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La misteriosa origine del debito pubblico

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2018 12:12
08/08/2013 08:58
 
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Piccole economiste crescono (Fonte: bassafinanza.com - 04/08/2013)

Come forse alcuni sapranno, l’altro giorno ho avuto il piacere di essere ospitato a Radio24. Dopo la trasmissione ho chiesto allo staff Immagine & Comunicazione di Bassa Finanza com’era andata. Lo staff è composto da un team di quattro giovani, che qui siamo fautori delle nuove leve. In realtà, l’addetto Immagine, un piccolo lord diciannovenne che mi impedisce di indossare i calzini corti bianchi (di spugna, of course) assieme a giacca e cravatta, non era stato consultato: dato che si era in radio, potevo presentarmi anche con le infradito. Comunque, la Media & Communication Senior Analyst (21 anni) ha espresso un giudizio positivo e ben motivato: “E’ andata abbastanza bene: li hai terrorizzati, come al solito”.

In effetti anche la brava conduttrice – che salutiamo con affetto – a un certo punto mi ha dato del “disfattista” in diretta. Ottimo segno.

Delle due PR Junior, una non mi ha potuto ascoltare in quanto impegnata nella difficile e ben più importante missione di cercare i pinoli e sbucciarli senza spiaccicarli; l’altra, un po’ più anziana (10 anni), mi ha riferito di aver ascoltato solo due minuti dei 45 della trasmissione.

“Come mai?”, ho chiesto perplesso.

“Eri noioso”.

Una santa verità. In effetti me lo dicono anche i lettori (Dolores, la responsabile del Back office, ha dovuto rinunciare al week end a Saint Tropez per gestire l’ondata di cancellazioni dal sito), specialmente quelli che vorrebbero soluzioni semplici e sicure per investire i soldi al 5% senza rischi e senza pensieri come ai bei tempi dei Bot. Sono ripetitivo, insomma. D’altronde è ormai quasi impossibile fare del sano catastrofismo quando tutto indica chiaramente che si va nella direzione opposta. Ad esempio a luglio negli Usa la vendita di auto Porsche è aumentata del 36%[1] e anche le Ferrari pare vadano alla grande.

Purtroppo ho questo vizio di cercare di concentrarmi per più di 40 secondi (pericoloso per la salute, mi dicono) e allora trovo anche altre notizie. Tipo che oggi 1 americano su 6 prende i sussidi governativi per far la spesa (Food Stamp), mentre negli anni ’70 il rapporto era di 1 su 50.[2] Un bel progresso, no? Gli anni ’70… fra un po’ ne riparliamo. Oppure c’è questa simpatica statistica secondo cui oltre un milione di bambini e ragazzi che frequentano la scuola sono senzatetto (homeless children):

WASHINGTON, D.C. — For the first time in history, public schools reported more than one million homeless children and youth, according to data released today by the U.S. Department of Education…[3]

Saranno quelli che i genitori non li vanno a prendere col Cayenne, immagino. Oh, fra l’altro pare che questo numero di homeless children sia aumentato del 57% rispetto all’anno scolastico 2006/2007. Probabilmente in linea con l’aumento di vendita delle Ferrari, oltre che dell’indebitamento Usa:



In blu la crescita del debito, in rosso quella dell’economia reale (il Pil, o Gdp). E’ piuttosto evidente che non c’è alcuna speranza di rientrare con mezzi normali.

Così, a uno gli piange un po’ il cuore. Bassa Finanza invece vorrebbe cercare di fornire un po’ di consapevolezza per una vita più alta. Specialmente per i più piccoli, che quando saranno alti non abbiano ereditato solo il debito precedente. E visto che grafici del genere si potrebbero mostrare più o meno per tutto il mondo “sviluppato”, se a uno gli fossero rimasti un paio di neuroni funzionanti, invece di dibattere animatamente sulla riduzione delle tasse di 8 euro da qui al 2050, potrebbe anche chiedersi: come è stato possibile tutto ciò, specialmente a partire dagli anni ’70? Notare, prego, quando ha inizio la divergenza fra linea blu e rossa.

Una bella domanda, che se uno riuscisse un minimo a capire come funziona il sistema, forse lo potrebbe spiegare a qualcun altro e così via. Magari spiegandolo in parole povere e non in assiro-babilonese da blasonato economista. Già, ma come funziona il sistema?

Henry Ford, il grande industriale, negli anni ’30 aveva un’opinione precisa:

È bene che la gente non capisca come funzionano il sistema bancario e monetario, perché altrimenti credo che ci sarebbe una rivoluzione prima che faccia giorno.
[4]

Incoraggiante. Detto questo, il sistema funziona in un modo semplicissimo (gli economisti inorridiscano per queste mie semplificazioni): la creazione di moneta, a partire in particolare dagli anni ’70 è avvenuta sempre meno attraverso gli Stati e sempre più attraverso le banche. Che significa? Semplice: uno Stato può stampare moneta per utilizzarla senza bisogno di applicare interessi; una banca crea moneta sotto forma di credito (prestiti) a cui applica degli interessi. Così lo Stato si fa prestare i soldi (invece di crearli direttamente) da chi li crea dal nulla (le banche). Per farsi prestare i soldi, lo Stato emette i Titoli di Stato (si indebita), sui quali deve poi pagare gli interessi. Dopo un po’, come al solito, gli interessi aumentano in modo esponenziale strangolando lo Stato, che alla fine deve indebitarsi anche per pagare gli interessi sui debiti precedenti. Allora, come sarebbe il debito di uno Stato se non ci fosse questo giochino degli interessi da pagare (principalmente alle banche, che sono le maggiori detentrici di titoli)? Ecco qua un bel calcolo del debito pubblico della Francia in percentuale sul Pil dal 1979 al 2009:



Senza interessi, il debito sarebbe sceso dal 21% del Pil nel 1979 all’8% nel 2009. Con gli interessi è passato dal 21% all’80% (e oggi ancora di più).[5] Il fatto che ci siano tutti questi interessi da ripagare è anche il motivo principale per cui continuano a “salvare” la Grecia… in realtà indebitandola sempre più.

Sarà forse per questo aumento esponenziale che ormai ci sono banche che hanno dimensioni maggiori degli stati stessi. Anche perché la creatività non manca. L’altro giorno, ad esempio avrebbero pizzicato una super mega banca teutonica che pare avesse fatto prestiti creativi per guadagnare in modo un po’ rischiosetto e senza farli apparire nei bilanci. Semplificando il contenuto dell’articolo, il meccanismo usato funzionava così: tu vai in banca e chiedi un prestito; loro ti chiedono di depositare dei titoli a garanzia; tu gli porti i titoli; loro vendono i tuoi titoli e con il ricavato ti fanno il prestito, su cui pagherai lauti interessi. Il tutto fuori dai controlli e dai bilanci. Carino, vero? Specialmente se fatto da banche con assets pari a duemila miliardi e derivati per 55mila di miliardi.[6] Che uno potrebbe chiedersi: e se lo stessero facessero in tanti? Chissà. In effetti ogni tanto si apre improvvisamente qualche voragine. L’altro giorno ad esempio hanno scoperto – matuguarda – che una mega banca inglese necessita urgentemente di una dozzina di miliardi per ripianare qualche buco.[7] Chilavrebbemaidetto.

Sempre in tema di creatività, pare che a breve verranno finalmente lanciati sul mercato dei nuovi prodotti che andranno a sostituire i bond legati ai mutui subprime del 2007-2008, di cui tutti sentivamo la mancanza. A chi fosse sfuggito, la presunta ripresa immobiliare in Usa dipende in buona parte dal fatto che grossi operatori finanziari stanno acquistando decine di migliaia di case a prezzi di sconto per poi… affittarle. A questo punto, per liberarsi del rischio che gli inquilini non paghino, stanno iniziando a cartolarizzare gli affitti creando dei deliziosi prodottini strutturati in forma di bond, dove la cedola è data dal flusso dei pagamenti di migliaia di affitti. Proprio come avveniva con i mutui subprime. Gli verrà assegnato un bel rating, si suppone, e dato che la cedola sarà appetibile, i soliti fondi e fondi pensione ci si butteranno, alla disperata ricerca di un rendimento per pagare le pensioni o placare i clienti delusi. Specialmente quelli che vogliono il 5% senza rischi, come ai bei tempi dei Bot (un’occhiata qui). La fase successiva, ovvio, è la creazione di un mercato dei derivati su questi prodotti. Finirà bene, come sempre. Ma per favore, non vi preoccupate: Ben e Mariuccio ci salveranno.

A questo punto ci sarebbe bisogno di un riepilogo, una cosa semplice. Perché in realtà il funzionamento del sistema è semplicissimo. Roba che può capire e spiegarci benissimo anche una bambina di 12 anni. Allora, se avete ancora 6 minuti di pazienza ecco un video (sottotitolato in italiano). Lo potremmo intitolare: Piccole economiste crescono.


