Tramonta l'era del debito

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(sylvestro)
00mercoledì 24 agosto 2011 19:29
Che sia pubblico o privato non va piu' di moda, anzi ...
Moody’s declassa il debito del Giappone

24/08 18:55 CET

Crisi economica - Giappone - Politica giapponese

Dopo il declassamento degli Usa da parte di Standard and Poor’s arriva la “bocciatura” anche per il Paese del sol levante, il cui debito ammonta a un livello circa due volte superiore al suo prodotto interno lordo.

Moody’s ha tagliato il rating sul debito sovrano del Giappone ad ‘Aa3’, da ‘Aa2’, a causa del ‘‘grande deficit di bilancio e dell’accumulo del debito pubblico giapponese sin dalla recessione globale del 2009’‘. Una conseguenza immediata é stato il downgrade delle principali banche nipponiche che hanno chiuso in forte calo alla borsa di Tokio.

Una misura che lasciato pressoché indifferente il ministro delle finanze: a suo parere infatti la fiducia nelle obbligazioni da parte degli investitori é immutata.

E’ la prima volta che una grande agenzia di rating abbassa la valutazione sul Giappone dalla catastrofe dell’11 marzo,ma Moody’s aveva espresso le sue preoccupazioni circa il ritmo di crescita dell’indebitamento giapponese già da fine maggio.
(sylvestro)
00lunedì 26 marzo 2012 21:26
Loziodigekko
00martedì 27 marzo 2012 08:30
Re:
(sylvestro), 26/03/2012 21.26:




Direi che era solo ora.


(sylvestro)
00lunedì 2 aprile 2012 14:08
(sylvestro)
00mercoledì 4 aprile 2012 20:40
laplace77
00mercoledì 4 aprile 2012 23:06
Re:
(sylvestro), 04/04/2012 20.40:





hahahaha

intorno al minuto 1:30 dice:

negli ultimi tre mesi del 2011, le banche sono state impegnate a sostenere l'acquisto di bot e cct per, appunto, cercare di abbassare lo spread

a me risulta che lo abbiano fatto per incassare il (4/6% - 1%) di interessi...

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]


poi dice:

il problema e' che non ci sono abbastanza denari sia per sostenere l'acquisto di bot e cct e anche per, nel contempo, di dare soldi alle giovani famiglie

a me risulta evidente che le banche preferiscano investire in titoli di stato, anche se piu' rischiosi di quanto erano tempo fa (vedere haircut grecia), piuttosto che prestarli per acquisti mattonari (che di immobili da liquidare alle aste ne hanno tanti e ne avranno anche di piu'), specie se si tratta di prestarli alle "giovani famiglie" (le cui prospettive occupazionali e reddituali sono note)...

[SM=g1750163] [SM=g1750163] [SM=g1750163]


e complimenti anche all'intervistatrice-suggeritrice per il suo "e quindi significa", ottima "seconda domanda"...

[SM=g7574]


un paio di cosette interessanti cmq gli scappano, intorno al minuto 2:05...

in questo momento, con redditi inferiori a 50.000 euro e' difficilissimo acquistare casa

come se le giovani coppie avessero questi redditi e come se fosse solo questioni di reddito per pagare le rate e non anche di risparmi per il "down payment"...

vi sono poi anche dei fattori, di cui le banche tengono conto, che non sono solo quelli del reddito, ma anche quelli della stabilita', ad esempio, dell'azienda in cui i familiari, appunto, lavorano

incisi a parte, chissa' che vantaggio sulla stabilita' (del posto di lavoro piu' che dell'azienda in se') con il nuovo articolo 18...

per la stabilita' dell'azieda in se', tra crisi, fallimenti, delocalizzazioni, ristrutturazioni, beh...

mi chiedo come mai, tra gli "altri fattori", non abbia menzionato anche il "patrimonio" (dei mutuatari e delle relative famiglie): il grosso e' patrimonio immobiliare (vedi la fidejussione di mamma' con in garanzia anche la casa dei genitori), come mai ora non interessa piu', le banche ne hanno avuto abbastanza?

[SM=g2564972]


piu' interessanti, i dati in coda al servizio...

secondo la FIAIP, nel 2011:

compravendite.........-5,94%
prezzi................-6,90%

la linea del ciclo d'ape punta verso il basso?

laplace77
00mercoledì 4 aprile 2012 23:38
il realismo di idealista...

