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il rischio concreto per il mercato immobiliare è la stagnazione (Fonte: idealista.it - 28/03/2011)

il mercato immobiliare rischia di nuovo

arriva il primo rapporto immobiliare del 2011, elaborato dall'ufficio studi di nomisma, a pochi giorni dai dati ufficiali del 2010 dell'agenzia del territorio. e la tendenza, per il momento, non è buona. i fattori che nei primi mesi del 2010 avevano ispirato un eccesso di ottimismo si sono scontrati con dinamiche di mercato particolarmente rigide. il rischio attuale è la stagnazione, destinato ad appesantire ogni previsione

il problema principale è questo: il secondo semestre del 2010 ha mostrato preoccupanti segni di un calo nelle compravendite e solo per un pelo il saldo con il 2009 è stato positivo (+0,4%). eppure, si legge nel rapporto di nomisma, le quotazioni sono rimaste assolutamente insensibili a questa tendenza. se a questo aggiungiamo la rigidità nelle banche nel concedere nuovi mutui, che peggiorerà con l'imminente crescita del tasso di interesse (vedi notizia), il rischio concreto per il mercato immobiliare è la stagnazione

il rapporto nomisma prende in esame 13 principali aree metropolitane: milano, roma, bologna, torino, napoli, bari, cagliari, catania, firenze, genova, padova, palermo, venezia-mestre; e 13 città intermedie: ancona, bergamo, brescia, livorno, messina, modena, novara, parma, perugia, salerno, taranto, trieste, verona. il quadro che emerge è quello di un’italia sospesa, in cui tutti gli attori del sistema – dalle famiglie agli operatori economici, alle fonti di credito – sembrano chiamati a rivalutare piani, parametri e previsioni

eccesso di offerta, considerevole mole di invenduto, prezzi alti e prestidi irrigiditi. un cocktail esplosivo, secondo l'analisi di nomisma. e anche se tutte le statistiche continuano a dire che gli italiani hanno voglia di mattone, il problema è che, con le condizioni attuali, semplicemente non se lo possono permettere

inoltre a pesare c'è un altro fattore: i valori immobiliari sono cresciuti ovunque, in qualunque territorio, senza distinzioni tra centro e periferia, metropoli e provincia, nord e sud (in termini percuentuali di aumento, ovviamente, non in termini nominali). ma questa tendenza uniforme non corrisponde ad una domanda capace di pagare quanto richiesto e la polarizzazione del mercato sarà sempre più marcata

in sintesi, "considerata l’ingente mole di invenduto – spiega luca dondi, responsabile dell’area immobiliare di nomisma – e in assenza di una repentina correzione al ribasso dei prezzi, specie delle localizzazioni secondarie e di un allentamento dei criteri di concessione del credito è, infatti, impossibile ipotizzare che l’offerta attuale e prospettica trovi riscontro nelle autonome capacità di assorbimento della domanda"
[Modificato da marco--- 28/03/2011 18:32]