Vedi anche:
1981: Il divorzio fra Stato e bankitalia
Perché non ti fanno ripagare il debito
[Modificato da marco--- 04/06/2018 12:12]
08/08/2013 08:58
 
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Victoria Grant - Spiega la frode del sistema bancario causa della conseguente crisi economica



Il video è stato registrato il 27 aprile 2012 in un convegno canadese, organizzato e promosso dal Public Banking Institute, un'organizzazione che promuove i servizi finanziari pubblici in Canada. Victoria Grant, 12 anni, si riferisce nel suo discorso ai 160 milioni di dollari al giorno che il Canada paga in interessi alle banche private per farsi prestare soldi. In totale questo costa alla collettività 80 miliardi di dollari all'anno. E' per questo sistema corrotto che il Canada, come anche l'Italia, e tutta l'Europa, è indebitato.

Basterebbe solo far stampare i soldi al proprio governo, per poi metterli in circolazione senza dover pagare interessi ne di produzione di banconota ne di prestito, ma eque tasse, in soldi veri non fasulli, ( e non per far mangiare i nostri politici, se no saremmo allo stesso punto ) che verranno poi reintrodotti all'interno del nostro sistema di infrastutture economiche distruggendo così il debito.

Molti paesi europei lo hanno già fatto, e ora questi paesi sono tra le più forti economie d'Europa, o meglio EX Unione Europea, ma pur sapendolo, ne i media ne i politici ne parlano.

In poche parole, USCIRE dall'euro, stamparsi soldi PROPRI e immetterli nel mercato senza interessi, NON pagare più il debito alle banche.

Victoria Grant, la bambina che manda in crisi le banche (Fonte: investireoggi.it - 30/05/2012)

Una bambina canadese di 12 anni mette con le spalle al muro le banche, ponendo domande di una semplicità inaudita che rivelano le crepe del sistema.

Che le banche e più in generale il sistema bancario siano in crisi non è una novità: tutti i giorni sentiamo ripetere questa notizia al tg, spesso senza cogliere la portata del problema. Ma quando i grandi dirigenti bancari tacciono di fronte alle provocazioni di una ragazzina di dodici anni è veramente indice di una debolezza inaudita.

Le banche umiliate da una bambina: è una notizia che fa troppo gola ad un popolo di adulti spesso costretti a piegarsi ai soprusi del signoraggio bancario. Non sorprende quindi che il video in cui Victoria Grant spiega a modo suo il sistema bancario, stia spopolando in rete. Su YouTube, secondo i dati riportati da Forbes, ha raggiunto le 200mila condivisioni: non lo hanno pubblicato solo blogger ma anche il Financial Times e l’ Huffington Post. Il video è stato proiettato anche in occasione di un incontro del Public Banking Institute di Filadelfia.

Questa bambina canadese pone ai suoi connazionali una serie di domande che molti adulti si fanno ogni giorno ma che, dalla bocca di una dodicenne, assumono una spaventosa lucidità.

“Vi siete mai chiesti perché il nostro Stato è perennemente indebitato?”

“Vi siete mai chiesti perché il governo impone ai canadesi così tante tasse?”

“Vi siete mai chiesti perché i banchieri delle più grosse banche canadesi siano sempre più ricchi e il resto di noi no?”

“Vi siete mai chiesti perché il nostro debito nazionale supera gli 800 miliardi di dollari e perché noi cediamo 160 milioni di dollari ogni giorno a banchieri privati per soli interessi sul debito nazionale?”

Ma la giovane protagonista del video va anche oltre e, dopo una breve e chiaramente semplicistica ricostruzione della storia del sistema bancario canadese, azzarda qualche risposta proponendo realistiche soluzioni. Il nodo centrale della questione va individuato in sostanza nel denaro che il governo canadese prende in prestito dal sistema bancario privato sottostando ad un tasso di interesse. In questo modo, come spiega candidamente di fronte alla telecamera, il soggetto comune viene derubato due volte: prima come cittadino, costretto a chiedere prestiti ad alti tassi di interesse (mutui che non rispecchiano denaro realmente esistente), e poi come contribuente, perché lo Stato usa i soldi delle tasse per pagare i suoi debiti. Basti pensare che la riserva attuale delle banche canadesi è di circa 4 miliardi di dollari mentre i prestiti attuali ammontano a oltre 1,5 trilioni di dollari. Tutto il denaro in circolazione è quindi gravato da debiti.

Certo non è un’analisi dettagliata ma è molto di più della rassegnazione di molti adulti.

C’è chi dice che le banche non tremeranno certo di fronte alle parole di una bambina e forse è vero ma sono molti adulti che dovrebbero farsi le stesse domande.
Ridiamo ai bambini la spensieratezza di non doversi preoccupare di soldi, prestiti e tassi di interesse!
[Modificato da marco--- 05/01/2017 16:23]
06/05/2014 09:52
 
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Debito pubblico monadiale, chi sono i "benefattori"?
Il mondo ha un sacco di debiti! ma con chi? (Fonte: cittanuove.org - di Sergio Pacillo - 15/01/2012)

Lo Stato italiano ha un gran bel debito pubblico.

Esso si aggira intorno ai 1900 miliardi di euro e negli ultimi quattro anni è aumentato di circa il 20%.

Anche altri stati hanno un gran bel debito pubblico!

La somma dei debiti pubblici di tutti gli stati del mondo è chiamata DEBITO PUBBLICO MONDIALE.

Questo debito ha superato i 42.000 miliardi di euro e negli ultimi quattro anni è più che raddoppiato. Se esso fosse composto di sole banconote di 10 € appoggiate una sull’altra, si potrebbe costruire una pila per raggiungere la Luna. Se poi si volesse tentare di collegare la Terra con Marte, si potrebbero mettere una sull’altra tante monete da 1 €, quante bastano per raggiungere i due terzi del debito pubblico mondiale. (1)

Insomma, i popoli sembrano seduti su una montagna di debiti che ben difficilmente potranno essere pagati.

Ma, dal momento che non risultano Stati creditori, il Mondo a chi dovrebbe pagare il suo debito? Forse agli alieni?

In realtà, non è il Mondo ad essere indebitato, ma lo sono gli Stati nei confronti di poche persone le quali, ben consce di non potere essere mai del tutto ripagate, continuano paradossalmente a finanziare le casse dei singoli Stati, spostando sempre più avanti la restituzione del debito.


Ma chi sono questi creditori benefattori dell’umanità?

Si tratta di banche, finanziarie, multinazionali ed assicurazioni, i cosiddetti INVESTITORI, che traggono profitti dalla necessità delle singole nazioni di dover ricorrere a prestiti per fare fronte ai propri bisogni. (2)

Il meccanismo è tale che i profitti di questi gruppi crescono con l’aumentare delle difficoltà che hanno i paesi di rimborsare i propri debiti. (3)

Altri privati benefattori dell’umanità (o forse sempre loro ma sotto un’altra veste) valutano il rischio che corrono gli investitori ad acquistare i titoli obbligazionari. Sono le cosiddette agenzie di rating.

Se un paese è declassato da queste agenzie, gli investitori mostrano sfiducia e chiedono rendimenti più alti per sottoscrivere obbligazioni sui suoi titoli di stato.

Cosicché, l’aumento dei debiti per effetto degli interessi declassa ulteriormente il paese e accresce il rischio degli investitori, che, discolpati per la crescente sfiducia, sono giustificati a chiedere rendimenti sempre più alti.

I governi, allora, stretti nella morsa del debito pubblico, soccombendo alle pressanti richieste di risanamento dei conti pubblici, rilanciano la caccia agli evasori, aumentano la pressione fiscale, licenziano e riducono stipendi e pensioni, per prendere soldi dalle tasche dei cittadini e consegnarli nelle mani dei “benefattori”.

Di conseguenza, la sottrazione ai consumi della moneta circolante incide negativamente sulla produzione dei beni e dei servizi.

La crescita prima rallenta, poi si blocca.

Il PIL scende e, di conseguenza, sale ulteriormente il debito pubblico in percentuale del PIL.

Infine è recessione.

In questi termini, gli stati, che di sovrano conservano solo il loro debito, sono destinati a diventare schiavi delle multinazionali, delle banche e delle assicurazioni.

E’ questa la giusta risposta alle privatizzazioni e ai decreti salva banche?


Ma se il debito pubblico mondiale cresce così inesorabilmente senza poter essere mai ripagato, che motivo hanno i creditori a tenerlo in piedi?

Alla domanda sembrerebbe rispondere il defunto filosofo francese Jean Baudrillard in un suo articolo del 1996.

“…..Quindi, il debito non ha più alcun significato se non quello di unire tutti gli esseri civilizzati nello stesso destino di servi del credito. Una situazione simile si ha con le armi nucleari la cui capacità di distruzione globale è più grande di quella necessaria a distruggere l’intero pianeta. Eppure, esso rimane un modo per unire tutta l’umanità nello stesso destino marchiato da minaccia e deterrenza….”. (4)

Nel passato, gli ebrei, per estinguere i debiti, ogni 50 anni indicevano un giubileo.