...specie se comparato ai bei sogni di AI e costruttori,
che si illudono di un ritorno dei mutui a gogo'...


fonte: idealista.it

come saranno i mutui nei prossimi anni

Mercoledì, 4 aprile, 2012 - 09:22


chi vuole comprare casa è sorpreso, per non dire scioccato, dai costi dei mutui. molti nutrono la speranza che quando finisca la crisi i crediti per la casa tornino alla normalità. tuttavia è probabile che i mutui della prima decade degli anni duemila non siano stati affatto normali e che in futuro le condizioni non saranno più così buone

per quanto tutti parlino male dell'euro in pochi si soffermano a pensare quanto la moneta unica abbia migliorato le condizioni del credito, almeno fino allo scoppio della crisi del debito sovrano italiano. negli anni '80 o '90 per comprare casa bisognava avere molti risparmi, perché i tassi di interesse erano molto alti e gli importi, quando andava bene, coprivano il 60% del valore della casa. poi dal 2002 tutto è cambiato e comprare casa è diventato più facile. ma quei mutui eccezionali non li vedremo più. ecco come saranno nei prossimi anni i prestiti per la casa

prendiamo un caso che si è verificato nel passato recente. nel 2010, con l'euribor e l'eurirs ai minimi, i differenziali delle banche erano di circa l'1,5%. il taeg finale, dunque, poteva essere addirittura al di sotto del 4% per un mutuo a tasso fisso. oggi lo stesso credito potrebbe essere tranquillamente al 6,5-7%. migliore la situazione del tasso variabile, ma con bisogna fare attenzione, perché prima o poi l'euribor aumenta

è assai probabile che le banche nei prossimi anni non si espongano più tanto come negli anni tra il 2003 e il 2009. gli spread , ossia i differenziali di guadagno che la banca applica al tasso di interesse del prestito, sicuramente scenderanno (adesso solo pochi istituti sono sotto il 3%) ma è assai probabile che la media sarà comunque del 2%

inoltre la durata del mutuo si ridurrà. i 40 anni saranno sempre più rari, per non dire inesistenti, e la norma saranno 25 anni. l'importo comune coprirà il 70% del valore della casa e le banche saranno più rigide nel valutare la situazione finanziaria dei richiedenti.



chissa' perche' non la dice tutta, pero'...

che cosa ha permesso alle banche di fare i mutui a gogo'?

la prospettiva di fare le cartolarizzazioni, come negli usa,
solo che da noi sono partiti tardi e hanno cartolarizzato poco,
magari perche' erano cmq coperti dalla fideiussione di mamma'...

ce ne vorra' prima che si torni ai "bei tempi" dei mutui folli...
dgambera
00giovedì 5 aprile 2012 00:31
sarà un bagno di sangue (cit.)
(sylvestro)
00venerdì 6 aprile 2012 18:17
[SM=g7814] [SM=g1746735] [SM=g9589]


Arriva il piano famiglie per i debitori meritevoli

6/4/2012

Per le famiglie e le persone in difficoltà con il rimborso di mutui e prestiti l’estensione della ristrutturazione del debito approvata dal Consiglio dei Ministri dà la possibilità di uscire con le proprie forze da una grave situazione economica, soprattutto senza incorrere nel pignoramento dei proprio beni. Infatti, secondo alcuni dati della Banca d’Italia circa il 27,7% delle famiglie è indebitato pesantemente e risulta a rischio fallimento. Tra questi l’11,4% ha difficoltà economiche dovute al pagamento di finanziamenti per l’acquisto o la ristrutturazione di un’abitazione.

Il nuovo disegno di legge denominato Piano Salva Famiglie scioglie l’obbligo da parte del debitore di trovare un accordo direttamente con le banche o gli istituti creditori, soluzione questa che in molti casi dava poche chance di effettuare una rinegoziazione ragionevole da parte del debitore. Chi si trova in difficoltà potrà oggi contare su un organismo di aiuto e sostegno, denominato Composizione della crisi che, oltre a garantire ai creditori la fattibilità del piano di ristrutturazione, definirà le tempistiche e le modalità del rimborso.

La Composizione è il primo passo verso la definizione della ristrutturazione del debito, ma questo passaggio servirà soprattutto a capire l’utilizzo che il richiedente ha fatto dei mutui o dei prestiti che ha contratto, e quindi a chiarire se il richiedente è effettivamente un debitore meritevole. Non sempre, infatti, la somma richiesta è proporzionata al proprio livello di reddito e questo rischia di rendere il finanziamento per il richiedente insostenibile già in partenza.

