ICI

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laplace77
00venerdì 6 luglio 2007 17:33
e l'ICI ???
15:48 - Corte Conti:in Province e Comuni entrate ferme ma spese salite in 2006

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 06 lug

La disciplina della finanza locale, scrive la Magistratura contabile nel documento inviato al Parlamento, in assenza di un disegno organico, e' risultata frammentaria, e talvolta contraddittoria, perche' affidata essenzialmente alle manovre finanziarie annuali.

Le innovazioni recenti sono state dettate piu' dalla necessita' di far fronte alle difficolta' della finanza pubblica che dall'esigenza del potenziamento delle autonomie.

L'impostazione della Finanziaria per il 2007 - si legge - e' risultata innovativa venendo di nuovo incentivato l'impiego della leva fiscale locale ed essendo radicalmente rivista la struttura del patto di stabilita' interno che si rivolge nuovamente al controllo del saldo.

Nel 2006 - segnala la Corte - permane per le Province la situazione di complessivo assestamento dopo un periodo di crescita delle entrate e delle spese dovuto all'ampliamento delle funzioni.
Tuttavia, mentre non perdura la crescita delle entrate correnti emergono tensioni sulla spesa.

Per i Comuni gli incassi di entrate correnti sono in calo maggiormente imputabile all'andamento delle entrate tributarie.

Nelle province la spesa corrente continua a crescere in termini di cassa, ma non ai ritmi dimostrati in precedenza.

Nei Comuni dopo la sostanziale stasi del 2005 la spesa corrente torna a crescere piu' vivacemente.

In entrambe le categorie di enti la spesa per il personale fa registrare una variazione elevata a causa del rinnovo contrattuale.

Il patto di stabilita' interno, prosegue il documento, ha dato complessivamente esiti favorevoli nel 2005. Piu' complessa e' la situazione del 2006 nel quale, anche se a livello globale il risultato risulta raggiunto, cio' non si verifica in alcuni ambiti regionali ed inoltre e' in forte aumento il numero degli enti che non riesce ad adempiere.

Le maggiori difficolta' si rinvengono nei Comuni del mezzogiorno ed in quelli di minori dimensioni (inferiori a 20.000 abitanti) che considerati nell'aggregato raggiungono a stento gli obiettivi.

La Corte, inoltre, evidenzia l'aumento nel 2006 dei debiti fuori bilancio (+11%), nonostante la diminuzione degli enti interessati al fenomeno.

La patologia dei debiti extra bilancio, scrive la Magistratura contabile, rischia di diventare un evento fisiologico, anche se la recente normativa ha posto limitazioni all'uso dello strumento e l'obbligo di denuncia alle procure della Corte dei conti.



non lo dicono esplicitamente...

...ma stante il taglio ai trasferimenti stato->comuni...

...altro che abolizione e sconti sull'ICI
stelafe
00sabato 14 luglio 2007 17:43
veni vidi ICI
La butto lì, tra il serio e il faceto. Proporrei per le case acquistate con mutuo bancario di far pagare l'Ici almeno a metà fra banca e intestatario. In fondo non sono entrambi proprietari fino a quando il mutuo non è estinto? Questa secondo me sarebbe giustizia sociale. Ed equità. [SM=j7569]
guido.zip
00giovedì 19 luglio 2007 14:27
Re: e l'ICI ???
laplace77, 06/07/2007 17.33:

15:48 - Corte Conti:in Province e Comuni entrate ferme ma spese salite in 2006

non lo dicono esplicitamente...

...ma stante il taglio ai trasferimenti stato->comuni...

...altro che abolizione e sconti sull'ICI



A quanto pare non siamo i soli a pensarla così.


(Giannelli - Corriere della Sera 29 giugno 2007)
laplace77
00lunedì 23 luglio 2007 19:58
santita'...
...la paga l'ICI o no???

pare di no...

www.casa24.ilsole24ore.com/norme-fisco/news/2007/07/21/32_F.php?uuid=f0edff7e-374c-11dc-ab36-00000e251029&DocRulesVie...

Lettera
L'Ici prigioniera dei privilegi

In un quadro di già ampie riduzioni fiscali per le attività svolte da enti facenti capo alla Chiesa cattolica, oggi sotto osservazione presso la Commissione Ue, nel 1992 con l'introduzione dell'Ici furono stabilite precise esenzioni per gli immobili destinati a usi "meritevoli": per esempio assistenziali, sanitari, didattiche e ricettive.

