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Articolo 'ammazza-blog': la mobilitazione varca i confini della blogosfera (Fonte: notizie.virgilio.it - 27/07/2010)

La polemica ha superato i confini del mondo dei blogger e contro l'obbligo di rettifica si schierano sempre più numerosi i paladini della libertà online

"Ddl intercettazioni, ora bisogna salvare i blog", "Internet, ultimi giorni di libertà", "Hanno paura di noi", "Vogliono imbavagliare (anche) la Rete", "La diabolica rettifica"... sono solo alcuni dei titoli che lanciano le ultime notizie online inerenti al ddl intercettazioni.

La polemica è suscitata dalla norma contenuta nell'art. 1 comma 29 del controverso disegno di legge che dovrebbe approdare in Aula nei prossimi giorni. La disposizione prevede l'obbligo di rettifica, entro 48 ore dalla richiesta, per blog e siti internet, sotto la minaccia di una sanzione fino a 12mila e 500 euro.
Nei giorni scorsi, due emendamenti presentati in Commissione Giustizia alla Camera, al fine di "ammorbidire" l'impatto della disposizione sul mondo di Internet, sono stati dichiarati "inammissibili" dal Presidente, Giulia Bongiorno.
L'obbligo di rettifica è già previsto dalla legge sulla stampa e riguarda esclusivamente le testate giornalistiche registrate o chi sceglie di svolgere la professione di giornalista. Con questa norma viene di fatto abolita la differenza tra testate giornalistiche, blog o siti di informazione.

La polemica ha superato i confini della Blogosfera e vede mobilitarsi personaggi politici, intellettuali, giornalisti (italiani e stranieri), esperti di diritto informatico. Sono stati creati siti ad hoc, pubblicate petizioni e inviti a sottoscrivere appelli per scongiurare l'eventualità che il comma possa essere approvato così com'è.
Su facebook il gruppo ‘No Legge Bavaglio alla Rete’ conta più di 6mila iscritti e i suoi proseliti continuano a crescere, mentre all'indirizzo www.valigiablu.it è possibile firmare la lettera indirizzata tra gli altri a Fini e alla stessa Bongiorno.

Sul tema è intervenuto più volte uno dei massimi esperti di diritto informatico, l'avvocato Guido Scorza, che individua nella norma ammazza-blog l'obiettivo di rispondere a "un disegno nel Palazzo che vuole imbavagliare anche l’informazione libera online e consegnare la Rete nelle mani dei Signori dell’informazione di un tempo perché la utilizzino come una grande TV".

Scettico nei confronti delle petizioni online, Massimo Mantellini risponde sulle pagine di Punto Informatico alla domanda di chi cerca una diversa via d'uscita: "La risposta è contemporaneamente semplice e complicatissima: le grandi masse di utenti della Rete, offese dall'orribile legiferare contro la Rete, dovrebbero semplicemente mandare in Parlamento propri rappresentanti che conoscano ed apprezzino Internet". Una rappresentanza che tutt'oggi latita, e lo fa in modo trasversale agli schieramenti.

Di soppiatto sta crescendo una "schiavitù di nuova generazione", a causa della lentezza con la quale si stanno muovendo, purtroppo, questo fenomeno è di fatto impercettibile per la maggior parte della gente.

Ribadisco la mia forte preoccupazione che ho espresso ormai da tempo.

Marco