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Qualcuno ha un'idea dell'andamento in Toscana?

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2012 11:59
11/09/2008 19:02
 
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dove i turisti hannoaumentao le bolle e rotto le..
qualche toscano è nel forum?
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Se capisci, le cose sono così come sono. Se non capisci, le cose sono cosi come sono
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11/09/2008 19:04
 
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Re: dove i turisti hannoaumentao le bolle e rotto le..
branda77, 11/09/2008 19.02:

qualche toscano è nel forum?




tranqui, che gli inglesi si sono dati al sud della spagna...

...ne ho visti un'enormita', con le loro bruttissime villette a schiera o semi-detached...


[SM=g7600]
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Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
11/09/2008 19:08
 
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Re: Re: dove i turisti hannoaumentao le bolle e rotto le..
laplace77, 11/09/2008 19.04:




tranqui, che gli inglesi si sono dati al sud della spagna...

...ne ho visti un'enormita', con le loro bruttissime villette a schiera o semi-detached...


[SM=g7600]




Si ma non sai quanto se la tirano gli agenti immobiliari con la storia del chianti. Basta guardare le immagini sui loro siti con girasoli, cipressi, casolari, etc..
Comunque ho l'impressione che siano alla frutta. Ho fatto la ca...ta di chiedere loro informazioni prima di avere la fortuna di beccare il forum, ed ora non mi danno requie.
sono davvero alla frutta.
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25/02/2010 16:20
 
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Immobili per 40 milioni messi in vendita su E-bay

Da Chianni a Palaia, decine di offerte in rete

Pontedera, 25 febbraio 2010 - Il gelo calato sul mercato del mattone dall’inizio della crisi non sembra intenzionato a mollare la presa. Le agenzie traboccano di offerte appetitose. Anche importanti. Lanciano l’esca anche su ebay dove nei Comuni dell’Alta Valdera ci sono oltre 40 milioni di euro in immobili in attesa di acquirente. Da Chianni a Capannoli, da Peccioli a Palaia a Lajatico e Terricciola — tutte zone nel verde toscano tanto ricercato ed ambito, soprattutto dagli stranieri: inglesi, tedeschi e da qualche anno anche australiani — il mattone è fermo. Come in tutta la zona, perché il mattone è lo specchio della crisi generale: pochi soldi, domanda fiacca pur di fronte invece a tanta disponibilità, varietà di prezzi, di posizione, di pregio, di bellezza come in questi ultimi mesi.

La gente guarda, valuta, è attirata. Ma non compra. I prezzi sono calati ovunque, con una media del 5%. Fino a punte del 10%. Proprio a causa dell’indebolimento della domanda che raggiunte punte alte per chi deve investire sulla seconda casa. Uno sguardo su ebay ed il quadro è chiarissimo: a Capannoli tra case e ville c’è un valore di 5 milioni di euro in questa vetrina virtuale ma molto visitata. Anche pezzi importanti: un casale con piscina da 700 mila euro, una villa da 830 mila euro. Stesso copione a Terricciola, per un valore totale che sfiora i sei milioni di euro: in vendita c’è un bel rustico da 1 milione di euro, un pezzo di pregio indirizzato ad un target alto.

A Chianni il maggior numero di offerte, per oltre 10 milioni di euro: anche una mega villa da 2 milioni, con parco e terreni; un casa colonica davvero magnifica a 1 milione e 400 mila euro. La minor offerta è su Peccioli (appartamenti e villette per 2 milioni di euro), ma già a Crespina il livello supera ancora i 5 milioni: in vendita una villa a Lavoria per 770 mila euro e una a Crespina per 430 mila euro. Mercato fermo anche a Palaia che è presente su ebay con immobili per 4 milioni e mezzo di euro (anche un rustico da quasi 2 milioni) mentre a Lajatico il totale supera i 6 milioni tra ville e coloniche nella campagna.

