Col credit crunch si rischia l'austerity stile '74

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stelafe
00venerdì 2 ottobre 2009 17:19
Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
Col credit crunch si rischia l'austerity stile '74 - Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity

rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2009/2009-10-02/200910021383...

it.wikipedia.org/wiki/Austerity
(sylvestro)
00venerdì 2 ottobre 2009 17:38
Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
stelafe, 02/10/2009 17.19:

Col credit crunch si rischia l'austerity stile '74 - Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity

rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2009/2009-10-02/200910021383...

it.wikipedia.org/wiki/Austerity




Brava stelafe, bell'articolo [SM=g1750152]


Mi e' piaciuto il paragone con la crisi petrolifera. In effetti in una Italia fatta di microimprese (e restera' tale, checche' se ne dica) Non ha senso dare troppo spazio e troppo potere alle megabanche (necessarie si a sostenere il confronto con gli altri nei business internazionali ma inefficaci nel territorio).

E' vero, sarebbe opportuno che le banche di piccole e medie dimensioni ritrovassero il giusto peso (leggi "giusta autonomia" dalle grandi).


laplace77
00mercoledì 14 ottobre 2009 02:10
Re: Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
(sylvestro), 02/10/2009 17.38:




Brava stelafe, bell'articolo [SM=g1750152]


Mi e' piaciuto il paragone con la crisi petrolifera. In effetti in una Italia fatta di microimprese (e restera' tale, checche' se ne dica) Non ha senso dare troppo spazio e troppo potere alle megabanche (necessarie si a sostenere il confronto con gli altri nei business internazionali ma inefficaci nel territorio).

E' vero, sarebbe opportuno che le banche di piccole e medie dimensioni ritrovassero il giusto peso (leggi "giusta autonomia" dalle grandi).






secondo me invece questo credit crunch viene soprattutto da altri fattori

prendo spunto da questo articolo riportato da dg sul fol


te non te lo ricordi perche' fu tempo fa,
ma parlammo di un articolo (o era un video?)
in cui si diceva che larga parte del credito alle pmi
era fatto a fronte di garanzie immobiliari,
ovvero che il patrimonio immobiliare
era la base del finanziamento delle pmi


secondo me, specie per le banche italiane,
che la gran parte dei mutui ce l'ha in pancia o a tracolla
(anche se i subprime hanno la "garanzia di mamma'",
ma la liquidazione all'asta l'e' lunga),
non hanno ancora svalutato questi "attivi a garanzia" dei prestiti
(di cui aumentano incagli, sofferenze, fallimenti, pignoramenti),
ma hanno iniziato a farlo "sulla roba degli altri".

gli altri sono ovviamente le pmi, a cui magari
si richiede di rientrare se sono oltre le garanzie "scontate"
o non si da altro denaro se le garanzie "scontate" non sono sufficienti
o si applicano nuovi "valori" alle nuove garanzie proposte per i nuovi prestiti.


plausibile?


(sylvestro)
00mercoledì 14 ottobre 2009 10:11
Re: Re: Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
laplace77, 14/10/2009 2.10:


...
secondo me invece questo credit crunch viene soprattutto da altri fattori
...
il patrimonio immobiliare
era la base del finanziamento delle pmi


secondo me, specie per le banche italiane,
che la gran parte dei mutui ce l'ha in pancia o a tracolla
(anche se i subprime hanno la "garanzia di mamma'",
ma la liquidazione all'asta l'e' lunga),
non hanno ancora svalutato questi "attivi a garanzia" dei prestiti
(di cui aumentano incagli, sofferenze, fallimenti, pignoramenti),
ma hanno iniziato a farlo "sulla roba degli altri".

gli altri sono ovviamente le pmi, a cui magari
si richiede di rientrare se sono oltre le garanzie "scontate"
o non si da altro denaro se le garanzie "scontate" non sono sufficienti
o si applicano nuovi "valori" alle nuove garanzie proposte per i nuovi prestiti.

plausibile?




Non ho sufficenti elementi per approfondire la questione e a braccio mi vien da dire che e' piu' che plausibile.

