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«Mattone, in due anni perso il 45%» (Fonte: trentinocorrierealpi.gelocal.it - di Matteo Cassol - 25/01/2013)

Ferrari (Ramo Casa): crollo della domanda e prezzi giù anche del 20 per cento. Ma nell’Alto Garda si continua a costruire.

RIVA. «Siamo all’apice della crisi del mercato immobiliare: rispetto al 2011 i nostri dati parlano di un 40-45% di richiesta in meno, con i prezzi delle compravendite scesi del 10-15%, in alcuni casi anche del 20%»: a dirlo, così come altri colleghi, è Massimiliano Ferrari dell’agenzia rivana RamoCasa. Proprio l’aggettivo “rivana”, però, viene (relativamente) in aiuto agli affari: «Riva – aggiunge il professionista – in tutto questo si salva in quanto zona turistica che, oltre alla clientela locale, in stagione vede l'afflusso di tedeschi, inglesi e olandesi e nell'ultimo anno anche svizzeri, che sentono meno le difficoltà economiche e vedono nella nostra area una buona opportunità di investimento, anche perché è quasi impossibile che il costo delle case possa scendere ulteriormente».

Ciò detto, sbaglia chi spera che l’esplosione della bolla speculativa che ha avuto il suo massimo nel 2004-2005 possa portare uno stop alla cementificazione, perché nonostante i circa cinquecento appartamenti attualmente invenduti tra Riva, Arco, Nago-Torbole e Dro le imprese sembrano non avere intenzione di fermarsi: «Proprio in questo periodo – spiega Ferrari – è partita una mezza dozzina di cantieri solo a Riva. Ciò significa che continuerà sì a salire l'invenduto, ma saranno occupati nuovi posti di lavoro e il ciclo non si fermerà, con chi ha possibilità di acquisto che riuscirà a spuntare migliori condizioni economiche. Sono sicuro che le imprese delle zona sapranno far fronte a questa difficile situazione».

La strategia adottata è chiara: «Oggi - spiega lo specialista di RamoCasa - le imprese riescono ad acquisire i lotti a prezzi inferiori rispetto al passato, spesso pagando parzialmente anche con permute sulla realizzazione, riuscendo a contenere i costi e a proporre prezzi per l'acquisto più vantaggiosi. A volte, però, l'artigiano impiegato per fare gli impianti o per la fornitura di materiali viene pagato con permute che non sempre riesce a piazzare sul mercato e questo mette in difficoltà l'azienda, che senza liquidità non riesce a far fronte alle scadenze programmate e per questo è obbligata a svendere».

Nello scenario corrente, cresce il mercato degli affitti: «Anche se non puoi più comprarti casa, da qualche parte devi andare a vivere. Per questo gli affitti si piazzano molto più facilmente, anche – osserva l'agente – con un 10% in più nel prezzo». A non aver ancora capito bene l'antifona sono molti "semplici" proprietari: «Alcune difficoltà si riscontrano con le vendite di immobili da privati, che in molti casi non comprendono che il mercato immobiliare ha subito una svalutazione e che il loro immobile - conclude Ferrari - non può essere più quotato come quattro-cinque anni fa».
[Modificato da marco--- 26/01/2013 11:08]