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No Expo, Milano non è una vetrina (Fonte: terranews.it - di Ylenia Sina - 02/06/2010)

Ogni anno fino al 2015. Il festival No expo rilancia l’appello «per costruire una rete delle resistenze locali e disegnare un’altra Milano». Si è concluso domenica negli spazi del centro sociale Fornace di Rho, luogo nevralgico nella trasformazione urbana targata Expo 2015, con una serata di musica e spettacoli, il primo appuntamento territoriale dedicato all’analisi delle conseguenze dell’esposizione universale sull’area e alle possibilità di resistenza dal basso. Si è iniziato venerdì pomeriggio con la presentazione del giornale No expo, alla sua quarta edizione, punto di partenza per una riflessione sul mediattivismo e sulla necessità di una controinformazione capace di far circolare notizie e saperi, per proseguire con la presentazione del referendum per l’acqua pubblica, come prima importante battaglia a difesa dei beni comuni.

Sabato, in mattinata, due diversi incontri: un workshop dal titolo “Energia e rifiuti: il business per pochi, la salute per tutti” e una tavola rotonda sul piano di governo del territorio di Milano in relazione a Expo 2015. Nel pomeriggio un’assemblea sul tema “Emergenza, grandi opere e grandi eventi: dalla resistenza all’autogoverno dei territori e dei beni comuni” che ha visto la partecipazione di movimenti da tutta Italia. Il terzo giorno la discussione si è spostata invece sulle problematiche locali, protagonista il tema dell’agricoltura in prossimità di Milano con un sottotitolo significativo, “sfamare la città, sostenere i piccoli produttori”.

Scenario di ogni discussione la crisi economica in corso, soggetto del workshop “Città e territorio al tempo della crisi” di domenica pomeriggio. Di qui la necessità di elaborare una riflessione sul welfare e sul reddito «in una realtà metropolitana molto ricca ma piena di contraddizioni sociali: dalla precarietà alla devastazione ambientale fino ad arrivare allo smantellamento della componente industriale. Il tutto a favore della speculazione immobiliare e delle rendita. E l’Expo del 2015 è la grande occasione».