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Pignoramenti immobiliari: la situazione italiana

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    00 20/04/2015 21:35
    Le case ormai si vendono solo con le aste immobiliari (Fonte: gazzettadireggio.gelocal.it - di Massimo Sesena - 20/04/2015)

    Record a Reggio Emilia: quaranta appartamenti venduti ogni mese attraverso l’Istituto vendite giudiziarie del tribunale...
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    00 14/05/2015 08:34
    Aste in aumento 80.000 nel 2014 +20% in un anno (Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - 14/05/2015)

    Giornali e siti web di lutto il Paese continuano a soffermarsi sulle aste giudiziarie, studiando il fenomeno e talvolta suggerendo il comportamento migliore che conviene adottare qualora si intenda partecipare alle aste. Consigli che si aggiungono a quelli che non facciamo che ripetere da quando, ormai sono passati parecchi anni, la Gazzetta dedica diverse pagine il giovedì di ogni settimana agli “avvisi giudiziari”, riteniamo sia importante per la migliore comprensione del tema riproporre l’argomento con sempre nuove parole ed osservazioni. Oggi è la volta dcl rapporto della Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari. riportata dal sito web di Latina Lunanotizie.it, che in primo luogo si sofferma sulla crescita del fenomeno delle aste. Nel 2014 ne sono state indette quasi 80.000, con una crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. L’incremento rispetto al 2011 ha raggiunto quota 57,94%...
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    00 10/07/2015 13:30
    Case all'asta, in un anno +11, 9% , boom hotel (+35% ) (Fonte: ilghirlandaio.com - di Giusy Iorlano - 10/07/2015)

    Roma, 10 lug. Il numero degli immobili residenziali all'asta in Italia è aumentato dell'11,6% in un anno: le procedure in corso sono infatti 30.746, a fronte delle 27.553 rilevate nel giugno 2014. E' quanto emerge dal rapporto annuale sulle aste immobiliari del Centro studi Sogeea.
    Complessivamente gli immobili all'asta sono 48.263 l'incremento rispetto al giugno 2014 e' pari all'11,9%. Poco più della metà delle case in vendita (15.660) si concentra nel nord del Paese, un quarto di esse, pari a 7.539 unità , è localizzato in Lombardia, regione che precede nettamente Lazio (2.921), Veneto (2.894), Sicilia (2.863), Piemonte (2.465) e Campania (2.327). A livello di province, invece, spiccano i 2.307 immobili residenziali di Bergamo, con Roma a quota 1.596 seguita da Brescia (1.253) e Milano (1.085).

    "A determinare un incremento così consistente degli immobili residenziali all'asta sono stati soprattutto i centri medio-piccoli - spiega Sandro Simoncini, presidente di Sogeea -. Ciò é confermato anche dal fatto che i due terzi delle case in vendita, oltre ventimila, hanno un valore inferiore a centomila euro". Crescita esponenziale per il comparto turistico-ricettivo con 158 procedure in corso, +35%. In più della metà dei casi, il valore delle strutture é inferiore al milione di euro, ma ben 25 di esse superano il muro dei 3 milioni. La metá circa del totale è localizzata al sud o nelle isole maggiori".

    Il più alto numero di vendite in corso si concentra nella provincia di Roma (11), seguita da quelle di Cuneo (10), Frosinone, Grosseto e Palermo (8 ciascuna); subito dietro ci sono Napoli e Salerno con 7. A livello di regioni, invece, in testa c'é la Sicilia (25) davanti a Lazio (23) e Piemonte (22). In totale, sono 50 le province e 14 le regioni con almeno una struttura turistico-ricettiva all'asta.
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    00 27/12/2015 09:17
    2015: esecuzioni immobiliari triplicate
    Boom esecuzioni: troppe aste potranno drogare i prezzi (Fonte: ilfriuli.it - 27/12/2015)

    Nel corso del 2015 sono triplicate rispetto all’anno precedente.

    Nel 2016, il numero delle compravendite immobiliari residenziali dovrebbero subire un’impennata (vedi l’articolo a fianco). Tuttavia, non è detto che tale dato possa essere positivo sul versante del valore degli immobili. Il problema? Per il presidente regionale della Fiaip, Leonardo Piccoli, è rappresentato dal boom delle esecuzioni (ovvero, la vendita all’asta delle abitazioni di chi non riesce a pagare i propri debiti.

