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Non cala un bel niente, invece! Aumentano sempre.

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2010 15:02
15/10/2010 14:44
 
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Nei calcoli di Uriel ci sono pero' le seguenti inesattezze
-il mutuo (se a tasso fisso) dura 20 o 30 anni e rimane costante ma poi finisce; l'affitto dura in eterno e puo' essere soggetto ad aumenti (anzi, di solito lo è).

Uriel poi scrive:

=========
Allora, vi propongo un investimento cosi': in 20 anni mi date 295.000 euro. Alla fine dei 20 anni ve ne rendo 200.000. Mi regalate, cioe', 95.000 euro in 20 anni.


Vi sembra un affare? No. Adesso , invece di rendervi 200.000 euro alla fine del succoso investimento, vi rendo una casa che vale 200.000 euro. Vi sembra un affare?
=========

Uriel dimentica di calcolare il mancato costo del canone di affitto di quando uno è proprietario, ovviamente da calcolare al netto di costi di straordinaria manutenzione.
Quindi: dopo 20 anni mi ridai 200 mila euro, ma mi dai anche 20 anni di canone di affitto risparmiati, con i dovuti interesse; allora il confronto si puo' fare alla pari.

Inoltre, cosa succede dopo 20 anni? Che il mutuo finisce, l'affitto rimane.

Con questo non voglio dire che sia vero il contrario, ma il paragone non è riportato da Uriel in maniera onesta, in quanto considera proprio l'intervallo di tempo piu' sfavorevole per il proprietario (gli anni del mutuo). E' verosimile che la rata di un mutuo sia piu' alta di un canone di affitto, pero' il mutuo finisce, l'affitto no, e si spera di campare qualche annetto dopo la fine del mutuo (poi se uno è cosi' sfigato da schiantare appena pagata l'ultima rata del mutuo e magari non ha figli allora gli conveniva andare in affitto).

Il paragone mutuo vs affitto è piu' complesso e deve tenere conto di molte variabili,non per ultimo il rischio di doversi spostare da lì a pochi anni. Se uno è statale (e quindi sa che di lì non ce lo schioda nessuno) e trova un mutuo a tasso fisso con una rata tale da calcolare di poterselo permettere, non vedo perche' no.

Non per ultimo, mi piace di piu' una nazione di tanti Italiani ciascuno piccolo proprietario del suo appartamento che non una nazione di Italiani tutti in affitto e gli immobili tutti in proprietà a 5 grandi colossi immobiliari proprietari di città intere (che potrebbero tranquillamente fare cartello e/o, peggio ancora, divenire una lobby potente tale da influenzare pure chi fa le leggi)


Uriel ha poi fatto presente che si costruisce ovunque, pur non incrementando la popolazione. C'e' pero' da dire che il valore di un appartamento è dato, in parte, dal valore del terreno su cui insiste; se sono proprietario di un appartamento in aperta campagna, questo valore sarà percentualmente basso rispetto al valore del fabbricato, se sono proprietario di una monofamiliare in centro a Milano, il valore del terreno insiste molto. Perche' il terreno è un bene non riproducibile. Posso costruire nuove case, ma non posso creare un terreno che prima non esisteva, in centro a Milano (a meno che le placche tettoniche non impazziscano e si aprano in due in pieno centro a Milano creando una nuova terra... sto scherzando)

Uriel fa poi paragoni con investimenti bancari alternativi; io pero' mi fido di piu' di 4 mura che non di un foglio di carta con scritto "sei proprietario di 100000 bond xx" (ne sanno qualcosa i poveri risparmiatori nel caso in cui xx significasse Leheman Brother, Parmalat, Alitalia, ecc)

Tutto questo poi supponendo che il valore delle case non aumenti.

Poi c'e' anche il fattore psicologico. Quanto vale la tranquillità di avere una casa propria dove puoi fare i lavori che vuoi e non hai il fiato sul collo del proprietario che se è nevrotico ha da ridire anche se pianti un chiodo nel muro?
15/10/2010 15:02
 
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sanchioni, 10/15/2010 2:44 PM:

Nei calcoli di Uriel ci sono pero' le seguenti inesattezze
-il mutuo (se a tasso fisso) dura 20 o 30 anni e rimane costante ma poi finisce; l'affitto dura in eterno e puo' essere soggetto ad aumenti (anzi, di solito lo è).

Uriel poi scrive:

=========
Allora, vi propongo un investimento cosi': in 20 anni mi date 295.000 euro. Alla fine dei 20 anni ve ne rendo 200.000. Mi regalate, cioe', 95.000 euro in 20 anni.