Oggi, su quello stampo, avrebbe senso indire un anno giubilare planetario?

Al governo italiano, per evitare di pagare interessi elevati sui titoli di credito messi periodicamente all’asta, mi piacerebbe suggerire di pagare i suoi fornitori con titoli obbligazionari di piccolo taglio ed a corso legale al tasso di sconto della BCE, e nel contempo, con l’equivalente in euro, liquidare alla scadenza i possessori di BOT, CTZ, CCT e BTP.

Potrebbe essere una soluzione per liberarsi definitivamente dei benefattori!


(1) it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_stati_per_debito_estero

(2) www.foianoinpiazza.it/default.asp?cn=81&x=1&id=10324&gr...

(3) www.foianoinpiazza.it/default.asp?cn=81&x=1&id=10324&gru...

(4) www.informarexresistere.fr/2011/11/04/il-debito-mondiale-e-luniverso-parallelo/#axzz1...

www.liberation.fr/tribune/0101169368-dette-mondiale-et-univers-p...

The global debt clock
[Modificato da marco--- 21/06/2015 22:32]
14/05/2014 16:14
 
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il debito è stato cancellato ma in pochi lo sanno.
Parole chiave: UCC e OPPT

OPPT – BANCHE e GOVERNI: Siete Pignorati!

BANCHE E “GOVERNI” - INVALIDATI E PIGNORATI IN TUTTO IL MONDO Nessuna Banca o Governo al Mondo ha Registrato alcuna Confutazione… Quindi è Legge!!! Il Debito non ESISTE vi hanno MENTITO!!
SOLUZIONE GLOBALE? I -UV INCHANGE
Cari Amici Bancari Collaborate con NOI al Cambiamento!!


unicouniverso.altervista.org/oppt-banche-e-governi-siete-pi...


Che Cosa è Successo?

L’OPPT ha dimostrato pubblicamente che tutte le banche e i Governi del mondo, sulla base dei documenti e pratiche ingannevoli in suo possesso, sottraggono denaro alle persone da sempre e ristabilendo con certezza in base alla Common Law che tra il Creatore e ciascuna delle sue Creature nulla si frappone, ha dato la possibilità, come previsto dallo stesso ordinamento legislativo della Common Law, di confutare entrambe queste entrambe sue affermazioni. Banche e Governi non erano in grado di confutare alcunché e non lo hanno fatto. Per comprendere a pieno questo passaggio, si rimanda alla lettura della Dichiarazione dei Fatti – Declaration of Facts......

ecco di cosa si tratta:
unicouniverso.altervista.org/che-cosa-e-il-one-peoples-publi...

Inizialmente pensavo fosse una bufala, a quanto pare non è così. Per approfondimenti consiglio la visione dei seguenti video:

info dettagliate


alcuni esempi pratici già messi in atto:
movimentosovrano.blogspot.it/2013/08/rigettata.html

Merita senz'altro attenzione un approfondimento, se qualcuno è a conoscenza di ulteriori notizie e volesse condiderle...

Ciao
14/05/2014 21:19
 
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Grazie per il tuo contributo tinos621, a volte le persone davvero incontrano difficoltà nel compiere ragionamenti elementari perdendosi nella complicazione di cose che sono semplici:

- Se il mondo intero ha un debito pubblico incredibilmente grande, a chi dobbiamo questa montagna di soldi? Individuati i soggetti, la domanda successiva è: perché?

- Semplificando molto, l'origine del debito sta nel semplice fatto che i soldi vengono PRESTATI

A chi emette moneta andrebbe riconosciuto/pagato unicamente il servizio che svolge: il signoraggio nel significato originario.
Pagando interessi a chi presta moneta è del tutto evidente che il debito di chi riceve e usa la moneta non può che salire linearmente col passare del tempo, da cui di tanto in tanto l'azzeramento dei debiti, diversamente si continuerebbe ad aggiungere (inutilmente) degli zeri.

Vedi anche: Il commercio del denaro
[Modificato da marco--- 14/05/2014 21:24]
15/05/2014 01:58
 
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Grazie a te marco per l'impegno che dedichi tutti i giorni su questo forum.

Ad un certo punto della vita, uno un pò di domande se le deve fare. È da quando sono nato che sento parlare di crisi del debito pubblico, del lavoro...poi ti guardi intorno e vedi che la tecnologia avanza, quindi le persone producono sempre di più, il lavoro di 10 operai ora lo fà un operaio su una macchina, però lavorano anche più di prima! Poi vedi che la crisi non è solo limitata ad alcuni stati ma è a livello mondiale!
Allora ti chiedi, possibile che siano tutti cretini e che nessuno stato si sappia amministrare? Posso capire l'italia dove la mafia ha sempre regnato (fino ad oggi), ma tutti gli altri stati, che problemi hanno?

Scavando scavando, il nocciolo della questione ecco che salta fuori, e ti stupisci di quanto sia semplice e sia sempre stato lì sotto il naso di tutti. Il fatto è che il sistema ne distoglie l'attenzione delle persone rendendo complicato qualsiasi argomento con il politichese.

Nel 2009 circa, parlai del signoraggio ad un mio amico laureato in informatica e gli feci anche vedere un video ed alcune pagine su internet. Non credette affatto che le cose stavano così. La sua risposta fù "no, non è così semplice la questione è molto più complicata". Ora ne parlano anche i sassi sicuramente molte più persone ne sono consapevoli, almeno spero.

Ciao
15/05/2014 09:47
 
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Re:
tinos621, 5/15/2014 1:58 AM:

Grazie a te marco per l'impegno che dedichi tutti i giorni su questo forum.

Ad un certo punto della vita, uno un pò di domande se le deve fare. È da quando sono nato che sento parlare di crisi del debito pubblico, del lavoro...poi ti guardi intorno e vedi che la tecnologia avanza, quindi le persone producono sempre di più, il lavoro di 10 operai ora lo fà un operaio su una macchina, però lavorano anche più di prima! Poi vedi che la crisi non è solo limitata ad alcuni stati ma è a livello mondiale!
Allora ti chiedi, possibile che siano tutti cretini e che nessuno stato si sappia amministrare? Posso capire l'italia dove la mafia ha sempre regnato (fino ad oggi), ma tutti gli altri stati, che problemi hanno?
...

Caro tinos621, i miei più vivi e sinceri complimenti, queste tue semplici parole meritano di essere incorniciate. Ragionamenti davvero semplici, elementari che praticamente nessuno vuole compiere, a prescindere dal livello culturale più o meno specifico rispetto all'economia.

- Chi non ha studiato economia sceglie di non credere, non accetta per nessuna ragione l'esistenza di una truffa, legalizzata, a livello mondiale, reputa impossibile un inganno coinvolgente miliardi di persone

- Chi ha studiato economia inizia a fare inutile sfoggio di matematica finanziaria, sceglie di non "abbassarsi" al tuo livello e così il confronto termina

Quando comprendi il vero problema, come hai fatto tu in questo caso, dentro di te si crea un nuovo problema, quello di dover trovare le forze e la fermezza per ignorare la caterva di corbellerie diffuse da giornali, media e persone che ripetono a pappagallo quello che sentono ai TG, ossia che, con la doverosa premessa che i comportamenti che seguono andrebbero comunque corretti, l'Italia è messa male a causa di:

- corruzione
- cattivi governi
- mafia
- sprechi
- evasione fiscale
- spese eccessive della casta
- province e regioni che costano eccessivamente
- pensioni baby
- auto blu, aerei etc.

Premesso che non ho mai simpatizzato per Berlusconi, un classico è:

20 anni di Berlusconi hanno rovinato l'Italia, per questo adesso siamo in crisi

Domanda, nei paesi del sud Europa come Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda governavano tanti Berlusconi?

Porta pazienza tinos621... [SM=g6963]
[Modificato da marco--- 15/05/2014 09:48]
15/05/2014 22:08
 
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Il mondo naviga su un mare di debiti
Oltre la questione dei debiti cosiddetti "sovrani", credo meriti attenzione anche l'ipertrofico sistema dei mercati finanziari, che in pratica non è altro che una sorta di enorme montagna di panna montata piena d'aria, che prima o poi si sgonfierà. Per capire cosa intendo dire, basta dare un'occhiata all'interessante animazione grafica che trovate sul sito del mensile Altreconomia www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3248&fromC... dalla quale si capisce che nei mercati finanziari circolano valori, in gran parte scambiati su mercati non regolamentati, dietro i quali non esiste alcuna base di economia reale, quindi fondati essenzialmente su numeri virtuali. [SM=g1934144]

Per focalizzarsi sul debito pubblico italiano, consiglierei invece di dare un'occhiata al pdf che si trova sul sito del Centro Nuovo Modello di Sviluppo www.cnms.it/categoria-argomenti/19-debito-e-finanza/71-kit-debito-... dal quale si capisce il ruolo che ha avuto la spaventosa mole degli interessi che negli anni l'Italia ha pagato, pari a ben 2.230 miliardi di Euro nel periodo 1980 - 2012. [SM=g7840]

Come ne usciremo fuori da questo gran casino, vallo a sapere... la crisi del '29 partorì dittature e guerre, speriamo che anche a questo giro non vada così perchè se no saranno c....i amari per tutti.
26/06/2014 09:07
 
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Ecco perché la Bce non può fare come Usa e Giappone, salire su un elicottero e distribuire denaro. Ci sono altre vie per "stampare moneta" nell'area euro? (Fonte: ilsole24ore.com - 24/06/2014)

Il 20% dell'enorme debito pubblico del Giappone (230% del Pil, il terzo Pil del pianeta da circa 6mila miliardi di dollari è nelle mani della Bank of Japan. A renderlo noto è la stessa BoJ in un comunicato. Cosa significa? Semplicemente che l'istituto centrale che guida la politica monetaria dalle parti di Tokyo negli ultimi due anni ha stampato molta moneta (al ritmo di 1.000 miliardi di dollari) l'anno e ora detiene circa 2mila miliardi di dollari del debito giapponese. Già, stampare moneta. Ma cosa significa? Davvero è possibile caricare banconote su un elicottero e distribuirle al popolo (metafora che riprende l'immagine usata dal premio Nobel Milton Friedman per descrivere un aumento dell'offerta di moneta che piove dal cielo)?

