Commercio: in 2 anni 7mila bar e 5mila negozi di abbigliamento in meno
La crisi taglia in modo drastico gli esercizi nel settore dell'abbigliamento e bar, che rispettivamente in due anni segnano un saldo negativo tra aperture e chiusure di 5.335 e 6.912 attività. È quanto emerge dall'elaborazione della Confesercenti sui dati di Unioncamere, che analizza la crisi nel settore al dettaglio. Prefigurando uno scenario possibile sui futuri acquisti nei despecializzati emerge che il totale delle attivitá commerciali oggi ammonta a 600.632 e tra 5 anni saranno 538.497.
I soli settori del commercio al dettaglio dove è cresciuta l'attivitá nel 2007-2008, secondo Confesercenti, sono i bazar ed altri negozi non specializzati con prevalenza di prodotti non alimentari con un tasso di sviluppo del 13,2%, il commercio al dettaglio ambulante itinerante con un tasso di sviluppo del 12,9%, il commercio al dettaglio di prodotti non alimentari via Internet con un tasso di sviluppo del 28,8% e la vendita di articoli per adulti (sexy shop) aumentata del 10,8%.
Analizzando gli altri comparti che hanno registrato una contrazione nel numero delle attivita, nel settore frutta e verdura si registra una diminuzione di 1.521 attività commerciali, per le macellerie una riduzione di ben 2.432 unità e per le drogherie una perdita di 1.141 unità. Il settore delle calzature segna un -1.375 attivitá commerciali in meno e le mercerie/biancherie che contano una diminuzione di 1.304 unitá. Una forte contrazione è stata rilevata anche nel settore della vendita di mobili ed elettrodomestici con -4.836 unità ed i negozi di ferramenta con -1.747 unità in meno. Per quanto riguarda i ristoranti si contano - 3.598 unitá in meno e per i bar/caffetterie la perdita è di 6.912.