Quello che fa riflettere è la presenza dappertutto di un’ ampia offerta di casa formato famiglia: l’appartamento medio da 70 a 100 metri quadrati ( da 110 mila e 200 mila euro) che non trova acquirenti. Offerte, quindi, anche di altissimo profilo e qualità. Il mercato — anche se rispetto a qualche mese fa, come ci dicono alcuni agenti immobiliari, ci sono lievi segnali d’interesse tutti però da concretizzarsi — non tira, pur essendo il mattone ancora considerato idealmente dalla gente come uno dei posti più sicuri dove mettere i risparmi. La crisi non riguarda solo la compravendita. Ma è il settore dell’edilizia in generale che è fermo, ha perso posti di lavoro, ha visto chiudere aziende e la situazione delle imprese sul fronte creditizio resta critica.

Carlo Baroni
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09/10/2010 12:36
 
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In crisi anche la zona del Chianti
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07/01/2011 16:06
 
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Mercato immobiliare aretino: previsioni e variazioni legali

L’elevato tasso di disoccupazione e la stretta creditizia non lasciano presagire un anno semplice per il settore immobiliare. I prezzi degli immobili rimarranno tuttavia sostanzialmente stabili. Una lieve flessione in alcune zone delle grandi città, non sarà sufficiente a dare una un impulso decisivo alla ripresa della domanda, pertanto ci si può attendere un altro anno con compravendite fiacche, durata delle trattative in aumento e margini di negoziabilità in crescita, anche se dipendenti dalle caratteristiche e dalla posizione degli immobili. La maggior sofferenza sarà a carico di quelle zone che negli anni del boom hanno conosciuto grosse bolle speculative (Es. mercato delle seconde case). Non è questo il caso della nostra città, che può vantare (o soffrire) prezzi tra i più bassi d’Italia, e non ha mai conosciuto movimenti speculativi di rilievo, nemmeno negli anni più vivaci per i valori immobiliari. Il mercato si muove poco anche in provincia, pur se a macchia di leopardo, con zone decisamente depresse, e altre molto più vivaci e attive. Chi ha disponibilità economica, durante l’anno appena iniziato, potrà realizzare affari molto vantaggiosi, che potrebbero portare risultati sorprendenti anche nel breve/medio periodo. E’ probabile infatti che ci stiamo approssimando alla fine del tunnel, e nei 12 mesi successivi il mercato potrebbe dare segnali di ripresa e vigore. Più complicata la situazione per chi ha bisogno del sostegno finanziario, che pur offrendo tassi che si prevedono vantaggiosi per gli acquirenti anche nel 2011, copriranno importi sempre inferiori alla necessità.
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16/03/2011 13:46
 
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Forte dei Marmi: ora possono costruire solo i residenti

16/03/2011

- Paralisi per la costruzione di seconde case dei turisti per frenare la fuga degli indigeni spaventati dai prezzi degli immobili.

Così il Comune di Forte dei Marmi (Lucca), in Versilia, ha approvato un Piano che prevede la costruzione di 75 alloggi realizzabili solo “da cittadini residenti da almeno 12 anni e con l'impegno a non vendere per 20 anni”.

Permessi soltanto gli affitti stagionali.

Da sempre la Versilia è terra di conquista dei turisti, ultimamente soprattutto dell'Est.

Un fenomeno che ha determinato un'impennata nei prezzi delle case.

“A Forte dei Marmi - spiega il sindaco, Umberto Buratti - circa il 60% delle abitazioni sono seconde o terze case di non residenti. Il nostro Piano è innovativo perchè, oltre che ai criteri urbanistici e di tutela del territorio, tiene conto delle esigenze dei residenti.

Vogliamo che i nostri cittadini, attraverso la costruzione della prima casa, possano tornare a vivere stabilmente qui”.