Cosa significa esattamente stampare moneta? Significa emettere nuova moneta in un sistema economico al netto di quella ritirata....

Vedi anche: Il funzionamento dell’attuale sistema monetario. Spiegazione per profani. (Fonte: studiolegalemarcomori.it - di Marco Mori - 21/04/2014)
[Modificato da marco--- 21/08/2014 21:48]
21/06/2015 23:08
 
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McKinsey: "Il debito pubblico si potrebbe anche cancellare.." (Fonte: paolodarpini.blogspot.it - di Claudio Pisapia e Claudio Bertoni - 10/04/2015)

McKinsey, società di consulenza finanziaria considerata come la più influente al mondo, con all’attivo clienti di alto profilo quali società internazionali e persino governi, il 15 febbraio scorso ha pubblicato un dossier sull’indebitamento di Stati, aziende e famiglie dall’inizio della crisi ad oggi. Ebbene, il debito mondiale è aumentato di 57.000 miliardi di dollari determinando un rapporto debito/pil del 289%. Sono cifre da paura: il mondo è super indebitato e verrebbe da chiedere “con chi? Con gli abitanti di Venere?”. Ma tant’è… e sulla Terra, senza tanto discutere su chi sono debitori e creditori (sempre lo Stato), si cercano affannosamente le soluzioni. Tutti i giornali hanno ovviamente concluso che un debito del genere bisogna ridurlo. “L’esplosione del debito globale” titola Repubblica, “Non nascondiamo il debito sotto il tappeto” continua, seguita da gran parte delle testate giornalistiche nazionali. E Renzi, Padoan, Yutgeld, insieme alla schiera dei loro consiglieri economici, a ribadire il mantra del “riduciamo il debito” e “il debito va pagato”. Ma non è questo che dice la rinomata società McKinsey.

Se il debito pubblico vada ripagato o meno e se sia un problema è solo ed esclusivamente una scelta, politica prima di tutto. Ma in questi tempi bui, soprattutto dal punto di vista informativo, invece il fatto che il debito pubblico sia un problema e che vada ripagato è diventato un dogma. Invece, è una scelta che presuppone la volontà difendere o la maggioranza della popolazione oppure i grossi centri di potere politico e finanziario. E’ una scelta perché dipende da che parte si decide di stare.

Attenzione: il punto non è se prendere le difese del debitore o del creditore, ma se prendere le parti di cittadini, famiglie e imprese che lavorano e che producono beni e servizi reali oppure chi controlla i grossi gruppi di potere politico e finanziario e non produce nulla di utile.

La parte più interessante del report di Mc Kinsey è alle pagine 33 e 34. Ne riportiamo e commentiamo i passaggi principali. Innanzi tutto l’autorevole istituto (che non risulta gestito da soggetti ‘anarco insurrezionalisti’) pone una distinzione tra debito pubblico lordo e netto. Il primo, quello a tutti noto, rappresenta i Titoli di Stato detenuti sia dalle rispettive Banche centrali sia da altri istituti o da privati; il secondo, di cui non si parla mai, rappresenta solo quello detenuto da altri istituti o privati. E qui le cose diventano interessanti. McKinsey dichiara che se proprio vogliamo considerare il debito pubblico un problema dovremmo prendere in considerazione almeno solo il debito pubblico netto. Perché, dice, ”il debito di Stato detenuto dalle banche centrali (o qualunque altro ente governativo) in un certo senso è solo un’entrata contabile che rappresenta la rivendicazione di una parte del governo verso un’altra. Inoltre, tutti i pagamenti dell’interesse su questo debito sono tipicamente inviati alla tesoreria nazionale, quindi il governo sta effettivamente pagando se stesso”. Si sta dicendo che il debito pubblico detenuto dalle banche centrali non è un problema perché sono soldi che un membro della famiglia deve ad un altro membro della stessa famiglia. Sono semplici saldi contabili! Ma allora perché Padoan, Renzi, Yutgeld (e consiglieri economici) dicono il contrario? La risposta viene sempre da McKinsey chiara e netta “Non e’ chiaro se le banche centrali possano cancellare il debito governativo che detengono. Qualsiasi svalutazione di questo valore cancellerebbe il capitale della banca centrale. Mentre ciò non avrebbe nessuna conseguenza economica reale, è presumibile che possa creare turbolenze nei mercati finanziari. Ora scusateci il passaggio poco convenzionale: ma chissenefrega! Cioè abbiamo la presunzione di pensare che Loyd Blankfein, Larry Fink & Co possano riuscire a vivere anche con 500 mila dollari l’anno invece che con 5 miliardi, e a noi, abitanti del mondo reale, ne basterebbero 50 mila. Potremmo stare davvero tutti meglio, equamente meglio. Magari produrremmo anche un po’ meno cose, quelle necessarie, ma potremmo magari avere più servizi.

Ecco un altro passaggio che crediamo valga la pena rileggere ”Cancellare il debito governativo dalla banca centrale non avrebbe alcuna ripercussione per l’economia reale ma sarebbe un problema per i mercati finanziari”. E qualche riga più sotto scrive ancora ”Un’altra opzione che è stata suggerita è quella dirimpiazzare il debito governativo sul bilancio della banca centrale con una obbligazione perpetua a tasso zero… tuttavia, una mossa di questo tipo potrebbe creare una reazione negativa nei mercati e, in alcuni paesi, da parte di politici e regolatori”. Quindi il debito più che essere ripagato potrebbe essere cancellato perché su di noi (abitanti e lavoratori del mondo dell’economia reale) non avrebbe effetti, oppure lo si potrebbe sostituire con un’obbligazione a tasso zero, quindi un debito che non crea altro debito, ma che semplicemente è garantito dallo Stato. Soluzioni a costo zero per il mondo reale ma che qualche problema darebbe a mercati e finanza, ovvero in percentuale, come diceva il grande prof. Ioppolo,“problemi” solo per quell’uno per cento della popolazione che oggi condiziona la vita dell’altro 99%. Il report McKinsey a pagina 34 finisce dicendo:”Quindi, una misura più semplice ma equivalente sarebbe quella in cui le banche centrali semplicemente detengano il debito in perpetuo e l’opinione pubblica si concentrasse sul debito netto al posto del debito lordo.” Nessun giornale e nessun politico ci racconta queste cose. Forse perché non gli conviene? Sicuramente perché se venisse attuato quanto scritto sopra o magari se ne rendesse partecipe la cittadinanza, verrebbero spazzati via da spread o scandali ad hoc. Il problema è che la responsabilità è anche nostra che continuiamo a dargli fiducia, ma è sensato cominciare a pensare che il vento stia cambiando.
[Modificato da marco--- 21/06/2015 23:11]
21/06/2015 23:17
 
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Debito pubblico: bilioni di menzogne (Fonte: ciptagarelli.jimdo.com - di Armando B. Ginés - 06/06/2015)

Voi e io, Bill Gates, Amancio Ortega e un immigrante che cerca di saltare il muro criminale di Melilla per entrare in Europa, tutti noi abbiamo contratto un debito di uguale importo, derivato dai prestiti chiesti e non ancora restituiti dai nostri governi, da comunità regionali e municipi: 6.800 euro a testa. Sembra assurdo … e lo è. Ma così dice la statistica degli economisti al soldo del signor Capitale.
Il debito pubblico su scala mondiale ascende a quasi 50 bilioni di euro, mentre il PIL di tutti i paesi supera di poco i 70 bilioni. Di questa produzione mondiale trasformata in denaro o valori finanziari il 25% - circa 18 bilioni – si trovano nascosti in paradisi fiscali. L’incredibilmente assurdo di queste cifre inumane è che 85 persone accumulano tanta ricchezza quanto più della metà della popolazione mondiale, cioè 3.570 milioni di esseri umani.
Se si sommasse al debito pubblico l’astronomico fardello di quello privato (banche, società, famiglie), entreremmo in un assurdo di classe ancor più alta: il mondo sarebbe (è?) in bancarotta tecnica perché i debiti sono infinitamente maggiori della produzione. In effetti rimarrebbero le esistenze, il risparmio nascosto in vecchie tasche a costo del consumo e del livello di vita presente e la ricchezza prigioniera nelle mani dei possessori delle grandi fortune, ma i capitoli riveduti non contano nella barbarie assurda del capitalismo, che basa la sua ragion d’essere nella gestione della scarsità e nel profitto proveniente dallo sfruttamento del lavoro.

