00 22/12/2008 11:16
Assoedilizia chiede più "trasparenza" sull'aumento dei valori catastali a Milano

È in dirittura d'arrivo il completamento della notifica di circa 16mila avvisi di accertamento di variazione dei valori catastali nel comune di Milano.
Un'operazione sulla quale Assoedilizia, (l'Associazione milanese della proprietà edilizia), chiede al Governo «norme che assicurino maggiore trasparenza» visto che l'Agenzia del Territorio di Milano «starebbe procedendo alle iscrizioni in catasto delle nuove tariffe prima ancora delle notifiche agli interessati».
Per l'associazione milanese, «se questa risultanza fosse fondata, le registrazioni non potrebbero che esser conseguenti a una revisione catastale già compiuta». In caso contrario, invece, «quelle citate sarebbero iscrizioni provvisorie e soggette a rettifica in caso di esito negativo dell'eventuale contenzioso tributario».
L'operazione di "riclassamento" chiesta dal comune di Milano interessa quattro microzone cittadine: la 1(Manzoni-Montenapoleone-Venezia), la 2 (Duomo-Brera-Torino-S.Ambrogio), la 8 (Venezia, Monforte-Majno) e la 14 (Sempione-Monti-Pagano). Aree in cui sarebbero concentrate circa30mila tra case, uffici, alberghi e negozi la cui rendita catastale (il valore che determina la tassa sui fabbricati e l'eventuale Ici) sta variando al rialzo di circa il 30-40% in più rispetto al passato, per un valore pari a circa 140 milioni di euro. Il cambio di classificazione cancella abitazioni ancora considerate "ultrapopolari" e fa così balzare il numero delle case di lusso da circa 300 a oltre 1.900. In flessione anche gli indirizzi "popolari": da 2mila 700 dovrebbero scendere sotto quota 100.