Disoccupazione record: vola al 13,6% nel trimestre, al 46% tra i giovani
Il tasso rilevato dall'Istat è il più alto dal 1977: sono senza lavoro quasi 3,5 milioni di persone, in aumento di oltre 200mila unità rispetto allo stesso periodo del 2013. Ad aprile è calato anche il livello di occupazione sceso di 0,2 punti percentuali al 55,4%
MILANO - La disoccupazione corre senza soste: nei primi tre mesi del 2014 ha registrato l'undicesimo trimestre consecutivi di crescita dal 2004. E così i dati del periodo, diffusi dall'Istat, sono drammatici: nei primi tre mesi dell'anno il tasso è salito fino al 13,6%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'indicatore sale per entrambe le componenti di genere, portandosi al 12,9% per gli uomini e al 14,5% per le donne: "Stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamoci storielle" ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
In effetti si tratta, in base a confronti annui, di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall'inizio delle serie trimestrali, partite nel 1977. La situazione, però, è ancora peggiore sul fronte giovanile: il tasso dei senza lavoro tra i 15 e i 24 anni è al 46%. In assoluto, i disoccupati sfiorano i 3,5 milioni, in aumento di oltre 200mila unità rispetto allo stesso periodo del 2013
Ad aprile il tasso di disoccupazione è rimasto invariato rispetto a marzo al 12,6% ed è salito su anno di 0,6 punti percentuali. Preoccupa, piuttosto, il calo del tasso di occupazione sceso di 0,2 punti percentuali ad aprile al 55,4% (-0,3 punti su anno).
La situazione più drammatica resta nel Mezzogiorno, dove il tasso di disoccupazione vola al 21,7% e tra i giovani arriva al 60,9%: in particolare tra i 15 e i 24 anni sono 347mila i ragazzi in cerca di lavoro (il 14,5% della popolazione
in questa fascia d'età).
In particolare, il numero di individui inattivi tra 15 e 64 anni aumenta dello 0,6% rispetto a marzo (+81mila), ma diminuisce dello 0,6% rispetto a 12 mesi prima (-84mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e in diminuzione di 0,1 punti su base annua.
La fotografia del mercato del lavoro allarma il governo, con il ministro competente, Giuliano Poletti, che spera nel cambio di passo: "L'obiettivo è produrre entro fine anno almeno il cambio di segno", ha sottolineato a un convegno della Fondazione Cariplo. "Teniamo conto - ha aggiunto - che parliamo degli esiti del trimestre in cui il pil italiano è sceso dello 0,1% per cui l'occupazione si è allineata a quel dato". Si è poi concentrato sulla necessità di reperire le risorse per la cassa in deroga: "Le coperture ci sono per la parte ordinaria e straordinaria, per la cassa in deroga sappiamo che c'è un problema di coperture che è derivato dalla precedente legge di Stabilità. E' un problema su cui il governo dovrà intervenire, integrando le risorse".
Eurostat. Rispetto all'Italia, l'Eurozona è in controtendenza con un lieve calo del tasso di disoccupazione che ad aprile è passato all'11,7% dall'11,8% di marzo, un anno prima era al 12%. Nella Ue è passato al 10,4% da 10,5% a marzo; un anno prima era al 10,9%. Lo rileva Eurostat sottolineando che ad aprile c'erano 25,471 milioni di disoccupati di cui 18,751 milioni nell'Eurozona: rispetto a marzo i disoccupati sono 151mila in meno nella Ue e 76mila nell'Eurozona: rispetto a un anno prima sono calati di 1,167 milioni e 487mila rispettivamente.
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Timida ripresa per il mercato delle case: nel primo trimestre +1,6%
Il settore commerciale traina il comparto, ma in molti hanno fatto slittarei rogiti al nuovo anno per pagare meno imposta di registro. Bologna e Genova le città più dinamiche per il mercato residenziale, ancora in sofferenza Napoli e Palermo
MILANO - Qualche spiraglio di recupero nella prima parte dell'anno per il mercato della casa, anche se i dati sono leggermente falsati dal tentativo di cogliere una imposta di registro più conveniente. Nei primi tre mesi del 2014 il mercato immobiliare cresce dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. A fare da traino sono soprattutto il settore commerciale (+4,7%) e il residenziale (+4,1%), anche se i dati risultano influenzati dallo slittamento di una parte dei rogiti al nuovo anno per sfruttare la più conveniente imposta di registro.
Sono questi i dati che emergono dalla Nota trimestrale Omi, lo studio realizzato dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate che analizza l'andamento del mercato immobiliare italiano nel primo trimestre 2014.
Il settore residenziale. Con 98.403 transazioni, il mercato immobiliare delle abitazioni segna una crescita del 4,1%, più marcata al Centro (+10,5%) e al Nord (+4,7%), mentre resta negativo il Sud (-1,6%), seppur con minore intensità rispetto agli stessi periodi precedenti. L'aumento delle compravendite ha interessato in misura minore i Comuni non capoluogo (+1,7%) e maggiormente i capoluoghi che segnano un +8,8%, con un picco nei capoluoghi del Centro (+17,3%).
Le abitazioni nelle principali città. A guidare la classifica della ripresa del mercato residenziale è Bologna (+29,2%), seguita da Genova (+25,3%) e Roma (+21,4%). Bene anche Torino (+10,8%), Firenze (+9,7%) e Milano (+3,4%),
mentre chiudono il primo trimestre 2014 ancora con il segno negativo Palermo (-1%) e Napoli (-25,2%), dove, però, il dato delle compravendite nel I trimestre del 2013 era stato alterato dalle dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico del Comune: l'hinterland napoletano fa, infatti, registrare un dato positivo, +4,1%, mai rilevato dal 2010.
Il settore non residenziale. Andamento diversificato, invece, per i settori non residenziali, con il commerciale che cresce del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il produttivo che perde lo 0,8% e il terziario il 10,3%. In particolare, il terziario (che comprende le unità immobiliari censite in catasto come uffici e istituti di credito) prosegue il trend negativo, che vede il comparto in perdita da dieci trimestri consecutivi.
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[Modificato da pax2you 09/06/2014 14:03]