Il “Piano complesso d’intervento” si svilupperà in varie fasi: in tutto, prevede la costruzione di circa 150 alloggi solo in minima parte destinati al mercato libero.
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16/04/2011 10:38
 
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Addio al mattone d'oro
I prezzi calano ancora



Secondo l'ufficio studi di Tecnocasa le quotazioni si avviano verso un assestamento

Prato, 14 aprile 2011 - Il mattone torna a far gola. I prezzi continuano a diminuire e gli investitori fanno di nuovo capolino nel mercato, anche se rimangono grosse difficoltà per chi non ha un capitale iniziale. In sintesi è questo l’andamento del mercato immobiliare pratese ritratto dal gruppo Tecnocasa. Le previsioni per il futuro sono comunque ottimistiche: sembra infatti che la ripida discesa del valore delle case sia in fase di assestamento. Se negli ultimi due anni a Prato si è registrato un calo complessivo dei prezzi di circa il 20%, già sul finire del 2010 tale diminuzione si attestava soltanto a poco più del 4%.

Non stupisce più di tanto, quindi, che gli investitori, anche per l’instabilità generale delle borse e dei mercati finanziari, trovino condizioni di acquisto favorevoli nel Pratese: in particolare, le zone de Il Pino e S. Paolo abbiano risvegliato l’interesse anche dei vicini di casa fiorentini e in questo senso possono aver funzionato da incentivo, oltre ai prezzi vantaggiosi (circa 1300-1400 euro al metro quadro per un buon usato), l’esistenza della stazione di Borgonuovo e il nuovo ospedale in costruzione a Galciana.

Il calo dei prezzi, però, non ha colpito in maniera indistinta tutte le zone della città: il centro e le zone più periferiche hanno fatto registrare una diminuzione minore rispetto per esempio a quartieri come il Soccorso e la zona dell’Ospedale. Al Soccorso ci si aggira intorno ai 1600 euro al metro quadro, mentre in zona ospedale, e in particolare in via Arcangeli e nelle sue traverse si sale fino a 2100-2200 euro. Stesso discorso per zone come Galceti e Villa Fiorita, dove il prezzo per l’usato si aggira intorno ai 2500 euro al metro quadro, ma è probabilmente destinato a scendere.

Poche le nuove costruzioni a Figline, dove un buon usato è valutato tra 2200 e 2500 euro al metro quadro. Più popolari, invece, i quartieri di Viaccia e Maliseti, che si attestano tra i 1500 e i 2000 euro al metro quadro, anche se nella zona verde vicino a Maliseti alcuni nuovi immobili oscillano tra i 2000 e i 2100 euro. Per quanto riguarda i comuni della provincia, Poggio a Caiano rimane mediamente il più caro, con prezzi che oscillano da 1600 a 2200 euro al metro quadro per l’usato e da 2000 a 2300 euro per il nuovo.

Vaiano, Vernio e Schignano sono invece i più economici oscillando tra i 1400 e i 1900 euro per l’usato e fra i 1600 e i 2200 euro per il nuovo. Conveniente anche Montemurlo, con l’usato che va dai 1450 ai 2000 euro e il nuovo che oscilla fra 1500 e 2500 euro, più o meno in linea con i prezzi di Seano. A Carmignano per l’usato è infine difficile superare i 2000 euro al metro quadro.

di LEONARDO MONTALENI
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16/04/2011 12:48
 
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Re:

(sylvestro), 16/04/2011 10.38:

Addio al mattone d'oro I prezzi calano ancora Secondo l'ufficio studi di Tecnocasa le quotazioni si avviano verso un assestamento...


E poi, per quelli che «il segmento lusso non conosce crisi...»,
c'è sempre Knight Frank: Scheda pubblicata nell'ottobre 2010

FourCorners

16/04/2011 14:00
 
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Prezzi delle case giù: ad Arezzo -1,3% in sei mesi

Mercoledì 13 Aprile 2011 10:56
Mattia Cialini

Vanno ancora giù i prezzi delle case.

Arezzo segue il generale trend della Toscana, dove le compravendite nel 2010 sono ripartite (con un incremento del 2,2% delle contrattazioni). I dati sono stati resi noti da Tecnocasa, secondo cui su otto province su dieci del Granducato nel corso del secondo semestre 2010 hanno fatto registrare un ribasso, mentre solo nelle province di Grosseto e Massa Carrara le quotazioni risultano stabili.
Crollo dei prezzi rispetto al semestre precedente a Livorno (-4,7%) e Prato (-4,4%), poi seguono Siena (-1,9%), Lucca, Pistoia (-1,4%), quindi Arezzo (-1,3%) e Firenze (-0,4%).

