Ricerca dell’Acen
La casa è un miraggio per i redditi sotto i 30 mila euro. Anche in periferia
Non è detto che ripiegando sulla provincia si debbano trovare necessariamente maggiori opportunità
NAPOLI —
Nei prossimi dieci anni, senza un contributo pubblico pari (almeno) al 100 per cento degli interessi del mutuo, le famiglie del secondo quinto di reddito, quelle cioè che percepiscono tra i 17 e i 24 mila euro all’anno, non potranno acquistare un’abitazione in alcun quartiere di Napoli, nemmeno in quelli periferici. Le famiglie del terzo quinto (da 24 a 30mila euro all’anno) troveranno più o meno le stesse difficoltà. E non è detto che ripiegando sulla provincia si debbano trovare necessariamente maggiori opportunità, specialmente nella zona flegrea, soprattutto a Pozzuoli, o in quella costiera, in particolare a Castellammare di Stabia. Questo dato emerge da un’articolata indagine su «Il mercato immobiliare residenziale napoletano», realizzata col contributo della Camera di Commercio partenopea, della Borsa immobiliare e dell’Associazione costruttori edili Napoli (Acen). Lo studio è stato presentato ieri nella sede della Camera di Commercio, il cui commissario, Gaetano Cola, ha ricordato che è stata «la mancanza nel corso degli anni di una reale e fattiva politica per la casa» a «creare a Napoli un vero e proprio disagio abitativo». Lo studio è stato commissionato molti mesi fa. Ma la sua pubblicazione ha coinciso con l’approvazione del nuovo piano casa da parte del Consiglio regionale. Per questo motivo alla presentazione erano presenti il presidente della commissione urbanistica Pasquale Sommese, i capigruppo regionali di maggioranza e opposizioni (la legge è passata con i voti di entrambe), gli assessori Ennio Cascetta, Gabriella Cundari, Oberdan Forlenza. Secondo lo studio in tutta la Campania mancherebbero all’appello 468mila alloggi, più di 300mila nella sola provincia di Napoli. «Il piano casa — ha sottolineato il numero uno dell’Acen Rodolfo Girardi — potrebbe dare un impulso significativo al mercato, sbloccando molti progetti, rendendo disponibili un maggior numero di abitazioni e calmierando i valori immobiliari. Ricordo infatti che nella nuova legge regionale è inserito il vincolo del 30 per cento in favore dell’edilizia sociale».
Gimmo Cuomo
15 dicembre 2009© RIPRODUZIONE RISERVATA