Questa disposizione riservata ad associazioni ed enti non commerciali determinò un lungo contenzioso con i Comuni italiani, già rivelatore della volontà di molti enti per lo più collegati alla Chiesa cattolica (scuole, cliniche, alberghi mascherati da "ostelli per pellegrini" eccetera, solo per citare esempi macroscopici di attività «in concorrenza» ...) di sfuggire ai requisiti di esenzione richiesti dalla legge.

Nel 2004 una semplice e rigorosa sentenza della Corte di cassazione (4645 del 8 marzo 2004) chiariva che tale esenzione poteva applicarsi solo agli immobili nei quali in via esclusiva si svolga un'attività espressamente individuata dalla norma.

Questa semplice messa a punto, che rifletteva l'opinione prevalente non solo dei Comuni italiani ma anche degli osservatori e studiosi privi di pregiudizi, scatenò un'incredibile reazione mirante a risolvere il problema a vantaggio, in massima parte, degli interessi vaticani.

Nel 2005 il governo Berlusconi, pochi mesi prima delle elezioni politiche, emanò infatti una norma che estese le esenzioni Ici anche nel caso in cui le attività svolte all'interno degli immobili agevolati fossero esercitate in forma commerciale: si passava quindi a una valutazione delle agevolazioni non più basata su criteri oggettivi, legati cioè alle caratteristiche dell'attività svolta, ma a criteri di natura soggettiva, cioè la natura non commerciale dell'ente proprietario dell'immobile.

Si badi che gli enti ecclesiastici, a differenza di quanto avviene per altri organismi, associazioni, Onlus e no-profit riconosciuti di utilità sociale, non sono sottoposti ad alcuna vigilanza e godono per legge della qualifica di ente non commerciale a vita, anche se esercitano in prevalenza attività commerciale per uno o più periodi d'imposta (articolo 149 Tuir).

Così un privilegio tira l'altro e a poco vale che nelle modifiche che subì la norma prima della sua approvazione finale fu evitato di orientare l'esenzione sostanzialmente alla sola Chiesa cattolica aggiungendo le altre confessioni religiose e le Onlus.

Le estensioni sembrano più un accorgimento cosmetico che tenta di coprire l'impatto effettivo della norma e il fatto incontestabile che gli organismi della Chiesa cattolica detengono la quasi totalità degli immobili destinatari dell'esenzione. Purtroppo, il Governo Prodi non ha saputo intervenire con il coraggio necessario e ha preferito, con il primo decreto Bersani, limitare l'agevolazione agli immobili in cui si svolgano attività di natura «non esclusivamente commerciale».

Sfortunatamente, il nostro diritto civile, al pari di tutti i Paesi a noi paragonabili, non contempla tale categoria e tale modifica, anch'essa all'attenzione della Commissione europea per violazione delle norme in materia di aiuti di Stato, ha finito per costituire un ulteriore elemento di confusione all'interno di un quadro già compromesso. Si badi, poi, che una consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia Ue chiarisce che la normativa in materia di aiuti di Stato si applica a qualsiasi soggetto che eserciti un'attività commerciale, indipendentemente dalla natura no-profit o meno di tale soggetto.

Il requisito per il ripristino di condizioni minime di equità e parità di trattamento è la netta esclusione da qualsiasi beneficio/privilegio fiscale per le attività che abbiano natura commerciale, qualsiasi sia il settore in cui operano, ripristinando così un criterio di rilievo costituzionale di corretta relazione tra articolazione del prelievo e capacità contributiva.

Tale principio non contrasta affatto con l'ovvia e già vigente esclusione dall'Ici per immobili utilizzati a fini sociali, per servizi non offerti direttamente dalle istituzioni pubbliche: mense per indigenti, strutture assistenziali, sanitarie o scolastiche gratuite o a basso costo, spesso in convenzione con Comuni o altri enti pubblici.

Non è con norme elusive e improvvisate, che finiscono per indebolire i bilanci comunali senza alcun beneficio per la collettività, che si assicura quel sistema di sussidiarietà e cooperazione tra sistema pubblico e privato sociale, la cui realizzazione richiede ancora un lungo cammino.

Carlo Pontesilli
Alessandro Nucara
Mercoledí 18 Luglio 2007


a quanto ho sentito, non pagano neanche l'acqua...

guido.zip
00lunedì 15 ottobre 2007 12:56
pax2you
00lunedì 15 ottobre 2007 13:08
Re: CVD: Come Volevasi Dimostrare
guido.zip, 10/15/2007 12:56 PM:




Dovendo mantenere situazioni come queste gli aiuti saranno solo un prendere da una parte e togliere dall'altra.


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