00 18/03/2014 10:57
Compravendite Piemonte 2013: -9,7%
Le vendite di case in calo del 9,3%: record negativo nel Novarese (Fonte: lastampa.it - 18/03/2014)

È il dato che emerge nel 2013 in Piemonte e Valle d’Aosta secondo i dati dell’agenzia delle entrate.

Il mercato immobiliare non riesce a riprendere quota: nel 2013 le compravendite di abitazioni registrate in Piemonte dall’Agenzia delle Entrate sono state 35.914, rispetto alle 39.610 del 2012, con un calo del 9,33%. Considerando che, nei primi sei mesi dell’anno, la discesa era stata del 9,7%, si può rilevare, comunque, un primo segnale di miglioramento. In Valle d’Aosta, la contrazione è stata dell’8,38%.

Dopo Torino, prima provincia con 20.106 passaggi di proprietà, il numero maggiore di contratti è stato concluso nel Cuneese con 5.114 compravendite (-10,14% sui 12 mesi precedenti). Terza Alessandria, con 3.034 (-9,95%), quindi Novara (2.335). È stato proprio il Novarese a patire il calo più pesante a livello provinciale: -13,78%. «Colpa soprattutto della minor erogazione di mutui, per accedere ai quali oggi è quasi sempre richiesto il doppio stipendio - dice Eliana Farina di Vignale Case -. Così è sparita la fascia medio bassa di clienti, mentre sono ancora molto ricercati immobili ristrutturati oltre i 200 mila euro e ville».

Il Vercellese è la zona in cui minore è stato il calo (-2,48%), e addirittura l’unico capoluogo con un segno positivo: +4,5%, da 349 nel 2012 i passaggi di proprietà sono stati 365 nel 2013. «Non ho registrato un incremento significativo – dice Massimo Bertani della Grimaldi immobiliare a Vercelli -. Nei primi mesi 2014 sto riscontrando maggior interesse, per appartamenti in città tra 80 e 130 mila euro, a cui sono interessati soprattutto le giovani coppie».

Tra i capoluoghi, il record negativo è di Cuneo, che ha perso il 24,92% delle vendite (513 nel 2013, erano state 683 nel 2012). «Mi pare un dato esagerato – dice Giovanni Garbelli della Gabetti di Cuneo -. C’è stata una discesa intorno al 15% tra chi ha preso casa per viverci, ma è probabile che la percentuale registrata dall’Agenzia delle Entrate sia determinata principalmente dalla forte diminuzione degli acquisti per investimento, con molti meno mono e bilocali comprati per destinarli all’affitto. Ora stiamo assistendo a un fenomeno inverso».