Tuttavia a mio modo di vedere l'accento non andrebbe posto sulla ormai conclamata svalutazione degli asset immobiliari ma sul doppio effetto della sostenibilita' del sottostante business; da un lato la banca, mai come adesso, deve dar conto dei propri rendimenti dall'altro bisogna saper scegliere clienti ad alta solvibilita'.

Se ho ragione, nell'immediato sono ca..i amari per tutti coloro che si sono appoggiati pesantemente sul credito (come suggeriva l'articolo di stelafe) dall'altro e' all'opera una potente selezione naturale sia sulle banche (attraverso i loro funzionari preposti) che sulle pmi. Alla fine, in questi due gruppi emergeranno solo coloro che fanno o appoggiano business sostenibili sul piano "industriale" e sul piano finanziario.

Sul fronte dei grandi gruppi invece la musica e' diversa; come accennavo ieri in altro post (mi pare sul FOL) continueranno a vendersi a rotazione tra di loro porzioni di assett immobiliari a valori alti (o addirittura aumentati) per giustificare l'indebitamento attuale e futuro.


nazionalsindacalista
00mercoledì 14 ottobre 2009 10:56
Il bello è che se adesso salta Risanamento, come ormai quasi scontato, le nostre beneamate banche si troveranno 3500mld di BUCO garantito da immobili SULLA CARTA di pari valore... AHAHAHAHA!
Vediamo come lo recuperano sto valore... già il solo mettere sul mercato tutti sti immobili... e poi che fanno? Altri mutui da dare a chi se li compra? Si autopagano? Ahahaha...
Vediamo come continuano ad abbellire i loro bilanci con asset a valori ormai senza capo nè coda.
E intanto sparisce il cash che sarebbe stato più utile per i prestiti a pmi...
FraMI
00mercoledì 14 ottobre 2009 13:24
Re:
nazionalsindacalista, 14/10/2009 10.56:

Il bello è che se adesso salta Risanamento, come ormai quasi scontato, le nostre beneamate banche si troveranno 3500mld di BUCO garantito da immobili SULLA CARTA di pari valore... AHAHAHAHA!
Vediamo come lo recuperano sto valore... già il solo mettere sul mercato tutti sti immobili... e poi che fanno? Altri mutui da dare a chi se li compra? Si autopagano? Ahahaha...
Vediamo come continuano ad abbellire i loro bilanci con asset a valori ormai senza capo nè coda.
E intanto sparisce il cash che sarebbe stato più utile per i prestiti a pmi...



E...
un amico che lavora in un PRIVATE molto famoso, settimana scorsa, è andato a fare un corso...Non mi ha voluto dire molto...Ma qualcosa gli ho strappato:

Stanno riformando le competenze interne, finita l'era degli intermediatori finanziari...

Si cercano anche figure 'vicine' al mondo immobiliare...Per loro un mutuo 30ennale o un affitto 30ennale è la stessa cosa, forse.

Che l'era delle SIIQ sia alle porte? Aggiungo che la cedolare secca è vicina e che gli affitti potrebbero essere scaricabili per il 19% da parte degli affittuari...

Le banche ci salveranno... [SM=g1765347]

www.finanzaediritto.it/articoli/siiq-e-prospettive-real-estate-italiano-2...



laplace77
00mercoledì 14 ottobre 2009 20:45
Re: Re: Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
laplace77, 14/10/2009 2.10:




secondo me invece questo credit crunch viene soprattutto da altri fattori

prendo spunto da questo articolo riportato da dg sul fol


te non te lo ricordi perche' fu tempo fa,
ma parlammo di un articolo (o era un video?)
in cui si diceva che larga parte del credito alle pmi
era fatto a fronte di garanzie immobiliari,
ovvero che il patrimonio immobiliare
era la base del finanziamento delle pmi


secondo me, specie per le banche italiane,
che la gran parte dei mutui ce l'ha in pancia o a tracolla
(anche se i subprime hanno la "garanzia di mamma'",
ma la liquidazione all'asta l'e' lunga),
non hanno ancora svalutato questi "attivi a garanzia" dei prestiti
(di cui aumentano incagli, sofferenze, fallimenti, pignoramenti),
ma hanno iniziato a farlo "sulla roba degli altri".

gli altri sono ovviamente le pmi, a cui magari
si richiede di rientrare se sono oltre le garanzie "scontate"
o non si da altro denaro se le garanzie "scontate" non sono sufficienti
o si applicano nuovi "valori" alle nuove garanzie proposte per i nuovi prestiti.


plausibile?






