novità del mercato. spesso chi va in affitto vorrebbe comprare, ma le sue condizioni oggettive non glielo permettono. con questo contratto si può affittare adesso e riscattare più avanti, qualora economicamente sia possibile, scalando dal prezzo finale quanto pagato fino a quel momento

dimenticavo...eccovi il link
[Modificato da kemar71 02/10/2012 11:46]
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23/10/2012 11:25
 
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9 semplici regole per trovare l'inquilino perfetto
trovare l'inquilino perfetto a cui affittare il proprio appartamento non è sempre e solo questione di fortuna. promuovere in maniera adeguata l'appartamento o cercare l'aiuto di un professionista sono solo alcune delle chiavi per uscire vittoriosi dall'avventura chiamata "la ricerca dell'inquilino ideale". per aiutarvi nell'impresa noi di idealista vi offriamo nove semplici regole

1) promuovere l'appartamento - è fondamentale far conoscere il proprio immobile pubblicando un annuncio su un portale come idealista.it. non è superfluo sottolineare che le informazioni contenute devono essere conformi alla realtà, perché le persone interessate possano sapere in anticipo com'è la casa e le condizioni del contratto d'affitto, per evitare delle possibli delusioni

2) chiedere un consiglio professionale- affidarsi a un professionista del settore immobiliare potrebbe essere importante per fissare un canone adeguato alle condizioni dell'appartamento, stabilire dei criteri per la ricerca dell'inquilino, e avere anche un valido aiuto nel momento della firma del contratto

3) stabilire un profilo dell'inquilino- a volte si potrebbe fissare uno specifico profilo di inquilino per il nostro appartamento, ad esempio, una coppia con figli o studenti. naturalmente le caratteristiche dell'appartamento potrebbero non essere adeguate al profilo cercato e quindi potrebbe essere necessario cambiare "il target"

4) chiedere una certa stabilità lavorativa- per il regolare pagamento dell'affitto è importante che l'inquilino abbia un lavoro fisso

5) cercare ulteriori informazioni sul potenziale inquilino - non è necessario contrattare un dective privato, ma certo non sarebbe una cattiva idea "investigare" nel passato dell'inquilino, chiedendogli, ad esempio, delle referenze di antichi padroni di casa per sapere se ha sempre pagato regolarmente l'affitto

6) il denaro non è tutto- certo è fondamentale che è l'inquilino paghi regolarmente l'affitto però è anche importante che sia una persona che ispiri fiducia e che causi una buona impressione. a volte è anche necessario giungere ad un accordo con l'inquilino, abbassando un poco il canone d'affitto, se a cambio ci guadagniamo in tranquillità

7) richiedere un deposito cauzionale- la legge stabilisce che il locatore di un appartamento per tutelarsi contro i possibili danni causati all'immobile e contro i mancati pagamenti degli ultimi mesi, possa richiedere all'inquilino il pagamento di un deposito cauzionale. la caparra non può superare l'importo di tre mensilità

8) firmare una polizza assicurativa- esiste la possibilità per il proprietario di richiedere all'inquilino la firma di una polizza assicurativa che lo tuteli nel caso di mancato pagamento dell'affitto o una polizza con garanzia per il rischio locativo che risarcirà il proprietario in caso di danni provocati all'immobile. si tratta in ogni caso di formule che ancora non hanno avuto una grande diffusione in italia

9) non è tutto oro ciò che luccica- mai fidarsi di un inquilino che sembra "troppo perfetto". a volte una persona che promette di seguire a puntino tutte le regole del vivere tranquillo, in realtà è un truffatore che dice solo quello che il proprietario vuol sentirsi dire. è quindi importante non lasciarsi impressionare dall'inquilino perfetto, ma indagare più a fondo prima di firmare il contratto


link


Secondo me ne basta una sola di regola, vedasi il punto sei, ovvero abbassare il prezzo [SM=g6957]
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01/11/2012 15:19
 
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Chi vende casa adesso è troppo legato ai valori massimi del 2007 (Fonte: idealista.it - 31/10/2012)

Le relazioni tra gli agenti immobiliari e i proprietari non sono sempre facili e meno che mai quando i primi suggeriscono ai secondi di abbassare i prezzi. All'interno della trasmissione come sta il mercato immobiliare, due rappresentanti della categoria provano a spiegare come bisogna reagire all'attuale situazione di stallo. Giuliano Olivati, presidente della Fiaip di Bergamo, non usa mezzi termini: inutile sognare con i prezzi del 2007. Chi vuole vendere accetti la situazione attuale o ritiri il suo immobile dal mercato. Anche Laura Dell'Uomo, vicepresidente della Fimaa di Padova, è dello stesso avviso. I prossimi anni non saranno migliori e il mercato tornerà alla "normalità", ossia la fase pre esplosione dei prezzi legata all'introduzione dell'euro.

