00 04/03/2012 21:55
Re: Re:
dgambera, 3/4/2012 5:42 PM:

io credo che, dopo il ripudio del debito, alla nazione che prende tale strada, tocchi rientrare negli ambienti da cui è uscita, ma non sarà così facile dopo aver bidonato partner e non... ad esempio, l'Argentina sono anni che cerca di rientrare nei circuiti del credito, ma non può, in quanto considerato stato "canaglia" dal punto di vista finanziario... ancora ha una pendenza da chiudere, quindi non può attingere alle normali fonti di finanziamento a cui accedono gli stati non defaultati.... infatti si fa prestare i soldi da Chavez se non sbaglio, a tassi "amichevoli".... e questo è pagato dalla popolazione... certo... i calcoli si fanno su un debito che è "partito da 0", perchè si ripudia il pregresso, ma la realtà non è questa, perchè il debito pregresso continua ad esistere per i creditori, altro che

E' così, sicuramente una volta usciti dal sistema la questione si fa dura sotto determinati aspetti.
Resto però dell'idea che all'interno del sistema monetario qualcosa che non torna c'è, denaro virtuale? Signoraggio? Interessi su denaro inesistente? Commercio del denaro? Non saprei esattamente cosa ma, come scrissi alla fine di questo post, non sono disposto ad accettare che i problemi che abbiamo siano legati alla produzione. Se è vero - e lo è - che fino a pochi anni fa gli Stati erano in grado di accumulare ricchezze, considerando che produzione col passare del tempo (tecnologia) acquisisce sempre maggiore efficienza, come mai ora gli Stati per tirare avanti devono (s)vendere le ricchezze accumulate in passato? In nome di chi o di che cosa? Se col passare del tempo si produce sempre di più ma si ha sempre meno per via dei "tagli" - termine tanto inflazionato quanto nauseante - allora per forza una "falla" dalla quale la ricchezza prodotta se ne va esiste. Qualcosa d'ingiusto, da qualche parte, deve per forza di cosa esserci.

Marco