A determinare la flessione, secondo i consulenti Tecnocasa, ci sarebbero la difficoltà nell'accesso al credito dai single, dalle famiglie monoreddito e da quelle extracomunitarie, la cui domanda di abitazione è molto rilevante in zone come Prato. "C'é stato un calo nel credito agli stranieri - ha spiegato Ansano Cecchini, consulente creditizio di Kiron del gruppo Tecnocasa - perché secondo la statistica il default è più difficile se la pratica di finanziamento riguarda italiani".

Tuttavia le compravendite, secondo i dati dell'Agenzia del Territorio, hanno di nuovo superato quota 40mila. Il mercato dei mutui per case fa registrare un calo del 5% nel terzo trimestre 2010 rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente: in controtendenza Massa Carrara (+21%) e Firenze (+8%), all’ultimo posto in regione c’è Prato (-31%).
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23/04/2011 07:46
 
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Mercato immobiliare Toscana

22/04/2011

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05/05/2011 19:31
 
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Ad Arezzo ribasso record per i prezzi delle case del centro: -2,5%



Giovedì 05 Maggio 2011 16:08
Mattia Cialini

Netto calo dei prezzi delle case: un -2,5% rispetto al 2010 che pone Arezzo in cima alle classifica dei ribassi tra le province toscane.
E’ quello che emerge dall’indagine di Casa.it, secondo cui una casa in centro ad Arezzo costa circa 2.500 euro al metro quadro, quasi tra volte di meno rispetto al centro di Firenze. E proprio il capoluogo di regione si conferma come il più caro del mattone, con un picco di 7.000 euro per un’immobile nelle zone Duomo e Santa Croce e una media di 4.300. L’analisi assegna poi a Siena e Pisa la palma di città più care tra le altre province toscane, con una media di 3.600 e 3.250 euro al metro quadro.
Ci sono poi Grosseto e Livorno con un costo medio rispettivamente di 3.000 e 2.950 euro. Praticamente a pari merito si collocano Pistoia, Arezzo e Massa Carrara dove per l’acquisto di un immobile nel centro storico sono richiesti circa 2.500 euro al metro quadro. Le più economiche risultano Lucca e Prato con 2.450 e 2.400 euro.
“Le quotazioni degli immobili in Toscana sono rimaste pressoché stabili rispetto al 2010, le città che registrano un calo maggiore – rispettivamente pari al 2.5% e al 2% - sono Arezzo e Livorno. Tra tutte le provincie, invece, Grosseto spicca per un rialzo pari allo 0.9% registrato in questi primi mesi del 2011 - commenta Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it.-. L’analisi condotta sul portale ha rilevato, inoltre, una preferenza dei toscani per la soluzione del trilocale, che a Firenze, Grosseto, Livorno e Lucca si conferma la metratura più ricercata. Inoltre, si registra una grande attenzione verso la presenza di ascensore e box auto, con un boom di richieste per questi elementi soprattutto a Prato dove le quotazioni per quest’ultimo si aggirano tra i 15.000 e 20.000 euro.”
Per quanto riguarda il mercato degli affitti, Firenze è affiancata da Pisa: in entrambe le città per un bilocale sono necessari in media 900 euro al mese. A Siena, Grosseto, Arezzo e Livorno per la stessa tipologia di appartamento le quotazioni vanno dai 750 ai 700 euro. Seguono Prato e Lucca con rispettivamente 650 e 600 euro. Chiudono la classifica Massa Carrara e Pistoia dove per l’affitto occorrono circa 550 euro.
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04/11/2011 18:42
 
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Case, in calo il valore degli affitti


