00 12/09/2007 19:39
sui mutui sbuprime
da quello che ho capito io, la crisi dei mutui subprime per quanto grave e per quanto devastante essa sia è solo la miccia che ha fatto esplodere la polveriera. Sono un po' OT ma vi delineo il quadro macroeconomico in questo momento..
come si diceva il problema essenziale adesso è che il circuito interbancario è fermo, il libor (il tasso di riferimento per questi scambi non diminuisce) per il semplice fatto che manca la fiducia reciproca nelle esposizioni a certi tipi di veicoli finanziari.....

www.movisol.org/07news142.htm

qualcuno lo chiama già un "infarto".. di punto in bianco si è arrestato l'oceano di liquidità che ha retto i mercati e gli utili fino all'esplodere di questa crisi, in maniera tanto veloce che ha spiazzato tutti.
Nonostante le iniezioni di liquidità prendendo in garanzia qualunque genere di titolo monnezza, le banche nn riescono a rastrellare la liquidità necessaria.
I nuovi timori sono dati da ABCP, CONDUITS, SIV & SIV LITES
Leggo che entro il 18 settembre scadranno 140 mld di dollari di commercial paper che le banche emesse dovranno rifinanziare se il mercato non assorbirà...

ecco l'esposizione di alcune banche a questo genere di strumenti:



www.movisol.org/07news148.htm

Disperazione nel reparto rianimazione delle banche centrali

Nella prima settimana di settembre le banche centrali hanno continuato a gettare benzina sul fuoco iniettando nuova liquidità nel sistema. Ma più iniezioni fanno e più devono constatare che il sistema è morto. Banca Centrale Europea, Federal Reserve e Banca d'Inghilterra hanno speso 100 miliardi di dollari nel tentativo di riavviare un sistema di prestiti interbancari ormai bloccato, per poi dover ammettere che il tentativo è stato inutile. La BCE ha reso ufficiale la sua svolta politica con l'annuncio di lasciare invariato il tasso d'interesse primario il 6 settembre e spiegando che lo scopo dell'iniezione di denaro (42 miliardi di Euro in un sol giorno) era una riduzione del tasso di prestito interbancario nella speranza che le banche ricominciassero a prestarsi denaro l'un l'altra. Ma il Libor a tre mesi non si è ridotto affatto. La BCE ha annunciato nuovi piani per ridurre il Libor la settimana prossima. Ancora benzina sul fuoco.
Le banche centrali si rifiutano di ammettere che il sistema creditizio può essere riavviato soltanto nel contesto di una riorganizzazione fallimentare, come sostiene LaRouche. Il mese scorso la Federal Reserve ha annunciato che avrebbe accettato qualsiasi titolo spazzatura come collaterale, sempre nel tentativo di riavviare il sistema creditizio, ma poiche non può offrire più di quanto il mercato ora valuti quei titoli (circa il 60% del loro valore nominale), anche quello sportello non è servito a niente.
Tra il 10 ed il 18 settembre scadono titoli garantiti da attivi (asset backed commercial papers) per un valore di circa 130 miliardi di dollari che debbono essere rifinanziati e per i quali le banche hanno ammassato liquidità. Ora i banchieri si rendono conto che il tempo è agli sgoccioli. In un discorso pronunciato a Mosca, Hans Joerg Rudloff, presidente di Barclay Capital, ha affermato che le prossime quattro/sei settimane saranno fondamentali per determinare se il sistema può sopravvivere. Il sistema ha subito “un attacco cardiaco”, ha detto Rudloff. Di conseguenza le banche non trattano più i propri attivi giacché tutti sanno che i loro prezzi sono inflazionati. Per Rudloff “la questione principale resta questa: siamo in grado di definire un nuovo livello di prezzi per questi assets? Se rimaniamo incartati il paziente finirà per morire”.
Teoricamente il commercio potrebbe ricominciare quando per quegli assets si definirà un prezzo realistico, ma “realistico” comporterebbe un'insolvenza generale, la bancarotta per l'intero sistema. Di contro, anche continuare a sostenere i prezzi correnti comporta a sua volta l'insolvenza.
In effetti, l'amministratore delegato di Deutsche Bank Josef Ackermann ha notato, in un'intervista al Financial Times del 6 settembre, che i banchieri internazionali si sono consultati per due settimane di seguito al telefono senza riuscire a mettersi d'accordo su come depennare le perdite. “Ancora non c'è una politica comune”, ha lamentato. “Nessuno l'avrebbe detto... che la liquidità si sarebbe prosciugata così di colpo”, ha aggiunto facendo l'ingenuo. Nell'incontro dei banchieri a Cernobbio, il 7 e 8 settembre, l'argomento principale degli incontri è stato: quale grande banca andrà a fondo per prima?


insomma allacciate le cinture!!

"Lo schiavo non è chi ha la catena al piede, ma colui che non è più capace di immaginare la libertà"