Plusvalore e debito
Obbligazioni di debito, salari controllati, eccedenze imprenditoriali, dividendi bancari e colpacci borsistici sono aspetti di un amalgama chiamato regime capitalista. Il quid della questione risiede nella forma di ridistribuzione della ricchezza. Disponiamo di una produzione sufficiente per dar da mangiare varie volte al giorno all’Umanità al completo, solo per fare un esempio più che significativo, ma il cibo non si divide con l’equità necessaria. L’etica e la morale non possono nulla davanti all’alleanza religiosa tra economia e politica.

Come è possibile che un prestatore accumuli un eccedenza di ricchezza che, trasformata opportunamente dall’ingegneria finanziaria, cederà poi a terzi tramite un interesse monetario, come se fosse denaro suo?
Grazia alla rapina, legalizzata o no. O al plusvalore ottenuto precedentemente in affari non lavorativi che genera un risparmio particolare straordinario. O alla speculazione con quantità non necessarie per la spesa vitale minima. O attraverso la gestione collettiva di piccoli fondi di privati. O estraendo risorse e materie prime da paesi poveri a prezzi da saldi. O … in ogni caso gli eccessi che si destinano ai prestiti non provengono mai dal lavoro personale dei detentori del capitale, ma da processi finanziari o imprenditoriali che accumulano plusvalore che ha la sua origine nella produzione di fatto e in serie del sistema capitalista.
Il valore aggiunto è l’aggregato di fattori intangibili che fanno evaporare il frutto reale della produzione, (questo è) la merce, il bene, il servizio o oggetto finale.

La ricchezza reale non si cristallizza più in oggetti o mezzi d’uso ma in simulazioni finanziarie che nascono dal margine rubato al lavoro dall’imprenditore e da agenti invisibili di interscambio di valori costruiti al di là del consumo diretto e delle necessità umane imprescindibili per la riproduzione della vita.


I paesi debitori delle banche
Così si nasconde uno dei trucchi del concetto di debito pubblico.
I paesi captano i fondi del mercato e si indebitano, in fin dei conti, con le istituzioni private che operano come fantasmi sullo stesso. In poche parole, i paesi sono debitori delle società, e mai il contrario. Quando, ad esempio, si dice che la Grecia ha contratto un debito con la Germania, ciò è completamente falso: sono le banche tedesche i creditori dei greci, non il paese in quanto tale.
Se si trattasse di obbligazioni contrattuali tra paesi, i debiti globali e particolari tra loro verrebbero ridotti, mortificati o condonati in modo più semplice e trasparente, togliendo quantità che si sovrappongono tra loro e ottenendo saldi semplici a favore o contro. Ma la realtà è più sofisticata e complessa.
Banche spagnole possono essere creditrici rispetto a Germania, Grecia e Spagna. E entità di qualsiasi paese di altri terzi. Per questo, quando i governi di turno difendono gli interessi di tutti gli abitanti nel debito di un paese dato, la menzogna diventa colossale: essi in realtà parlano solo nell’interesse di banche o società private anonime, mai del mal utilizzato interesse pubblico o generale.

Quindi il debito pubblico è un inganno ideologico e politico per come viene presentato dai guru finanziari, dagli analisti del mercato e delle borse e dai ministri delle finanze o dell’economia dei paesi occidentali.
Su questo inganno e sulla sua logica assurda riposa il sistema neo-liberista della globalità contemporanea.

Spingiamoci ancor più lontano: tutto il debito pubblico è illegittimo perché si è fondato, dall’inizio, sull’espropriazione di parte del lavoro realizzato tramite il plusvalore ottenuto dal capitale.
Ogni accumulazione di capitale deve essere necessariamente realizzata rubando tempo di lavoro non remunerato.
Nel caso particolare delle banche e delle entità finanziarie, questi enti non sono altro che depositi di capitale e lavoro mescolati, che muovono a loro piacimento ingenti quantità di denaro altrui come se fosse loro per rendere redditizio unicamente il loro modus operandi particolare e quello dei clienti di maggior rango commerciale, industriale e finanziario. Il risparmio domestico qui gioca un ruolo subalterno, senza voce e senza voto.

Paragonare i debiti
Vediamo esempi e comparazioni circa il debito pubblico e anche quello privato, prendendo la Spagna come paese di riferimento. Sono dati che in ben poche occasioni si meritano titoli esplicativi sui principali.
Sapete qual è il paese con il maggior debito pubblico rispetto al suo PIL? La Spagna, che deve a banche ed entità finanziarie più di 1 bilione di euro, al di sopra del 100% della sua produzione annuale. Gli USA devono più di 4,5 milioni ma questa quantità rappresenta meno di un terzo del suo PIL. Quindi noi spagnoli siamo i campioni mondiali cum laude in debito estero ponderato. Un dubbio merito, ma così paradossale e falso è il consunto ‘marchio’ Spagna.
Continuiamo con la Spagna. Il nostro debito pubblico, un bilione di euro, rappresenta quasi il 100% del PIL. Ogni abitante deve più di 20.000 euro. A chi? Questa risposta i governanti la nascondo sempre e i creditori non hanno mai il coraggio di presentarsi con nome e cognome..
Prima sorpresa: il principale creditore dello Stato è la banca spagnola (250.000 milioni di euro?), il Banco di Santander e il BBVA che tirano il motore lucrativo con circa 90.000 milioni tra i due. Un altro creditore di rango sono le nostre future pensioni e, per dirla con più classe, il Fondo di Riserva della Sicurezza Sociale. Alcune stime indicano che l’appropriazione indebita della Sicurezza Sociale sfiora i 60.000 milioni di euro.
Altri creditori di peso: la Banca Centrale Europea, entità bancarie tedesche e francesi, società assicuratrici e fondi di investimento (BlackRock, JP Morgan, PIMCO, Fidelity, Carmignac …), privati (lì1%) e società spagnole a carattere non finanziario.
Anche se si mette sempre l’accento sul debito pubblico, quello privato in Spagna rappresenta circa l’85% della somma di entrambi. Del 16% che corrisponde al debito pubblico, i tre quarti sono imputabili all’amministrazione centrale, il 20% alle comunità autonome ed il resto ai municipi. Circa un quinto del debito privato è imputabile alle famiglie e più del 60% è attribuibile a banche, entità finanziarie e imprese.

Il debito spagnolo totale potrebbe raggiungere l’ineffabile quote di 4,25 bilioni di euro, quattro volte il PIL, essendo i principali creditori del debito estero istituzioni d enti, tra altri per minori quote, di Germania, Francia, USA, Gran Bretagna e Italia. In parole povere questo vuol dire che saremo sempre indebitati.
Ora: perché un creditore vuole debitori che non potranno mai saldare il loro debito?
Una cosa è chiarissima: cliente morto non paga. Il meglio sarebbe asfissiare all’estremo per trarre tutto il sugo possibile al fattore lavoro (sfruttamento lavorativo intensivo, detto produttività selvaggia; pluriimpieghi …). Per la vita intera.
In fondo questa è la filosofia delle ipoteche a lungo periodo: stringere, ma non soffocare mai del tutto, salvo che in tempi di crisi acuta..


Il binomio debito pubblico/PIL ha qualche relazione specifica con la ricchezza o la stabilità economica di un paese concreto? Bene, dipende dalla prospettiva che si adotta.
Nessuno direbbe che Giappone e USA siano paradigmi di paesi poveri, ma i giapponesi sono i leaders rinomati nella classifica mondiale del debito pubblico, se si lega questo fattore alla percentuale che occupa nel suo PIL. Nel caso del Giappone, più del 250%: 12,5 bilioni di euro. Ogni giapponese ha un debito simbolico, o nominale, di 85.000 euro.
Da parte sua, ogni statunitense deve più di 40.000 euro di un debito pubblico globale di circa 18 bilioni di euro, più del cento per cento del PIL USA.
I dati della grandiosa e potente Germania di Merkel non producono neppure essi risultati spettacolarmente positivi. Il suo debito pubblico supera i 2 bilioni di euro, l’80% del suo PIL, per cui ogni tedesco deve al mondo (cioè alle banche) circa 25.000 euro.
Le cifre precedenti contrastano abbastanza con quelle di altri paesi che la propaganda capitalista teme, sottovaluta o minaccia ideologicamente in modo sistematico. La Cina registra un debito pubblico di 2 bilioni di euro, il 20% del suo PIL e ognuno dei suoi abitanti deve circa 1.000 euro. Nel caso della Russia, il suo debito pubblico è circa il 10% del PIL, meno di 300 mila milioni di euro, circa 1.200 euro di debito pro capite. Il debito pubblico del Venezuela, in ultima, è stimato in circo 50 milioni di euro, il 60% della sua produzione annuale lorda. Ogni venezuelano ha un debito di circa 7.000 euro.