PARLARE D'ABITARE - Come sta il mercato immobiliare?

[Modificato da marco--- 01/11/2012 15:20]
12/11/2012 19:58
 
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i prezzi delle case in italia? 50 sfocature di grigio
se negli stati uniti le compravendite calano del 40% i prezzi fanno altrettanto. la stessa cosa è successa in irlanda o in spagna, mentre da noi sembra che il mercato abbia altre regole. il nostro collaboratore massimiliano podestà di realpodestate ragiona sulla crisi dell'immobiliare italiano e ci spiega perché esista solo una soluzione: un drastico calo dei prezzi. il resto è puro masochismo

quando si prospetta una valutazione immobiliare, portando fra i vari parametri anche raffronti con proprietà molto simili, sfido a trovare un solo italiano che non ribatta: "ma casa mia è diversa"

www.idealista.it/news/archivio/2012/11/12/065216-lunico-modo-far-ripartire-limmobiliare-consistente-riduzione-dei-prezzi?page=#comentar...
12/11/2012 20:07
 
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bankitalia: in italia non c'è una bolla immobiliare, la caduta dei prezzi non è un allarme
"il mercato immobiliare mostra segni di fiacchezza anche in italia", ma a differenza di altri paesi come spagna o stati uniti, nel nostro paese " non c'è nessuna bolla immobiliare". ad affermarlo è stato il vice direttore generale di bankitalia fabio panetta nel corso della presentazione del rapporto sulla stabilità finanziaria

la caduta delle compravendite, non è stata accompagnata da una rovinosa caduta dei prezzi ma piuttosto da una riduzione moderata. il -7% della caduta dei prezzi in italia "non rappresenta un allarme". secondo il rapporto, le prospettive del mercato immobiliare "risentono della sfavorevole fase congiunturale". la caduta dei prezzi dovrebbe proseguire nei prossimi mesi e potrebbe proseguire in assenza di una ripresa economica [SM=g1749704]


www.idealista.it/news/archivio/2012/11/12/065302-bankitalia-italia-nessuna-bolla-immobiliare-caduta-dei-prezzi-non...
12/11/2012 20:13
 
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Re: i prezzi delle case in italia? 50 sfocature di grigio
stelafe, 12/11/2012 19:58:

se negli stati uniti le compravendite calano del 40% i prezzi fanno altrettanto. la stessa cosa è successa in irlanda o in spagna, mentre da noi sembra che il mercato abbia altre regole. il nostro collaboratore massimiliano podestà di realpodestate ragiona sulla crisi dell'immobiliare italiano e ci spiega perché esista solo una soluzione: un drastico calo dei prezzi. il resto è puro masochismo

quando si prospetta una valutazione immobiliare, portando fra i vari parametri anche raffronti con proprietà molto simili, sfido a trovare un solo italiano che non ribatta: "ma casa mia è diversa"

www.idealista.it/news/archivio/2012/11/12/065216-lunico-modo-far-ripartire-limmobiliare-consistente-riduzione-dei-prezzi?page=#comentar...



Come titolo niente male [SM=g9128]
Per chi ha letto il libro sa di cosa si parla [SM=g7576] ...e per chi non lo sapesse....un suggerimento..... [SM=g9202] .... [SM=g2594222] ......bella associazione ha fatto idealista [SM=g1750147] era troppo diretto scrivere "mazzate per il mattone"....... [SM=g1750147]
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Vojo vede na righina nera discendente.

15/11/2012 09:03
 
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Cresme: l'edilizia nella crisi più nera, a soffrire di più le nuove abitazioni (Fonte: idealista.it - 15/11/2012)

Il settore edilizio sta attraverso un momento di fortissima crisi, con investimenti che nel 2012 si ridurranno del 7,4% rispetto allo scorso anno. A soffrire maggiormente sono le nuove abitazioni (-53% dal 2006 ad oggi) mentre il rinnovo edilizio torna ad essere, come negli anni '90, il segmento che traina il settore. E' il quadro che emerge dal rapporto annuale del Cresme, il centro ricerche per l'edilizia e il territorio.