Vi sembra un affare? No. Adesso , invece di rendervi 200.000 euro alla fine del succoso investimento, vi rendo una casa che vale 200.000 euro. Vi sembra un affare?
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Uriel dimentica di calcolare il mancato costo del canone di affitto di quando uno è proprietario, ovviamente da calcolare al netto di costi di straordinaria manutenzione.
Quindi: dopo 20 anni mi ridai 200 mila euro, ma mi dai anche 20 anni di canone di affitto risparmiati, con i dovuti interesse; allora il confronto si puo' fare alla pari.

Inoltre, cosa succede dopo 20 anni? Che il mutuo finisce, l'affitto rimane.

Con questo non voglio dire che sia vero il contrario, ma il paragone non è riportato da Uriel in maniera onesta, in quanto considera proprio l'intervallo di tempo piu' sfavorevole per il proprietario (gli anni del mutuo). E' verosimile che la rata di un mutuo sia piu' alta di un canone di affitto, pero' il mutuo finisce, l'affitto no, e si spera di campare qualche annetto dopo la fine del mutuo (poi se uno è cosi' sfigato da schiantare appena pagata l'ultima rata del mutuo e magari non ha figli allora gli conveniva andare in affitto).

Il paragone mutuo vs affitto è piu' complesso e deve tenere conto di molte variabili,non per ultimo il rischio di doversi spostare da lì a pochi anni. Se uno è statale (e quindi sa che di lì non ce lo schioda nessuno) e trova un mutuo a tasso fisso con una rata tale da calcolare di poterselo permettere, non vedo perche' no.

Non per ultimo, mi piace di piu' una nazione di tanti Italiani ciascuno piccolo proprietario del suo appartamento che non una nazione di Italiani tutti in affitto e gli immobili tutti in proprietà a 5 grandi colossi immobiliari proprietari di città intere (che potrebbero tranquillamente fare cartello e/o, peggio ancora, divenire una lobby potente tale da influenzare pure chi fa le leggi)


Uriel ha poi fatto presente che si costruisce ovunque, pur non incrementando la popolazione. C'e' pero' da dire che il valore di un appartamento è dato, in parte, dal valore del terreno su cui insiste; se sono proprietario di un appartamento in aperta campagna, questo valore sarà percentualmente basso rispetto al valore del fabbricato, se sono proprietario di una monofamiliare in centro a Milano, il valore del terreno insiste molto. Perche' il terreno è un bene non riproducibile. Posso costruire nuove case, ma non posso creare un terreno che prima non esisteva, in centro a Milano (a meno che le placche tettoniche non impazziscano e si aprano in due in pieno centro a Milano creando una nuova terra... sto scherzando)

Uriel fa poi paragoni con investimenti bancari alternativi; io pero' mi fido di piu' di 4 mura che non di un foglio di carta con scritto "sei proprietario di 100000 bond xx" (ne sanno qualcosa i poveri risparmiatori nel caso in cui xx significasse Leheman Brother, Parmalat, Alitalia, ecc)

Tutto questo poi supponendo che il valore delle case non aumenti.

Poi c'e' anche il fattore psicologico. Quanto vale la tranquillità di avere una casa propria dove puoi fare i lavori che vuoi e non hai il fiato sul collo del proprietario che se è nevrotico ha da ridire anche se pianti un chiodo nel muro?




Ho partecipato ad una discussione "Mutuo VS Affitto col capitale necessario già in mano" pochi giorni fa ed il risultato è stato che, partendo da presupposti più vantaggiosi per l'acquisto (rivalutazione del 2% se non ricordo male) e più svantaggiosi per l'affitto (canone che nel periodo in esame incrementa dell'85%, rendimento del 3%), alla fine le uniche differenze tra i 2 scenari erano:
- la presunta rivalutazione dell'immobile a fine corsa (30 anni)
- le presunte spese di manutenzione.

Ovviamente da queste due differenze si evince che l'acquisto vince, ma, ripeto, in presupposti ottimistici per l'acquisto.

A non essere state considerate sono le seguenti cose:
- stando in affitto in un periodo di cali puoi passare all'altra possibilità in tempi bassissimi, mq non viceversa, quindi puoi metterti in prospettive realmente VANTAGGIOSE, cosa che non si può dire adesso;
- gli investimenti mobiliari utilizzati per far rendere il capitale possono essere all'occorrenza venduti monetizzando i gain e reinvestendoli in nuove opportunità che offre il mercato, incluse quelle immobiliari.

Alla fine mi è servito a maturare una convinzione: l'affitto ha un ammortamento inverso al mutuo, nel senso che con l'affitto ci vai in guadagno nei primi anni, mentre col mutuo succede esattamente l'opposto. E viceversa, ovviamente. Tutto questo naturalmente in condizioni di "favore" per l'acquisto. Figurati se il periodo è quello che è [SM=g9058]
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