Solo Bicchio in controtendenza. Stabili i prezzi delle compravendite

di Luca Cinotti


VIAREGGIO. Calano i prezzi delle compravendite ma - ancora di più - calano i valori degli affitti. La gelata del mercato immobiliare viareggino, dunque, non accenna ad alcuna inversione di tendenza almeno nel primo semestre dell'anno in corso, quello preso in considerazione dalle rilevazioni dell'Agenzia del territorio. Gli affitti. Normalmente, questo tipo di rilevazioni sono significative soprattutto per i valori di compravendita. Ma, nel caso di Viareggio, questa volta a colpire sono i ribassi che vengono fatti segnare dalle locazioni. Dopo anni di aumenti o, al massimo, di stagnazioni, gli affitti hanno cominciato a scendere un po' dappertutto. Ci sono, a questa regola, due eccezioni. La prima è quella della "zona nobile" (quella più vicina alla passeggiata) dove però aumenta (e di poco) solo il valore massimo, mentre scende (in maniera più consistente) quello minimo. L'altra, senz'altro più significativa, è registrata nella zona che comprende Torre del Lago nord e Bicchio, dove i prezzi degli affitti sono, seppur moderatamente in rialzo. Un dato che, per essere interpretato, va letto insieme a quello delle altre periferie (Terminetto, Migliarina, Varignano). Dove gli affitti calano sensibilmente, soprattutto nei valori massimi. Il che vuol dire che il mercato della locazione sembra spostarsi sempre più lontano dal centro fino, appunto, alla zona di Bicchio. Discorso a parte per Torre del Lago dove salgono sensibilmente i valori minimi ma - nello stesso tempo - diminuiscono bruscamente anche quelli massimi: sintomo che (al netto del n
ero, sempre in agguato) certi eccessi del recente passato sembrano essere, almeno per il momento, messi in un cassetto. Le compravendite. Poco mosso, invece, il report delle vendite. Secondo le rilevazioni dell'Agenzia del territorio, infatti, molti valori sono rimasti invariati, soprattutto per quanto riguarda gli immobili più prestigiosi. Dove, invece, si registrano mutamenti, sono per lo più all'insegna del ribasso rispetto a quanto visto nei dodici mesi precedenti. E allora - tanto per portare qualche esempio - vediamo che sono in calo tutti i valori degli appartamenti nella zona che va dall'immediato entroterra (a monte di via Fratti) fino alla periferia oltre la ferrovia. Anche in questo caso - come abbiamo visto sopra per la voce "affitti" - si ha un segnale in controtendenza (sia per quanto riguarda gli appartementi che per le ville e villette) solo quando si arriva nella zona di Bicchio. Dove - in ogni modo - i prezzi rimangono assai pià bassi rispetto alle altre zone. Da monitorare, come sempre, il cnetro di Torre del Lago che, negli ultimi anni, aveva avuto una crescita impetusa. Crescita che ora sembra essersi fermata, visto che gli appartamenti hanno solo variazioni minime e che le altre categorie sono addirittura invariate. Ricordiamo che le valutazioni dell'Agenzia del territorio (rilasciate ogni sei mesi) sono ricavate, oltre che da un'analisi dei prezzi riportati nei rogiti notarili, anche da indagini sul campo, sia verso le agenzie immobiliari che spulciando gli annunci su riviste di settore e non.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
3 novembre 2011
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16/02/2012 07:28
 
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Mercato immobiliare, tutto congelato

Secondo le agenzie gli affari non hanno risentito del post alluvione ma della crisi successiva al boom degli anni scorsi



di Cristiano Borghini

VILLAFRANCA

La crisi economica che ha investito i mercati globali, e che sta continuando a farli fluttuare negativamente, mette a dura prova ogni singolo comparto della matrice economica di un territorio. Tra i beni di prima necessità c’è la casa, da sempre considerata una certezza. Ma coi tempi che corrono, avere una proprietà immobiliare, sta diventando sempre più arduo, infatti il potere di acquisto delle famiglie si sta riducendo sempre di più, per non parlare delle giovani coppie o dei single lavoratori, accedere a un mutuo diventa sempre più problematico. La Lunigiana non fa eccezione, anche qui il mercato ha un po’ traballato, ha risentito degli influssi negativi. Su di esso però non hanno inciso, secondo gli operatori del settore l’alluvione dello scorso ottobre e l’eplosione del metanodotto di Barbarasco.

