00 05/09/2013 09:50
Coinvolti oltre 70.000 investitori italiani

Ottobre 2001: è passata praticamente un’eternità dalla denuncia dell’Adusbef che portò all’apertura delle indagini bresciane sul crack di Bipop-Carire, la banca emiliana che veniva considerata un vero e proprio fiore all’occhiello della cosiddetta New Economy.
l’allegra gestione dell’istituto di credito era caratterizzata da conti privilegiati tra alcuni personaggi famosi, con tanto di rendimento garantito e prestiti a gettito continuo tra i membri del consiglio di amministrazione.

iljournal

Bipop svia l'ipotesi di fallimento
Dopo una maratona nella nottata, il Cda di Bipop approva finalmente il piano di salvataggio e la creazione di una commissione ristretta per eventuali aggregazioni

28 dicembre 2001
qn

RISPARMIO TRADITO E GIORNALISMO TRADITO - Diverse grandi banche nel capitale di molti giornali oppure diversi editori indebitati con le banche. Risultato: annullato il diritto dei cittadini all’informazione

Conferenza stampa il 19 ottobre 2004 a Montecitorio promossa da 15 parlamentari sul tema "BIPOP-CARIRE:
come s’inganna un risparmiatore. La parola ai truffati – Presentazione
dell’indagine promossa dal Comitato risparmiatori. I risultati di oltre 500 questionari". Nel caso coinvolti più di 70.000 risparmiatori e piccoli azionisti con una distruzione di risparmio superiore ai 10 miliardi di euro, Mentre la notizia ha avuto ampio risalto su varie testate (in RAI 1 è stata la prima notizia del TG Economia, con interviste e preannuncio nel TG1), su altre testate (Sole 24 Ore, Corriere della Sera e La Repubblica) non è apparso neppure un trafiletto.

14 febbraio 2005
OrdineDeiGiornalisti

Oggi una famiglia reggiana è riuscita a ricevere un risarcimento parziale da Unicredit, subentrata a Capitalia che a sua volta aveva incorporato Bipop. 7 mila euro a fronte di 15 mila persi in pochi mesi. La famiglia faceva parte di quelle 4mila riunite nel Comitato risparmiatori e piccoli azionisti Bipop-Carire, promosso da Azionariato diffuso. Dopo anni di tentativi di conciliazione respinti, Azionariato Diffuso ha portato 5 richieste di risarcimento davanti alla Camera di conciliazione e arbitrato istituita presso la Consob, uno strumento a tutela dei risparmiatori in vigore soltanto da pochi mesi. Unicredit però ha tenuto un atteggiamento ambiguo.
“Delle 5 domande pilota una è stata respinata all’inizio perchè l’investitore aveva acquistato azioni da un’altra banca – spiega Giorgio Salsi, presidente di Azionariato diffuso – delle altre 4 una è stata accettata e le altre 3, pressochè identiche, respinte”.

Il procedimento penale, avviato dalla Procura del Tribunale di Brescia e poi trasferito a Milano, si concluse con diverse assoluzioni e il patteggiamento degli imputati, che ricevettero pene pecuniarie irrisorie. Nulla andò alle 2mila persone che si costrituirono parte civile durante il processo. Diversi risparmiatori e piccoli azionisti hanno intentato cause civili, alcune sono ancora in corso.

27 novembre 2011
telereggio
[Modificato da pax2you 05/09/2013 10:18]