00 21/01/2010 20:16
Pechino pronta a superare Tokyo ma fa paura la bolla immobiliare (Fonte: ilvelino.it - 21/01/2010)

Pechino pronta a superare Tokyo ma fa paura la bolla immobiliare
Roma, 21 gen (Velino) - La Cina è pronta a superare il Giappone e a diventare la secondo potenza economica del mondo (dietro gli inossidabili Stati Uniti) ma a spaventare le autorità finanziarie del mondo è il rischio dello scoppio di una bolla immobiliare nel paese del Dragone. Nel 2009, nonostante la crisi, il Pil della Repubblica popolare è cresciuto dell’8,7 per cento, al di sopra del target posto dal governo (8 per cento) e ben oltre le pessimistiche previsioni di alcuni analisti, secondo cui l’economia cinese non avrebbe superato il +5 per cento. Nel solo quarto trimestre dell’anno, ha reso noto questa mattina l’Ufficio nazionale di statistica, il Pil ha registrato una crescita del 10,7 per cento. Numeri che fanno della Cina, insieme all’India, il motore della ripresa globale, come riconosciuto anche dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale. Per l’Fmi l’economia cinese crescerà del 10 per cento nell’anno in corso: “La ripresa si sta rilevando più rapida e consistente della attese – ha spiegato il direttore generale Dominique Strauss-Kahn – spinta dalla Cina e dalle economie emergenti, soprattutto asiatiche”. Aumento più contenuto quello prospettata dalla Banca mondiale, che stima per Pechino una crescita nel 2010 pari al 9 per cento, molto superiore alla media mondiale che si attesterà al 2,7 per cento.

Sulla Grande Muraglia si addensano però inquietanti le nubi di una bolla immobiliare. Secondo la Banca mondiale si percepiscono “segnali di bolla” per l’economia cinese in particolare nel settore immobiliare. Segnali di cui, secondo il rapporto, le autorità di Pechino sono a conoscenza. E così le autorità cinesi, che in un primo monento avevano incoraggiato i crediti bancari, ora sono pronte a porre limiti ai prestiti rischiosi delle banche, proprio per evitare un caso “subprime”. Nel solo 2009, scrive il Corriere della Sera in un focus sulla “Nuova ‘bolla’ che preoccupa il mondo”, i prezzi delle case sono aumentati del 75,5 per cento. A Shanghai – ha rivelato l’ufficio municipale della Banca Popolare – i mutui sono aumentati nel 2009 del 1.600 per cento sul 2008. Per questo, scrive il Corriere, “il premier Wen Jibao ha parlato a più riprese di freni necessari, e infatti il 10 gennaio il Consiglio di Stato ha decretato che i mutui per le seconde case non possono eccedere il 60 per cento del valore”.

Come ha fatto il Giappone nei decenni precedenti, scrive invece il Wall Street Journal, anche “la Cina oggi sta crescendo grazie a una rapida industrializzazione, spostando la sua popolazione rurale nelle grandi città, dove la gente può ottenere posti di lavoro migliori e poter comprare così case e beni di consumo”. L’aumento dei prezzi delle abitazioni, prosegue il Wsj, “ha incoraggiato gli immobiliaristi a costruire nuove case, incrementando così la domanda di lavoratori del settore edile e delle materie prime”. Negli ultimi due mesi dell’anno infatti “i nuovi cantieri aperti sono cresciuti del 75 per cento rispetto a dodici mesi prima. Il rischio ora è che vengano costruite nuove abitazioni a prezzi troppo alti per trovare dei compratori”. Ma anche senza un crack immobiliare, conclude il Wall Street Journal, “un mercato immobiliare che serve solo una fetta limitata dell’élite urbana potrebbe trasformarsi in un problema politico per il governo di Pechino”. Ma timori arrivano anche dall’inflazione, cresciuta nel quarto trimestre dell’1,9 per cento in dicembre, in accelerazione dallo 0,6 per cento di novembre, confermando la tendenza alla crescita degli ultimi mesi.