FraMI, 11/26/2009 2:14 PM:
Com'è? Dubai tira sempre...:
borsaitaliana.it.reuters.com/article/foreignNews/idITGEE5AP0VC...
Riaggiorniamo la lista dei paesi prossimi al default...l'italia perde posizioni in classifica...
"Per i nostri criteri si tratta di un default e rappresenta il fallimento del governo di Dubai nel fornire supprto finanziario a una società statale core", ha commentato ieri l'agenzia di rating Standard & Poor's in una nota, abbassando il rating su cinque società di Dubai a 'junk', mentre Moody's ne ha declassate sei ad appena un livello sopra il 'junk'.
"
E' scioccante perché negli ultimi mesi le notizie che sono state diffuse avevano confortato gli investitori sulle possibilità di Dubai di far fronte al debito", commenta Shakeel Sarwar, operatore di Sico Investment Bank.
Incredibile vero?
Scusa salto un po' di argomento ma credo che ti interessi.
Pellegrini romano laureato non so dove...licenziato due volte,due divorzi,etc...con la crisi subprime si e' portato a casa almeno
47 milioni di dollari in premio per la gestione di alcuni hedge fund che puntavano sul crack immobiliare...soldi a palate e in parte spesi come?
Mia zia direbbe: Rob de matt!
Cose da matti!!
...eppure....se penso che le pensioni confluiscono in fondi con gestori privati...stiamo dando una marea di soldi da gestire a persone che non vedono altro che la loro fetta di guadagno(e ci credo le cifre sono da capogiro chissenefrega del principi morali).
blog.panorama.it/economia/2009/11/25/paolo-pellegrini-l%E2%80%99italiano-che-sbanco-wall...
Gli ci vollero settimane di analisi per elaborare una tabella che divenne la stele di Rosetta che l’hedge fund usò per approfittare del mercato. Nel grafico si vedeva chiaramente come, al netto dell’inflazione, i prezzi delle case fossero aumentati dell’1,4 per cento appena dal 1975 al 2000, crescendo del 7 per cento nei 5 anni successivi. Per conformarsi nuovamente alla serie storica, i prezzi delle case avrebbero dovuto crollare del 40 per cento.
Pellegrini non fu l’unico finanziere a intuire che cosa stava succedendo. Ma fu il primo a capire che il modo migliore per scommettere contro il mercato immobiliare non era puntare sulle aziende costruttrici, come avevano fatto altri, ma comprare Cds, i credit default swap che di fatto assicuravano i mutui più a rischio. Poiché nessuno pensava che il mercato potesse crollare, il costo dell’operazione era irrisorio: per assicurare 1 miliardo di mutui di categoria «BBB», tra i più incerti, bastavano 10 milioni l’anno. «Nel corso del tempo però Paulson e Pellegrini scommisero anche sui Cdo, ovvero sui derivati in cui venivano aggregati i mutui» spiega Zuckerman. «E sull’indice Abx dei mutui subprime».
Vennero creati due fondi specializzati nella scommessa sui subprime, entrambi codiretti da Pellegrini: il Credit Opportunities I e II. Il risultato fu straordinario: alla fine del 2007 la Paulson & Co. mostrava un rialzo del 590 per cento. E la cena di fine anno per gli investitori del fondo al Metropolitan club di Manhattan venne innaffiata da bottiglie da 200 dollari di Sassicaia e altri vini italiani selezionati da Pellegrini.
[Modificato da pax2you 26/11/2009 15:07]