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Ditemi voi come si puo' prendere sul serio questa nazione...

Ultimo Aggiornamento: 18/01/2012 07:30
28/04/2009 23:29
 
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Re:
nazionalsindacalista, 28/04/2009 18.50:

Per Lap e (tutti): sarebbe ora di farvi un po' di ripetizioni, perchè la vulgata resistenziale vi ha imbottito il cervello di spazzatura.
Ancora ascoltate gente che blatera di democrazia, di 25 aprile, quando il fascismo (storico) è finito 64 anni fa, e quando i sedicenti "democratici" rubano a più non posso? Il figlio di Bassolino, come suo padre e tutto il resto della cricca non sono altro che gli ultimi epigoni dela repubblica delle banane antifascista nata dalla resistenza. Questa è la verità, vi piaccia o no.

Intanto studiate:

www.youtube.com/watch?v=hqSSalnXXnk&feature=channel_page

www.youtube.com/watch?v=3dBw7Dga4Fw&feature=channel_page

www.youtube.com/watch?v=sD63hPCdaFs&NR=1




Vite segnate dalla gloria, braccio e mano del Duce, uomini di fato intrisi, che soli videro l'onore di sentir scoccare l'ora del destino, un manipolo di eroi:
FECCHIA, il veterano della marcia su Roma e ora su Marte, vero eroe dei due mondi
SANTODIO, il silenzioso soldato a cui dobbiamo queste strepitose riprese cinematografiche
FREGHIERA, l'impavido atleta di mille imprese
PINI, il cui sguardo ha sciolto i cuori di tante sognanti fanciulle
e infine BARBAGLI, devoto molto più al Duce che alla sua stessa madre, la quale caldamente lo ricambia

Arditi, com'altro nomare questi baldi fiori del regime che osarono porre un imperativo categorico tra le sabbie bolsceviche di Marte?
Vite segnate dalla gloria che arrivarono con l'azione dove la lassitudine borghese non avrebbe spinto neanche la fantasia. Eroi, diciamo noi, e dileggiamo con lazzi e marziali risa chi offenda la memoria di queste fierissime schiere.
Essi donarono all'italia un nuovo impero e per esso e per essa perirono.
Fu vera gloria? La domanda pur retorica e da noi stessi posta egualmente ci indigna e ribolle il sangue nelle romanissime vene. Lo dica il postero, erede di un mondo fiacco e globale privo del suo Duce, dove l'industria italiana è solo merceria e la camicia nera è indosso ad ossute indossatrici.
Bizzarra è la mente umana repentina dimentica ciò che solo ieri è stato, ma di fronte a grandi uomini e alle loro imprese eccola farsi granito e le parole scolpirla come col coltello romantici cuori nella corteccia d'albero. Scolpiti lo siano per sempre questi nomi: Fecchia, Pini, Freghiera, Barbagli e Santodio; quell'albero è la storia, quel cuore è l'Italia il coltello ... non lo so!
Uomini di fato intrisi, che soli videro l'onore di sentir scoccare l'ora del destino: Marte era italiana, Marte era fascista. Essi furono il braccio e la mano del Duce estendersi oltre le grigie barriere liberali del cosmo giolittiano, del Duce che mai lo seppe, ma che per certo lo intuì; la sua mente è come una di quelle prodigiose macchine calcolatrici di cui si attende l'invenzione. Per quel che concerne noi fortissimamente affermiamo questo puro, mero, meraviglioso eppure incontestabile fatto storico, che intero s'annuncia e si rapprende in questa semplice eppur lapidaria frase:
"Alle ore 15:00 del 10 Maggio 1939 Marte è fascista!"


[Modificato da eandiamdisfrattoinsfratto 28/04/2009 23:31]
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