In alternativa una soluzione percorribile per evitare il pignoramento dei beni sarebbe quella di liquidare i beni a disposizione per fronteggiare, almeno in parte, il debito accumulato. Soluzione, questa, che però non è sempre percorribile perché nella maggior parte dei casi la liquidazione equivarrebbe ad un pignoramento.

Per poter fronteggiare al meglio le situazione di forte difficoltà che possono verificarsi nel caso di licenziamento o di spese improvvise importanti MutuiOnline.it suggerisce di richiedere sempre finanziamenti ampiamente sostenibili dal reddito del consumatore: ad esempio, è buona norma verificare che le rate mensili di un mutuo non superino un terzo dello stipendio (o del reddito mensile disponibile nel caso si tratti di una famiglia con più redditi).

L’altra grande novità risiede nella riduzione della soglia di rimborso dei debiti, che scende dal 70% al 60%: in questa modo il debitore salderà solo una fetta dei debiti e la rimanente verrà cancellata. Ovviamente per soddisfare le richieste dei propri creditori il richiedente potrà offrire, oltre ai beni di cui è proprietario, anche quelli di cui potrà usufruire in futuro come, ad esempio, la liquidazione o un’eredità. In ogni caso tutti i provvedimenti volti a risanare il debito dovranno essere esaminati e poi convalidati da un giudice, al quale spetta l’ultima parola sulla fattibilità del piano e sulla regolarità della richiesta. Una volta presentato il piano di ristrutturazione ai creditori la famiglia, a patto che rispetti il piano, può ritenersi al sicuro non solo dal pignoramento ma dai possibili provvedimenti intrapresi dai creditori che non aderiscono all’accordo (i cosiddetti creditori privilegiati): per loro infatti non rimane altro che rifarsi al provvedimento del tribunale.
(sylvestro)
00domenica 15 aprile 2012 10:10
(sylvestro)
00venerdì 4 maggio 2012 16:43
Rallenta il calo della domanda di prestiti da parte delle famiglie: -9% a marzo 2012


​Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF mostrano che dopo un inizio d’anno caratterizzato da una pesante contrazione del numero di richieste di prestiti personali e finalizzati da parte delle famiglie italiane, nel mese di marzo l’andamento della domanda contiene il calo facendo registrare un più contenuto -9% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Dopo un inizio d’anno caratterizzato da una pesante contrazione del numero di richieste di prestiti personali e finalizzati da parte delle famiglie italiane, nel mese di marzo l’andamento della domanda contiene il calo facendo registrare un più contenuto -9% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Di seguito sono riportati i dati di dettaglio della domanda di prestiti rilevata su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valore assoluto sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Il grafico riepilogativo della domanda di prestiti a partire da gennaio 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti, rende più evidente la dinamica in atto.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Distinguendo la domanda nelle due tipologie di prestiti e confrontando i dati ponderati sui giorni lavorativi rispetto allo stesso mese del 2011, emerge come a marzo 2012 siano stati i prestiti personali a far registrare una performance meno negativa, con un -7% rispetto al -10% rilevato per i prestiti personali. Il grafico seguente mette a confronto l’andamento della domanda di prestiti personali e di prestiti finalizzati a partire da gennaio 2009.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando l’andamento della domanda di prestiti non nel singolo mese ma complessivamente nel primo trimestre dell’anno rispetto ai precedenti, si evidenza un calo pari a -14% rispetto al corrispondente periodo 2011. La contrazione del numero di richieste però sale a -24% rispetto ai primi tre mesi del 2008, quando la crisi economica ancora non era scoppiata.

