00 19/09/2010 22:13


Quando il mattone non rappresenta più una certezza (Fonte: professionefinanza.com - 19/09/2010)

La casa negli ultimi 50-60 anni ha rappresentato un valore sicuro e la migliore protezione del risparmio. Negli Usa tale stereotipo è stato infranto. Ci vorranno infatti almeno due decenni, prima che la casa possa tornare ad essere considerata un buon investimento, secondo gli esperti consultati dal New York Times.

CRISI DEL SETTORE IMMOBILIARE: Occorrerà quindi aspettare il 2030 solo per recuperare il valore distrutto durante l'ultima crisi del mercato immobiliare.
La proprietà di un'abitazione è stata sempre considerata una riserva di ricchezza familiare. L'immobiliare in America ha perso dal 2005 ad oggi oltre 6.000 miliardi di dollari di valore a scapito dei privati per colpa della caduta delle quotazioni al metro quadro. Forse non si è ancora toccato il fondo, dato che la quantità di abitazioni che sono disponibili sul mercato e attualmente in vendita è il doppio di quello che sarebbe stata in periodi pre-crisi.

CASE INVENDUTE: La grande quantità esistente di case invendute spingerà con ogni probabilità ad ulteriori ribassi dei prezzi. Il valore medio delle case ha già perso il 30% dall'inizio della recessione negli Stati Uniti d'America, generando una frattura senza precedenti negli ultimi 60 anni. L'epoca storica in cui si compravano le case con l'intenzione di proteggere il patrimonio familiare contro l'inflazione, assicurando nel contempo un'eredità dignitosa ai figli sembra tramontato. Negli anni del boom Americano il mattone è stato utilizzato per ottenere credito facile e deducibilità fiscale del 100% degli interessi consentendo un rifinanziamento continuo, ottenibile dalla casa offerta in garanzia alle banche.

IL MATTONE COME INVESTIMENTO: Secondo Stan Humphries, capo economista del sito Internet Zillow che si specializza nelle compravendite immobiliari "non esiste una legge economica per cui il mattone debba rivalutarsi. Durante gli anni del boom circolarono varie teorie sul fatto che il mercato immobiliare è speciale: vuoi per la scarsità di superficie edificabile, vuoi per la crescita demografica legata all'immigrazione. Nessuna di queste spiegazioni regge". Al massimo, avverte Humphries, nel lungo termine la casa può preservare il suo valore evitando che venga distrutto dall'inflazione. Ammesso che torni ad esserci un'inflazione significativa. Ma arricchirsi no, non è garantito da nessuna spiegazione razionale.

ILLUSIONI: L'economista Robert Shiller, docente a Yale fu insieme a Nouriel Roubini il più lucido premonitore della grande crisi del 2008: con anni di anticipo aveva previsto in modo accurato l'esplosione dei mutui subprime. Ha anche messo a punto l'indicatore più affidabile dell'andamento dei prezzi delle case. Oggi le sue ricerche rivelano che una quota della popolazione americana continua a vivere un sogno impossibile. I neo-proprietari di case in America intervistati puntano su un incremento del 10% annuo nei prossimi dieci anni. "Credono che la rivalutazione degli immobili sia una legge della natura", osserva Shiller. Era l'illusione generalizzata nel 2005, nell'ultima fiammata di rialzo dei prezzi. Continua a esserlo oggi, anche se il mercato non ha ancora toccato il fondo.

IL MATTONE FINO DAL 1900 AL 1950: Si è detto inizialmente che la casa ha rappresentato un bene rifugio ed una certezza per ogni risparmiatore negli ultimi 50-60 anni. Fino al 1950 la casa era invece considerata semplicemente come un bene d'uso, necessario unicamente per risolvere il problema dell'alloggio, senza la speranza di arricchirsi rivendendola dopo qualche anno. Tutto è cambiato nel dopoguerra, per il sussistere contemporaneo di determinanti fattori storici irripetibili: il boom delle nascite tra il 1945 e il 1965, la crescita economica incredibile, l'alta inflazione provocata dalle crisi energetiche e dalle rivendicazioni salariali degli anni '70, la politica fiscale molto generosa verso gli acquirenti di case. L'economista Barry Ritholtz ha dichiarato che "l'esperienza delle generazioni che comprarono case tra gli anni 70 e gli anni 90 non è la normalità, è stata un'aberrazione. Non si ripeterà più".
[Modificato da marco--- 19/09/2010 23:43]