UPDATE: ho ritrovato il video, vedere questo post

[SM=g1784310] [SM=g1784310] [SM=g1784310]


grella
00mercoledì 14 ottobre 2009 21:00
Re: Re: Re: Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
laplace77, 14/10/2009 20.45:




UPDATE: ho ritrovato il video, vedere questo post

[SM=g1784310] [SM=g1784310] [SM=g1784310]





Avevo postata qualche anno fa la tabella mondiale della capacità di risparmio delle imprese.............noi eravamo agli ultimi posti..........ora vedo se la trovo......




(sylvestro)
00mercoledì 14 ottobre 2009 22:55
Re: Re: Re: Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
laplace77, 14/10/2009 20.45:




UPDATE: ho ritrovato il video, vedere questo post

[SM=g1784310] [SM=g1784310] [SM=g1784310]






[SM=g1750152] [SM=g1750826]

Terro' a mente questo concetto nelle prossime ricerche, grazie per il video [SM=g6957]
laplace77
00giovedì 15 ottobre 2009 10:52
Re: Re: Re: Re: Re: Se per le pmi il credito è come il petrolio nel '73, sarà una lunga austerity
(sylvestro), 14/10/2009 22.55:




[SM=g1750152] [SM=g1750826]

Terro' a mente questo concetto nelle prossime ricerche, grazie per il video [SM=g6957]




guardati pure le parti precedenti, in particolare la prima

potra' sembrare "fumosa" e "astratta", ma, arrivando a scomodare pure i "memi" di Dawkins, fornisce ottimi spunti

[SM=g7628]

(sylvestro)
00lunedì 24 maggio 2010 15:45
... e venne l'austerity.
Mi ricordo, correva l'anno 2010, mi pare, tarda primavera ... ad uno ad uno tutti gli stati ... [SM=g6942]



Prima mini stretta sul bilancio pubblico britannico

24/05/2010 14.45

Prima mini stretta sul bilancio pubblico britannico con tagli alla spesa per 6,25 miliardi di sterline. Altre misure seguiranno in giugno in concomitanza con la preparazione della finanziaria e nella revisione dei conti prevista in autunno. Il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ha precisato che, fatta eccezione per 500 milioni di risparmi che verranno reinvestiti per misure sociali e di stimolo alla crescita, il resto delle risorse verrà destinato a riduzione del deficit.

Verranno colpiti dai tagli consulenze e spese per viaggi, immobili e informatica, gli organismi quasi-governativi e i dipendenti pubblici, con blocco del turn-over per quest'anno e il prossimo. "Stiamo già pagando per interessi sul debito più di quanto spendiamo in difesa, trasporti o sicurezza. Se non agiamo finiremo per spendere di più per ripagare il debito di quanto spendiamo per educare i nostri figli", ha dichiarato Osborne.

"E' la prima volta che questo Governo annuncia decisioni difficili sulla spesa pubblica. Non sarà l'ultima". Promesse di nuovi tagli sono arrivate anche dal numero due del Tesoro, il liberaldemocratico David Laws. "Sono solo i primi passi che dobbiamo adottare per rimettere in ordine le nostre finanze", ha detto il Chief Secretary al Tesoro. "Semplicemente non possiamo permetterci un aumento del debito pubblico al tasso di tre miliardi di sterline alla settimana".
(sylvestro)
00lunedì 14 giugno 2010 11:46
La Liguria congela investimenti ed opere


clicca per ingrandire





articolo completo
grella
00sabato 23 ottobre 2010 22:17
India, dove il micro-credito spinge al suicidio

22/10/2010 11:31


INDIA

India, dove il micro-credito spinge al suicidio
di Nirmala Carvalho
Il sistema, ideato e lanciato dal Nobel Yunus, si è trasformato in un sistema di sfruttamento feroce, dove gli agenti di riscossione spingono i debitori a uccidersi per recuperare (grazie a un fondo assicurativo) l’intera somma prestata. In un mese e mezzo, 45 suicidi accertati dallo Stato. La condanna di un attivista: “Un sistema peggiore di quello nazista”.


