00 03/09/2012 12:16
Case, a Trieste prezzi in picchiata e vendite dimezzate

«Senza forti ribassi non si muove niente». I quartieri periferici i più penalizzati. Saliti a 8 mesi i tempi di una transazione

di Fabio Dorigo



«Vendesi». «Vendesi». «Vendesi». Ma nessuno compra. Il calo si aggira sul 20%. Trieste, soprattutto nei rioni periferici, è tappezzata di avvisi sui portoni. Come tutte le città importanti. I tempi di una transazione immobiliare superano ormai mediamente gli 8 mesi. L’anno scorso erano sei. E le vendite, quando vanno a buon fine, sono una gara al massimo ribasso. Avere un mutuo dalle banche, inoltre, è come vincere al superenalotto. La fotografia del mercato immobiliare triestino è pessima, anche se leggermente migliore delle altre città. Il motivo? Qui, per fortuna, si è costruito meno di altrove e ci sono meno case a ingolfare il mercato. «Le unità immobiliari in vendita sono parecchie, Meno però che in altre città - racconta Dario Esposito, responsabile di Tecnocasa -. Si sta accumulando parecchio soprattutto nelle zone più periferiche. Si vende molto meno rispetto il passato». Quanto? «Una volta si vendeva il 50% degli immobili in gestione. Adesso, quando va bene, si arriva al 30%. Un 20% in meno netto» aggiunge Esposito che opera sul mercato triestino dal Duemila: «Questo è il momento peggiore di sempre. Non si è ma registrata una difficoltà a di vendere come oggi». Antonio De Paolo, presidente regionale della Fiaip Fvg (agenti professionali), conferma: «A memoria non si ricorda un periodo nero come questo. Il mercato è in una situazione difficile. I prezzi stanno continuando a scendere. Anche il numero delle compravendite sono in forte ribasso».

Ma non basta. Se si vuole vendere bisogna tagliare i prezzi. Senza ribassi a doppia cifra non si vende un metro quadrato. «Chi non si è adeguato ad abbassare i prezzi, non riesce a vendere», spiega Esposito. Ormai è un circolo vizioso. «C’è una sorta di aspettativa ribassista sui prezzi. Più di qualcuno è convinto che i prezzi continueranno a scendere e quindi quasi tutti rinviano l’acquisto il più possibile. Convinti di fare l’affare. Così i tempi di vendita hanno ormai raggiunto gli 8 mesi», spiega il presidente della Fiaip. E i ribassi? «Sono mediamente di 20/25mila euro in meno rispetto al prezzo di vendita» dice il responsabile di Tecnocasa. «Senza ribassi non si vende niente. Dal prezzo iniziale si scende del 10, 15 fino al 20%», precisa De Paolo. Le tipologie più difficili da piazzare sono quelle medie. «Quello che vanno dai 100 ai 140mila euro. Quello piccolo, fino agli 80mila euro, si riesce ancora a venderlo. Poi si passa alle tipologie pregiate, dai 200mila in su» chiarisce Esposito. Le abitazione di lusso resistono come bene rifugio. In un momento di incertezze finanziarie restano un buon investimento.
Le zone più popolari ne hanno risentito. San Vito, San Giacomo. In coda c’è Servola e Valmaura, ma in questo caso il problema è la presenza della Ferriera di Servola. «Finchè non sarà risolto è difficile che qualcuno scelga di comprare una casa con vista sulla la Ferriera», dice De Paolo. Abitazioni impossibili da piazzare, anche a prezzi stracciati.
[Modificato da marco--- 03/09/2012 14:07]
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