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Pignoramenti immobiliari: la situazione italiana

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2016 09:12
24/08/2007 09:16
 
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Fonte: lastampa.it - Economia - di GIANLUCA PAOLUCCI - 24/8/2007

Mutui-casa, è boom dei pignoramenti

Rate più pesanti tra 50 e 200 euro per i tassi variabili

GIANLUCA PAOLUCCI
Poco meno di 1600 procedure esecutive immobiliari decise dal Tribunale, nella sola Milano, dal 1 gennaio al 10 agosto scorso. Contro le 1883 dell’intero 2006. L’effetto più lampante del caro-mutui è tutto racchiuso in questi due numeri. Il perché è presto detto: la Banca centrale europea ha alzato il tasso di sconto di due punti percentuali. Le decisioni della Bce hanno portato con sé un aumento della rata mensile del mutuo sulla casa - a tasso variabile - tra 50 e 200 euro. Risultato, molte famiglie non si possono più permettere di pagare, le rate insolute si accumulano e le famiglie diventano morose. A quel punto le banche pignorano la casa sulla quale insieme al mutuo è stata accesa un’ipoteca e l’immobile viene messo all’asta.

È il mercato, bellezza, verrebbe da dire. D’altra parte quanto i tassi erano bassi - sembra un secolo fa - erano proprio i mutui a tasso variabile a sembrare più convenienti, con molte famiglie che sceglievano questa opzione scommettendo sul permanere di un lungo periodo di tassi d’interesse moderati. Così non è stato, tant’è vero che la Bce, da Francoforte, fa sapere che potrebbe nuovamente alzare i tassi già dalla prossima riunione del 6 settembre malgrado gli inviti che arrivano da varie direzioni ad adottare una politica monetaria più accomodante. E alla fine di questo circolo vizioso a rimetterci erano proprio quelle famiglie che avevano scelto i mutui a tasso variabile, per le quali quella oscillazione della rata con le fluttuazioni dei tassi è diventato un ostacolo sempre più difficile e in molti casi insormontabile.

Per questo, scrive L’espresso, nell’anno in corso il mercato dei finanziamenti per l’acquisto della casa ha vissuto due novità. Intanto, il mercato immobiliare ha frenato e la crescita delle richieste di muto è pari a zero. Poi le preferenze di chi si decide a questo passo sono cambiate e i favori dei compratori vanno di nuovo ai mutui a tasso fisso rispetto ai tassi variabili. I mutui accesi nei primi sei mesi dell’anno in corso rientrano infatti per il 69% nella prima categoria, mentre l’opzione «variabile» è stata preferita dal 27% dei nuovi sottoscrittori. Inoltre, si allunga anche la durata del prestito, - tempi più lunghi uguale rate mensili più leggere - con oltre il 50% dei mutui richiesti che ha una durata superiore ai 25 anni.

Per questo, «il piano casa dovrà essere uno degli elementi qualificanti della prossima Finanziaria», spiega il ministro delle Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi. Ma serve anche «rigore, informazione e trasparenza da parte del sistema creditizio». D’altra parte, nota il ministro, notizie come quella dell’aumento dei pignoramenti di case anche nel nostro Paese, «destano non poca preoccupazione soprattutto alla luce della crisi mondiale dei mutui subprime».


[Modificato da marco--- 26/08/2007 18:06]
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