DOMANDA DI PRESTITI (numero di richieste) nel I trimestre 2012 – a parità di giorni lavorativi


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie


Analizzando le richieste in funzione della durata del prestito, continua ad essere la classe oltre i 5 anni a crescere maggiormente, risultando essere anche quella maggiormente preferita dagli italiani, con quasi il 24% del totale, seguita dalla fascia di durata compresa tra i 2 e i 3 anni (con una quota pari a oltre il 18%), andamenti dovuti principalmente all’effetto dei prestiti finalizzati.
La distribuzione per classi di importo, invece, per i prestiti finalizzati conferma il trend di redistribuzione verso i ticket più bassi: sotto i 5.000 euro si concentra infatti oltre il 67% della domanda complessiva.
L’importo medio dei prestiti finalizzati richiesti nei primi tre mesi dell’anno in corso si è assestato a 5.259 euro contro i 5.407 euro del primo trimestre 2011.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Anche per i prestiti personali si registra una redistribuzione verso gli importi più contenuti e le fasce di importo comprese tra i 5.000 e i 20.000 euro continuano a essere quelle in cui si concentra la maggior parte della domanda, arrivando ad una quota complessiva vicina al 60% del totale. L’importo medio cumulato nei primi tre mesi si attesta a 12.359 euro contro i 12.614 dello stesso periodo del 2011.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando infine l’età dei soggetti richiedenti prestiti, nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati, nel primo trimestre dell’anno in corso è nella classe compresa tra i 35 e i 44 anni che si concentrata la maggior parte della domanda, con oltre il 26% del totale.

“In conclusione, questo rallentamento nella caduta della domanda di Prestiti registrato a Marzo, dopo le forti contrazioni del primo bimestre 2012 – commenta Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF - non deve essere interpretato come una inversione di tendenza, poiché il dato si appoggia su quello di Marzo 2011, cui quando la domanda di Prestiti aveva presentato un cedimento dopo la crescita registrata nel primo bimestre dello scorso anno: siamo ancora in una fase di aspettative confuse, che si riverberano in questi comportamenti altalenanti, perché tattici, messi in atto dalle famiglie italiane”.
(sylvestro)
00giovedì 17 maggio 2012 07:17
click per ingrandire

(sylvestro)
00domenica 27 maggio 2012 10:12
Articolo del 25/05/2012

La situazione dei mutui in Valle d’Aosta


L’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, sezione mediazione creditizia, spiega che le famiglie in Valle d’Aosta hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 24,39 milioni di euro nel quarto trimestre del 2011. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra dunque una variazione delle erogazioni in regione del -24,4% per un controvalore di -7,87 mln di euro.
L’intera Macroarea Italia Nord-Occidentale ha fatto rilevare una variazione rispetto all’analogo trimestre del precedente anno pari a -21,24%, la regione segue la tendenza in atto nell’area di appartenenza.
A livello nazionale è stata registrata una contrazione media del -25,29% e tutte le regioni hanno mostrato una variazione negativa rispetto al medesimo trimestre del 2010. Nonostante la contrazione, la variazione percentuale della regione corrisponde alla 7a miglior rilevazione trimestrale nazionale. Nel periodo in analisi la regione ha inciso per lo 0,22% di tutti i volumi erogati in Italia.
Guardando all’andamento delle erogazioni sui 12 mesi, ed analizzando quindi i volumi di tutto il 2011, la regione Valle d’Aosta mostra una variazione negativa delle erogazioni pari a -16,41% per un controvalore di -19,02 mln di euro. Sono dunque stati erogati nell’ultimo anno 96,92 mln di euro, volumi che collocano la regione all’ultimo posto tra tutte in Italia per volumi erogati con un incidenza sul totale pari allo 0,2%.
Da tenere sempre in considerazione il fatto che gli erogati includono anche i mutui di sostituzione/surroga che negli scorsi anni hanno decisamente sorretto il mercato del credito ipotecario. Tali volumi sono ormai residuali rispetto a quelli espressi negli anni 2009 e 2010. Secondo fonti interne all’Ufficio Studi Tecnocasa questa tipologia di operazioni hanno rappresentato nel quarto trimestre 2011 circa l’1,5% dei volumi mentre rappresentavano circa il 10% del campione esattamente un anno prima.
Nel quarto trimestre 2011 la regione Valle d’Aosta ha fatto registrare un importo medio di mutuo (media ponderata a 12 mesi) pari a 125.900 euro, in diminuzione rispetto a quanto rilevato durante il trimestre precedente quando il ticket medio ammontava a 127.000 euro. Mediamente colui che sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato per circa l’1% in più rispetto al mutuatario medio italiano.
(sylvestro)
00lunedì 9 luglio 2012 13:51

Decisa flessione del mercato del credito alle famiglie nel 2011 e nel primo trimestre del 2012


Secondo la trentaduesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, calano le erogazioni di mutui immobiliari per acquisto di abitazioni (-47% nel primo trimestre 2012) e diminuiscono le erogazioni di credito al consumo (-2,2% nel 2011 e -11% nei primi tre mesi del 2012). Prospettive di crescita contenuta del mercato del credito alle famiglie nel prossimo biennio.



