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Le compravendite immobiliari in Italia tornano al 1985 (Fonte: economy2050.it - 23/12/2012)

Prosegue senza soste la flessione delle compravendite di immobili. Assenti i compratori. Solo un calo delle quotazioni sembra poter determinare un cambio di tendenza.

I dati relativi alle transazioni registrate dall’Agenzia del Territorio nel III trimestre 2012 segnalano una ulteriore accentuazione della flessione degli scambi nel mercato immobiliare (post Le prospettive del mercato immobiliare italiano). Il tasso tendenziale annuo del volume di compravendite (variazione percentuale del III trimestre 2012 rispetto al III trimestre 2011) per l’intero settore immobiliare risulta, infatti, pari al -25,8% (-17,8% e –24,9% nei primi due trimestri 2012). Si tratta del numero minimo di transazioni registrate in un terzo trimestre dal 2004, peggiorando il dato del III trimestre 2010 (erano 283.625 NTN).

La Tabella che segue mostra per il III trimestre 2012 tassi tendenziali negativi per tutti i comparti. Il dato più preoccupante, anche per le implicazioni che riguardano la tenuta del valore della ricchezza delle famiglie italiane (post “La ricchezza delle famiglie italiane scende nel 2011 di 63 Miliardi” e “La composizione della ricchezza netta delle famiglie italiane“) è quello del settore residenziale, che con 95.951 transazioni registrate nel III trimestre 2012 rappresenta il 45% circa dell’intero mercato immobiliare e mostra rispetto al III trimestre 2011 un pesante calo degli scambi pari al -26,8% (erano 131.125).

Nel mercato immobiliare italiano attuale appare sempre più assente la figura del compratore: se, come ormai appare probabile, il dato definitivo delle compravendite 2012 sarà impietosamente inferiore a 430mila, vorrà dire che si sarà tornati ai volumi di scambi registrati nel 1985.

Nel grafico viene ipotizzato, in termini di minor compravendite rispetto alla media storica annuale (circa 550.000), un percorso di smaltimento della gobba nelle compravendite maturata nel primo decennio del nuovo millennio. E tanto più i prezzi si ostineranno a non tener conto del diminuito potere di acquisto delle fasce giovani e deboli della popolazione tanto più lungo sarà il periodo di rientro ai valori medi.

A proposito dei prezzi, in attesa di verificare i dati definitivi di fine anno, il sondaggio congiunturale Banca d’Italia del III Trimestre 2012 indica che la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è pari al 74,8%; la tendenza al ribasso si è accentuata nel Nord Est (79,3%, contro il 72,2 di luglio). Anche le aspettative a breve degli operatori rimangono decisamente orientate al pessimismo, mentre si indeboliscono i flussi di nuovi incarichi a vendere.

Come già evidenziato nel post “Le prospettive del mercato immobiliare italiano” tra aspettative di deprezzamento, selettività dell’offerta di credito e fiscalità meno favorevole il futuro non appare certo roseo. Soprattutto appare palese come i prezzi siano troppo elevati in rapporto all’odierno reddito disponibile medio.



Vedi anche: Mercato Immobiliare: un naufragio prevedibile (Fonte: aiutomutuo.finanza.com - di sylvestro - 22/12/2012 - ringraziamenti )
[Modificato da marco--- 24/07/2015 14:24]