Ringraziando stelafe per questa segnalazione.
Albenga, la crisi edilizia ha ridotto i prezzi del 40% (Fonte: edizioni.lastampa.it - di Angelo Fresia - 02/01/2013)
Muratori in cassa integrazione e chiudono anche le imprese di fornitura.
Agenzie immobiliari chiuse, operai disoccupati o in cassa integrazione, artigiani in difficoltà ma anche prezzi quasi dimezzati rispetto a cinque anni fa. Il crollo occupazionale e l'abbassamento dei valori degli immobili sono i due volti della crisi che nel 2012 ha colpito il settore edile nel ponente savonese, con particolare recrudescenza nel comprensorio di Albenga, teatro nell'ultimo decennio di un autentico boom edificatorio, con costi degli alloggi ai massimi storici nel biennio tra il 2007 e il 2008.
Dall'estate di sei anni fa, quando per acquistare un bilocale a Vadino potevano servire fino a 180 mila euro, per il mercato del mattone sembra sia trascorsa un'era geologica. Tanto per cominciare, numerosi uffici di vendita in città hanno chiuso i battenti per mancanza di clienti. Nel vocabolario di muratori e carpentieri è entrato un termine di cui in Riviera si era sentito parlare solo in riferimento a medie e grandi aziende in difficoltà: cassa integrazione. è lo strumento a cui stanno ricorrendo alcuni imprenditori per mantenere il reddito dei dipendenti in assenza di lavoro. La carenza di clientela ha ridimensionato anche il giro d'affari delle altre attività legate all'edilizia, dagli artigiani incaricati di ultimare gli appartamenti fino al settore dell'arredamento e dell'impiantistica, come testimoniato dalla chiusura dell'azienda Sanzone a Campochiesa. Nella Piana, il comparto più colpito dalla crisi economica è quello dell'edilizia.
Parallelamente al calo delle vendite c'è il crollo delle quotazioni. Nelle ultime settimane, alcune operazioni di mercato hanno messo in evidenza una contrazione dei prezzi superiore al 40% rispetto al 2007. A Vadino, alcuni alloggi di cento metri quadrati (con tanto di balcone) sono stati acquistati da giovani coppie per cifre comprese tra i 200 e i 250 mila euro. Discorso simile per trilocali di circa sessanta metri quadrati, venduti a 160 mila euro. In pratica, le case del quartiere sulla sponda destra del Centa hanno un costo inferiore ai tremila euro al metro quadrato, ben lontani dai cinquemila euro necessari per arrivare alla firma del compromesso prima della recessione.[Modificato da marco--- 19/01/2013 20:08]