00 09/09/2012 15:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(sylvestro), 9/9/2012 11:44 AM:

C'e' stata tutta una generazione ("dei nostri padri") che con uno stipendio (presunto) normale rivalutato con scala mobile ha mandato avanti la famiglia con più figli, comprato più case e versato un minimo per godere la vecchiaia con pensioni retributive.

A ruota la classe dirigente non ha certo lesinato di premiarsi per questo miracoloso boom economico basato sull'ingigantirsi del debito.

Ci hanno fatto credere che eravamo più bravi (più furbi?) degli altri ma, senza nulla togliere all'impegno e ai sacrifici fatti dalla gente onesta, abbiamo gonfiato muscoli posticci.

In parole povere abbiamo comprato benessere a debito rimandando il pagamento alle generazioni successive. Noi siamo la prima delle generazioni successive...

Ancora con la storia del debito. Ma quale debito? Se esiste un debito allora dovrebbe esserci un altro soggetto che si è temporaneamente privato di qualcosa per prestarcelo.
Tutto quello che è stato edificato dai nostri padri e nonni non è stato il frutto della gentile concessione di qualcuno, hanno lavorato, hanno sudato e in più, oltre a lavorare, nel frattempo hanno anche lottato per ottenere quei diritti che oggi stiamo svendendo alla solita divinità, la finanza, in cambio di nulla.
Loro non hanno comprato benessere da nessuno, il benessere lo hanno edificato "con le loro mani".

Restando in tema di finanza/mercati, ti pare logico che la Grecia, per fare un esempio, debba svendere i propri beni per pagare interessi esorbitanti rispetto al denaro che chiede in prestito? Questo significa restituire un debito, o piuttosto vuol dire regalare cose, beni reali alla speculazione? Che senso ha?

Giacinto Auriti, che tanto ha speso del proprio tempo nel tentativo di far luce circa l'ingiustizia insita nel sistema monetario, per spiegare che il denaro di per sé non ha valore illustrava questo concetto con l'esempio dell'isola deserta: se un banchiere va su un'isola deserta e stampa moneta, quella moneta non avrà valore, perché è il popolo che attribuisce valore alla moneta.

I prodotti dell'ingegneria finanziaria, come sostiene Giuliano Amato in "Lezioni dalla crisi", gira e rigira poggiano sull'economia reale, e quando cede il mattoncino che sta alla base (subprime nel 2007) tutto il resto crolla, semplicemente perché non ha consistenza, è virtuale.
Se non si fosse innescata la crisi subprime il concetto di spread sarebbe rimasto sconosciuto, avremmo forse affermato che gli Stati europei dovevano fare i compiti a casa?

Checché se ne dica in giro, noi con l'austerità stiamo pagando un conto che non ci appartiene.

Syl, non fai che propormi i classici luoghi comuni, ribadisco ciò che ho già scritto, è un po' come con la bolla immobiliare nel 2004/2005, si ripeteva quello che scrivevano i giornali e quello che diceva la TV, dunque per il momento non insisto oltre perché considerata la tua "fede granitica" nel sistema non sarebbe di utilità, solo, mi aspettavo un po' di flessibilità in più ma fa niente, si fa tanto per parlare... buona domenica [SM=g6963]
[Modificato da marco--- 09/09/2012 15:08]