Bologna e Milano, 9 luglio 2012 - Secondo la trentaduesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, nel corso del 2011 e nel primo trimestre del 2012 si è assistito a una decisa flessione del credito alle famiglie. In uno scenario di criticità sul mercato del lavoro e di contrazione del reddito disponibile reale, le famiglie italiane hanno infatti evidenziato una sostanziale cautela nell’affrontare acquisti, soprattutto se di beni durevoli di valore elevato, e investimenti per l’acquisto di immobili. Le politiche di offerta di credito, allo stesso tempo, si sono mantenute selettive a causa dei vincoli e dei costi del funding, dei più stringenti requisiti di capitale e della elevata attenzione da parte degli Istituti alla rischiosità della clientela.

L’andamento del credito al consumo
Nel corso del 2011 si è assistito a una conferma del trend negativo delle erogazioni del credito al consumo (-2,2%), che diventa più marcato nella seconda parte dell’anno e si consolida ulteriormente nel corso del primo trimestre 2012 (-11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Debole anche l'evoluzione delle erogazioni nei maggiori paesi europei, ad eccezione della Germania che, come di consueto, mostra un andamento anticiclico.
In un contesto caratterizzato dalla perdurante incertezza derivante dalla crisi economica e finanziaria ancora irrisolta e da un clima di fiducia che resta su valori minimi, le famiglie italiane hanno limitato i consumi e si sono dimostrate molto prudenti nell'accensione di nuovi finanziamenti; in particolare, i consumi di beni durevoli, per l'acquisto dei quali più frequentemente si ricorre ad un finanziamento, hanno registrato una netta contrazione, mostrando una flessione in linea con quella rilevata per i flussi di credito al consumo. Il comparto dei prestiti finalizzati all'acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari ha chiuso il 2011 con un calo del valore finanziato pari a -9,9% che si è acuito assestandosi a -19,8% nel primo trimestre 2012, scontando il crollo delle immatricolazioni verso soggetti privati.
L’evoluzione delle erogazioni di finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, ed altri beni e servizi finanziabili) risulta negativa nel 2011 (-5,8%) e nel I trimestre 2012 (-11%), dopo il risultato positivo del 2010 (+4,7%).
I prestiti personali, che hanno chiuso il 2011 con una crescita delle erogazioni (+4,3% rispetto al 2010), sebbene mostrino una decisa contrazione dei flussi (-12,3%) nel primo trimestre 2012, si confermano come prodotto "core" per gli operatori. Il loro collocamento, nell'ottica di contenimento del rischio, avviene sempre più attraverso il “canale bancario” e tramite gli sportelli degli operatori specializzati, mentre si riduce il ruolo di agenti e brokers.
Il maggior utilizzo del canale bancario si riscontra anche per l'erogazione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione (CQS/CQP): in tale comparto si è assistito infatti ad una forte diminuzione dell'attività di concessione di plafond ad operatori mandatari e di acquisto di crediti da terzi, a seguito della profonda riorganizzazione del business in atto a partire dal 2009 ed alla conseguente scelta di collocare il prodotto principalmente attraverso i canali diretti. Gli strascichi di tale processo si sono riflessi ancora nell'evoluzione delle erogazioni: nel 2011 la CQS hanno registrato un marcato calo (-9%) ed ha proseguito nel trend negativo anche nel primo trimestre del 2012 (-11,9%).
Infine, il comparto delle carte rateali/opzione, dopo la sostanziale stabilità del 2011 (+0,5% rispetto al 2010), fa registrare, nel corso del primo trimestre 2012, una leggera crescita dei flussi di credito veicolati (+1,7%). Tale evoluzione è attribuibile alla dinamica delle carte opzione, spesso caratterizzate da un utilizzo prevalentemente a saldo, che si mantengono su un percorso di crescita, mentre i volumi movimentati con le carte rateali risultano in contrazione. La maggior tenuta del comparto carte è legata anche al fatto che le transazioni avvengono per finanziare acquisti di beni e servizi di consumo di valore contenuto, garantendo piani di rimborso meno impegnativi per le famiglie. Tale fenomeno è inoltre da associarsi al sempre maggior utilizzo di strumenti alternativi al contante per effettuare i pagamenti.