Agenzia immobiliare Leoncini dà un primo parere su quanto sta accadendo: «È un mercato congelato, le banche non erogano finanziamenti, la domanda è in fase calante, si riesce sempre a vendere, ma quello che prima si faceva in sei mesi ora viene fatto in un anno. Ci sono sempre più persone che cercano una casa in affitto, proprio per questa mancanza di risorse, ma c’è il rischio che, perdendo il lavoro, possano anche perdere la casa non potendo più pagare l’affitto».

Lunigiana Immobiliare si occupa di un settore di mercato differente, punta sulla vendita di castelli, mulini e casali, ma ha un altro punto di vista sul mercato attuale: «La Lunigiana sarà destinata a diventare un enorme seconda casa. Questa è un lusso, e chi ha da parte discrete somme di denaro, tende a investire sul mattone. Poco tempo fa abbiamo riscontrato una leggera ripresa dopo una fase di stagnazione. Si è costruito troppo ed ora la cosa più importante è curare la qualità delle dimore, se sono di buona fattura si possono vendere, altrimenti la cosa diventa più difficoltosa. Da sottolineare l’alta competitività che c’è in questo mercato: siamo senza regole, non si ha mai l’esclusiva, se vuoi vendere devi lottare. Bisogna regolamentare il tutto, bisogna far sì che chi vuole vendere o lo faccia da solo, basta appendere un cartello con su scritto vendesi, oppure se sceglie di affidarla all’agenzia, ci vuole per lo meno il diritto di esclusività».

Agenzia I Castelli è in linea con Leoncini: «Il mercato è fermo, ora la richiesta più diffusa è quella di case di piccole dimensioni, diciamo fino a 80 mq, che abbiamo un costo che oscilla tra i 100 e 150mila euro, anche gli affitti sono aumentati di numero, ma sono rimasti invariati nella loro entità economica».

Ma la Lunigiana è un polo di attrazione per stranieri che, affascinati dal paesaggio, decidono di comprare dimora qui. Anche qui divergono le opinioni, per Leoncini gli stranieri che avevano casa in Lunigiana ora stanno rivendendo i loro immobili per poter affrontare la crisi nei paesi di residenza, non certo perché non subiscono più il fascino della Valle della Luna.

Vera esperta nel settore estero è Lois Allen, dell’agenzia L’Architrave che, da oltre 25 anni, lavora con persone che da ogni parte d’Europa, addirittura da Canada e Australia, cercano casa e prova a illustrarci l’attuale situazione: «Gli stranieri che cercano casa, innanzitutto cercano la casa caratteristica, non vogliono le villette a schiera, cercano i casali, i rustici, o le case all’interno degli splendidi borghi medievali. Ma soprattutto scelgono questi posti per il panorama, la zona incontaminata e la distanza abbastanza relativa dall’aeroporto di Pisa. Non cercano una casa vacanze, in cui possono stare solamente 15 giorni all’anno, ma cercano una seconda abitazione. Tanti scelgono di passare qui la maggior parte dell’anno, pur mantenendo il lavoro nel paese d’origine, ma vengono qui per scelta, il territorio offre tantissimo, sia dal punto di vista ambientale che umano, è un posto bellissimo dove far crescere i bambini, qui si trova rifugio dalla vita veloce delle grandi metropoli che ormai soffocano col cemento chi vi abita».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
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03/04/2012 14:39
 
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Più case che famiglie in Toscana
Comprarla costa anni di stipendio


Fotografia della situazione abitativa realizzata dalla Regione attraverso l'Osservatorio sociale regionale

Per ogni nucleo ci sono 1,3 alloggi e mantenerli costa mediamente 362 euro al mese

(02 aprile 2012)

In Toscana ci sono 1,3 case per ogni famiglia ed il valore medio di ciascuna abitazione è di 265 mila euro. A ogni toscano per acquistare la propria casa occorrono in media oltre 8 anni di reddito e per mantenerla deve spendere 362 euro al mese. Questi e molti altri dati sono contenuti nel volume 'Abitare in Toscana. Primo rapporto sulla condizione abitativa', curato da Andrea Francalanci e Andrea Valzania e realizzato dalla Regione attraverso l'Osservatorio sociale regionale.