Mumbai (AsiaNews) – Il micro-credito “è un sistema di sfruttamento degli esseri umani, crudele come il nazismo e improntato soltanto su criteri di profitto. Non c’è alcun interesse al miglioramento della condizione sociale dei poveri: si pensa soltanto a fare soldi. I mercati sono essenziali, ma dovrebbero basarsi su dei valori etici. La micro-finanza, invece, non ne ha”. È il durissimo commento rilasciato ad AsiaNews da Lenin Raghunvashi, attivista per i diritti umani, dopo l’ondata di suicidi in India collegata agli Istituti di micro-finanza.

Uno studio compiuto dal governo indiano e pubblicato nei giorni scorsi ha infatti rivelato che sono gli stessi agenti degli Istituti a incitare i debitori a suicidarsi, se non riescono a saldare le rate del prestito concesso: in questo modo sarà l’assicurazione a pagare per loro. Nell’ultimo mese e mezzo, si sono verificati almeno 45 suicidi che possono essere collegati con sicurezza alla pratica del micro-credito.

Sujata Sharma, direttore dell’Autorità statale per lo sviluppo dei distretti rurali, conferma tutto: “Sono gli agenti dell’Imf a incitare i poveri al suicidio. Sanno che c’è un Fondo di protezione assicurativo a tutela di chi concede prestiti, che interviene in caso di morte improvvisa del debitore. Non vogliono aspettare tanto tempo o stare dietro a debitori poveri, quindi presentano la morte come un’alternativa molto pratica”.

Inoltre, lo stesso studio dimostra in maniera evidente che il micro-credito non soltanto non aiuta lo sviluppo delle classi inferiori delle società asiatiche, ma anzi è spesso la causa di un peggioramento della situazione dei poveri. Come si legge nel testo, “analizzando i cicli di spesa di quei settori, si nota un aumento impressionante delle spese inutili. Davanti alla possibilità di ottenere denaro senza alcuna garanzia, i poveri sono stimolati a contrarre debiti che per loro diventano enormi”.

I soldi ottenuti, inoltre, “non vengono usati per lo sviluppo di progetti economici. Anzi, i primi sei scopi di spesa dell’intero giro del micro-credito dimostra la futilità del prestito”. Secondo lo studio, questi sei motivi sono matrimoni; funerali; riti particolari di carattere religioso; spese mediche non coperte dallo Stato; pagamento di vecchi debiti e educazione dei minori. D’altra parte gli Imf non si impegnano nella richiesta di progetti di sviluppo.

Il microcredito, sviluppato dall’economista e premio Nobel Mohammad Yunus, si basa su un sistema apparentemente geniale: invece di fondare filiali bancarie e concedere denaro in cambio di garanzie, gli Imf affidano un certo quantitativo di contante ad agenti scelti sul territorio (spesso appartenenti alle classi alte dei vari villaggi) che si impegnano poi a recuperare il denaro. Secondo Raghunvashi, che ha vinto nel 2007 il Premio Gwangju per i diritti umani, “si tratta di membri delle caste alte, arroganti e violenti, che agiscono in cambio di una commissione pari al 20% del prestito”.

In un villaggio dell’Uttar Pradesh, racconta ancora l’attivista, “c’erano 4 membri dell’Imf. La gente era arrivata a chiedere prestiti a uno per ripagare l’altro: un circolo vizioso che alla fine ha condotto al suicidio. Molti di questi agenti sono inoltre indù delle caste più alte, che dominano il sistema e tendono a degradare gli esseri umani”.

