00 24/07/2012 16:43
Se mi cede anche Breglia è finita [SM=g1765347]




Crisi, otto su 10 pronti a comprar casa

di Edoardo Blosi

Il dato Nomisma conferma la propensione degli italiani a rifugiarsi nel mattone. Ma l'investimento non conviene a chi specula.



Prezzi in discesa e pochi affari. Si può riassumere così l’andamento del mercato immobiliare italiano negli ultimi 4 anni, durante i quali la crisi finanziaria internazionale è riuscita persino a far vacillare un legame che sembrava inossidabile: quello dei nostri connazionali con il mattone, cioè il bene rifugio per eccellenza che, poche volte nella storia, ha tradito le aspettative degli investitori.

IN 5 ANNI RENDIMENTO NEGATIVO DEL 15%. Dal secondo semestre del 2008 a oggi, mentre le Borse internazionali erano in picchiata, anche i prezzi delle case e dei fabbricati hanno avuto infatti una sensibile diminuzione: secondo i dati della società di ricerca Nomisma, nell’arco di 4 anni il calo è stato complessivamente del 10,5% per gli uffici e le abitazioni residenziali e dell’8% circa per i negozi. Certo, non si tratta di crolli vertiginosi come quelli registrati in Spagna, dove la bolla immobiliare ha messo in ginocchio l’intera economia del Paese. Tuttavia, chi nel 2007 ha puntato sul mattone non può dire certo di aver fatto un grande affare. Tenendo conto degli effetti negativi dell’inflazione che erode ogni anno il valore del patrimonio, il rendimento complessivo degli immobili è stato addirittura negativo per oltre il 15% nell’ultimo quinquennio.

LA TENTAZIONE DI COMPRARE. Eppure, agli italiani il mattone continua ancora a piacere. Mentre l’intera area euro rischia il collasso e i mercati finanziari sono di nuovo in picchiata, secondo Nomisma ben l’80% delle famiglie di tutta la Penisola si dichiara interessato a comprare un immobile.
La domanda sul mercato non manca, dunque. Anche perché, visto che i prezzi sono calati e non sono più proibitivi come qualche anno fa, l’acquisto di un bene reale come la casa mantiene comunque un profilo rassicurante e appare sempre una valida alternativa all’altalena dei mercati finanziari, dove molte azioni, bond e persino i titoli di stato rischiano di trasformarsi in carta straccia nel giro di poche settimane.

COMPRAVENDITE A SINGHIOZZO. Pure per il mattone, tuttavia, si profilano all’orizzonte mesi difficili. Rispetto al 2008, le compravendite annue sono calate di oltre il 20% (da 134mila a 105mila) e i tempi medi delle transazioni, in rapporto a 5 anni fa, oggi sono saliti del 25% (da 5,6 a 7,1 mesi), poiché la crisi del sistema creditizio ha reso le banche molto avare nel concedere i mutui ipotecari.
Vendere un fabbricato o un’abitazione sta diventando dunque sempre più difficile, a meno che non venga applicato uno sconto sostanzioso.
Di conseguenza, le quotazioni si stanno muovendo verso il basso: «A fine 2012, i prezzi di mercato registreranno probabilmente un calo del 5% su base annua», dice Mario Breglia, presidente della società di ricerche Scenari Immobiliari, le cui previsioni vengono confermate anche dagli esperti di Nomisma.

DIFFICILE RIPRESA DELLE QUOTAZIONI NEL 2013. In questo contesto macroeconomico tutt’altro che roseo, è dunque difficile guardare avanti con fiducia. «Se non ci saranno segnali positivi sul destino dell’area euro e se lo stato di salute del sistema bancario non migliorerà» dice ancora Breglia, «una ripresa dei prezzi già da 2013 appare al momento molto improbabile». Per questo, il presidente di Scenari Immobiliari oggi ritiene conveniente l’investimento nella casa soltanto se avviene senza finalità speculative, ma per scopi personali. E’ il caso, per esempio, di chi ha già a disposizione un capitale consistente e vuole acquistare un nuovo immobile per andarci ad abitare o per lasciarlo in eredità a un figlio, senza costringerlo a far ricorso all’indebitamento. Breglia, invece, sconsiglia di comprare un’immobile residenziale o commerciale da dare in affitto, a causa del peso eccessivo del fisco. L’introduzione dell’Imu, che comporta per i proprietari un esborso di 1.000 o 2mila euro all’anno per un fabbricato di media superficie (attorno ai 100-200 mq) sta dando infatti un duro colpo al mercato delle locazioni.
[Modificato da (sylvestro) 24/07/2012 16:43]
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