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timetoprickit, 28/04/2009 15.22:
Bello sto grafico. Non capisco una cosa però, se i prezzi delle case sono rapportati al PIL (come dice il titolo, in questo caso avremmo un indice es. con base 100 nel primo periodo di ossrevazione) oppure sono euro/mq ai valori del 2000 (come pare di capire dalla definizione a sinistra)
Non che alla fine cambi drasticamente il messaggio
Entrambe le cose:
Esempio:
per il 2000 i valori sono semplicemente i prezzi nominali al mq nel 2000
per il 1990 (per esempio) i valori sono i prezzi nominali al mq nel 1990 moltiplicati per il PIL nominale del 2000 e divisi il PIL nominale del 1990: quindi per esempio se l'aumento 1990-2000 del PIL è stato del 20%, aumento il prezzo 1990 di quel 20% per renderlo confrontabile con il dato del 2000
Notare che le tre grandezze:
1) PIL nominale italiano
2) consumi delle famiglie italiane
3) somma di tutti i redditi dei lavoratori dipendenti italiani
crescono nei decenni in maniera praticamente identica (in media circa il 2-3% annuo oltre l'inflazione ISTAT(*)), e quindi riferirsi all'una o l'altra di queste tre grandezze è praticamente la stessa cosa (i dati sorici li trovi sul sito dell'istat)
Se continua questo andazzo l'anno X i prezzi nominali dovrebbero tornare ai livelli del 2000 + l'incremento del PIL dal 2000 all'anno X (per adesso siamo mi pare a un +25%, ma già nel 2009 si dovrebbe calare del 4%, tornando a quota +21% )
(*) tra l'altro quasta circostanza secondo me è uno dei principali motivi per cui molti ritengono erroneamente che l'inflazione ISTAT sia tarocca. Voglio dire, se per esempio 30 anni fa c'era solo una macchina per famiglia contro le 2 o 3 di adesso, l'inflazione misura (giustamente) l'aumento di prezzo della singola macchina e non quello che una famiglia spende complessivamente per le macchine. Stessa cosa per i telefoni, le vacanze, i vestiti, ...
E' quindi ragionevole che negli scorsi decenni chi ha aumentato i propri redditi in base all'inflazione ISTAT abbia percepito un impoverimento relativo di un 2-3% l'anno, ma non ha senso dare la colpa di questo all'ISTAT. Non è un problema della statistica in sè, ma di come si usa la statistica, cosa apparentemente banale ma che invece richiede un minimo di ragionamento
Anche se spesso le statistiche vengono utilizzate male ad arte per confondere le idee, è quasi sempre un problema di uso scorretto delle statistiche e non di dati contraffatti.
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