Nei nostri villaggi, sottolinea Raghunvashi, “stiamo combattendo per convincere la gente a non cadere nella trappola. Cerchiamo di assistere i poveri per ottenere prestiti bancari, ma solo se hanno un progetto di lavoro. Vogliamo che si crei un collegamento fra chi dà i soldi e chi li usa, in modo da trasformare un lavoratore in un proprietario. Dandogli così piena dignità”.
www.asianews.it




(sylvestro)
00martedì 28 dicembre 2010 10:57
Tasse e sanità, ecco tutto quello che cambierà a gennaio con la manovra di contenimento del deficit

Ecco tutte le novità che verranno introdotte nell’anno prossimo e in quelli successivi dal governo per poter contenere il deficit, garantendo così il rigore nei conti pubblici e il mantenimento dello Stato sociale.

L’intera manovra del bilancio sviluppata dal governo a luglio è all’insegna dell’austerità. Stessa cosa per il decreto antideficit di dicembre, la legge di Stabilità e il milleproroghe.

Assistenza e welfare: Non ci sono nuove o diverse detrazioni fiscali, né grandi modifiche per quanto riguarda l’assistenza e la sanità. In campo previdenziale le novità del 2011 saranno le finestre mobili (che allungheranno il momento del pensionamento di un anno per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per gli autonomi) ed il passaggio alla quota minima «96», data dalla somma tra età anagrafica e contributiva, per l’accesso al pensionamento.

Per quanto riguarda invece le pensioni di invalidità, si è deciso di far erogare le nuove pensioni dall’Inps invece che dalle Regioni. Nel 2011 scatta, poi, il piano straordinario di verifica sulle pensioni di invalidità esistenti: 250 mila controlli l’anno nel 2011-2012.

Nella sanità invece, non ci dovrebbero essere nuovi ticket, ma manca il finanziamento per l’esenzione delle prestazioni diagnostiche e specialistiche da dopo giugno. E se per allora non si troveranno altre risorse per compensare le Regioni, la reintroduzione del ticket può esser data per scontata.

Per quanto riguarda gli immobili, per il 2011 non arriverà la cedolare secca del 20 per cento sugli affitti, prevista dal decreto legislativo sull’autonomia fiscale dei Comuni. In compenso sono state confermate le detrazioni Irpef sulle ristrutturazioni edilizie. Quelle destinate al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici restano fissate al 55 per cento della somma spesa per i lavori, ma potranno essere scalate dall’imposta dovuta nell’arco di dieci anni e non più di cinque. Resta invariato, invece, al 36 per cento il regime fiscale per le ristrutturazioni semplici, che non hanno finalità ecologiche.

Occupazione. Anche il 2011 sarà un anno nero per l’occupazione. La previsione parla di un rischio di perdita di 440 mila posti di lavoro. Per questa ragione, il governo si è attrezzato rifinanziando gli ammortizzatori sociali. Sono stati infatti prorogati quelli in deroga e quelli a favore delle piccole imprese e dei settori prima esclusi. E proroga della cassa integrazione straordinaria, della detassazione della parte del salario legata alla produttività.

Per quanto riguarda il pubblico impiego invece, il 2011 si apre all’insegna del mancato rinnovo contrattuale. e non è tutto: per loro la Finanziaria 2011-2013 prevede solo l’indennità di vacanza contrattuale, ossia il recupero (parziale) dell’inflazione programmata. Il decreto di luglio prevede poi espressamente il blocco, se non il taglio, degli stipendi. Nessun dipendente pubblico, secondo quanto previsto dal decreto di luglio, potrà ricevere nel triennio 2011-2013 uno stipendio più elevato di quello percepito nel 2010.

Le piccole imprese e gli autonomi. Dal 2011, queste categorie avranno ancor meno spazio per gli arbitraggi fiscali. Il governo e l’Agenzia delle entrate, con la manovra di luglio e lo stesso milleproroghe di fine anno, hanno chiuso quasi tutti i varchi all’evasione fiscale ed inasprito notevolmente le sanzioni. Con la manovra di luglio è stato ad esempio reintrodotto il limite all’uso del denaro contante e degli assegni per le transazioni. Da quest’anno diventa impossibile incassare una somma «liquida» superiore ai 5 mila euro.

