00 22/07/2007 18:32
L'oligarchia finanziaria dietro la truffa ecologista
26 marzo 2007 – Al Gore ha presentato la sua frode ambientalista a due commissioni riunite del Congresso degli Stati Uniti il 21 marzo. Ha esposto la sua tesi secondo cui il pianeta Terra avrebbe “la febbre”, come ha detto, e che ci troviamo di fronte ad una “emergenza planetaria”. La colpa è stata da lui attribuita all'aumento della popolazione mondiale. Nelle ultime settimane gli sarebbero poi giunte le notizie peggiori: il ghiaccio artico rischia di scomparire del tutto già tra 34 anni. I terremoti glaciali stanno scuotendo la terra e l'aumento della temperatura fa evaporare il metano dal permafrost e dai fondali oceanici.
Al Gore e che ha dato vita all'attuale attacco generalizzato all'industrializzazione, che comprende una nuova bolla speculativa basata sul “carbon trading”, il mercato dei diritti alle emissioni di CO2.
Occorre una moratoria sulle centrali a carbone che non dispongono dei sistemi di filtraggio (ma dove sono?). Gore ha chiesto agli americani di prodursi da soli l'energia di cui hanno bisogno e di pagare una tassa sul consumo dell'acqua. Ha chiesto che il costo dei mutui casa sia agganciato alle emissioni di CO2, ignorando la crisi del debito che minaccia milioni di mutuatari.
Le istituzioni più impegnate a sostenere truffe ecologiste come quella del riscaldamento globale ci conducono dritto ai vertici dell'oligarchia finanziaria mondiale. Un esempio è dato dall'Investors Newtwork for Climate Risk (INCR). Questo gruppo ha usato il libretto degli assegni al Congresso, il 19 marzo, per ottenere una legge che dovrebbe “contrastare” il cambiamento climatico. Forte dei suoi 4 mila miliardi di dollari, l'INCR, che ha uffici sia a Londra che a Wall Street, ha indetto una conferenza stampa il 19 marzo per chiedere la riduzione dell'emissione di biossido di carbonio e di altri gas, mirando evidentemente ad ottenere una riduzione generalizzata dell'economia fisica.
L'INCR fu costituito nel 2003, in occasione del primo vertice degli Investitori Instituzionali sul Rischio Climatico che si tenne alla Nazioni Unite. Vi parteciparono fondi pensione, tesorieri delle amministrazioni statali, qualche grande corporation e grandi finanziarie. L'INCR afferma di essere costituito da “oltre 50 investitori con un capitale di quasi 4 mila miliardi” e di occuparsi “delle crescenti minacce e opportunità derivanti dal cambiamento climatico”.
Vediamo infine chi sono i proprietari di INCR: Merrill Lynch; Allianz (prima assicurazione mondiale, proprietaria tra l'altro anche di Dresdner Bank, PIMCO investment fund e Fireman's Insurance); Wells Fargo Bank; British Petroleum America; Dupont; General Motors; Ford; Sun Microsystems, ecc.
www.movisol.org
--- $ 100 WILL BUY THIS CAR MUST HAVE CASH LOST ALL ON THE SOTCK MARKET---