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Prezzi in picchiata, ora la vostra casa vale il 9,3% in meno

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2010 14:58
11/06/2009 10:27
 
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Fonte: il Giornale MIlano - di Barbara Benini - 11/06/2009

Prezzi in picchiata, ora la vostra casa vale il 9,3% in meno
Altro link: I prezzi in picchiata, ora la vostra casa vale il 9,3% in meno

Le case dei milanesi valgono sempre meno
Nel primo semestre del 2009 gli appartamenti hanno perso il 9,3% rispetto al 2008. In città il record lombardo. In calo del 13% anche le compravendite. Stabile il mercato degli immobili di pregio e delle nuove costruzioni.


Il futuro del settore immobiliare lombardo? È in mano agli immigrati. In virtù degli imponenti flussi migratori sia dall’estero che dal sud del nostro Paese che interesseranno la Lombardia, la domanda abitativa aumenterà enormemente tra il 2009 e il 2015, portando la richiesta annua a 42mila unità. Potenzialmente, dunque, una boccata d’ossigeno per l’asfittico mercato immobiliare regionale e meneghino, almeno secondo le previsioni avanzate da Ance Lombardia nel «Rapporto sul mercato immobiliare lombardo tra scenari della domanda e modelli dell’offerta», presentato ieri nell’ambito dell’Eire.
La crisi economica ha fatto perdere alle compravendite del settore edilizio lombardo nel 2008 il 16% del valore registrato l’anno precedente, portandolo a 31,4 milioni di euro. Il quadro milanese rispecchia quello regionale, con un calo del numero delle compravendite immobiliari del 13,1% e con una riduzione imputabile prevalentemente al settore residenziale, che è sceso nel 2008 a 12,9 miliardi (-15,2% di valore rispetto all’anno precedente). Milano segna anche uno dei cali più consistenti nei prezzi delle abitazioni tra tutti quelli registrati nelle diverse province lombarde. Nel primo semestre del 2009 la perdita è stata mediamente del 9,3% rispetto all’anno scorso, ennesimo dato negativo che segue il -7,2 del 2008, il -1,4% del 2007 e il 0,5% del 2006. Il calo dei prezzi, a Milano come nelle altre province, interessa soprattutto il mercato degli immobili usati e quelli di fascia medio-bassa, mentre tengono, almeno per il momento, i valori degli immobili di pregio e quelli delle nuove costruzioni. «Per fronteggiare la situazione - spiega Luigi Colombo, presidente di Ance Lombardia - a Milano come nel resto della regione, è fondamentale avviare un’azione imponente di demolizione e recupero delle vecchie abitazioni. E questo per portare anche i vecchi edifici a livelli qualitativi elevati. Dalla nostra indagine vediamo infatti che il mercato di qualità continua a tenere». Questo significa che, se per le nuove costruzioni, si applicano principi di ecosostenibilità, la stessa logica deve essere adottata per la ristrutturazione delle abitazioni già esistenti e datate. «Per qualità - continua Colombo - intendo soprattutto risparmio energetico e qualità dei prodotti. Queste due variabili diventano imprescindibili per la prospettiva di un mercato edilizio che intenda risollevarsi dalla crisi». Certo, la qualità deve essere «a portata di tasca», sia per le diffuse difficoltà economiche, che per la prospettiva di una crescita del mercato generata soprattutto dalla domanda degli immigrati. «Qualità non significa costi elevati o inaccessibili. Si tratta di fissare standard qualitativi imprescindibili e poi, intorno a questi, modulare l’incidenza dei costi di realizzazione delle opere. Insomma, bisogna creare una qualità certa e diffusa a costi accessibili a ogni tipo di tasca». Ma alla politica regionale e milanese, anche in vista delle opere da realizzare in vista dell’Expo, cosa chiede l’Associazione dei costruttori edili? «Tre cose, innanzi tutto: avere norme certe e chiare; poter contare su procedure snelle e semplificate; avere nell’approvazione delle opere edili una tempistica che sia la più rapida possibile». Puntando su qualità e collaborazione con le istituzioni locali il mercato edilizio milanese potrebbe presto risorgere a nuova vita.

Recentemente hanno scritto che gli immigrati hanno diminuito l’incidenza della flessione del mercato immobiliare italiano.

Scenari Immobiliari: gli immigrati contengono la crisi immobiliare (Fonte: mutui.vostrisoldi.it - 07/06/2009)

Secondo l’”Osservatorio su immigrati e casa” di Scenari Immobiliari, per la prima volta dopo quattro anni nel mercato immobiliare italiano si registra un calo degli acquisti, con una contrazione piuttosto sensibile: alla fine del 2008, infatti, il numero delle transazioni sarebbe calato del 23,7% rispetto al 2008, con una riduzione del fatturato pari al 30%.
A contribuire a un’attenuazione del dato sono stati soprattutto gli immigrati, che con le loro domande hanno diminuito l’incidenza della flessione del mercato immobiliare nostrano.
Tra le principali comunità vi è senz’altro quella romena, che nel 2008 ha assunto un peso complessivo pari al 38% degli acquisti di case compiuti da cittadini immigrati.


Ma relativamente agli immigrati questa è la situazione:

Immigrati e case: è "sboom" (Fonte: stranieriinitalia.it - di Elvio Pasca - 20/03/2009)
Con la crisi, crollano gli acquisti: -40% nel primi sei mesi del 2009. Il rapporto di Scenari immobiliari...