Debito e spesa militare
Il debito pubblico, quindi, è uno strumento o un meccanismo di dominio e di egemonia del mondo ricco sui paesi poveri, di dimensioni medie o periferiche nell’ordine capitalistico della globalità.
Non esiste una relazione diretta e assoluta di causa-effetto tra debito e peso politico nel concerto internazionale. Di fatto i paesi più indebitati sono gli esponenti prediletti del capitalismo più genuino e avanzato: Giappone e USA.
In altri termini, il debito rappresenta la subordinazione del potere politico, della geografia, della storia, della cultura e della demografia alle multinazionali, al mercato, ai paradisi fiscali e al potere finanziario. In questo senso, il debito pubblico è un puro artefatti ideologico che esprime l’egemonia dell’élite dominante del regime capitalista.

Ma … oltre all’ideologia e alla politica, senza il braccio militare nulla sarebbe come è nella realtà attuale.
La falsità ideologica bisogna difenderla anche a colpi di guerre umanitarie e di incursioni chirurgiche a carattere bellico per chiarire bene chi comanda in ultima istanza, è questo il luogo dove abita la santa verità ufficiale.
Ogni giorno il mondo spende nel settore militare circa 4.930000000 (quattromiliardinovecentotrentamilioni). Moltiplicateli e vedrete l’incredibile cifra che nel esce trasformata in periodi di settimane, mesi, anni…
Ma non tutti i paesi spendono lo stesso. La spesa militare USA rappresenta il 40% del totale mondiale. Con i loro alleati della NATO, ascende al 60%.
Austerità non fa rima con militare.
Gli USA dedicano 3,5 volte più risorse economiche per il loro status militare che la Cina e 7 volte di più della Russia. Dopo i tre paesi citati, investono di più nel capitolo militare l’Arabia Saudita (!!!!), la Francia, la Gran Bretagna. La Germania, il Giappone (!), l’India e la Corea del Sud (!!!).

Elite, classe lavoratrice e poveri
Come finale, potremmo segnalare che il mondo del debito pubblico segmenta le persone in tre terzi ben definiti: l’élite, la classe lavoratrice attiva e i soliti poveri più gli emarginati di ogni tipo e condizione. In questa divisione, ad una prima occhiata sembrerebbe che i poveri e gli emarginati non apportino nulla alla produzione globale, ma si tratta di una valutazione equivoca. La povertà e l’emarginazione, oltre che esercito di riserva lavorativo, servono a ricordare a lavoratrici, lavoratori e classi medie che si può sempre cadere più in basso nella miseria se non si accettano le condizioni inerenti al sistema capitalista.
Dalla loro materialità – ci riferiamo ai poveri e agli emarginati – si producono paure emozionali dirette alla popolazione standard ed essi servono anche per modellare, a partire dal loro magma indifferenziato, agenti sociali malvagi, carpi espiatori con cui sviluppare conflitti trasversali che non permettano di vedere con chiarezza i processi di dominio biologico, tecnologico, ideologico e politico che vanno di comune accordo con il capitalismo occidentale.

Potete immaginare un mondo senza debito pubblico né debito privato?
Perché i sogni non diventassero collettivi o si elevassero a coscienza politica si inventò la spesa militare.
L’equazione è evidente: a maggior debito pubblico nel suo insieme e di rischio di non pagamento, più spesa militare in generale.
Anche in termini sociali c’è la formula correlata: più disoccupazione o povertà, maggiore repressione legale e poliziesca.
La storia è qui a validare questa tesi.

(*) Analista, scrittore e giornalista spagnolo; da: rebelion.org; 1.6.2015

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)
[Modificato da marco--- 21/06/2015 23:29]
10/07/2015 10:31
 
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L’unica forma della moneta moderna: il debito (Fonte: monetaproprieta.it - di Domenico D'Amico)

Finalmente il nemico è stato identificato, ha un nome e un cognome: BCE, FED, BRI, BANCHE COMMERCIALI, AGENZIE DI RATING. Le persone tornano in piazza per far sentire la propria voce. Finalmente i temi oggetto di discussione sono quelli giusti: il debito, il potere assoluto del sistema bancario, l’assurdità dell’esistenza di un debito pubblico, l’iniqua e violenta sopraffazione della lobby bancaria e finanziaria rispetto agli Stati sovrani e ai suoi cittadini, l’asservimento della classe politica agli interessi di questa lobby dominante.

D’altronde chiunque capirebbe che le cose non possono che andare così (male), se si conoscessero i meccanismi che sono connessi all’emissione della moneta-debito. Ed è questa fondamentale tessera che manca al puzzle per alimentare quel dibattito che è indispensabile per arrivare a un reale e profondo cambiamento: la consapevolezza monetaria. Senza risolvere il problema della moneta-debito, si rimane bloccati nelle regole del debito stesso, della coperta corta, e non può aver inizio nessun tipo di cambiamento.

La moneta infatti nasce come debito: TUTTA la moneta in circolazione (sia la moneta legale sotto forma di banconote che la moneta scritturale/bancaria sotto forma di impulsi elettronici) NASCE COME DEBITO ed è di proprietà di colui che la presta: IL SISTEMA BANCARIO; ed è lì che tutta la moneta deve tornare, prima o poi.

Questo è il problema principale.

IL SISTEMA BANCARIO infatti è il vero proprietario di tutta la moneta in circolazione, moneta che egli presta sotto forma di debito a:
1) STATI SOVRANI; 2) imprese commerciali; 3) privati cittadini.

Ma cosa presta in realtà il banchiere? Tutte le monete di tutto il mondo sono ormai da decenni sganciate da ogni legame con l’oro o altro bene fisico. Siamo infatti in regime di fiat money, cioè moneta convenzionale.

La convenzione consiste nel dare valore a ciò che la legge dello Stato o la consuetudine decide che abbia valore: carta e inchiostro (banconote) o impulsi elettronici (moneta scritturale). Ma la convenzione è un accordo tra cittadini che diventa norma legale allorché lo Stato sovrano (ancora la collettività) decide che diventi tale. Stessa cosa per la consuetudine. Allora perché i cittadini non godono dei vantaggi di questa convenzione, ma sono indebitati sia come comunità/Stato, che come privati cittadini, lavoratori e imprenditori?

Le banconote sono l’unica moneta legale e sono emesse dalle BANCHE CENTRALI (1)
(in realtà va inclusa anche la moneta metallica, che è emessa dal Ministero del Tesoro senza debito, ma è una parte trascurabile della massa monetaria, tra l'altro limitata per legge).

La moneta scritturale o elettronica invece è quella emessa dalle banche commerciali: questa non è moneta legale, ma che è come se lo fosse, visto che per consuetudine viene accettata ovunque e da chiunque. Su questo tipo di moneta, il sistema bancario (commerciale e istituzionale) gode della più ampia autonomia: fissa da sé le regole che dispongono quanto denaro possa essere creato attraverso il gioco delle garanzie/pegni e quanto costi quella moneta-debito creata in sostanziale e formale autonomia.

Questa – quella legale e quella scritturale – è la moneta che poi viene prestata, diventando DEBITO, ai soggetti specificati sopra: Stati sovrani, cittadini, imprese.

Ma se il valore di questa moneta è dato dalla convenzione legale o dalla consuetudine, oltre che sostenuta dall’economia reale, quindi sempre dagli stessi cittadini, dal loro lavoro di operai, impiegati, imprenditori (un banchiere su un’isola deserta non avrebbe senso e morirebbe di fame) e quindi dalla collettività/comunità dei cittadini degli Stati sovrani, esso non è altro che un accordo legale, pacifico e sovrano di questi stessi cittadini sul modo migliore per scambiarsi beni, servizi, tempo e lavoro, e sul modo di conservare questo valore nel tempo: ovvero i fini ultimi del mezzo monetario.
La moneta infatti svolge tre funzioni, nell’accezione classica: quella di mezzo di pagamento, di riserva di valore nel tempo e di misura del valore.

Ma essa incorpora anche un’altra qualità: quella di valore della misura; essa cioè possiede le qualità delle cose che va a misurare e cioè il valore. Come il metro possiede la qualità della lunghezza, la moneta possiede la qualità del valore.
Ma questo valore è dato dall’attività del banchiere o dall’esistenza degli esseri umani che si scambiano questa moneta e la riconoscono come portatrice di valore per convenzione?

E’ tautologico affermare che la risposta esatta, oltre che verosimile, sia la seconda, visto che quella moneta senza esseri umani vivi non avrebbe alcun valore.

