00 09/10/2007 22:38
Vogliamo parlare ancora di fondamentali?
Il tasso di crescita medio negli ultimi 4 anni della liquidità globale, sia in termini reali (al netto dell’inflazione) che in termini nominali, è stato del 14% (reale) e quasi del 18% (nominale).
Questa disponibilità elevata di denaro a tassi d'interesse storicamente bassi ha determinato il boom di domanda di tutti i tipi di asset: immobili, azioni e materie prime.
La liquidità, in particolare nell’ultimo anno, è alla continua ricerca di investimenti sempre più redditizi e quindi rischiosi.
Prova ne è la crescita esponenziale delle operazioni di Private Equity, LBO e M&A, le quali sommate hanno raggiunto i picchi del 2000.
Nel 2006 sui mercati azionari mondiali, considerando anche i giorni festivi, si sono concluse operazioni straordinarie per un controvalore giornaliero di 10 miliardi di Dollari.
Il mercato azionario quindi, come si suole dire ultimamente, è “driven liquidity” cioè guidato dalla liquidità.
Il carburante a disposizione del mercato azionario e degli investimenti nell'economia reale è quindi consistente.
Alla luce di tutta questa liquidità in cerca d’impiego, s’invoca l’espansione dei multipli cioè si giustifica una crescita dei prezzi delle azioni superiore alla crescita futura degli utili.
Il grafico degli ultimi 17 anni dell’indice S&P500 raffrontato con il suo Price/Earning Ratio (il multiplo più conosciuto) evidenzia che alla fine del ciclo rialzista dei primi anni 90 il P/E si era prima contratto (gli utili crescevano più dei prezzi delle azioni), per poi aumentare nell’ultima parte degli anni 90 (i prezzi crescevano più degli utili).

Vorrei sottolineare che nel frattempo la situazione è peggiorata.....




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