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Nel segmento turistico salgono le compravendite dove i prezzi scendono, come a Varazze

30 aprile 2011
di Paola Dezza

La mancata ripresa del mercato immobiliare ha contagiato il segmento della seconda casa, che sta vivendo una fase di rallentamento e in qualche località anche di flessione.
È quanto sottolinea Gabetti nel suo rapporto sul segmento turistico. Nonostante le compravendite siano in lieve aumento (+1,6% contro il +0,4% del residenziale in generale), ma ben lontane dai picchi del 2006, i prezzi sono scesi del 4,2% (-4,7% lo scorso anno) e con canoni di locazione stabili per il periodo estivo. «La diminuzione non ha toni eccessivi – spiega Guido Lodigiani, responsabile ufficio studi Gabetti –. Positivo l'aumento degli scambi. La domanda quindi c'è ma c'è un gap tra prezzi richiesti e cifre che i compratori sono disposti a pagare».


Segnali questi di salute quantomeno delicata per il settore. Le flessioni hanno interessato soprattutto le località dove il nuovo abbonda e sono difficilmente raggiungibili. Non solo. Anche i paesini della Liguria che hanno perso il fascino originale, e i casi si sprecano.
A Varazze per esempio i prezzi nell'ultimo anno sono scesi dell'8%, ma le compravendite sono salite del 9,8%. L'offerta è elevata, ma in molti stabili non ci sono gli ascensori e i piani alti risultano pertanto poco raggiungibili per anziani e famiglie con bambini, il target tipico del posto. «Località top come Santa Margherita Ligure, invece, hanno visto un calo del 7% circa delle quotazioni e transazioni in calo dell'8,4%» sottolinea Lodigiani.

Stabile, invece, è la situazione a Lerici e Porto Venere. Se il sole non splende sulla Liguria, anche la riviera romagnola è in ombra. A Rimini i prezzi sono scesi del 5% sul 2010, nonostante la domanda si mantenga sostenuta. Stabili le quotazioni a Cattolica e ai Lidi ferraresi, un mercato molto economico. Spostandosi a sud le quotazioni registrano cali ancora più consistenti. È il caso tanto dell'isola d'Elba, della Versilia, eccezion fatta per Forte dei Marmi che resta una roccaforte esclusiva e di Marina di Pietrasanta molto richiesta dalle famiglie con bambini e dove il mq raggiunge i 7mila euro per soluzioni fronte mare, quanto della Sardegna.

Nelle famose Porto Cervo e Porto Rotondo che avevano raccolto fino a poco tempo fa le simpatie del mercato russo i prezzi sono scesi nell'ordine del 14% e i tempi medi di vendita, altro importante indicatore dello stato di salute del mercato, si sono allungati fino a 10-12 mesi. Il problema della Sardegna, soprattutto in queste due località, è la scarsa capacità di attirare turisti fuori dai canonici mesi di luglio e agosto. Una destagionalizzazione che Porto Cervo cerca di attuare con kermesse dedicate al cibo, ai vini e così via ma che ancora non decolla. A Porto Rotondo i prezzi si aggirano sui 4.200 euro per soluzioni centrali e scendono a 2.800 euro per zone limitrofe al centro abitato. Da Golfo Aranci a Portisco i prezzi si aggirano sui 2.500 euro al metro. A Santa Teresa le transazioni sono scese da 302 a 157 nel 2010.

All'isola d'Elba si possono comperare ville da 700-800mila euro. «Il mercato è calmo – spiega Andrea Molinari di Professionecasa di Anzio –. Nel litorale a sud di Roma ci sono differenze tra le località: Nettuno e Lavinio sono più ricercati per la prima casa, e qui c'è molto offerta, mentre il centro storico di Anzio è di seconde case e rimane fuori dalla crisi».

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[Modificato da (sylvestro) 30/04/2011 16:45]
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