Quindi: perché questo accordo legale, pacifico e sovrano della comunità dei cittadini vede avvantaggiarsi la lobby bancaria a svantaggio della comunità stessa che all’accordo dà forma, sostanza e vita?

Perché lo Stato sovrano, rappresentante della collettività e unico artefice della norma legale, cede la proprietà del mezzo monetario alle banche centrali e commerciali e si INDEBITA con esse?

Perché invece non si fa creatore diretto di moneta, SENZA CREARE DEBITO PER SE STESSO e liberandosi dal peso del debito e degli interessi?

La gestione diretta del mezzo monetario è fondamentale per una comunità: è il sangue dell’economia e della vita sociale.

E’ pratica autolesionistica, da parte della collettività, la delega di questo enorme potere al fantasma giuridico bancario.

Cedendo questo sangue al sistema bancario ci si rende schiavi delle sue continue trasfusioni, che devono essere restituite con gli interessi: quindi maggior prelievo di sangue rispetto a quello trasfuso e quindi INDEBOLIMENTO costante ed inevitabile del corpo (sociale) che riceve quel sangue.

Da questo elementare fatto nasce la ciclicità delle crisi, ogni volta più violente e nocive.

Da qui nasce la necessità, per esempio, di avere un terzo mondo sottomesso da cui prelevare costantemente risorse reali (petrolio, oro, diamanti, e materie prime varie) a titolo gratuito per alimentare il sistema economico occidentale malato di moneta-debito che succhia energia e sangue senza sosta.

Il sistema bancario infatti , attraverso la facoltà concessagli dalla norma legale e dal tacito assenso/delega dei cittadini/comunità, crea dal nulla il mezzo monetario (in quantità x) e chiede ai debitori la restituzione di quel (x) cui bisogna aggiungere gli interessi (i); ma in giro, in qualsiasi dato momento c’è solo la moneta-debito che il sistema bancario ha creato (x): quel surplus (i), se non è lo stesso sistema bancario a crearla, deve essere restituita in altro modo
Nei periodi di crescita il sistema bancario continua a creare moneta, e quindi questo gigantesco schema PONZI funziona: le nuove creazioni (nuove trasfusioni) di denaro fanno in modo che l’economia in generale riesce a restituire i vecchi prestiti più gli interessi.

Ecco che invece, quando “scoppia la crisi”, inevitabile perché un sistema chiuso non può crescere per sempre, il sistema bancario si ferma e non crea più quel denaro necessario ad alimentare la restituzione dei vecchi prestiti + interessi.

In questo contesto però la legge in materia di moneta e di credito (debito) fa il gioco del banchiere, che continua a incamerare capitale + interessi a danno della società civile, sempre più simile a un corpo esangue e senza forza; succede che qualche banca fallisca, quelle che magari hanno esagerato o che rappresentano le “fazioni” perdenti della lobby bancaria o che vengono fatte fallire per prese di beneficio successive.

Ma, come dicevamo, il sistema bancario – come sistema complessivo – in questi frangenti si rafforza: incamera capitale e interesse non più sottoforma di sangue (denaro) ma sottoforma di beni reali (ovvero pezzi di economie reali) e/o di nuove regole e norme a proprio vantaggio (in poche parole, pezzi di stati sovrani).


Questo è stato il percorso storico e normativo che ha portato alla costituzione dell’UE, dove non sono più gli Stati Sovrani a comandare, ma è il debito stesso a dettare le nuove regole (alcune AUTOMATICHE E COSTITUZIONALI), a vantaggio della lobby bancaria. Qual è il percorso che si sta preparando all’orizzonte?
Le conseguenze della cessione della proprietà del mezzo monetario si manifestano in tutta la loro enormità: la forma si fa sostanza e si traduce in sofferenza per interi popoli, a favore di una piccola classe di privilegiati (lobby bancaria), cui è stato concessa l’assurda e ignobile delega di essere proprietario del mezzo monetario, che invece per natura e per logica è di proprietà della comunità dei cittadini.

(1) Entità particolare sia dal punto di vista del diritto che sotto il punto di vista politico: indipendente, di diritto pubblico, autonoma, con poteri enormi verso lo Stato sovrano di cui determina l'interezza della politica monetaria, creditizia e valutaria e di cui condiziona pesantemente le scelte fiscali ed di politica economica; senza escludere la pesante attività di lobbying istituzionale e normativa operata per conto del sistema bancario commerciale. Un vero e proprio Stato nello Stato.
[Modificato da marco--- 12/07/2015 21:49]
10/07/2015 13:39
 
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La Moneta come Debito 1 di 5



Particolarmente interessante questo passaggio nel video 3: link
Dal video 4 di 5: Link

Ancora non ho incontrato qualcuno che, tramite l'utilizzo della logica e del ragionamento, sia riuscito a giustificare il fatto che il Governo Federale prenda in prestito la sua propria moneta...
Credo che arriverà il momento in cui le persone chiederanno un cambiamento. Credo che verrà un giorno in cui le stesse persone daranno la colpa a voi, a me e a chiunque altro sia collegato al Congresso per essere rimasti inerti e aver permesso che un sistema tanto idiota si perpetuasse.

John William Wright Patman,
Parlamentare (1893-1976)
Presidente della Commissione
sull'Attività Bancaria Interna
degli Stati Uniti (1963-1975)

Dal video 5 di 5: Link

Il sistema bancario moderno crea denaro dal nulla.
Tale processo è probabilmente il più incredibile gioco di prestigio mai inventato. L'attività bancaria è stata concepita nell'ingiustizia ed è nata nel peccato. I Banchieri possiedono il Mondo. Lavateglielo lasciandogli il potere di creare moneta e con un colpo di penna ne creeranno a sufficienza per ricomprarselo...
Levategli questo grande potere e tutti i patrimoni come il mio, spariranno, e devono sparire affinché questo diventi un mondo migliore e più felice in cui vivere. Ma se volete continuare a essere schiavi delle banche e a pagare il costo della vostra stessa schiavitù, allora lasciate che i banchieri continuino a creare moneta e a controllare il credito.

Sir Josiah Stamp
Direttore della Bank of England dal 1928 al 1941
(all'epoca considerato essere il secondo uomo più ricco della Gran Bretagna)

Dal video 5 di 5: link

Chiunque controlli l'ammontare di moneta nella nostra nazione è il padrone assoluto dell'industria e del commercio...
e quando realizzi che, in un modo o nell'altro, l'intero sistema è facilmente controllato da pochi uomini di potere, non avrai bisogno che ti spieghino come nascono i periodi di inflazione e depressione.

James A. Garfield, assassinato
20° presidente degli Stati Uniti (1881)


Il Governo dovrebbe poter creare, emettere e far circolare tutta la valuta e il credito necessari a soddisfare le necessità di spesa del Governo e il potere d'acquisto dei consumatori. Con l'adozione di questi principi si potrebbe risparmiare ai contribuenti il pagamento di enormi quantitativi di interessi. Il privilegio di creare moneta non è solo una prerogativa del Governo, ma è anche la sua più grande opportunità creativa.

Abraham Lincoln, assassinato
16° presidente degli Stati Uniti (1861-1865)


Fino a quando il controllo dell'emissione della moneta e del credito non sarà restituito al Governo e non sarà riconosciuto come la sua responsabilità principale e più sacra, tutti i discorsi sulla sovranità del Parlamento e della sua democrazia saranno sterili e inutili...
Una volta che una nazione è stata separata dal controllo del credito, non importa chi ne promulga le leggi...
Una volta in controllo l'usura devasterà qualunque nazione.

William Lyon Mackenzie King
Primo ministro del Canada (1935-1948)
Che nazionalizzò la Bank of Canada


Per più di un secolo, personaggi faziosi provenienti da entrambi gli schieramenti estremisti dello spettro politico hanno strumentalizzato degli incidenti ben pubblicizzati attaccando la famiglia Rockfeller per l'enorme potere che, secondo loro, esercita sulla politica e le istituzioni economiche americane. Alcuni credono addirittura che facciamo parte di una setta segreta e che cospiriamo contro gli Stati Uniti, chiamano me e la mia famiglia "internazionalisti" e ci accusano di cospirare con altre persone intorno al mondo per cercare di costruire una più integrata struttura politica ed economica globale - un mondo unico, se volete. Se questa è l'accusa mi dichiaro colpevole, e ne sono orgoglioso.

David Rockfeller, banchiere internazionale
Memoirs (2002) pag. 405


Solo i piccoli segreti hanno bisogno di essere protetti.
Quelli grandi vengono tenuti segreti dall'incredulità del pubblico.