Il rapporto, che è stato presentato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, offre una fotografia sul mondo della casa in Toscana e sulle iniziative della Regione per dare risposte a quella che, specialmente negli ultimi anni, ha assunto i contorni di vera e propria emergenza sociale. L'ultima parte è dedicata alla realtà di Prato, con un focus sulla situazione degli sfratti.

Il patrimonio abitativo della Toscana fotografato al 31 dicembre 2010 supera i 2 milioni di abitazioni, pari al 6,2% del totale nazionale, una dotazione che dovrebbe essere sufficiente rispetto alla popolazione residente che si attesta sui 3,8 milioni di unità: ci sono infatti a disposizione 544 abitazioni per ogni 1.000 abitanti, vale a dire 1,3 case per ogni famiglia, dato in linea con il resto del paese.

Il valore complessivo delle abitazioni toscane, calcolato in base alle quotazioni di mercato, ammonta a 560 miliardi di euro, l'8,9% del valore nazionale, 5,4 volte il Pil regionale (il rapporto nazionale è invece di 4,2 volte). Un'abitazione in Toscana vale in media circa 265 mila euro, il valore medio italiano si ferma a 180 mila euro. Per comprare una casa occorre un somma pari a 8,2 annualità di reddito (il dato medio nazionale scende a 6,1). Se per la casa ogni toscano spende in media 362 euro al mese, quasi il 15% del reddito medio, le famiglie in locazione vedono innalzare questa percentuale, fino a sfiorare il 30%. A livello nazionale la somma è inferiore: 329 euro (13,7% del reddito).

In calo la costruzione di nuove abitazioni: tra il 2005 e il 2009 la diminuzione media è stata del 15%, con il picco tra il 2008 e il 2009, -25%. Un trend opposto rispetto al numero delle famiglie residenti il cui incremento è imputabile soprattutto alla componente straniera. Netto anche il calo delle compravendite immobiliari nel periodo 2006-2010, causato in primo luogo dalla riduzione del potere d'acquisto delle famiglie e dalle sempre maggiori difficoltà di accesso al credito. La punta massima è stata toccata nel 2006, quasi 56 mila transazioni. Poi una rapida discesa fino alle quasi 40 mila nel 2009. Nel 2010 si è registrata una lieve ripresa, tornando a superare di poco quota 40 mila.

La peculiarità della situazione toscana è rappresentato dall'elevato numero di famiglie proprietarie. Nel 2010 l'84,2% delle abitazioni toscane sono di proprietà (in Italia la percentuale scende all'81,6). A fronte di questo, le circa 255 mila famiglie che invece pagano un affitto sono sempre più in difficoltà, come testimonia la dinamica degli sfratti nel periodo 2001-2010. Dai 3.287 siamo passati a 4.906, con un aumento di circa il 49%. La quota di quelli per morosità dal 61% circa è passata all'89%. Le richieste di esecuzione sono passate da 3.399 a 10.965 (+228%). Quelli eseguiti da 880 hanno raggiunto 2.652 (+201%). Se facciamo un rapporto tra provvedimenti emessi e famiglie residenti osserviamo, nel periodo 2006-2010, un aumento della tensione abitativa in Toscana: in particolare, nel 2009, è stato registrato un provvedimento di sfratto ogni 250 famiglie residenti. Riguardo invece agli sfratti eseguiti, sempre mettendoli in rapporto con il numero di nuclei familiari residenti, nel 2010 si evidenzia uno sfratto ogni 844 famiglie con un aumento continuo dal 2007. Se invece limitiamo lo sguardo alle sole famiglie in affitto otteniamo un'esecuzione di sfratto ogni 96 famiglie.