Un biennio nero
Secondo le stime del cresme, nel biennio 2012-2013 si perderà un segmento pari al 10% del mercato, pari a circa 15 miliardi di euro. che si aggiunge al 10% già perso nel biennio precedente e al 9,3% perso nel 2009. La ripresa avverrà (forse) nel 2014, ma sarà un settore completamente rinnovato, più piccolo, selezionato e riconfigurato. Questo sempre e quando, la congiuntura economica inizi a migliorare.

I settori in calo
il segmento che soffre maggiormente della crisi del settore è quello delle nuove abitazioni, che erano 298.600 nel 2007 e oggi si fermano a 134.300. la caduta nel 2012 sarà del 13,5%. Accanto al mercato delle nuove abitazioni, in calo anche il residenziale non privato (-42%), il nuovo residenziale non pubblico (-34%) e gli impianti energetici che passano dai 26,5 miliardi di investimenti nel 2011 ai 12,5 miliardi del 2012.

Gli interventi di rinnovo
L'export per le grandi imprese, gli investimenti in impianti di energie rinnovabili e il rinnovo abitativo evitano il completo annegamento del settore. Il rinnovo intenso come recupero, riqualificazione e manutenzione straordinaria è tornato ad essere, proprio come negli anni 90, il segmento che trascina il settore.
21/11/2012 09:04
 
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Tecnoborsa, nel biennio 2010-2011 solo il 2% delle famiglie ha comprato casa (grafico) (Fonte: idealista.it - 20/11/2012)

Nel biennio 2010-2011 solo l'8% delle famiglie italiane ha effettuato una transazione immobiliare, ha cioè venduto, acquistato, dato o preso in locazione un immobile. E di queste, solo il 2,4% ha comprato un'abitazione. A dirlo è l'indagine di tecnoborsa 2012: le famiglie italiane e il mercato immobiliare.

le compravendite

l'indagine condotta su un campione di 2400 nuclei famigliari, ha rivelato che il numero di transazioni ha toccato il minimo dall'inizio delle rilevazioni di tecnoborsa nel 2004. un trend discendente che accomuna anche il mercato delle compravendite. rispetto a quanto rivelato nel 2010, infatti, c'è stato un ulteriore calo di 1,1 punti percentuali e di ben 4 punti rispetto al biennio 2002-2003.



profilo acquirenti

le più vivaci nel mercato sono state le famiglie giovani-adulte, senza figli o con figli piccoli. per quanto riguarda la situazione economica. le famiglie in questione hanno una buona situazione economica unita a un livello culturale alto o medio alto.. la prima casa viene acquistata prevalentemente da coppie senza figli o con figli piccoli, con un capofamiglia la cui età media è compresa tra i 25 e i 54 anni

identikit immobili

al primo posto vi è l'abitazione principale (77,2%), seguita dalla seconda casa vacanze (8,7%), dall'acquisto per investimento (6,9%) e l'acquisto per parenti prossimi (5,8%). chi acquista la prima casa valuta due fattori fondamentali: le dimensioni dell'immobile (69,5%) e il prezzo (65,1%). a seguire, la vicinanza al luogo di lavoro e la qualità delle rifiniture (12,3%), vicinanza ai parenti (11,3%), ubicazione in zona centrale (8,6%), tranquillità della zona (7,9%), localizzazione in zona in fase di riquilificazione 86,8%), risparmio energetico 86,2%), vicinanza dei trasporti pubblici (5,1%)



dimensioni e dotazioni

gli acquirenti di un'abitazione principale preferiscono il taglio medio grande, mentre chi compra casa per investire il proprio denaro o per andare in vacanza preferisce i monolocali o i trilocali. gli appartamenti più richiesti sono quelli con superficie medio-piccola (fino a 70mq) e media (71-100mq), i primi sono acquistati principalmente da coppie giovani e da famiglie monogenitore, mentre i secondi sono preferiti da persone che vivono sole. il 70,1% di coloro che hanno acquistato un'abtiazione hanno preferito quelle con terrazza/balcone, il 68,3% con acensore condominale, il 54,8% con box e/o posto auto, il 41% con cantina e/o soffitta

grado di soddisfazione

il grado di soddisfazione nei confronti dell'immobile è abbastanza elevato, segno che ormai l'acquirente tipo è abbastanza oculato nell'acquisto di un bene importante e duraturo come è una casa. il livello di insoddisfazione più elevato (9,5%) si rivela per lo stato di conservazione dell'immobile, ma questo dipende anche dal fatto che gran parte del patrimonio immobiliare italiano risale agli anni 70


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