Marshall McLuhan, "guru" dei media
[Modificato da marco--- 12/07/2015 22:44]
12/07/2015 21:48
 
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La Moneta come Debito II - Promesse senza freni (Pubblicato il 18/02/2013)



Non abbiamo altra scelta se non quella di infilarci sempre più profondamente nell'indebitamento con il sistema bancario per poter fornire quantità crescenti di moneta a una nazione che ne ha bisogno per la propria crescita.
Il nostro sistema monetario non è meglio di un trucco da quattro soldi...
Il potere monetario che ha oscurato un governo solo apparentemente responsabile non è semplicemente il potere degli ultra-ricchi, si tratta del potere di distruggere moneta aggiungendo o sottraendo cifre nei libri mastri delle banche, senza il minimo riguardo per l'interesse della comunità o per il vero ruolo che la moneta dovrebbe avere...
Permettergli di diventare una fonte di profitto per i privati che la emettono vuol dire creare inizialmente un'estensione segreta e illecita del governo e, in seguito, un potere rivale abbastanza potente da rovesciare tutte le altre forme di governo.

Un sistema monetario onesto è l'unica alternativa.

Dr. Frederick Soddy, Premio Nobel (1921)
autore di Benessere, Benessere Virtuale e Debito
[Modificato da marco--- 12/07/2015 22:44]
13/07/2015 22:52
 
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Il Debito Pubblico: cos'è e perché non deve esistere (Fonte: monetaproprieta.it - di Vito Zuccato)

Il Debito Pubblico è la somma di tutte le passività finanziarie sostenute dalle Pubbliche Amministrazioni nei loro rapporti monetari intrattenuti con vari creditori e viene a questi ultimi rimborsato e remunerato in interessi alle scadenze pattuite tramite il prelievo fiscale, i tagli ai servizi pubblici, le privatizzazioni e il ricorso a nuovo indebitamento.

Nel caso italiano, le passività finanziarie costituenti il Debito Pubblico sono generalmente titoli obbligazionari di Stato (BOT, CCT, CTZ, BTP, BTP€i, Commercial Paper, Global Bond e Medium Term Note) e di Enti Locali (BOR, BOP e BOC), prestiti e mutui speciali erogati da banche e altre società finanziarie, conti correnti presso la Tesoreria dello Stato e buoni fruttiferi e depositi postali a carico del Ministero del Tesoro.

Sono definite “Pubbliche Amministrazioni” – PA – gli enti quali lo Stato, le Amministrazioni Locali (Regioni, Province e Comuni), gli Istituti di Previdenza Sociale a carattere pubblico (INPS, INAIL, INPDAP, ecc.) e per estensione anche specifiche aziende di cui lo Stato si accolla i debiti.

La truffa costituita dal Debito Pubblico è scritta nella stessa espressione “passività finanziarie sostenute dalle Pubbliche Amministrazioni”. Un debito per forza di cose NON può essere pubblico, se si chiarisce definitivamente chi sia il proprietario del valore della moneta quando questa viene emessa: il Debito Pubblico è causato esclusivamente da un debito formativo della collettività nella materia monetaria.

Dopo aver fatto e spiegato questa singolare dichiarazione, diventa completamente marginale e letterario annoverare le tipologie e i quantitativi di Debito Pubblico e rilevare che, per esempio, la sua parte più consistente è di proprietà delle cosiddette Istituzioni Finanziare Monetarie – IFM – ovvero delle banche centrali e commerciali. Inoltre, molti erroneamente ritengono i prestiti pubblici una truffa nel solo caso in cui vengano concessi dalle banche grazie al loro esclusivo privilegio di creare moneta dal nulla, considerando positivamente l'eventualità che la maggioranza o la totalità del Debito Pubblico sia di proprietà di enti, società e privati cittadini privi della facoltà di autocreazione di potere d'acquisto prerogativa delle famigerate IFM, se non proponendo pure la modaiola e ridicola regola antifrode di avere come creditori soltanto i residenti nel proprio Paese.

Il punto fondamentale, tuttora non capito o non analizzato, è il reale processo con cui viene creato il valore della moneta e che una volta affrontato mette in risalto il vero motivo per cui il Debito Pubblico è il più grande imbroglio finora realizzato.

La moneta, quando è emessa senza alcuna relazione col valore di mercato del suo supporto materiale (metalli coniati, carta filigranata, scritture contabili, impulsi elettronici, ecc.) o col valore di eventuali merci poste a riserva monetaria (metalli nobili o altre merci a piacere), viene detta “moneta nominale” e misura di per sé il valore delle merci ed è di per sé riserva di valore, per il solo fatto che essa viene definita al contempo come misuratrice e come portatrice universale della grandezza “valore”. Come il misuratore di lunghezza – il metro – possiede la qualità della lunghezza misurata, così il misuratore di valore – la moneta – possiede la qualità del valore misurato e per funzionare ha soltanto bisogno di essere stabilito per convenzione: occorrono soltanto delle persone che si mettono d'accordo su un preciso strumento monetario, nel caso della moneta nominale ridotto a puro simbolo con supporto di costo irrisorio.

Mentre per definire sia la misura del valore di una merce che il valore monetario di tale misura basta ideare un simbolo e stabilire una unità di misura, condizione necessaria e sufficiente per generare la convenzione monetaria e il conseguente valore monetario è solamente l'esistenza di una comunità di individui che inducono valore nella moneta semplicemente mettendosi d'accordo su di essa e decidendo che abbia valore, quindi senza dover effettuare alcuna produzione/vendita di merci allo scopo: soltanto chi all'origine produce il valore monetario ne è anche il proprietario, perciò all'atto dell'emissione monetaria il valore della moneta nominale dovrebbe essere di proprietà della comunità che lo genera per convenzione e senza costo, non certo del soggetto autorizzato a mettere in circolazione la moneta in rappresentanza della comunità stessa e men che meno del soggetto che produce il semplice supporto monetario.
Semmai, chi produce il supporto monetario o mette in circolo la moneta può essere semplicemente pagato con la stessa moneta in base al lavoro svolto e a prezzi di mercato come qualsiasi altro produttore di merci. In particolare, ogni banca dovrebbe essere pagata al massimo come tipografia o come eventuale centro di ricerca economica.

A conferma di questo preciso fenomeno di creazione del valore monetario e della sua totale indipendenza da qualsiasi altra variabile, la norma di legge non ha alcuna influenza e riguarda la pura modalità decisionale, non la decisione, perché non fa altro che sancire a posteriori l'accordo monetario già avvenuto nella collettività o costringere la solita collettività ad accettare una certa moneta: in entrambi i casi occorre avere un insieme di individui, altrimenti per assurdo la legge e l'ente emittente dovrebbero da soli generare valore monetario anche in un'isola deserta o in un cimitero. Ed è ininfluente anche l'eventuale consapevolezza di essere gli unici induttori di valore nella moneta, dato che gli individui già lo sono quando acriticamente utilizzano la moneta per tradizione/consuetudine.

Considerato quanto detto finora e visto che le Pubbliche Amministrazioni sono per definizione dirette emanazioni e rappresentanti della collettività, soltanto una comunità ignorante e autolesionista rinuncerebbe a essere proprietaria del valore monetario e permetterebbe alle PA di contrarre debiti per ottenere moneta: il Debito Pubblico non ha alcun senso a prescindere da chi ne sia il creditore ed è un incredibile inganno principalmente perché il pubblico in carne e ossa – la comunità – non si accorge che, per soddisfare ai suoi bisogni e realizzare i suoi progetti, prende assurdamente in prestito ciò di cui è già proprietario e che può creare da sé in maniera illimitata anche per consentire ai suoi enti rappresentanti l'erogazione dei servizi pubblici.
La truffa è commessa verso se stessi ed è molteplice: prima la comunità si considera alla stregua di un qualsiasi soggetto privato assolutamente bisognoso di fondi altrui per sopravvivere, dà ai propri rappresentanti il beffardo compito di “far quadrare il bilancio”, rinuncia inconsapevolmente a essere proprietaria del valore della moneta all'atto dell'emissione e cede tale proprietà al sistema bancario; poi si fa prestare in vari modi dal sistema bancario la stessa moneta, vincolandosi a rimborsare il debito alla scadenza; poi paga gli interessi sul debito; infine si fa pure prestare moneta già circolante da una parte degli individui che la compongono.

E' allora possibile essere debitori anziché proprietari dei propri soldi?
E' allora possibile che la collettività abbia un Debito Pubblico?

Sì. Ma non è solo una remota possibilità: è purtroppo la norma!
Finora infatti sono esistiti soltanto dei cittadini che per sudditanza psicologica e per lacuna culturale si fanno prestare ciò che già all'origine appartiene loro, realizzando così un paradosso che supera di gran lunga l'immaginazione e che risulta talmente radicato da trovare opposizione alla sua eliminazione addirittura nei cittadini stessi.

E' tempo di vincere questa secolare sudditanza, di colmare questa ormai insopportabile lacuna e di far sì che il vero creatore del valore monetario prenda finalmente coscienza di esserne anche il proprietario, esercitando pienamente questa sua caratteristica, saldando il proprio debito formativo e cancellando per sempre anche la sola vaga idea del Debito Pubblico.
05/01/2017 16:21
 
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Il debito pubblico - cos'è realmente? (Pubblicato il 27 lug 2016)

26/07/2017 15:07
 
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La Bufala del Debito Pubblico!!
La Bufala del Debito Pubblico!! (Pubblicato il 28 feb 2017)

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