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Lombardia - situazione del mercato immobiliare

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31/08/2010 21:38
 
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Re:
(sylvestro), 23/04/2010 11.14:

«Locazione convenzionata o sarà la nostra morte»

2010-04-23
— BRESCIA —

«STIAMO ragionando con la Regione per la creazione di un fondo pubblico-privato che acquisti, al prezzo massimo di 1.750 euro al metro quadro, le case invendute e le metta sul mercato a locazione convenzionata». Questo sì che potrebbe essere un sostegno all’edilizia in sprofondo rosso secondo il presidente del Collegio costruttori Giuliano Campana (nella foto).
...

«BASTA con gli annunci di grandi opere che non si concretizzano, vanno messe in cantiere opere pubbliche piccole e medie che si realizzino davvero. E poi che onorino i conti. Le amministrazioni pubbliche devono pagare presto e, in caso di mora, devono farsi carico degli interessi passivi». «Mi si chiede una parola di speranza? Non ci riesco — conclude Campana — cerchiamo di sopravvivere».
M.B.


Da “IL GIORNALE DI BRESCIA” del 31 agosto 2010:

«SUI CANTIERI SITUAZIONE DRAMMATICA»

di Gianni Bonfadini

Allarmata analisi di Giuliano Campana, presidente del Collegio costruttori: «Crisi più pesante del previsto, aziende esasperate, Governo inesistente per l'edilizia: se non si cambia, imprese pronte a scendere in piazza»


«BRESCIA Così incavolato (e preoccupato) non era mai capitato di vederlo. La crisi dell'edilizia continua. La si sperava archiviata con l'arrivo della primavera. E, per essere onesti, qualche timidissimo segnale di rinnovato interesse al settore lo si sente. Ma l'onda lunga delle difficoltà che ha messo all'angolo le aziende adesso è sulle aziende che si sta abbattendo. L'ossigeno, in altre parole, sta finendo.

Ed è per questo che Giuliano Campana, presidente del Collegio dei Costruttori bresciani - è ad un tempo preoccupato ed arrabbiato come non mai. «La situazione - esordisce in questo incontro d'inizio attività dopo le ferie - è drammatica. Abbiamo perso 2mila dipendenti lo scorso anno, ne perderemo altrettanti quest'anno. E chissà come andrà l'anno prossimo. E questo solo a Brescia. In Italia - ricorda Campana che è vicepresidente dell'Ance, l'associazione nazionale della categoria - l'edilizia ha perso 200 mila posti. Se non si fa qualcosa rischiamo l'asfissia. E questo vale per Brescia e tutt'Italia. Le nostre imprese sono esasperate e questo Governo - che pure in buona parte abbiamo sostenuto - non ha fatto assolutamente nulla per noi. L'esecutivo dell'Ance se non interverranno fatti nuovi a breve è pronto a prendere posizioni forti. Io dico che potremmo anche scendere in piazza».

Ok la cedolare secca, ma va estesa

È però pur vero che il Governo qualche settimana fa ha approvato la cedolare secca sugli affitti. Chi vuole può scegliere questa opportunità: pagare solo il 20% di tasse su quanto percepisce di affitto. «Benissimo, buona cosa. Ma per le imprese questo non vale. Mi spiego. La cedolare secca, che noi chiediamo da anni, vale solo per contratti fra privati. Le imprese costruttrici che hanno appartamenti che non riescono a vendere (e sul quale sono doppiamente tassate, come vedremo) non possono almeno affittare con questa norma. Vero è che - sperabilmente - il 20% per i privati dovrebbe favorire una maggior considerazione per l'investimento immobiliare». È un po' «affitto se non ora quando»... «Dovrebbe essere così. I prezzi continuano ad essere bassi, i tassi d'interesse pure mentre le Borse oscillano paurosamente e i tassi d'interesse dei titoli di Stato sono prossimi allo zero. Affittare non è mai stato conveniente come oggi».

Paghiamo le tasse sull'invenduto

E però non siete contenti... «Ripeto: il 20% va esteso anche alle imprese e va tolto - ripeto: va tolto - quell'infernale meccanismo ideato dal ministro Visco che tassa le case invendute costruite dalle imprese. Adesso siamo pieni di case invendute, dobbiamo sostenere il peso degli interessi e per di più ci paghiamo le tasse». Quindi, togliere questa stortura fiscale... «e investire in opere pubbliche. Il Governo ha fatto tagli spaventosi e quel poco che è rimasto è per poche grandi opere. E le nostre imprese? Qui bisogna fare un piano straordinario di manutenzioni e piccoli interventi. Bisogna ridare ossigeno alle pubbliche Amministrazioni». E però, qui a Brescia, c'è stato il protocollo della Provincia. «Sì, ho firmato questo protocollo, ma non ero certo felice. Siamo stati costretti alla firma. Diversamente le nostre imprese avrebbero preso l'anno prossimo i soldi di lavori fatti mesi prima, n protocollo - cui ha lavorato con passione il presidente Molgora - lo abbiamo firmato: ma per avere questi soldi come anticipazione dalle banche dobbiamo pagare gli interessi. Cioè: dobbiamo pagare per avere i nostri soldi. In quale altra nazione succede una cosa simile? E, del resto, con le imprese senza ossigeno, uno firma per continuare a vivere...».

«Il mercato? Qualche segnale c'è...»

Parliamo un po' di mercato. Lei diceva agli inizi che qualche segnale c'è. «Lo confermo. Si ha la sensazione che ci sia un ritorno dell'interesse. Guardi che calibro le parole. Dico che c'è un timido risveglio, almeno a livello di interesse, di domanda di potenziali acquirenti. Ma per vedere se questa impressione abbia una qualche sostanza occorrerà aspettare qualche mese. Credo che un ruolo fondamentale lo abbiano le banche che devono accompagnare adesso questo risveglio. E non nascondo che abbiamo qualche speranza dall'effetto della cedolare secca del 20% che - ripeto - rappresenta una opportunità decisamente interessante per i piccoli investitori».

Gianni Bonfadini


IN DIFFICOLTA
Nella foto sopra un cantiere edile: il settore sta scontando le conseguenze di una grave crisi che non è ancora superata. Nel corso dell'ultimo anno sono stati persi a Brescia 2mila posti di lavoro legati all'edilizia.
Nella foto qui a fianco: Giuliano Campana, presidente del Collegio costruttori di Brescia»
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