Non il crollo, ma la supina rassegnazione
Hai ragione, basta con questo odio reciproco. Perchè vessare un povero proprietario con irragionevoli richieste di sconto? Perchè frustrare tante speranze e tanti sogni di ricchezza? L'altra variabile in giuoco, come tu giustamente sottolinei, è lo stipendio. Variabile quant'altre mai sottovalutata nella sua possibilità di crescere indefinitamente, tanto più in un quadro di fiammeggiante crescita come l'attuale. E per chi, per ignavia, scarse doti naturali, disfattismo, non riesca ad incrementare il proprio guiderdone, beh, poffare! Che vada altrove.
Io so solo che lavoro da 13 anni. Nel 2000 avevo la ragionevole speranza di risparmiare qualcosa per comperarmi (o me pretenzioso!) un bilocale in periferia. Nel corso degli anni ho visto i prezzi più che raddoppiare, mentre il mio stipendio si è ben guardato dal farlo (ma qui entrano sicuramente in gioco demeriti personali). Ora sono in affitto, per una cifra che ritengo esagerata ma senza nessuna possibilità di acquisto se non rinunciando a vivere fino ai 70 anni.
Hai ragione, non è il crollo la soluzione. E' l'espatrio.