00 20/07/2010 20:40
India: l'inflazione rovina la festa alla crescita

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 lug - Dei due obiettivi economici del Governo indiano - rilanciare la crescita e controllare l'inflazione - soltanto il primo sembra perseguibile. Al recente G20 di Toronto il Primo Ministro Manmohan Singh ha con orgoglio presentato una ripresa da record per qualita' e velocita'. Il Pil indiano nell'anno della crisi si e' attestato su una crescita del 7%, aumentata all'8,5% nel 2010 e prevedibilmente sui consueti valori pre-crisi del 9% nel prossimo anno. Il suo esecutivo puo' ora riconsiderare il pacchetto di stimoli fiscali e concentrarsi nel contenere i suoi effetti collaterali, cioe' il surriscaldamento dell'economia e la pressione inflazionistica. Su questo versante gli ultimi dati sono meno confortanti. I prezzi a giugno sono aumentati del 10,5% su base annua. Per il quinto mese consecutivo, l'aumento e' stato superiore al 10%, il doppio di quanto previsto ed auguratosi dal Premier. Il fenomeno ha varie spiegazioni. E' collegato al dinamismo economico, del quale l'eccesso di domanda e' il sintomo piu' evidente, sia per i consumi che per gli investimenti. Sono cresciute anche le importazioni, ma soprattutto il governo ha aumentato il prezzo dei carburanti, singola azione che ha causato sia le proteste dei cittadini che un aumento dell'inflazione di un punto percentuale. La pericolosita' della spirale da costi e' infine acuita dai prezzi agricoli che sono aumentati a Giugno del 16%. Ancora oggi la stagione dei monsoni determina gli acquisti alimentari ed in ultima istanza le condizioni di vita degli abitanti dei villaggi e il 60% delle colture dipende dalle precipitazioni naturali.
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