    “Nel corso del 2015 - spiega l’agente immobiliare - le esecuzioni sono triplicate rispetto all’anno precedente. E per il 2016 si prevede che il 10 per cento delle compravendite seguirà questo canale. Il fatto è che, nonostante le novità introdotte negli ultimi anni sul lato della pubblicità, le unità immobiliari vendute all’asta sono spesso comperate al 50 per cento del loro valore. Questo perché ancora oggi gli immobili sono aggiudicati per lo più alla terza asta e ogni passaggio comporta una diminuzione del 20 per cento della base. Tutto ciò può ‘drogare il mercato, facendo diminuire i prezzi al metro quadro. Senza contare il dramma personale di chi si vede messi all’asta i propri beni. Facciamo l’esempio di chi ha comperato un appartamento a 100mila euro con un mutuo all’80 per cento. La stima per la base d’asta sarà un po’ inferiore, diciamo 90mila euro. Alla terza asta, si partirà da 46mila euro. In questo modo, la banca che ha concesso il credito recupererà solo una parte di quanto prestato e all’ex proprietario non resterà nulla in mano, né il capitale versato, né le rate del mutuo regolarmente versate fino a quel momento. A guadaganrci sono soprattutto gli speculatori, dal momento che ancora oggi le persone comuni difficilmente acquistano a scatole semichiusa”.

    Dall’altra parte, però, ci sono alcuni strumenti che potranno favorire nel 2016 chi vuole acquistare. “Il primo - dice Piccoli - riguarda le agevolazioni fiscali sulla prima casa. In passato, per poter usufruire del beneficio (imposta al 2 per cento anziché al 10) era necessario prima vendere la vecchia abitazione e poi acquistare quella nuova. In questo modo, tuttavia, tutto si bloccava, viste le difficoltà che si hanno nel trovare un compratore. Il prossimo anno, invece, si potrà acquistare subito la nuova casa con le agevolazioni, con l’impegno di vendere la vecchia entro l’anno. In caso contrario, c’è la possibilità di cedere all’impresa da cui si compera la casa lasciata, seppur a un prezzo inferiore”.

    Il secondo strumento è il leasing, “che - sottolinea Piccoli - è un affitto con diritto di riscatto. Vista la grande mobilità lavorativa e la litigiosità familiare (i clienti spesso ritornano in agenzia una volta ogni 7-8 anni, cosa che un tempo non capitava), si può chiedere a una finanziaria di acquistare l’immobile e di concordare una cifra mensile e un riscatto finale. In caso di abbandono prima del tempo, avrò semplicemente pagato un affitto, in caso contrario sarò proprietario. Resta da capire quali dovranno essere la durata del contratto, l’importo mensile e quello a riscatto”.
    [Modificato da marco--- 27/12/2015 09:19]
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    00 11/01/2016 08:53
    Si sgonfia il boom delle aste immobiliari (Fonte: italiaoggi.it - di Luigi dell'Olio - 11/01/2016)

    E' ancora presto per parlare di una vera e propria svolta, ma i segnali che arrivano dal segmento delle aste immobiliare fanno ritenere che la fase più dura della crisi sia ormai alle spalle. Continuano a susseguirsi i casi di famiglie che non riescono più a onorare le rate per la carenza di reddito, ma il loro numero è inferiore rispetto a qualche anno fa. E, di pari passo, anche l’atteggiamento delle banche si è fatto più «amichevole»: gli istituti di credito hanno compreso che concedere respiro (sotto forma di congelamento delle rate) ai mutuatari in difficoltà è più conveniente, dato che farsi carico di nuovi immobili significa impegnare liquidità, che altrimenti può essere dedicata alle normali operazioni di credito.