L’andamento dei mutui immobiliari
A partire dalla seconda metà del 2011 il mercato dei mutui alle famiglie ha evidenziato un progressivo rallentamento, riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali; a scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbe aver concorso anche l’aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti. L’irrigidimento dei criteri di concessione è legato soprattutto alle tensioni sul funding che hanno riflesso l’acuirsi della crisi del debito sovrano. In questo scenario, i flussi di nuove erogazioni finalizzate all’acquisto di abitazioni nel 2011 hanno evidenziato una contrazione pari al -9,1% rispetto all’anno precedente, che è aumentato fino al -47% nei primi tre mesi del 2012.
Sono soprattutto gli altri mutui (mutui per ristrutturazione, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostituzione) a subire una flessione netta: dopo il -24,9% del 2011, nei primi tre mesi del 2012 fanno registrare una contrazione delle erogazioni pari a -80% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tale risultato è dovuto principalmente al crollo delle surroghe, operazioni naturalmente poco attraenti e dunque non richieste in fase di tassi in crescita.
Il permanere di un atteggiamento di massima cautela nelle politiche di offerta e nei comportamenti delle famiglie è testimoniato anche dalla bassa quota di mutui con Loan to Value ratio oltre l’80% dell’immobile finanziato, che nel 2011 ha riguardato appena il 5% circa dei flussi totali dopo l’11% raggiunto nel periodo antecedente la crisi e dall’aumento della quota di nuovi mutui con durata superiore a 26 anni (pari al 42% del totale).
Inoltre, il clima di incertezza ha spinto le famiglie a scegliere soluzioni e formule che le tutelino contro eventuali futuri innalzamenti dei tassi: stanno infatti aumentando le quote dei mutui a tasso misto e a tasso fisso (entrambe al 27% nei primi tre mesi del 2012). Tuttavia, circa il 50% delle erogazioni complessive nel 2011 e il 46% nel primo trimestre 2012 risulta essere ancora stipulato a tasso variabile, favorito dai tassi di mercato di riferimento che si sono mantenuti su livelli contenuti.

L’analisi della rischiosità
Nel periodo di rilevazione il rischio di credito è risultato pressoché stabile: il tasso di default del mercato del credito alle famiglie (ovvero l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione), considerato nel suo complesso (mutui immobiliari e credito al consumo) segue un trend di contrazione nel 2011 e si stabilizza al 2,1% a fine marzo 2012. Infatti, la maggiore selettività della domanda e dell’offerta, insieme alla proroga della moratoria fino a luglio 2012, hanno contribuito a contenere il flusso delle nuove sofferenze del credito al dettaglio.
Per quanto riguarda il comparto del credito al consumo, il tasso di default si è stabilizzato intorno al 2,2%. L’analisi di lungo periodo mostra comunque un livello di rischiosità ancora superiore rispetto a quanto registrato all’inizio del 2007, prima della lunga crisi economico-finanziaria, quando il tasso di default del credito al consumo si attestava all’1,8%, per poi salire al 2,1% già a fine 2007.
Anche gli indicatori di rischio nel segmento dei mutui immobiliari mostrano un trend di stabilità alla fine del 2011, confermato anche nel primo trimestre del 2012 e prevalentemente legato alla proroga della moratoria, il cui obiettivo è quello di garantire ulteriore appoggio alle famiglie in difficoltà. Nello specifico, il tasso di default a settembre 2011 si è attestato all’1,6%, livello che rimane invariato per i trimestri successivi (sempre 1,6% a marzo 2012). In un’analisi di lungo periodo, anche in questo caso si segnala il permanere di un gap con il punto minimo della serie identificato agli inizi del 2007 che mostrava un tasso di default pari all’1%, già salito all’1,2% alla fine di quell’anno, con il progressivo manifestarsi della crisi economico-finanziaria.
Al contenimento della rischiosità nel comparto dei mutui ha contribuito anche l’elevata quota di mutui in essere a tasso variabile, che rappresentano circa il 70% del totale, indicizzati all’Euribor, che si è mantenuto su livelli molto bassi.