Uno sguardo adesso ai principali interventi della Regione nel settore negli ultimi anni. Nell'ambito dell'edilizia residenziale sono stati attivati vari finanziamenti per lo sviluppo e la riqualificazione del patrimonio Erp e per la realizzazione di alloggi a canone sostenibile. Dal 2008 al 2012 sono stati realizzati 1.743 nuovi alloggi a canone sociale e 556 a canone sostenibile grazie ad un investimento di 190 milioni di euro (tolti i cofinanziamenti dei Comuni coinvolti) ai quali ne vanno aggiunti altri 90 messi a disposizione nel 2011 per interventi di recupero e incremento del patrimonio.

Rispetto invece al mercato privato degli affitti la Regione ha provveduto ad integrare le risorse stanziate dallo Stato attraverso il fondo sociale per l'affitto (legge 431/98) con 15,5 milioni di euro tra il 2008 e il 2010 (a fronte di circa 36 milioni di euro statali), ha reso disponibili 45 milioni di euro per il periodo 2010-2013, nell'ambito del progetto Giovanisì, per dare contributi economici di sostegno al pagamento dell'affitto ai giovani che decidono di lasciare la famiglia di orgine, e ha costituito nel 2012 un fondo di 4 milioni di euro per supportare le famiglie a rischio di sfratto per morosità causato da temporanee situazioni di difficoltà economica.

"Lo Stato deve tornare a fare qualcosa sul fronte abitativo, ad investire risorse". L'assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca lancia un nuovo, ennesimo, appello al governo affinché rimetta sul piatto risorse importanti sulla casa.

"Lo scenario che viene fuori dal Rapporto - ha spiegato Allocca - un po' già lo conoscevamo. Uno scenario di grande crisi in cui chi perde il lavoro rischia di perdere la casa. Prima la povertà era legata essenzialmente all'assenza di lavoro. Oggi magari si trova lavoro ma non si riesce comunque a far fronte ai propri bisogni, primo fra tutti quello ad un'abitazione. La mancanza o il venir meno di un'abitazione ha una forte e rovinosa ricaduta sociale: si è costretti a tornare a casa dai propri genitori, si spezzano legami e matrimoni. Insomma la casa è un bene fondamentale, irrinunciabile, la base della solidità sociale".

In Toscana aumentano gli sfratti ma non è tanto il numero a preoccupare quanto la qualità. "Fino a poco tempo fa - aggiunge - dipendevano dalla fine locazione. Oggi invece quasi 9 sfratti su 10 sono per morosità. Sono cioè determinati da eventi che non stanno all'interno di una normale dinamica della relazione inquilino-proprietario, ma sono eventi traumatici, per i quali non esiste più una sorta di salvagente, come in passato".

La Regione, come spiega ancora Allocca, per cercare di porre rimedio ad una situazione che si sta aggravando ogni giorno, prova a battere tutte le vie possibili. "Potenziamento del patrimonio Erp, operazioni innovative come il co-housing, mantenimento della quota regionale per il sostegno affitti, creazione di un apposito fondo per le famiglie vittime di sfratti cosiddetti per morosità incolpevole. Ma è il governo che deve ricominciare a fare qualcosa in questo settore. É ormai dagli anni '90 che le risorse destinate alla casa sono progressivamente diminuite. Si è pensato che il problema si potesse risolvere con la proprietà e con i mutui facili. Abbiamo però visto che così non è stato anche se in Toscana abbiamo la più alta percentuale di proprietari, l'84%. Il restante 16% è ancora gravato da mutui spesso insostenibili oppure è alle prese con un mercato degli affitti troppo oneroso. Un altro tasto dolente - conclude Allocca - è poi il numero, esorbitante, di case sfitte, circa 423.000. In Toscana esisterebbero 1,3 case per ogni cittadino un numero più che sufficiente a soddisfare la richiesta. Tempo fa proposi di mettere una tassa di scopo di 10 euro al mese per ogni alloggio non dato in affitto, significherebbe avere ogni mese qualcosa come più di 40 milioni di euro che ci permetterebbero di risolvere il problema".
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