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Problemi legati a cappotti termici, pannelli fotovoltaici, pannelli solari, infissi etc.

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2023 09:56
14/09/2023 09:56
 
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Fonte: Libero di Michele Zaccardi - 29/07/2023

Link: La grandine mitraglia cappotti e fotovoltaico Già da ristrutturare i palazzi del Bonus 110

Cittadini beffati nel Nord Italia - I proprietari non potranno sfruttare altre agevolazioni fiscali, mentre sono poche le abitazioni assicurate contro il maltempo. Solo in Veneto danni per 100 milioni

Tra le conseguenze del maltempo dei giorni scorsi, ce n'è una che suona come una beffa: la grandine ha letteralmente mitragliato i capponi termici delle case ristrutturate con il Superbonus 110. I lavori sono da rifare, ma i proprietari non potranno richiedere altre detrazioni fiscali. Una situazione diffusa in tutto il Nord Italia, dalla Lombardia al Friuli. Particolarmente colpito il Veneto, regione che si colloca al secondo posto per interventi realizzati attraverso l'agevolazione, oltre 52mila (il 12,5% del totale nazionale) per una spesa a carico dello Stato pari a 7,4 miliardi di euro. Tra condomini, villette e unità immobiliari indipendenti, sono insomma tantissimi i privati che dovranno tirare fuori di tasca propria i soldi per ristrutturarsi (di nuovo) casa. «In molti casi sarà necessario rifare i cappotti di sana pianta» ha spiegato al Corriere del Veneto Gianmaria Modolo, presidente del Gruppo Costruzioni Cimt. «Si dovrà ricostruire completamente rasatura, rete e intonaco, bisogna andare da spigolo a spigolo. La grandine è caduta praticamente in orizzontale, alimentata da venti furiosi e i pezzi di ghiaccio sparati a velocità folli». Persino i materiali più resistenti non hanno retto l'urto di palle di ghiaccio superiori ai dieci centimetri di diametro sparate a oltre 100 chilometri orari, come accaduto nei giorni scorsi a Carmignano di Brenta, nel Padovano. «Vengono bucali più facilmente i cappotti in eps (polistirene espanso sinterizzato, ndr)» ha affermato Modolo, aggiungendo che «nel Trevigiano c'è stata talmente tanta richiesta di interventi da obbligare chi ha subito danni ad andare fuori provincia perché non ci sono sufficienti addetti disponibili». Senza contare che gran parte dei danni non sono coperti dalle assicurazioni. Secondo i dati Ania (l'associazione delle imprese assicuratrici), in Veneto appena il 35% delle abitazioni è protetta dalle conseguenze del maltempo. Come ha sottolineato sempre al Corriere del Veneto Federico Della Puppa, responsabile area analisi e strategia di Smartland, «i danni sono soprattutto dei privati. Chi non è assicurato e dovrà rifare il cappotto non potrà usufruire della detrazione del 50% o del 65%, avendola già utilizzata con il 110%». Generalmente la grandine non è un problema per i cappotti termici. «Il problema vero » ha ricordato Della Puppa «è quando dal cielo piovono sassi delle dimensioni di una palla da tennis. Scagliati a 150 all'ora contro il cappotto fanno danni pesantissimi. Secondo la mia esperienza non è una questione di materiali, perché in caso di grandinate violentissime come quelle dei giorni scorsi vengono bucati sia quelli costosi, sia quelli di minore qualità». LE PRIME STIME Al momento non ci sono stime sui danni subiti dai cappotti termici. Bisognerà aspettare il 14 agosto per avere un quadro più preciso, fa sapere la Protezione Civile del Veneto. Intanto, una prima quantificazione dei danni complessivi si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Per Nicola Zanfardin, presidente degli Edili di Confartigianato Imprese Padova, «il danno colpisce duramente tutti, dai privati cittadini allo Stato, fino alle assicurazioni che si trovano a dover rimborsare cifre davvero ingenti. Ho visto con i miei occhi capponi distrutti, forati, ammaccati. Se i chicchi hanno provocato un foro, ammaccando solo lo strato di rasatura, si può sistemare». Tuttavia, «teniamo presente che nella maggioranza dei casi si vedrà in modo chiaro che si tratta di un semplice rattoppo. In tanti casi bisognerà rifare tutto da zero, con un grave danno economico per chi non è assicurato. E anche chi è assicurato dovrà spesso farsi carico di una franchigia». Le grandinate peggiori, come detto, si sono abbattute su Carmignano di Brenta, dove si è registrato il chicco record da sedici centimetri di diametro. «A Carmignano» ha detto Zanfardin «abbiamo avuto tre palazzine di appartamenti con gravissimi danni al cappotto. Sono stati demoliti i pannelli fotovoltaici, ci sono tetti completamente distrutti. Con grandinate di queste dimensioni qualsiasi cappotto avrebbe ceduto. Impossibile resistere a un bombardamento simile, anche i cappotti più vecchi, che erano fatti con materiali di una solidità assoluta, sono stati devastati ».
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