00 03/07/2012 10:30
Affitti, sempre in meno pagano
record di sfratti per morosità



La morosità causa dell'87 per cento delle esecuzioni giudiziarie a Genova. Un dato decisamente superiore alla media nazionale

di RAFFAELE NIRI



"OTTANTASETTE per cento". Quando Enrico Viani, dirigente del Sunia, ha finito di esaminare l'enorme dossier con tutte le singole pratiche di sfratto a Genova nel 2012, non credeva ai proprio occhi: certo, al sindacato inquilini avevano da tempo la netta impressione che gli sfratti per morosità stessero crescendo a dismisura e quelli per "finita locazione" fossero ormai una minoranza esigua ma quel dato - appunto: 87% - così rotondo, così netto, così drammatico, nessuno se lo sarebbe
aspettato.

La notizia è di ieri: gli sfratti per morosità - l'inquilino viene mandato via di casa perché non ha pagato, per varie mensi-lità, l'affitto che aveva concordato con la controparte - a Genova hanno toccato vette mai viste. E dato che i numeri genovesi vanno a far parte del dossier nazionale che il Sunia metterà nei prossimi giorni sulla scrivania del Presidente Monti, esiste subito un raffronto nazionale: a livello nazionale le morosità rappresentano il 70 per cento dei duecentomila sfratti annui, a Genova siamo appunto all'87 per cento dei duemila sfratti annui. Un ulteriore diciassette per cento in più - già il dato del 70% è pazzesco, quello dell'87 non ha precedenti di alcun tipo, pur in tempi di crisi - che non può non preoccupare:

"Che la situazione fosse molto molto seria era chiaro da tempo - spiega Enrico Viani - ma che le morosità fossero molto vicine al totale assoluto è un dato davvero inquietante. Che la situazione corra velocemente verso il baratro è facilmente comprensibile, se mettiamo insieme alcuni dati: le famiglie genovesi che l'anno scorso hanno chiesto un alloggio popolare sono state altre 4.350, gli sfratti che ogni anno vengono eseguiti in città sono 700, ogni anno si aggiungono duemila nuove sentenze da eseguire e l'87 per cento di queste famiglie sono, appunto, persone che vengono espulse dal mercato immobiliare perché non sono in grado di pagare un affitto.

Tradotto: ci sono almeno due famiglie che, ogni santo giorno, vengono espulse dal mercato immobiliare genovese senza che possa esistere una qualsivoglia rete di protezione pubblica in grado di attutire la caduta. Come se ne esce? "Dal punto di vista teorico è necessario calmierare il mercato immobiliare, aumentando le possibilità di affitto - spiega il nuovo segretario generale del Sunia, Calogero Pepe - e quindi, a livello locale, è fondamentale che il Comune agisca sulla leva Imu, facendo pagare di meno (e non di più) chi affitta a canoni concordati.

Così è evidente che un padrone di casa avrà tutto l'interesse a tenere un immobile vuoto, piuttosto che svenarsi per pagare le tasse che gli chiedono. Ma se l'immobile resta vuoto, lo sfrattato resta senza casa e in qualche modo il settore pubblico è chiamato a dargli una mano: non sarebbe meglio che, a monte, chi ha intenzione di mettere il proprio alloggio sul mercato fosse, in qualche modo, agevolato? Per questo abbiamo fatto un appello al sindaco Marco Doria: a settembre, quando si rivedrà tutta la partita, perché non ragionare sulla leva Imu non certo per far sconti a questa o a quella categoria, ma per riavviare il mercato immobiliare genovese?".

(03 luglio 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA
[Modificato da (sylvestro) 03/07/2012 10:30]
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