00 15/12/2009 20:11

Ricerca dell’Acen

La casa è un miraggio per i redditi sotto i 30 mila euro. Anche in periferia


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Non è detto che ripiegando sulla provin­cia si debbano trovare necessariamente maggio­ri opportunità

NAPOLI — Nei prossimi dieci anni, senza un contributo pubblico pari (almeno) al 100 per cento degli interessi del mutuo, le famiglie del secondo quinto di reddito, quelle cioè che perce­piscono tra i 17 e i 24 mila euro all’anno, non potranno acquistare un’abitazione in alcun quar­tiere di Napoli, nemmeno in quelli periferici. Le famiglie del terzo quinto (da 24 a 30mila euro all’anno) troveranno più o meno le stesse diffi­coltà. E non è detto che ripiegando sulla provin­cia si debbano trovare necessariamente maggio­ri opportunità, specialmente nella zona flegrea, soprattutto a Pozzuoli, o in quella costiera, in particolare a Castellammare di Stabia. Questo da­to emerge da un’articolata indagine su «Il merca­to immobiliare residenziale napoletano», realiz­zata col contributo della Camera di Commercio partenopea, della Borsa immobiliare e dell’Asso­ciazione costruttori edili Napoli (Acen). Lo stu­dio è stato presentato ieri nella sede della Came­ra di Commercio, il cui commissario, Gaetano Cola, ha ricordato che è stata «la mancanza nel corso degli anni di una reale e fattiva politica per la casa» a «creare a Napoli un vero e proprio disa­gio abitativo». Lo studio è stato commissionato molti mesi fa. Ma la sua pubblicazione ha coinci­so con l’approvazione del nuovo piano casa da parte del Consiglio regionale. Per questo motivo alla presentazione erano presenti il presidente della commissione urbanistica Pasquale Somme­se, i capigruppo regionali di maggioranza e op­posizioni (la legge è passata con i voti di entram­be), gli assessori Ennio Cascetta, Gabriella Cun­dari, Oberdan Forlenza. Secondo lo studio in tut­ta la Campania mancherebbero all’appello 468mila alloggi, più di 300mila nella sola provin­cia di Napoli. «Il piano casa — ha sottolineato il numero uno dell’Acen Rodolfo Girardi — po­trebbe dare un impulso significativo al mercato, sbloccando molti progetti, rendendo disponibili un maggior numero di abitazioni e calmierando i valori immobiliari. Ricordo infatti che nella nuova legge regionale è inserito il vincolo del 30 per cento in favore dell’edilizia sociale».

Gimmo Cuomo
15 dicembre 2009© RIPRODUZIONE RISERVATA
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