Le prospettive
Negli ultimi anni il difficile scenario macroeconomico e finanziario ha determinato una sostanziale diminuzione del reddito disponibile in termini reali e una erosione della propensione al risparmio delle famiglie. Nei prossimi anni l’evoluzione del credito sarà pertanto condizionata da un lato dalla debolezza delle condizioni finanziarie delle famiglie - che penalizzate dagli effetti della manovra di correzione dei conti pubblici e di fronte a prospettive ancora incerte, potrebbero rimandare ulteriormente i progetti di investimento e contrarre le spese dei consumi finanziabili - dall’altro dalle criticità sul fronte del funding, in un contesto in cui si è resa esplicita nel medio periodo la “dipendenza” dal finanziamento dalla Banca Centrale Europea. La lunga fase di incertezza sui tempi di rientro della crisi del debito sovrano incorporata nello scenario, infatti, alimenterà le difficoltà di finanziamento degli operatori sui mercati interbancari e all’ingrosso e contribuirà a mantenere i costi di raccolta più elevati per gli operatori italiani anche sul mercato retail.
A fronte di prospettive di ripresa economica modeste, lo scenario delineato nei prossimi anni si caratterizza, quindi, per una domanda di credito ancora molto debole e per politiche di offerta particolarmente selettive, orientate al mantenimento della qualità del credito e alla necessità di conseguire il rafforzamento patrimoniale. Diventa, di conseguenza, fondamentale per gli operatori la “conoscenza” del cliente, che potrebbe migliorare la gestione della rischiosità in fase di erogazione e aumentare la capacità di cogliere e finanziare i nuovi bisogni delle famiglie.
In questo contesto, si prevede che le consistenze di credito al consumo alle famiglie registreranno una riduzione significativa nel corso del 2012 (-2,7%), in leggera attenuazione nel 2013 (-1,4%). Solo nel 2014 con il lento riattivarsi della spesa delle famiglie le consistenze di credito al consumo dovrebbero ritornare a crescere pur se a ritmi modesti (+1,4%).
Anche per quanto riguarda il mercato dei mutui, la crescita delle consistenze è attesa in progressivo rallentamento, arrestandosi alla fine del 2012 (+0,3%), riflettendo criteri di concessione del credito selettivi e la riduzione della domanda associata alla debolezza del mercato immobiliare. Nel biennio 2013-2014 i prestiti per acquisto di abitazioni dovrebbero riprendere un modesto trend di espansione dello stock (rispettivamente +1,3% nel 2013 e +1,5% nel 2014), in linea con una domanda ancora contenuta e una lenta ripresa del mercato immobiliare, confermando prospettive di evoluzione significativamente più contenute rispetto alla fase pre-crisi.
A fronte del difficile contesto macroeconomico nazionale e, soprattutto dei riflessi che questo avrà sui bilanci delle famiglie, la rischiosità del credito al dettaglio nel prossimo triennio è prevista in crescita.
kemar71
00lunedì 9 luglio 2012 14:07
Su rainews24, la striscetta sotto:
Mutui immobiliari crollo: -47% nei primi tre mesi del 2012.

Eccolo...il titolone di Repubblica : "Crollano i mutui alle famiglie: -47% In forte calo gli importi finanziati" link

Mi piace questo terrorismo psicologico [SM=g9128]

(sylvestro)
00lunedì 9 luglio 2012 18:55
(sylvestro)
00martedì 10 luglio 2012 10:24
Re: Re:
kemar71, 10/07/2012 10.19:





[SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1749718]




[SM=g7802]

[SM=g2326585]
(sylvestro)
00martedì 10 luglio 2012 14:13
Re: Re:
dgambera, 10/07/2012 13.46:




Impressionante [SM=g7840]

Adesso scatenati con la notizia sulle ville e case-vacanza di cui ho solo potuto vedere l'annuncio sui titoli del TG2 oggi [SM=g6942]



[SM=g6941] Me la sono persa, ci provo ...
(sylvestro)
00martedì 10 luglio 2012 14:30
(sylvestro)
00martedì 10 luglio 2012 14:34
Re: Re:
dgambera, 10/07/2012 13.46:



...
Adesso scatenati con la notizia sulle ville e case-vacanza di cui ho solo potuto vedere l'annuncio sui titoli del TG2 oggi [SM=g6942]




TG2 delle 13 - servizio 16 - Il rito dell'affitto delle case vacanza tramonta
(sylvestro)
00martedì 10 luglio 2012 19:31
Stretta sui mutui nel primo trimestre 2012

Estratto da Tg2000 del 9 luglio 2012

(sylvestro)
00giovedì 26 luglio 2012 10:53
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