Spesa media per l’acquisto dell’abitazione
Andamento degli scambi di abitazioni conclusi da lavoratori immigrati
Composizione percentuale della cifra d’acquisto
Tendenza degli acquisti di abitazioni da parte di immigrati
Ripartizione degli acquirenti immigrati per area geografica di provenienza

Mentre sulla "stabilità" degli immobili di pregio segnalo questo articolo:

Case lusso, crollo prezzi top ma aumentano investimenti (Fonte: demaniore.com - 03/04/2009)

...Tanto a Milano quanto a Roma, infatti, il valore del segmento piu' elevato, il cosiddetto 'top', ha subito in un semestre flessioni da capogiro: - 17% nel capoluogo lombardo, (con una caduta dei prezzi da 24 a 20 mila euro al mq) e addirittura - 43% nella capitale (da 30 a 17 mila euro al metro)...

Penso che in Italia relativamente all'informazione sul mercato immobiliare non vi siano ne' serietà ne' trasparenza, a questo proposito consiglio vivamente la lettura di questo articolo: Serve trasparenza sui dati immobiliari

Concludendo non tiene il "segmento top" (immobili di pregio) e il contributo degli immigrati è in netto tracollo... [SM=g1747543]
...quante palesi bugie per sostenere l'inesorabile tramonto del mercato immobiliare italiano! [SM=g7882]

Ragionate sempre e solo col vostro cervello, non con quello degli organi d'informazione o con quello degli "esperti" del settore immobiliare! [SM=j7569]

Marco
[Modificato da marco--- 11/06/2009 13:37]
28/10/2010 14:58
 
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Prezzi delle case in picchiata: nel capoluogo è -5%

Nei primi mesi del 2010 affari in calo del 10%. In centro storico si arriva a pagare 3 mila euro al metro quadro.

E tu cosa ne pensi? Inviaci un commento

Lodi, 28 ottobre 2010 - «Sono calate del 5 per cento, nel primo semestre del 2010 le quotazioni delle case del capoluogo. A far registrare le flessioni maggiori sono soprattutto le abitazioni usate». A rivelarlo è uno studio diffuso dall’immobiliare Gabetti, uno tra gli operatori del settore più noti ed accreditati. Dalla ricerca emerge anche che le compravendite, sempre nei primi sei mesi dell’anno presi in considerazione, sono precipitate del 10,3%.

Tra le peculiarità principali del mercato immobiliare in questo momento nel capoluogo figurano una problematica di fondo: la grande quantità di nuove costruzioni, anche in pronta consegna, presenti sul mercato a Lodi e nei Comuni limitrofi, Pieve Fissiraga e San Martino in Strada, solo per citarne alcuni. I tempi medi di vendita sono intorno ai 5 mesi. Alcune zone di sviluppo sono state San Bernardo e Revellino. Dallo studio Gabetti viene consigliato un investimento nella zona Fanfani. Nel Centro Storico si va dal palazzo d’epoca del ’700-’800 a palazzi degli anni Sessanta-Settanta. La maggior parte degli immobili è stata recuperata. I prezzi per appartamenti da ristrutturare oscillano, nella zona più vecchia da 1.500-1.600 euro al metro quadro ai 2.300 euro al metro quadro per i cielo-terra nella zona migliore. Il ristrutturato medio costa 2.500 euro al metro quadro.

I top price si raggiungono in piazza Duomo, dove per un signorile ristrutturato si pagano 3.000 euro al metro quadro. Nella zona Ospedale-Laghi si trovano con case unifamiliari e palazzine di 5-6 piani degli anni ‘50/60 tutte con box. Qui i prezzi sono 1.800-2.000 euro al metro quadro per il ristrutturato e 1.400-1.500 euro al metro quadro qualora ci siano da effettuare interventi di ristrutturazione significativi. Spostandoci verso sud del Centro Storico, in corso Mazzini e viale Delle Rimembranze, le tipologie immobiliari più ricercate sono le soluzioni degli anni ‘70 e ville singole, con prezzi che vanno dai 1.700 euro al metro quadro se l’immobile è da ristrutturare ai 2.500 euro al metro quadrato se già ristrutturato. A pochi passi si trova il quartiere San Bernardo, dove ci sono palazzine di 4-5 piani in costruzione che si vendono a 2.300 euro al metro quadro, mentre, qualora siano da ristrutturare, i valori si riducono a 1.200-1.400 euro al metro quadro. La zona è comunque molto richiesta soprattutto da locali e giovani coppie. Borgo Adda nella zona bassa è potenzialmente interessante per i progetti di riqualificazione.


Il vecchio quartiere delle lavandaie e dei barcaioli, che con le sue case di ringhiera permette di acquistare a prezzi intorno a 1.000-1.100 euro al metro quadro se le soluzioni sono da ristrutturare, e a 2.000 euro al metro quadro se ristrutturate. Una zona di rilievo e di ampio interesse è quella dell’Albarola, quartiere moderno con aree verdi, ben servito anche da un centro commerciale, qui troviamo palazzine, ville a schiera di 10/15 anni valutate in media 2.000 euro al metro quadro usate e ristrutturate a 2.400 euro al metro quadro. In direzione del Centro Commerciale l’edilizia convenzionata in palazzine è venduta a 1.500-1.600 euro al metro quadro e la libera a 2.000-2.200 euro al metro quadrato.

di Tiziano Tròianello
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