    Mercato verso la normalizzazione. Sandro Simoncini, presidente di Sogeea e docente a contratto di Urbanistica e legislazione ambientale presso l’università Sapienza di Roma, saluta positivamente il trend: «Negli ultimi sei mesi le vendite all’incanto andate a buon fine non sono state compensate dall’arrivo sul mercato di altrettante case, segno che le persone che si trovano in difficoltà economico-finanziaria stanno fortunatamente diminuendo e che gli istituti di credito sono meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza». Questo è accaduto principalmente per due ragioni: le banche sono consapevoli che il valore degli immobili è drasticamente calato negli ultimi anni e, di conseguenza, un’asta non le farebbe comunque rientrare dei capitali erogati. Inoltre tra gli istituti di credito è ormai diffusa la consapevolezza che, in molti casi, le difficoltà di chi ha acceso un mutuo sono legate a meccanismi discutibili come quello degli interessi scaturiti dagli interessi. «Va comunque sottolineato che nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di immobili non di pregio, per cui è ancora la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi», ricorda Simoncini. «Il 66% delle case in vendita ha un prezzo inferiore ai 100 mila euro, quota che sale all’88% se prendiamo in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100 mila e 200 mila euro». Di contro, considerando il punto di vista di chi è interessato ad acquistare, la presenza sul mercato di così tante case offre notevoli opportunità d’investimento. «Molti istituti bancari mettono a disposizione strumenti finanziari ad hoc per procedere all’acquisto e i meccanismi di vendita all’asta sono trasparenti e tutto sommato semplici: chi ha disponibilità di denaro può realizzare dei veri e propri affari e c’è sempre la possibilità di farsi seguire da un tecnico o da un professionista del settore per avere la sicurezza di non commettere passi falsi», aggiunge l’esperto.


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    00 13/01/2016 09:12
    Inversione di tendenza per le aste immobiliari: - 6,7% negli ultimi sei mesi (Fonte: idealista.it - 12/01/2016)

    A fronte dei continui aumenti degli scorsi anni, negli ultimi sei mesi il numero delle case all'asta è diminuito del 6,7%. È quanto emerge dal rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro studi Sogeea, che registra un'inversione di tendenza imputabile a una diminuzione delle persone che si trovano in condizioni economico-finanziario difficili e a politiche meno aggressive degli istituti di credito.
    Distribuzione geografica delle aste

    Il numero delle case all'asta in Italia è diminuito del 6,7% in sei mesi: le procedure in corso sono infatti 28.672, a fronte delle 30.746 rilevate all'inizio di luglio 2015. Più della metà degli immobili residenziali in vendita (16.391) si concentra nel nord del Paese; seguono il Centro con 6.711, il Sud con 3.026 e le Isole con 2.544. Poco meno di un quinto delle case oggetto dello studio, pari a 5.411 unità, è localizzato in Lombardia, regione che precede nettamente il Veneto (4.348); più staccati Piemonte (2.740), Lazio (2.299), Sicilia (1.971), Emilia Romagna (1.879) e Toscana (1.713). Sopra il migliaio di case all'asta anche Campania (1.267) e Liguria (1.057). Appena 16 gli immobili residenziali all'incanto in Valle d'Aosta.

    A livello di province, invece, spiccano le 1.596 case all'asta di Vicenza, con Bergamo a quota 1.324 seguita da Roma (1.320), Torino (1.238) e Brescia (1.127).
    Un mercato sensibilmente ridotto

    "Il numero di immobili residenziali all'asta nel nostro Paese si è sensibilmente ridotto, segnando una importante inversione di tendenza rispetto al recente passato. - ha spiegato Sandro Simoncini, presidente di Sogeea - Negli ultimi sei mesi le vendite all'incanto andate a buon fine non sono state compensate dall'arrivo sul mercato di altrettante case, segno che le persone che si trovano in difficoltà economico-finanziaria stanno fortunatamente diminuendo e che gli istituti di credito sono meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza".

    "Questo per almeno due motivi: le banche sono consapevoli che il valore degli immobili è drasticamente calato negli ultimi anni e, di conseguenza, un'asta non le farebbe comunque rientrare dei capitali erogati; inoltre sanno che, in molti casi, le difficoltà di chi ha acceso un mutuo sono legate a meccanismi discutibili come quello degli interessi scaturiti dagli interessi"

    "Va comunque sottolineato che nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di immobili non di pregio, per cui è ancora la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi: il 66% delle case in vendita ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale addirittura fino all'88% se prendiamo in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro".
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