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I valori delle case si sono ridotti mediamente del 30%
Con la crisi del mercato immobiliare il mattone divente bene-rifugio letterario (Fonte: Libero - di Roberto Procaccini - 15/04/2014)

Il mercato immobiliare in Italia non genera più ricchezza, ma alimenta la narrativa. Nei primi mesi del 2014, l’anno settimo della Grande Crisi, sono usciti due titoli che hanno il mattone nel proprio Dna: "Arredo casa e poi m’impicco" di Massimiliano Virgilio e "Adelante" di Silvia Noli. Nel primo (Rizzoli, pp. 292, euro 17)la vita di bohémien napoletano è stravolta dall’accensione di un mutuo. Nel secondo (Fazi, pp. 272, euro 13) il precariato professionale di una trentenne va a braccetto con quello sentimentale e con quello residenziale. Le statistiche raccontano che in Italia le trattative e le transazioni sulla casa sono ferme al palo dal 2006. Secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel 2013 le compravendite sono calate del 10% rispetto all’anno precedente, che aveva a sua volta registrato un -25% rispetto al 2011. Risultato? I volumi del settore immobiliare sono precipitati a un valore inferiore a quello del 1985. Mentre la Federazione italiana degli agenti immobiliari accusa la politica di disincentivare la ripresa dei mercato con continui proclami e retromarce in tema fiscale, Nomisma, centro studi del settore, fotografa un’amara verità: la casa non è più neanche un bene rifugio. I valori delle case si sono ridotti mediamente del 30%, gli italiani si trovano con un patrimonio immobiliare che vale meno di quando l’hanno acquisito. La crisi ha spazzato via ogni certezza, anche quella per cui l’investimento nel mattone è il più sicuro...
[Modificato da marco--- 15/04/2014 09:12]