C’è anche l’obbligo di trasmettere al Fisco, per via telematica, tutte le fatture di importo superiore ai 3 mila euro (3.600 euro se sono prestazioni non fatturabili, come tutte quelle che vengono rese ai cittadini senza partita Iva). Anche i controlli sui redditi degli autonomi, reali o presunti, saranno ben più penetranti con il nuovo redditometro.

Dichiarare poco o niente, a fronte di spese consistenti per generi di lusso, porterà quasi automaticamente ad un accertamento da parte dell’Agenzia delle entrate. Con il nuovo redditometro, lo strumento dell’accertamento sintetico sarà ulteriormente rafforzato, visto che la congruità tra spese e reddito dichiarato sarà scremata tenendo conto della dimensione familiare e dei fattori geografici.

Enti locali. Gran parte dei soldi necessari per la riduzione del deficit pubblico arriveranno, nel prossimo triennio, dalle Regioni e dagli enti locali. La manovra di luglio, nei loro confronti, è stata particolarmente dura. Le Regioni dovranno contribuire al risanamento con 10 miliardi di euro in due anni. Ai fondi destinati ai Comuni sarà data una sforbiciata di un miliardo e mezzo nel 2011 e di ulteriori 2,5 miliardi all’anno dal 2012. Alle Province toccherà un sacrificio di 300 milioni nel 2011 più altri 500 a partire dall’anno successivo. Sono, per giunta, tutti tagli «preventivi»: non affidati agli amministratori locali, ma operati direttamente alla fonte con la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato. Per tutti gli enti locali, inoltre, dal 2011 c’è il blocco generalizzato delle assunzioni.

Politica. Con la manovra di luglio, arrivano infatti anche i tagli al costo della macchina statale e ai suoi amministratori. Si comincia dai ministri e dai sottosegretari, ai quali dal 2011 verrà praticato un taglio del 10 per cento dello stipendio, per passare subito dopo ai deputati e ai senatori. Per loro il taglio previsto sarà di mille euro netti mensili: 500 sulla «diaria», che oggi tocca i 4.003 euro mensili, altri 500 sulla parte accessoria, che ammonta a 4.190 euro, e viene utilizzata dai parlamentari essenzialmente per pagare i loro collaboratori. Taglio in vista anche per i dipendenti di Camera e Senato. Anche a loro si applicherà la regola fissata per i manager della pubblica amministrazione: sforbiciata del 5 per cento alla parte di stipendio che supera i 90 mila euro lordi annui, del 10 per cento sulla parte eccedente i 150 mila euro. In più vengono sospesi tutti gli adeguamenti automatici di carriera che determinano un aumento della paga.

La manovra colpirà direttamente anche i partiti politici. Inizialmente il governo aveva previsto un taglio dei ricchi rimborsi elettorali (1 euro per ogni voto preso) del 50 per cento, ma il Parlamento lo ha ridotto al 10 per cento.

Inoltre, nessun ”eletto” potrà percepire altri emolumenti dall’amministrazione pubblica, diversi da quelli relativi al proprio incarico. Si prevede anche che i compensi per le consulenze dei dirigenti, siano incassati direttamente dall’amministrazione di appartenenza.

Arriva infine la sforbiciata anche sulle cosiddette “auto blu”»: la spesa per le autovetture di servizio, nel 2011, dovrà essere ridotta del 20 per cento rispetto a quella sostenuta nel 2010.

28 dicembre 2010 | 10:41
(sylvestro)
00giovedì 30 giugno 2011 16:36
PORTOGALLO, PREMIER ANNUNCIA CHE VERRANNO ANTICIPATE MISURE AUSTERITA', PROPONE PRELIEVO UNA-TANTUM SU REDDITO

Reuters - 30/06/2011 16:26:26
(sylvestro)
00venerdì 13 aprile 2012 07:02
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